Re: RADIO BOTTE 2009/10
Il tema accennato da Sandro e Ciro è x me "irrisolvibile", forse "incapibile x noi uomini", ma credo che si debba partire intanto dal clima sempre più caldo (e conseguente influenza su migrazioni e variazioni rotte), troppo diverso da quello che necessita x fare "carniere" x poi passare alla "gestione italica dell'ambiente ovvero non gestione dello stesso".
X me, visto che il clima non è "modificabile" individualmente o zonalmente: da decenni l'epoca dell'abbandono al "naturale" dei territori, bandite e oasi in primis nei ns microcosmi, il non intervento della mano dell'uomo e dei vecchi custodi della natura (a qualsiasi titolo: cacciatori, contadini, valligiani, guardaboschi, custodi, ambientalisti veri, enti pubblici, ecc.) hanno contribuito ad aggravare enormemente la situazione (si pensi agli sfalci di canna, lasciata marcire, alle acque non analizzate, alla puzza nauseabonda dei fondi in certi periodi dell'anno, ai livelli "demenziali" delle acque e senza alcun riferimento alle specie più adatte a tale ambiente, ecc.).
Senza controlli sulla qualità delle acque, senza una gestione corretta dei livelli, senza controlli delle vene e falde salate, senza sfalcio e controlli della flora acquatica e limitrofa, senza contenimento delle specie invasive ed esotiche ..... inesistenti fino ad una decina di anni fa a conferma di come sono cambiati gli spazi acquei ed il clima, ecc. ecc. sarà dura "trovare un miglioramento della situazione o poter incidere x un cambiamento significativo del trend".
Io so solo che gli anatidi di superficie ci sono o passano quando fa stagione, che i chiari fanno bene alla riproduzione e che andrebbero incentivati i ripristini ambientali vallivi; nelle riserve venete idem; nelle oasi di anatidi sempre meno, ma ci sono; nelle saline idem; ..... i chiari sono fondamentali come le valli x l'alimentazione (in uno di paio di ettari si sono contati la sera fino a 712 pezzi in pastura e non sono tutti i visti), vi sono troppi predatori a 4 zampe ed a 2 zampe che operano in pastura e sconvolgono le presenze x settimane ..... e potrei continuare talmente tanto che non basterebbero 5 pagine.
X i tuffatori invece qua il "dramma" è evidente da decenni ormai, pensando a Comacchio ed a che cosa era: ricordiamoci che pesca e caccia non vanno d'accordo nella gestione se non abilmente gestite e differenziate, ma resta il fatto che qua non passano più e calano sempre, anche xchè è cambiato anche la configurazione di oasi e chiari che ne ha modificato le possibilità di riproduzione e permanenza.
La canna poi ..... scomparsa e sempre più rara ..... fondamentale invece ..... .
Infine la caccia all'est e la gestione di quei territori così fondamentali x noi come bacini di provenienza, sempre e soprattutto in mano ad italiani e con caccia sempre più ad opera dei nuovi ricchi locali, ..... ha contribuito alla notevole riduzione delle migrazioni, alla loro sedentarietà, al loro "calo" numerico.
Anche in Francia lamentano ciò, anche se in queste ultime settimane le Hutte hanno "bombardato" bene, non ovunque, ma bene essendo bastato freddo e vento: gli animali ci sono laddove si sanno curare gli ambienti e sparare "con senso", non indiscriminatamente tutti i giorni, a tutte le ore ed a tutte le altezze ..... ed avere qualche giorno di silenzio in più "va bene x questo tipo di Caccia" (mettiamocelo nella testa).
Noi cacciatori soprattutto degli ultimi decenni abbiamo forse dimostrato di essere in grado, sappiamo, vogliamo e FACCIAMO qualcosa x aiutare e favorire la permanenza e l'alimentazione di tali animali oppure sappiamo soprattutto solo sparare, lamentarci senza fare niente x loro, pretendere che un uccello venga al gioco solo xchè abbiamo un mojo, od un motorised decoys, o stampi numerosi e da 40-50e cadauno, senza nemmeno saper fischiare a "pazzetto, testross, fòlga, zizon, ecc." se non con un "giradischi", ecc. ecc. ???
Io dico solo che QUA nelle giornate giuste, rarissime purtroppo quest'anno, con nebbia, vento e freddo, ..... qualche uccello e carniere si è fatto ..... più o meno come in passato dove l'ambiente è stato "preservato e gestito"; e lo testimoniano anche Zanoni55, ferretti, mattia, e così via ..... .
In altre parti d'Italia, scusatemi, non è così x la pigrizia di molti cacciatori ed organismi pubblici od il troppo ancoraggio alla sola tradizione di altri: la verità x me sta nel mezzo ed occorre aggiornarsi/fare/modificare ..... nel rispetto di alcune regole "immodificabili" della "esperienza rispettata che fu", ma anche rifuggendo demagogie e populismi inutili ai fini venatori.
Chiudere e roteare le zone adibite alla caccia, gestire l'ambiente molto meglio di quanto si fa, "limitare maggiormente le possibilità di fuoco (pressione venatoria) in certe zone" sono solo alcuni dei "provvedimenti che andrebbero presi x preservare questa Caccia, senza false ed inutili demagogie che furono (non è rispettare la tradizione questo, è solamente stupidità di non gestione nel tempo attuale, xchè i tempi che furono non torneranno mai più, a partire dai Cacciatori stessi di allora di ben altro livello e qualità ambientale e fattuale nella gestione dei territori .....").
X CHI VIVE ED INTERPRETA LA CACCIA CON LO SPARO E LE PERCENTUALI x dimostrare di essere più bravo di altri nel colpire e non ha alcune doti fisiche e caratteriali di resistenza alla sofferenza forte anche intima, QUESTA TIPOLOGIA DI CACCIA NON e' QUELLA ADATTA, ASSOLUTAMENTE NO, (le anatre non lo meritano e soprattutto non le meritano quei sparatori .....) semplicemente xchè tanto alla fine, volenti o nolenti, "resterà sempre indietro nei carnieri finali da chi è veramente capace, esperto e normalmente abile nel tiro" e, x quanto mi riguarda, se quel CHI andasse a turdidi, in riserva, nel prato, a beccacce, a colombacci, a stanziale, al piattello, col cane, a mucche, a cinghiali, ecc., tutte cacce degnissime e bellissime, emozionanti e splendide altrettanto che richiedono però "doti tecniche, conoscenze, caratteriali ed emozionali" molto diverse, benissimo invitandolo a "star fuori da valli e chiari" ..... . Io sarei felice, altri Colleghi sarebbero felici, le anatre ringrazierebbero, l'ambiente pure e sarebbe certamente meglio anche x lui e x tutti quelli che vogliono/sentono questa Caccia come passione autentica x "l'acqua e rispetta chi regna veramente", consapevoli che noi siamo solamente uomini animati da una passione viscerale e "da fuori di testa" che si deve continuamente e faticosamente adattare giorno dopo giorno, luogo, ora, ambiente, specie, ecc. ..... spesso solamente x tentare, ribadisco tentare, di capire quel mondo acqueo ed il comportamento quel giorno dei suoi alati, spesso non riuscendovi e soffrendo il più delle volte, ma anche consapevoli che quando si raccoglie anche solo un (IL) "pezzo" (anche il più semplice, piccolo e comune), di questo risultato fortunato ci si sente "veramente felici, orgogliosi, grati e sorpresi tutte le volte che accade, come fosse la prima volta" xchè la "sfida" qui è con se stessi in un ambiente ostico: noi siamo "ospiti" (non dimentichiamolo mai), umiltà e rispetto prima di tutto.