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Meteo Immacolata: Weekend con severa svolta fredda, arriva la Neve in Pianura! Gli effetti del fronte artico​


Articolo del 3/12/2024ore 12:30di Mattia Gussoni Meteorologo
Previsioni aggiornante per il weekend dell'Immacolata


Previsioni aggiornante per il weekend dell'ImmacolataGli ultimi aggiornamenti hanno confermato tutto: nel corso del weekend dell'Immacolata un fronte articoraggiungerà l'Italia e oltre a pioggia e vento, può portare la neve fino in pianura.


Le cause di quella che sarà sostanzialmente una severa svolta fredda sono da ricercare nella particolare configurazione che ci attende nei prossimi giorni a livello emisferico: nella seconda metà della settimana un ciclone, attualmente localizzato sull'Europa centro-settentrionale, riuscirà a pilotare correnti gelide di origine artica fin verso il bacino del Mediterraneo, innescando così un'ondata di maltempo che avrà conseguenze anche su molte delle nostre regioni.

ARIA FREDDA + MALTEMPO: POSSIBILE NEVE IN PIANURA
Andrà valutata, nei prossimi giorni, la possibile interazione tra l'aria fredda in arrivo e i mari ancora abbastanza caldi alle nostre latitudini: questo contrasto potrebbe rappresentare la condizione ideale per la neve a bassissima quota (localmente fino in pianura/collina), già dalla serata/notte di Sabato 7 Dicembre e in particolare al Nord Ovest, su Piemonte e Lombardia (qualche fiocco potrebbe arrivare anche a Torino, Varese e Milano).
Nel corso della successiva notte l'aria gelida investirà poi in pieno il Nord Est, favorendo abbondanti nevicate sull'arco alpino centro-orientale dove potrebbe cadere oltre mezzo metro di neve fresca (per esempio sulle Dolomiti); non è escluso che qualche fiocco possa spingersi fin verso le alte pianure di Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Correnti d'aria di origine Artica in discesa verso il bacino del Mediterraneo e l'Italia


Correnti d'aria di origine Artica in discesa verso il bacino del Mediterraneo e l'ItaliaDomenica 8 Dicembre (giorno dell'Immacolata) entreremo nella fase clou del peggioramento, quando cioè il fronte riuscirà a sfondare definitivamente sul nostro Paese: saranno possibili dei temporali sulle regioni tirreniche con venti fortissimi di Maestrale e Ponente su Toscana, Lazio, Campania, Calabria e le due Isole Maggiori; attese anche delle nevicate sulle zone interne, oltre i 900/1000 metri di quota.
Il vento soffierà moderato o forte anche sul resto delle regioni.


Insomma, per il fine settimana i centri di calcolo propendono per un trend votato al maltempo con temperature piuttosto fredde e ben sotto le medie climatiche, come non si vedeva da anni ad inizio Dicembre.
 

Tutte le NEVICATE in arrivo: ecco le aree più colpite sino al 12 dicembre​

La neve è in agguato su quasi tutto l'arco alpino nel fine settimana 7-8 dicembre ma le bianche sorprese potrebbero riguardare anche la pianura nei giorni successivi. Scopriamo insieme cosa potrebbe accadere.​

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Alessio Grosso


Il passaggio perturbato tra Sant’Ambrogio e l’alba dell’Immacolata porterà molta neve sul settore nord occidentale e settentrionale della Valle d’Aosta, sulle vallate superiori dell’Ossola (Formazza e Passo del Sempione), sia pure in misura decisamente minore, poi sull’alta Leventina in Canton Ticino, specie tra Piotta ed Airolo. Si prevedono accumuli anche superiori ai 30cm tra Courmayeur e la Val Ferret.

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Le nevicate più copiose sono però attese tra l’alta Valtellina, Val di Lei (Madesimo e Livigno in primis) l’Alto Adige e il Tarvisiano, specie oltre i 900-1000m, con fiocchi abbondanti tra Bressanone e il confine di Stato ma con neve ovviamente su tutte le vallate laterali dalla Val Ridanna alla Val di Vizze, dall’alta Venosta alla Pusteria e alla Valle Aurina, nevicate più deboli ma presenti su Orobie, Val Camonica, passo del Tonale, Dolomiti del Brenta. Neve anche su tutto il settore dolomitico, dalla Val di Fassa alla Val Gardena, da Cortina a Sappada. Neve intesa invece tra Carnia e Tarvisiano, che persisterà anche nella notte su domenica 8 dicembre:


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A favorire le nevicate l’ingresso perentorio di questo vortice freddo che vediamo qui sotto dalla carta barica prevista per sabato 7 dicembre alle ore 19:

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Nella giornata di domenica 8 dicembre le nevicate andranno a coinvolgere la dorsale appenninica del centro oltre i 1000m dall’Emilia-Romagna all’Abruzzo con accumuli però inferiori.
Tra lunedì 9 dicembre e giovedì 12 dicembre i modelli stanno litigando tra di loro
perché, stante la complessità della situazione, non riescono ad inquadrare la posizione dei minimi depressionari che potrebbero favorire nevicate di addolcimento sul settentrione e sull’Appennino settentrionale, resta in piedi l’ipotesi del modello ECMWF, che è l’unico a prevedere neve in pianura sul nord-ovest proprio tra mercoledì 11 e giovedì 12 come si vede da questa mappa (in azzurro e blu la neve, in rosso la neve al suolo già caduta nei giorni precedenti):

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Il quadro barico che potrebbe preludere a queste nevicate, comunque non particolarmente abbondanti, (si tratterebbe di poco più di una spruzzata, almeno al momento), lo possiamo vedere qui:

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I litigi facilmente continueranno ancora per qualche emissione, dunque non vi rimane altro che aggiornarvi per capire se qualcuno sperimenterà o meno neve in pianura. L’occasione è comunque ghiotta.
 

PIOGGE ABBONDANTI e FREDDO anomalo tra il 9 e il 15 dicembre, ecco dove​

Ci avviamo verso una fase meteorologica abbastanza perturbata e piuttosto fredda per la nostra Penisola.​

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Paolo Bonino


Prima di effettuare la nostra analisi, facciamo una breve premessa: tali mappe e le previsioni indicate, pur avendo una validità scientifica poichè effettivamente elaborate da potenti computer che eseguono miliardi di calcoli fisico-matematici basati anche su statistiche climatologiche, riteniamo non siano di utilità per programmare attività importanti.

Come si comporterà il tempo in Italia nel lasso temporale compreso tra il 9 e il 15 dicembre? Lo abbiamo chiesto al prestigioso centro di calcolo ECMWF che periodicamente elabora tendenze anche a lungo termine.

Iniziamo con le anomalie precipitative previste a scala europea tra il 9 e il 15 dicembre:

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Lungo il versante tirrenico e sulle Isole si prevedono piogge superiori ai valori normali. Anche l’alto versante adriatico avrà piogge superiori alla norma. Sul resto d’Italia avremo invece piogge o nevicate attorno alla media del periodo, senza fasi asciutte importanti.


Passiamo adesso al quadro delle anomalie termiche al suolo attese in Europa nel medesimo lasso temporale, vale a dire tra il 9 e il 15 dicembre:

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Notiamo come gran parte dell’Italia presenterà temperature al di sotto della media soprattutto al nord, al centro e sulla Sardegna, fino ad oltre 2° di difetto termico dove vedete il colore azzurro scuro. Temperature invece nella norma sul resto della Penisola ovvero al meridione, ad eccezione della Sicilia.

Il quadro termico previsto suggerisce la possibilità di avere nevicate a quote basse al centro-nord e nelle aree interne della Sardegna durante il lasso temporale in oggetto.


Paolo Bonino

 

NEVE al NORD tra sabato 7 e domenica 8: ipotesi a confronto​

Si apre un fine settimana molto interessante dal punto di vista meteo, con possibili NEVICATE non solo in montagna ma anche in pianura, ma ancora costellato da molti dubbi. Ecco gli scenari dei 2 modelli principali.​

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Paolo Bonino


Le migliori mappe in nostro possesso raccolgono i tasselli di una situazione meteorologica potenzialmente molto interessante per alcune regioni italiane, ma fanno una grossa fatica a metterli insieme ed a creare una previsione univoca e credibile.

Il problema risiede nel tipo di configurazione prevista, ovvero un’irruzione di aria artica che si muove speditamente da nord verso sud. La conformazione morfologica del territorio attraversato dalle correnti gelide non è una tavola da biliardo, ma Madre Natura ci ha dotato delle Alpi, che con la loro imponenza complicano molto il quadro previsionale italico, soprattutto al nord. Basta infatti uno spostamento quasi impercettibile della colata per passare dalla neve al sole pieno o viceversa.

I due modelli che oggi si danno battaglia sono GFS ed ECMWF e l’oggetto del contendere è la notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre. Iniziamo con le precipitazioni e le temperature previste a 1500 metri secondo il modello GFS alla mezzanotte su domenica 8 dicembre:


PRECIPITAZIONI

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TEMPERATURE A 1500 METRI

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Cosa osserviamo? Una buona dose di precipitazioni che potrebbe ricoprire quasi tutto il settore di nord-ovest con isoterme a 1500 metri comprese tra -2 e -4. Tenuto anche conto che a 5000 metri di altezza avremo isoterme prossime a -30°, sarebbe lecito aspettarsi da questo modello cadute di neve anche sulle pianure di Piemonte, Lombardia e soprattutto sull’Appennino Ligure dove si avranno gli accumuli più abbondanti.

Passiamo adesso alla tesi imbastita dal modello ECMWF incentrata sempre alle ore 00 su domenica 8 dicembre:

PRECIPITAZIONI

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TEMPERATURE A 1500 METRI

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E’ palese da queste due mappe, che il modello europeo ECMWF contempli una situazione completamente diversa sia dal punto di vista precipitativo che termico rispetto all’americano GFS. Non solo le precipitazioni sarebbero risicate, ma anche le temperature a 1500 metri, che in alcune aree non riuscirebbero a scendere nemmeno al di sotto dello zero se non sporadicamente. Morale: neve sporadica solo sui rilievi e poca pioggia in pianura seguita subito da una spazzolata favonica seccante. In pratica, una situazione molto diversa rispetto a ciò che prevede GFS per lo stesso periodo.

Chi avrà ragione? Bisogna ancora attendere nuovi aggiornamenti. Se GFS insisterà con la dinamica proposta è probabile che la sua tesi influenzi le altre elaborazioni, ma al momento è davvero difficile fare un pronostico sufficientemente affidabile. Riteniamo tuttavia che alla luce degli ultimissimi aggiornamenti la neve (bagnata) in Pianura Padana abbia una probabilità di verificarsi intorno al 30-40%, mentre almeno 5cm di neve a 800-1.000m sulla maggior parte di Alpi e Prealpi (e Appennino Tosco-Emiliano) abbia una probabilità di verificarsi superiore all’85%.

Paolo Bonino

 

Meteo: ondata di freddo polare, ma quanto farà davvero freddo?​

Freddo polare in arrivo su gran parte d'Europa, anche l'Italia nel mirino. Ecco le temperature previste.​

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Raffaele Laricchia


Mentre la nostra penisola fa i conti con un’ondata di maltempo nord-atlantica, con obiettivo dichiarato il sud Italia, l’attenzione si sposta inevitabilmente all’ondata di freddo e maltempo a cui tutta Italia farà i conti a partire dal week-end.

Si tratterà di un’ondata di freddo polare, che darà vita ad una depressione stazionaria nel Mediterraneo per almeno quattro giorni, tra sabato e martedì. Insomma non sarà la solita toccata e fuga del maltempo, bensì qualcosa di più corposo e duraturo, decisamente quel che ci voleva per gli invasi del sud Italia.
Non mancherà anche la neve, localmente fino a bassa quota nel week-end.

Ma quanto effettivamente farà freddo? Il nord vedrà un netto calo termico da sabato sera, che favorirà l’avanzata della neve a quote basse, localmente fino in pianura tra Piemonte ed Emilia. Col passare delle ore il freddo si espanderà anche sul centro Italia ed entro domenica sera anche al sud.
Le massime di domenica sono in effetti ancora abbastanza alte sul Meridione, con punte di oltre 16-17°C su Calabria e Sicilia, per merito dei venti tiepidi di libeccio.


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Lunedì 9 Dicembre le massime non andranno oltre i 7-8°C in Val Padana, mentre più a sud raggiungeremo picchi di 13-15°C. Insomma non sarà clima certamente freddissimo, poiché si tratterà di aria polare, molto più fredda alle alte quota rispetto ai bassi strati. Il freddo si farà avvertire maggiormente in presenza di precipitazioni.

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Martedì 10 Dicembre ancor più freddo al nord, con massime anche di appena 5-6°C, mentre al centro Italia le zone costiere toccheranno i 12-13°C. Fino a 14-15°C al sud Italia, su coste e pianure, mentre nelle zone interne e collinari difficilmente andremo oltre i 9-10°C.

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Decisamente fredde le temperature minime. Nella notte tra lunedì e martedì la colonnina di mercurio potrebbe portarsi localmente sotto lo zero in Val Padana, mentre le zone interne del centro toccheranno i 2-4°C.

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MALTEMPO con NEVE sull’Italia tra lunedi 9 e martedi 10: le regioni coinvolte​

Aggiornamento di lunedì alle ore 07:13. Inizio settimana con tempo instabile e a tratti perturbato sulla nostra Penisola stante la presenza di una depressione sul Mediterraneo, con nuove nevicate a quote medio basse su diverse zone.​

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Paolo Bonino


La seconda settimana di dicembre debutterà in Italia con condizioni di tempo instabile, se non del tutto perturbato. La responsabile sarà una blanda circolazione di bassa pressione lasciata in eredità dalla perturbazione a carattere freddo che ha interessato in queste ultime ore il nostro Paese.

A tal proposito vediamo l’analisi sinottica attesa in Italia nella notte tra lunedi 9 e martedi 10 dicembre:

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L’alta pressione ricoprirà lidi molto settentrionali, mentre da noi sarà presente una depressione alimentata da aria fredda di matrice orientale che interesserà in modo particolare il settentrione e parte del centro, dove ci attendiamo ancora nevicate a quote relativamente basse.

La seconda cartina mostra la sommatoria delle precipitazioni attese in Italia nell’arco della giornata di lunedi 9 dicembre:

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Ancora rovesci sull’Emilia Romagna fra Reggio Emilia e Bologna, nevosi in Appennino oltre i 500-700 metri. Qualche nevicata sarà presente anche sull’Appennino centrale oltre 900-1.200 metri. Sul resto d’Italia tempo instabile con rischio di acquazzoni soprattutto sul medio-basso Tirreno, la Sicilia occidentale e intermittenti su gran parte della Sardegna. Probabili piogge abbondanti su alcuni tratti della Costa Tirrenica Calabrese e della bassa Campania.


Probabile assenza di fenomeni e apertura di schiarite sul medio-basso Adriatico e nel pomeriggio sull’estremo nord-ovest, salvo nevicate intermittenti sulle Alpi Piemontesi a quote medio-basse.
Ancora freddo al nord, meno al centro e al sud.

La terza mappa mostra la situazione attesa in Italia nell’arco della giornata di martedi 10 dicembre:

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Tempo instabile con rovesci lungo il Tirreno e le Isole, anche se i fenomeni agiranno a macchia di leopardo e concentrati soprattutto in mare aperto. Ancora rovesci tra est Emilia Romagna (neve oltre i 500-700m), nord Anconetano, bassa Lombardia e basso Piemonte con neve oltre i 800-900 metri. Rovesci anche nel Salento, per il resto fenomeni poco probabili o assenti.

Paolo Bonino

 

Il tempo delle feste di NATALE: ecco le conferme​

Che tempo farà durante le vacanze di Natale? Scopriamolo insieme con le prime tendenze​

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Alessio Grosso


Con l’ausilio del modello GFS tracciamo le previsioni più probabili sino al Natale.
Da domenica 15 dicembre il vortice polare tornerà a compattarsi, favorendo una temporanea rimonta dell’anticiclone da ovest.
Ne conseguirà una breve fase stabile con inversioni termiche e freddo da nebbia in Valpadana.
Da mercoledì 18 ecco abbassarsi ed ondularsi il flusso zonale atlantico, nonostante il vortice polare rimanga abbastanza compatto, come si nota dalla mappa dell’emisfero nord che postiamo qui sotto:

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Quella (B) proprio centrata sull’Italia sottende la presenza di una saccatura con annesso transito di perturbazioni atlantiche dal 19-20 dicembre anche in serie e precipitazioni intermittenti previste sino a Natale, con nevicate frequenti sulle Alpi dalle quote medie o medio-alte, salvo forse sul nord-ovest, dove potrebbe nevicare anche a quote basse. Piogge intermittenti sulle pianure del nord-est e anche lungo le regioni tirreniche, clima ventilato ma chiaramente non freddo, vista la matrice atlantica delle correnti.
Il modello segnala anche la copertura nevosa prevista sino all’antivigilia di Natale sull’Europa, che potremmo definire confortante sulle Alpi, anche grazie all’arrivo del fronte del 20 dicembre e forse del 23, con copertura nevosa estesa all’Appennino ligure e addirittura (ma in questo caso attendiamo verifiche) su parte delle pianure del nord-ovest.


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La novità insomma c’è: niente anticiclone padrone totale della situazione e qualche passaggio perturbato che manterrà dinamica la situazione.

Al momento dunque la previsione più probabile (55-60%) resta quella già tracciata nei giorni scorsi: feste di Natale 20-26 dicembre nel segno della variabilità con momenti piovosi in pianura e neve dalle quote medie sulle Alpi, (salvo possibili eccezioni sui settori occidentali) solo a quote medio-alte invece in Appennino.

Considerando l’attuale orizzonte temporale, è tuttavia necessario mantenere un approccio cauto. Le previsioni presentate si basano sui modelli più affidabili al momento, ma potrebbero subire variazioni anche importanti. Verranno effettuate ulteriori analisi e aggiornamenti per confermare o smentire le attuali indicazioni: rimanete sintonizzati su MeteoLive.it per gli sviluppi.
 

METEO: incombe l’anticiclone, ma per Natale vortice polare scatenato​

Ancora conferme sull'evoluzione del tempo delle feste di Natale. L'anticiclone potrebbe essere sconfitto da nuovi attacchi perturbati. Leggi tutto.​

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Alessio Grosso


Da metà mese l’anticiclone riprenderà il comando delle operazioni nell’area mediterranea, portando freddo umido anche intense nelle aree pianeggianti interessate da nebbia e clima relativamente mite sulle coste e in alta montagna, dove tornerà a splendere il sole.

Il vortice polare però si presenta in fermento e la situazione al momento non è affatto stabile. La permanenza dell’anticiclone infatti sarà limitata a qualche giorno, qui lo vediamo nel suo massimo giorno di gloria, martedì 17 dicembre, secondo il modello UKMO:

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Nei giorni successivi, soprattutto da giovedì 20 e sino a Natale, affondi perturbati da nord renderanno instabile il tempo un po’ su tutto il Paese con piogge in pianura e nevicate in montagna dalle quote medie, così come ormai sembra assodato da diverse emissioni, lo sentenzia anche la media degli scenari del modello americano proprio per giovedì 20:


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Nei giorni successivi questa vivacità atlantica resterà attiva, favorendo altri inserimenti di saccature con annesse depressioni:

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Questo potrebbe essere un segnale anche per la fine dell’anno: scambi meridiani di calore potrebbero attivare una situazione veramente invernale sull’Italia e non solamente tardo autunnale. In altre parole verso la fine dell’anno l’anticiclone potrebbe ergersi verso nord, favorendo un afflusso di masse d’aria decisamente più fredde, con conseguenze tutte da valutare sul territorio.
Non sembra dunque essere (almeno al momento) il solito inverno all’insegna dell’anticiclone assoluto.
 

Meteo: fronte freddo Artico Domenica? Le regioni colpite​

Veloce fronte freddo nella giornata di domenica 15 dicembre, con altre piogge, acquazzoni e fiocchi di neve per alcune regioni italiane, ecco quali.​

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Raffaele Laricchia


Dopo l’ennesima passata piovosa attesa su tante regioni tra venerdì e sabato, diventa sempre più probabile l’arrivo di un veloce fronte freddo nel Week-End, al momento inquadrato dal modello americano GFS. Potrebbe trattarsi di una perturbazione molto veloce, subito seguita dall’anticiclone delle Azzorre pronto a prendere possesso del Mediterraneo per qualche giorno durante la prossima settimana!

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Centro e sud Italia saranno i principali obiettivo di questo veloce flusso freddo di origine artica. Nel corso di domenica 15 Dicembre il tempo peggiorerà con rovesci e locali temporali su tutto il centro Italia, ma in poche ore il fronte potrebbe rapidamente estendersi anche al sud.

Ci sarà anche un calo netto delle temperature, seppur non esagerato. Le temperature scenderanno sotto le medie di circa 3-4°C sul lato adriatico e al sud:

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Piogge più probabili su Abruzzo, Molise, Puglia (specie Gargano), Campania, Calabria e Sicilia settentrionale. Si tratterà di veloci rovesci e qualche temporale, in grado generare eventuali locali grandinate. I fiocchi di neve arriveranno in Appennino oltre i 1.000 metri di quota. Al nord invece tempo più asciutto, seppur freddo di notte.


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Dopo il passaggio di questo veloce fronte freddo si attiveranno moderati venti di maestrale e i cieli torneranno a rasserenarsi nel corso di lunedì 16.
 

Cronaca meteo. Spagna, bufere di neve e vento sui Pirenei, strade bloccate e pericolo valanghe - Video​


9 dicembre 2024
ore 15:24
di Lorenzo Badellino

Immagine di archivio
Immagine di archivio
L'irruzione di aria fredda che dalle latitudini artiche ha raggiunto più di mezza Europa si è fatta sentire anche sui Pirenei, dove nel weekend appena trascorso si sono avute forti nevicate accompagnate da raffiche di venti che hanno dato luogo a vere e proprie bufere. Colpita in particolare la zona di Huesca, dove in quota è caduto più di mezzo metro di neve fresca.
Le abbondanti nevicate hanno provocato non pochi problemi alla circolazione stradale, portando anche alla chiusura di un tratto della A139 a Benasque e alla chiusura del Passo di Portalet per rischio valanghe sul versante francese. Le forti raffiche di vento hanno raggiunto i 127km/h ad Astun La Raca, 114km/h a Cerler Cogulla, 105km/h a Panticosa Petrosos. Nevicate stanno interessando anche la Cordigliera Cantabrica, nel nord della Spagna.
 

NEBBIA GHIACCIATA in arrivo tra poche ore, le aree coinvolte​

Un lieve e temporaneo aumento della pressione atmosferica e la quasi assenza di vento favorirà la formazione di molta nebbia su diverse regioni specie venerdì, con episodi di nebbia CONGELANTE pericolosa per la viabilità: ecco tutti i dettagli.​

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Paolo Bonino


Dopo un periodo abbastanza turbolento caratterizzato da vento forte e precipitazioni anche nevose su diverse zone italiane, la furia degli elementi tenderà a placarsi su gran parte d’Italia nella giornata di giovedi 12 dicembre, ad eccezione della Sardegna che sarà alle prese con rovesci. La mappa sinottica attesa per le prime ore di giovedi 12 dicembre mostra quando accennato poco sopra:

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La struttura depressionaria si sposterà verso la Penisola Iberica e sull’Italia la pressione tenderà ad aumentare stante l’estensione verso sud di un lembo dell’anticiclone presente da giorni sull’Europa centro-settentrionale. Sulla verticale del settentrione si prevede una pressione atmosferica molto alta nella prima mattinata di giovedì 12, fino a 1030mb in prossimità dell’arco alpino; tutto ciò si comporterà come un coperchio intrappolando il freddo, l’umidità e purtroppo anche le sostanze inquinanti in prossimità del suolo.


Detto in altri termini, fra giovedì e venerdi e soprattutto venerdì, di notte e nella mattinata, su diverse zone della Pianura Padana torneranno fitte nebbie anche di tipo congelante, ovvero accompagnate da temperature sotto lo zero e formazione di galaverna sui prati, sugli alberi e sui fili della corrente.

La coltre nebbiosa sarà più fitta ed estesa nella notte su venerdì e al primo mattino, ma su alcuni settori persisterà per l’intera giornata, magari alzandosi temporaneamente nel pomeriggio dando luogo ad un cielo coperto e grigio.

Questa mappa ci mostra dove si collocherà a grandi linee in Valpadana la coltre nebbiosa alle 7 di venerdì 13 dicembre:

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Le zone interessate saranno principalmente l’Alessandrino e il Pavese GIOVEDI, mentre VENERDI anche il Lodigiano, basso Milanese, il Vercellese il Novarese e il Mantovano, dove la visibilità potrebbe scendere fino a 50-80m.
Prevediamo nebbia ghiacciata (quindi con temperature di poco sotto lo zero) nella notte e prima mattinata sulle province di Vercelli, Alessandria, Asti, Basso Novarese, basso Milanese, Pavia, Lodi, Cremona e Mantova: si consiglia prudenza su strade e autostrade.

Più marginale l’interessamento del Milanese (principalmente fuori dalla città). Banchi di nebbia anche su Piacentino e Parmense, soprattutto al primo mattino e verso la Lombardia. Sul resto della Pianura Padana avremo principalmente nubi basse e rischio di nebbia decisamente più basso. Nel corso della mattinata di venerdì si avrà un aumento della nuvolosità a partire dal nord-ovest che farà dissolvere le nebbie.

Paolo Bonino

 

Meteo: Prossima Settimana, arriva l'Anticiclone che cambia tutto, ora vi diciamo quanto durerà​


Articolo del 13/12/2024ore 6:35di Mattia Gussoni Meteorologo
Prossima settimana: anticiclone in arrivo sull'Italia


Prossima settimana: anticiclone in arrivo sull'ItaliaDopo un avvio di Dicembre parecchio movimentato con piogge e pure nevicate fino a bassa quota, dalla prossima settimana è atteso un cambio radicale a livello emisferico. La rimonta di un vasto anticiclone di origine africana, accompagnato da aria calda in quota, si espanderà sull'Europa centro-occidentale, bloccando sia le perturbazioni provenienti dall'Atlantico, sia le irruzioni di aria fredda in discesa dalle latitudini polari.


Andremo dunque incontro ad una fase stabile e prevalentemente mite (specie sulle Alpi e al Centro Sud) destinata ad accompagnarci per tutta la prossima settimana: registreremo un'assenza pressoché totale di precipitazioni e temperature massime ben oltre le medie climatiche.

Complice l'assenza di vento, tuttavia, dovremo infatti fare i conti con l'altra faccia della medaglia delle alte pressioni che si estendono durante la stagione invernale, ovvero con le nebbie che si formeranno soprattutto sulle pianure del Nord, specie dopo il tramonto e al primo mattino. Le zone più a rischio per riduzioni della visibilità saranno bassa Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Tuttavia, un effetto simile potremmo averlo lungo le coste, specie sulla Liguria (Maccaja) e sull'alta Toscana: in termine tecnico queste vengono definite "nebbie d'avvezione" o "nubi marittime" e si formano a causa dello scorrimento di masse d'aria più calda e umida sopra la superficie fredda (per via della stagione) del mare.
Su tutta queste zone le temperature massime si manterranno più basse rispetto ad un trend generale rivolto ad un sopra media termico; anche la qualità dell'aria subirà un deterioramento.
Anticiclone africano in rinforzo sull'Italia nel corso della prossima settimana


Anticiclone africano in rinforzo sull'Italia nel corso della prossima settimanaDURATA DELL'ANTICICLONE
Per un cambiamento dovremo attendere verosimilmente i giorni a ridosso del Natale: prende sempre più piede, infatti, l'ipotesi di una poderosa irruzione fredda in discesa dal Polo Nord in grado di riportare piogge e nevicate fino a bassissima quota.


Mancano ancora diversi giorni e per questo invitiamo alla prudenza, ma se ciò venisse confermato è lecito attendersi un ritorno in grande stile del freddo con precipitazioni abbondanti e nevicate fino a bassissima quota.
 

ACQUAZZONI e NEVICATE tra giovedi 19 e venerdi 20, le regioni coinvolte​

Tra giovedi 19 e venerdi 20 dicembre assisteremo al passaggio di una perturbazione sull'Italia che determinerà piogge sparse e nevicate su Alpi e in Appennino. Ecco quali aree verranno interessate, sulla base delle elaborazioni dei modelli attualmente disponibili.​

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Paolo Bonino


La fase anticiclonica che ci sta interessando mostrerà i primi segni di cedimento nella giornata di mercoledi 18 dicembre. Aria umida farà aumentare la nuvolosità al nord e sulle regioni tirreniche dove sarà possibile anche qualche debole pioggia. Tra giovedi 19 e venerdi 20 dicembre assisteremo invece al transito di una perturbazione abbastanza organizzata che dispenserà piogge sparse da nord a sud e qualche nevicata in Appennino a quote di media montagna.

La prima cartina mostra la situazione sinottica attesa in Italia nelle ore centrali di giovedi 19 dicembre:

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Ecco l’approccio della perturbazione che dovrebbe spazzare via temporaneamente l’alta pressione dall’Italia tra giovedi e venerdi, riportando la pioggia e la neve in montagna. La seconda cartina mostra la sommatoria delle precipitazioni attese sul nostro Paese nella giornata di giovedi 19 dicembre:

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Le correnti umide che precederanno il fronte determineranno piogge sparse, generalmente deboli, su gran parte del settentrione soprattutto nel pomeriggio-sera, con acquazzoni sulla Liguria centro-orientale, l’alta Toscana e il Friuli. Nevicate su Alpi e Prealpi oltre i 1.200-1.500m (in lieve calo durante la notte), secondo le diverse zone e sull’Appennino settentrionale oltre i 1.800-2.000m.
Rovesci
in giornata si faranno vedere anche sul Lazio, l’Umbria occidentale e la Campania, mentre il resto d’Italia resterà ancora in attesa. Avremo inoltre un rinforzo delle correnti di Libeccio specie sul Mar Ligure e l’alto Tirreno che risulteranno molto mossi o localmente agitati.


La seconda mappa mostra la sommatoria delle precipitazioni attese in Italia nella giornata di venerdi 20 dicembre:

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Piogge sparse su quasi tutta l’Italia ad eccezione di Piemonte, Liguria occidentale ed estreme regioni meridionali, nevicate sulle Alpi centrali e orientali oltre gli 800-1.100m.
Rovesci anche intensi fra Abruzzo e Molise e tra Campania e Calabria Tirrenica. Quota neve in calo fino a 900-1000 metri sull’Appennino centro settentrionale, 1200 metri su quello meridionale. Temperature in calo e clima ventoso stante l’ingresso di correnti da nord o nord-ovest sulla Penisola che agiteranno non poco i nostri mari. Miglioramento della qualità dell’aria nelle nostre città.
 

NEVE su Alpi e Appennini tra giovedi 19 e venerdi 20 dicembre: le quote neve

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Paolo Bonino

Tra giovedì e venerdi una perturbazione interesserà l’Italia: si verificheranno alcune nevicate sulle Alpi e lungo la dorsale appenninica.
In particolare GIOVEDI è attesa NEVE oltre i 1250-1500 metri tra la Val d’Aosta, l’alto Piemonte e l’alta Lombardia, in serata neve anche sul Trentino Alto Adige oltre i 1200 metri.
Nella notte tra giovedi 19 e venerdi 20 dicembre neve su quasi tutto l’arco alpino oltre i 900-1200 metri in media.
Nella mattinata di venerdi neve oltre i 1000 metri sull’Appennino settentrionale, 1800 metri su quello centrale in calo fino a 1000 metri nel pomeriggio. In serata neve oltre i 1000 metri in Sicilia e oltre i 1300 metri sull’Appennino centrale.

Paolo Bonino

 
Ahimè, la solita situazione che ci accompagna ormai da diversi anni.

NATALE al FREDDO su almeno 3 regioni; a seguire una scomoda presenza​

AGGIORNAMENTO MERCOLEDI 18, ORE 9.30. Confermato l'arrivo di aria più fredda nel periodo natalizio che dovrebbe colpire solo un manipolo di regioni. A seguire le mappe in nostro possesso mostrano l'arrivo di una presenza abbastanza inquietante, vediamo di cosa si tratta.​

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Paolo Bonino


Qualcosa bolle in pentola per il periodo natalizio, ma solo per alcune regioni. L’alta pressione seguiterà a mantenere un’invadenza eccessiva sul nostro Continente, ma forse non scoraggerà l’arrivo di un nucleo freddo da nord che avrà come obbiettivo principale la Penisola Balcanica e l’est europeo.

Le regioni del versante adriatico, le aree interne e il meridione sperimenteranno gli effetti delle sopracitate correnti fredde ed avranno un calo delle temperature, alcune nevicate a bassa quota e tanto vento. Il resto d’Italia, a parte fugaci cali della temperatura ed un temporaneo rinforzo del vento, non si accorgeranno praticamente di nulla.

La prima mappa è la media degli scenari del modello GFS valida per la giornata di Natale:

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Un grosso plateaux di alta pressione interesserà quasi tutta l’Europa centro-occidentale, con un clima mite e asciutto. In Italia avremo invece l’ingerenza di correnti settentrionali fredde che interesseranno segnatamente i Paesi dell’Europa orientale e più marginalmente il medio-basso Adriatico e il meridione. In queste aree ci sarà occasione per qualche nevicata anche a bassa quota, unitamente ad un rinforzo del vento ed un calo delle temperature.


La mappa della probabilità di pioggia a scala italica valida sempre per la giornata di Natale, ricalca bene ciò che viene contemplato nella mappa sinottica soprastante – In blu probabilità di pioggia bassa (sotto al 25%), in verde medio-bassa (fra 25 e 50%), in giallo medio-alta (fra 50 e 75%) e in rosso alta o molto alta” (oltre il 75%).

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Ecco il gran secco al nord, sul Tirreno e sulla Sardegna. Il medio-basso Adriatico e il meridione avranno invece delle precipitazioni anche nevose a quote piuttosto basse, in un contesto di tempo freddo e ventoso.

Cosa potrebbe succedere in seguito?
Il forte ed invadente anticiclone che sarà il protagonista principale delle feste natalizie, tenderà a coricarsi maggiormente su tutta l’Europa centrale e il Mediterraneo, chiudendo il rubinetto dell’aria fredda anche per i settori orientali europei. La terza mappa mostra la situazione sinottica oggi estrapolata per sabato 28 dicembre:

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Purtroppo, la stagione invernale rischierà di prendere una brutta piega attorno alla fine dell’anno. Notate il vasto anticiclone che chiuderà sia i varchi delle perturbazioni da ovest, sia il rubinetto dell’aria fredda da nord. Morale: niente neve, niente freddo, mitezza in montagna e tanta nebbia e smog sulle pianure. Si spera ovviamente di non arrivare a ciò anche se le probabilità non sono poi così remote. Continuate a seguirci!


Paolo Bonino

 
Buon anno a tutti.

EMPESTA di VENTO tra domenica 12 e lunedi 13: le regioni interessate​

Venti di burrasca e di tempesta interesseranno l'Italia tra domenica 12 e lunedi 13 gennaio. Vediamo quali regioni saranno particolarmente interessate.​

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Paolo Bonino


L’ONDATA di FREDDO che interesserà l’Italia tra domenica 12 e lunedi 13 gennaio non porterà nevicate significative, ma intensificherà notevolmente il vento da nord-est. Si prevedono infatti raffiche fino a tempesta che potrebbero interessare alcune aree italiane. La combinazione con le basse temperature farà aumentare sensibilmente il freddo percepito dal nostro corpo.

Come anticipato, le due giornate più difficili nel campo del vento saranno domenica 12 e lunedi 13 gennaio. La prima mappa mostra le raffiche più forti attese in Italia nella serata di domenica 12 gennaio. I numeri presenti sulla cartina rappresentano la velocità del vento in KM/H.

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Tra l’Appennino Ligure e settentrionale si potrebbero toccare raffiche di 110-120km/h che si estenderanno anche alle coste sottostanti. Punte di 90-100km/h saranno possibili in Sardegna, lungo il versante tirrenico fino al Cilento, in mare aperto ed in prossimità della dorsale appenninica centrale e meridionale. Sconsigliamo escursioni in quota e raccomandiamo prudenza nella navigazione.


La seconda mappa eolica mostra le raffiche di vento, sempre in KM/H, previste in Italia nella mattinata di lunedi 13 gennaio:

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Situazione quasi immutata con raffiche attorno a 90-100km/h su quasi tutto il Tirreno, la Liguria, la Sardegna e la dorsale appenninica centro-meridionale.


Paolo Bonino

 

FREDDO e GELATE lunedi 13: le regioni coinvolte​

Fase fredda confermata sull'Italia. Dovrebbe presentare il suo apice nella mattinata di lunedi 13 gennaio con gelate su alcune aree della Penisola.​

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Paolo Bonino


L’ultima PERTURBAZIONE legata al flusso atlantico che ci sta interessando da qualche giorno, transiterà sull’Italia tra la prossima notte e la giornata di giovedi 9 gennaio. A seguire la situazione tenderà a cambiare radicalmente su tutto lo scacchiere europeo. Tra venerdi e sabato si ergerà una forte zona anticiclonica sull’Europa occidentale che veicolerà aria fredda verso le nostre regioni. A seguire si formerà una depressione al meridione dove avremo maltempo segnatamente all’inizio della settimana prossima, con piogge anche intense specie nelle regioni estreme.

Il momento più freddo per l’Italia sarà la mattinata di lunedi 13 gennaio. Iniziamo con le temperature previste a 1500 metri per il momento in questione:

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In prossimità dell’Appennino Romagnolo e Marchigiano arriveranno isoterme alla medesima quota attorno a -8°. Tutto il settentrione, le aree interne e il versante adriatico presenteranno temperature a 1500 metri negative. L’Appennino farà da scudo per il freddo e lungo il Tirreno avremo di conseguenza temperature di poco sopra lo zero, mentre sulle estreme regioni meridionali il clima seguiterà a restare mite.


Vediamo adesso le temperature previste al suolo alle ore 7 di lunedi 13 gennaio:

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Notiamo valori sottozero fino a -3-4° in Val Padana dove saranno possibili GELATE. Freddo anche sull’Appennino centro-settentrionale soprattutto sulle vette, mentre nei fondovalle l’eccessiva ventilazione non dovrebbe consentire la deposizione del freddo. Punte di -8/-10° saranno possibili a 1500-1600 metri, non accompagnate da nevicate. Sul resto d’Italia avremo invece temperature più elevate.

Paolo Bonino

 

Meteo: domenica 12 FREDDO strozzato dall’anticiclone, ma la NEVE…​

Nonostante l'invadenza anticiclonica, domenica aria fredda da est determinerà la formazione di un minimo depressionario sul meridione con risvolti perturbati e anche neve su alcune zone. Vediamo quali.​

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Alessio Grosso


Il ridimensionamento dell’irruzione fredda attesa per domenica 12 gennaio era nell’aria ma non sarà tale da pregiudicare un’importante fase di maltempo che colpirà soprattutto le nostre regioni meridionali e in parte il medio Adriatico.
Certamente la portata dell’irruzione fredda avrebbe dovuto essere di ben altra rilevanza, ma viviamo in tempi di anticiclone, è lui che comanda, è lui impone le sue regole. Pertanto la mappa barica qui sotto, ammesso che sia quella definitiva, sentenzia un afflusso freddo abbastanza modesto ma tuttavia sufficiente ad attivare una vivace depressione sul basso Tirreno, come si vede in questa mappa barica:

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Vediamo adesso a livello termico dove andrà a distribuirsi l’aria fredda a 1500m alle 13 di domenica 12 gennaio:

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Come vedete il nord e il medio Adriatico verranno raggiunti al massimo dall’isoterma dei -4° a 1500m, mentre procedendo verso sud il freddo si assottiglierà quasi del tutto ma sarà comunque sufficiente per determinare nevicate su Abruzzo (300m), Molise (500m), Irpinia, Cilento e Lucania (600-800m), come si vede in questa mappa che raccoglie gli accumuli nevosi sino a lunedì 13 gennaio:


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Il fenomeno più rilevante sarà la pioggia generosa che cadrà su gran parte del sud per almeno 48 ore, con accumuli anche superiori ai 50mm nelle 24 ore, una manna per queste regioni che proprio durante l’inverno devono fare il pieno d’acqua in vista dell’estate rovente che si prospetta ogni anno.

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Seguite pertanto tutti gli aggiornamenti perché queste precipitazioni al sud sono davvero provvidenziali.
Da martedì 14 l’alta pressione dovrebbe comunque limitare i fenomeni alle isole maggiori, mentre sul resto del Paese dovrebbe splendere il sole o esserci al massimo delle nebbie in pianure. Le temperature tenderanno a risalire rapidamente, specie in quota.
 

FREDDO e VENTO sull’Italia – c’è anche la NEVE: le regioni coinvolte e le quote​

Nella giornata odierna raggiungeremo l'apice di questa breve ondata di freddo sull'Italia. Avremo anche la neve su alcune regioni.​

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Paolo Bonino


Aria fredda da nord-est sull’Italia con clima invernale su molte regioni. L’alta pressione ha fatto una migrazione verso nord-ovest aprendo la strada all’aria fredda che si farà sentire particolarmente tra lunedi 13 e martedì 14 gennaio. L’Italia risulta ancora divisa in due, meteorologicamente parlando. Vediamo tutto tramite l’ultima immagine satellitare disponibile questa mattina:

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Quasi tutta l’Europa è sotto le grinfie di una forte zona anticiclonica. La nostra Penisola si trova invece esposta alle fredde correnti nord-orientali che scorrono sul bordo meridionale dell’anticiclone medesimo. Al nord e sul Tirreno le suddette correnti si presentano secche, mentre sul resto d’Italia sono foriere di maltempo con piogge e nevicate.

La prima mappa mostra la sommatoria delle precipitazioni attese in Italia nell’arco della giornata di lunedi 13 gennaio:

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Soleggiato o poco nuvoloso al nord fino al medio versante tirrenico, oltre alla Sardegna occidentale. Su tutte le altre regioni molte nubi con possibili precipitazioni più intense tra la Puglia, la Calabria Ionica e la Sicilia. Rovesci anche nel sud-est della Sardegna. NEVICATE: al mattino fiocchi tra Marche, Umbria orientale e Abruzzo oltre i 200-300 metri, 350 metri la quota neve sul Molise, 500 metri sul Gargano e sulla Lucania, 450 metri sulla Calabria Ionica; nel pomeriggio neve oltre i 400-500 metri tra Marche e Abruzzo, 300 metri sul Molise, 600 metri su Lucania e Puglia, 650 metri sulla Calabria; in serata ancora neve oltre i 400 metri in Abruzzo, 600-650 metri tra Lucania, Molise e Puglia, 700 metri in Calabria. Attenzione ai forti venti da nord-est con mari in cattive condizioni.


Infine, queste sono le precipitazioni attese in Italia nell’arco della giornata di martedi 14 gennaio:

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Rovesci anche intensi ed accompagnati da temporali sulla Sicilia e nel sud della Calabria. Qualche fenomeno ancora lungo il versante adriatico e sulla Sardegna orientale, ma in via di attenuazione. NEVICATE: al mattino qualche fiocco sulle Marche oltre i 200 metri, oltre i 350 metri sulla Lucania, 550 metri sul Gargano e 650 metri sulla Calabria Ionica; nel pomeriggio ancora qualche fiocco di neve sulle Marche oltre i 450 metri, oltre i 350 metri sulla Lucania e 600 metri sulla Calabria; in serata generale attenuazione dei fenomeni.

Paolo Bonino

 

L’INVERNO per tornare in Italia ha bisogno di questa svolta: i dettagli​

Sarà possibile un episodio invernale durante il mese di febbraio o l'inverno lascerà il passo a questa prolungata fase autunnale sino al suo termine naturale? Cerchiamo di capirlo insieme.​

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Alessio Grosso


La prima immagine relativa alla copertura nevosa prevista a fine gennaio, che vi mostriamo qui sotto, la dice lunga sulla piega che ha appena preso la stagione. Correnti da ovest molto miti con venti tesi sull’Europa, precipitazioni frequenti ma neve abbondante solo sul nord della Scandinavia e sulle zone alpine più elevate, addirittura erosa anche la copertura nevosa sull’est europeo sin sulla Russia occidentale, fa eccezione la sola Islanda:

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E’ il risultato di una corsa pazza delle correnti da ovest, indotta dalla discesa ripetuta dal core del vortice polare sul nord America dove l’inverno non fallisce praticamente mai e sta mostrando una volta di più tutta la sua forza con temperature da record e la neve sin quasi sul Golfo del Messico.
L’andamento occidentale delle correnti che vedete qui sotto dovrebbe proseguire con qualche ondulazione foriera di pioggia e neve per mezza Italia sino ai primissimi giorni di febbraio:


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Ondulazioni più marcate, in concomitanza con una frenata della corrente a getto, quindi di questi venti impetuosi dall’Atlantico, potrebbero intervenire dal 3-4 febbraio in poi, favorendo una maggiore penetrazione nel Mediterraneo di aria un po’ più fredda e di condizioni perturbate estese a gran parte del Paese:

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Lo vediamo in questa mappa qui sopra, ma lo si evince ancora di più da quella successiva che, evidenzia la frenata delle grandi depressioni in arrivo da ovest, il tentativo di rimonta dell’anticiclone subtropicale e il gioco “di sponda” che potrebbe favorire del maltempo dal sapore un po’ più invernale anche sul nostro Paese:

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Al momento però non immaginatevi chissà quale invernata o fiocchi in pianura, ma solo un rientro dei valori termici nell’ambito della media stagionale. Per un episodio invernale in piena regola, occorre che l’anticiclone opponga ben altra resistenza all’ingresso dell’aria mite e il vortice polare si riaffacci sull’Europa da nord.
E per questo tipo di manovra occorrerà ancora del tempo, ammesso ma non concesso che possa realizzarsi davvero.
In conclusione: ci sono discrete possibilità, non superiori al 30%, che il tempo prenda una piega diversa dai primi di febbraio, prima assolutamente no.
 

Il MALTEMPO di mercoledi 22 e giovedi 23: le regioni coinvolte​

Una prima perturbazione proveniente dall'Oceano Atlantico dispenserà piogge, rovesci e nevicate su alcune aree della nostra Penisola tra mercoledi 22 e giovedi 23 gennaio: ecco tutti i dettagli.​

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Paolo Bonino


La depressione mediterranea protagonista del tempo degli ultimi giorni terminerà la sua “attività” nella giornata di martedi 21 gennaio dando luogo agli ultimi rovesci su alcune aree del centro e del meridione. Successivamente la situazione dovrebbe cambiare radicalmente, con l’ingresso del flusso umido atlantico che piloterà una prima perturbazione verso l’Italia. La vediamo raffigurata nell’analisi sinottica attesa in Europa nelle prime ore del mattino di mercoledi 22 gennaio:

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Notate come verrà smantellata l’alta pressione sull’Europa centro-settentrionale. Al suo posto verrà introdotto il flusso umido atlantico con una prima perturbazione che interesserà essenzialmente il settentrione e parte delle regioni centrali.

La seconda mappa mostra gli accumuli piovosi attesi in Italia nell’arco della giornata di mercoledi 22 gennaio:

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Rovesci ubicati principalmente sulla Liguria, specie centrale ed occidentale. Rovesci di pioggia anche sulla Toscana, la Corsica e il nord della Sardegna. Sulle pianure del nord arriveranno piogge mediamente deboli (solo dalla sera sul nord-est), così come sul medio-alto Tirreno e le aree interne, mentre sul resto della Penisola il tempo sarà asciutto. La neve si farà vedere sulle Alpi al di sopra degli 800-1200 metri, ma attenzione alle vallate del Cuneese al mattino che potrebbero vedere neve in abbassamento fino a 600 metri per omotermia (come è successo nelle ultime 24 ore su alcune zone dell’Appennino Ligure di ponente).
Clima nel complesso mite quasi ovunque a parte sacche più fredde che si annideranno sul nord-ovest.


La terza mappa mostra gli accumuli piovosi attesi in Italia nella giornata di giovedi 23 gennaio:

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Rovesci sulla Liguria centro-orientale, Toscana, Umbria e Marche. Piogge deboli sulle pianure del nord ad eccezione del Piemonte dove potrebbero risultare assenti già in mattinata; qualche rovescio si farà vedere anche nel Lazio, per il resto il tempo sarà asciutto e abbastanza soleggiato (dove le aree saranno bianche).
Tendenza a schiarite nel pomeriggio sul nord-ovest, in propagazione al nord-est entro sera.
Segnaliamo probabili piogge a tratti intense fra Liguria di levante e alta Toscana, anche a carattere di nubifragio, in particolare fra Genova e Firenze, come evidenziato dalla mappa di questo modello ad alta risoluzione:

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Tale previsione continua ad essere confermata anche negli aggiornamenti successivi.
Nevicate sulle Alpi oltre i 800-1200 metri, 1300 metri sull’Appennino centro-settentrionale. Clima non particolarmente freddo.
Nella giornata successiva, quella di venerdì 24, migliorerà su tutta l’Italia con ampie schiarite quasi ovunque ma con il probabile ritorno della nebbia in Pianura Padana nella notte e nella mattinata, con rischio che possa congelare durante la notte sul basso Piemonte e bassa Lombardia.

Paolo Bonino

 

METEO: solo 1 modello salva l’inverno a febbraio, ecco quale​

Un solo modello matematico vede ancora l'inverno tornare in cattedra durante la prima decade di febbraio, gli altri stentano. Ecco cosa prevede e che margine di affidabilità ha.​

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Alessio Grosso


Il modello GFS tiene in piedi l’inverno ed è l’unico rimasto nel panorama modellistico internazionale a credere in un richiamo di aria fredda che interverrebbe da nord-est tra domenica 2 e lunedì 3 febbraio, ad alimentare una depressione presente sulle regioni meridionali.

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Lo schema barico peraltro sarebbe un classico della stagione invernale sul nostro Paese, ma questo progetto è ostacolato dalla veemenza delle correnti occidentali e soprattutto dalla forza del solito anticiclone, che si opporrebbe a questa irruzione fredda, chiudendo la porta dei Balcani, come vedete qui sotto:

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Se la soluzione fredda andasse in porto (possibilità al momento 30%) l’Italia vivrebbe un periodo invernale da lunedì 3 febbraio a venerdì 7 febbraio, con temperature al di sotto della media e nevicate sul medio Adriatico e l’Appennino meridionale oltre i 300m circa. Qui una mappa termica prevista a 1500m per martedì 4 febbraio, ancora nella fase iniziale dell’irruzione fredda:


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Naturalmente la virata dei modelli verso una soluzione mite e sostanzialmente “insipida” fa pensare che la stagione invernale possa aver detto tutto, cioè quasi nulla, in attesa dei soliti colpi di coda, che però potrebbero non arrivare. Se invece l’opzione proposta dal modello GFS, che è comunque prestigioso ed affidabile e che spesso si è rivelato lungimirante, fosse seguita a breve dai “colleghi”, la situazione potrebbe risultare molto diversa. Seguite pertanto tutti gli aggiornamenti su Meteolive.it
 
È ormai chiaro che ci dobbiamo abituare... Qualcosa è cambiato.. Anche qui al nord della Romania non c'è più l'inverno vero..... E le conseguenze si vedono per quanto riguarda la nostra passione......
 

Il MALTEMPO di giovedi e venerdi: le ULTIMISSIME e le aree coinvolte​

Tra giovedi 30 e venerdi 31 gennaio probabile nuova perturbazione in arrivo su alcune aree italiane, anche se la situazione resta ancora un po' incerta. Vediamo il tutto in base alle ultime emissioni dei modelli.​

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Paolo Bonino


La grande ruota depressionaria atlantica invierà un’ultima perturbazione in direzione dell’Europa occidentale tra giovedi 30 e venerdi 31 gennaio. Alcune regioni potrebbero essere interessate da maltempo, ma le elaborazioni presentano ancora un certo margine di errore in quanto non c’è una completa collimazione tra le mappe. In questa sede vi proponiamo la tesi più “pessimistica” che viene imbastita dal modello ICON; le altre mappe optano per un’interessamento più marginale della nostra Penisola, anche se comunque ampiamente possibile.

Iniziamo con l’analisi sinottica attesa in Europa nelle prime ore di giovedi 30 gennaio:

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La depressione presente sul Golfo di Biscaglia invece di muoversi verso levante, avrà una traiettoria nord-sud; tutto ciò sta complicando il quadro previsionale che come anticipato si presenta ancora un po’ incerto per il lasso temporale in parola.


La prima cartina mostra la sommatoria più “pessimistica” delle precipitazioni attese in Italia nell’arco della giornata di giovedi 30 gennaio.

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Qualora la depressione riuscisse a portarsi maggiormente verso levante, si avrebbero piogge intense sulla Liguria centro-occidentale e precipitazioni sparse sul resto del nord-ovest. La neve potrebbe cadere a quote attorno 800-1000 metri, ma sarà la bontà delle precipitazioni a facilitare o meno la caduta dei fiocchi più o meno in basso.

Infine, questa è la sommatoria delle precipitazioni attese per venerdi 31 gennaio:

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Probabile maltempo su Liguria, Corsica, Arcipelago; piogge sul resto del nord-ovest con neve oltre 800-1000 metri (da verificare). Rovesci in arrivo anche sulla Sardegna, mentre altrove il tempo sarà asciutto.


Paolo Bonino

 

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  • Marco @ Marco:
    (AI prompt) Quali sono le 5 migliori polveri da caccia per ricaricare cartucce cal 12?
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      Diana (A.I) @ Diana (A.I): @Marco, Ecco una selezione delle **5 migliori polveri da caccia** per ricaricare cartucce...
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