Arnaldo, un toscano trasferitosi a Roma con la moglie per motivi di lavoro, sta per uscire una mattina quando la moglie gli dice: "O Arnaldo, ora che si abita a Roma si deve anche mangiare come mangian i romani. Te tu la gradiresti una harbonara, stasera?"
"O che cos'e' hodesta harbonara?" "Gli e' un piatto di pasta con ovo, pehorino e guanciale. Il guanciale e l'ova gia' ce l'abbiamo, ma niente pehorino. Homprane un po' prima di tornare a casa."
Al ritorno dal lavoro, Arnaldo si ferma in una pizzicheria, e chiede al pizzicarolo, un romanaccio burbero tipo Mario Brega, "La mi scusi, ma mi servono dugento grammi di pehorino." Il pizzicarolo, che come tanti romani non ama i toscani, decide di farsi beffe di Arnaldo e risponde, "Peorino, e chede' 'sto peorino? A che serve?" "Serve a preparare la harbonara." "La arbonara? E chi ca220 l'ha mai sentita nomina'! Ma se ne vadi, che me sta a ffa' perde tempo!"
Arnaldo torna a casa. La moglie gli chiede, "E 'l pehorino?" "Non ce l'avevano in pizziheria. Non sanno neache che cosa sia!"
Niente carbonara, quella sera. Ma Arnaldo ha un dubbio. Va su Internet, googla la parola pecorino, e digita sul simbolo dell'altoparlante accanto al sostantivo. "PECORINO," la voce robotica pronuncia la parola. Digita la parola carbonara, e la stessa voce scandisce chiaramente "CARBONARA," con una C cosi' dura da spaccare le pietre. Arnaldo finalmente comprende il perche' dell'incomprensione da parte del pizzicarolo. Comincia a far pratica: "K-k-k...harbonara!" "Pek-k-k...pehorino!" Ogni pomeriggio si chiude nel suo studio e fa pratica. Dopo otto giorni di faticosa pratica finalmente, quasi all'improvviso, la C dura gli scappa di bocca e si appiccica al posto giusto: "PeKorino! Karbonara! PeKorino! Karbonara..." Corre via da casa ripetendo ad alta voce "PeKorino, Karbonara, Pekorino, Karbonara..." e due donne che gli passano vicino scuotono la testa in commiserazione, ed un ragazzino dice al padre dopo che Arnaldo e' passato, "A Papa', ma che je sara' successo a quell'imbranato? Avra' sbattuto la capoccia?"
Tutto assorto nella corretta pronuncia di quelle due parole, e fiero del suo successo, entra in un negozio ed immediatamente proclama: Voglio peKKorino per fare la KKKarbonara!"
Il negoziante, da dietro il bancone lo guarda un po' perplesso, si gratta la testa, e poi gli chiede, "A quell'omo, ma che, pe' caso sei toscano?"
"O te tu home ha' fatto a hapirlo?," gli chiede allibito Arnaldo.
"Questo e' un negozzio de feramenta!"