Visto che già siamo abituati a convivere con le limitazioni , cosa ne pensate se venisse da noi cacciatori qualche proposta per limitarci nel numero di uscite settimanali o magari nel numero di capi abbattibili durante la stagione o altre ?
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forse perche' te non le cacci e non te ne puo' fregar di meno, ma pensa un po' a chi invece non ci rinuncerebbe per nulla.......Io rinuncerei volentieri a certe speci cacciabili in cambio di altre protette
Gli animalisti e ambientalisti sono forti di un consenso che ignora la vera identità del CACCIATORE.
Il terreno è fertile , perchè non c'è conoscenza e nell'ignoranza più totale schierarsi diventa più facile!
Qui bisogna resettare tutto partendo da zero ,facendo capire a chi si schiera favore di "Bamby" che il cacciatore non sa solo premere il grilletto ma in primis rispetta , conserva e conosce la natura.
Abbiamo questa carta da giocare....da tempo e solo rendendoci utili in questo senso potremmo ritrovarci meno nemici.
personalmente fabio, preferirei uscire 60 volte per 50 tordi, piuttosto che 20 con 500.................Ho letto attentamente le risposte alla discussione aperta da luca grosseto , è evidente il malessere di noi cacciatori ma credo che se vogliamo cacciare meglio , anche se sembra assurdo , a qualche rinuncia si potrebbe anche pensare . Per cacciare meglio , intendo in primis con più rispetto , quello che oggi manca nei nostri confronti da parte dei media , ma anche quello che manca tra noi.
Siamo sicuri poi che cacciar meno di quanto cacciamo oggi sia peggio ? Io credo che alcune limitazioni potrebbero significare anche qualità migliore . Mi spiego , le tanto odiate ma redditizie valli di caccia private , non limitano le giornate per favorire la presenza degli acquatici , con tanta goduria dei fortunati soci paganti ? cosa comporterebbe il disturbo con presenze attive tutti i giorni ? Lo stesso vale per alcune aziende faunistiche con indirizzo alla migratoria ai tordi o ai colombacci . Chi le conosce vicino Roma , nella Sabina ce ne sono diverse . La caccia apre a novembre col passo finito e con limitazioni di orari , e giorni , fuori in territorio libero c'è il silenzio venatorio per mancanza di uccelli , dentro si spara . Dopo molti anni ad una di queste non è stata rinnovata la concessione , ebbene in quei territori , la forte pressione venatoria ed il disturbo perenne creano il deserto , solo qualche fucilata durante il passo , poi il nulla , evidenza del disturbo creato. Potrei fare altri esempi per dimostrare che minore è il disturbo e maggiore è la presenza tutto l'anno dei selvatici .
ovviamente chi caccia i migratori , esclusivamente durante il passo con i vivi , in zone dove non sostano al nord italia , avendo fra l'altro scelto un opzione di caccia esclusiva , è giusto che mantengano le giornate. Allora vedo magari utile un pacchetto di tot giornate l'anno .
Mi chiedo e vi chiedo , in virtù di quanto esposto : meglio uscire 60 volte a stagione con nel frigo 300 tordi o 20 uscite con 250 ?
Se poi uno non sà che fare durante le giornate che oggi sono di caccia e domani potrebbero essere di attesa , si cura l'ambiente , se si ha il tempo libero !!!! Si puliscono i boschi , ma si potrebbe anche controllare la selvaggina , dove patura , dove spolla ecc. , anche questa è caccia , come è finalizzata alla caccia la cura del proprio appostamento . Poi la rinuncia ad alcuni selvatici , credo sia egoismo da parte di chi pratica acquatici e vorrebbe magari oca o piviere a scapito di fringuelli e peppole , vallo a dire a coloro che curano con tradizioni centenarie i vivi tutto l'anno per 10 giorni in deroga . Certo l'immagine dei finchi abbattuti in mano ad un verde ed ai media non è un'immagine bella , ma dobbiamo lavorare su fronti diversi , già troppo poche sono le speci da cacciare , ma rinunciare a qualche giorno credo si possa farlo e pulire l'ambiente gli altri giorni sia un'impulso a proporci al cittadino qualunque in maniera diversa , ovvero quella che effettivamente siamo .... amanti della natura !!!
Ora fucilatemi !!
Fabio