Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia (1 utente sta leggendo)

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Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

arsvenandi ha scritto:
Vi confesso che questa ottima discussione mi era sfuggita...non riesco a scaricare il testo dell'ispra ma tanto conosco già le loro conclusioni, piuttosto fantasiose direi......il prof. Spina può anche aver scritto un voluminoso documento sulla migrazione dell'areale mediterraneo composto da qualche migliaio di pagine ma se questo è viziato alla base dalla sua ideologia animalista di scientifico ha ben poco. fatto è che , come avete già evidenziato, nessuno è stato in grado di controbattere con altri dati scientifici le sue affermazioni, le nostre care AAVV che si spendono i soldi in cappellini e ammenicoli vari dovevano per tempo prepararsi ma hanno dormito allegramente, che si fa? si aspetta come abbiamo sempre fatto? oppure iniziamo a scrivere finalmente agli organi preposti in modo tale da dare a quei pochi che sono dalla nostra parte qualcosa da opporre alle assurde pretese? a me l'iniziativa di Francesco sembra lodevole e ben fatta e anche documentata non è un cahier de doleance, quindi se mi date delle motivazioni VALIDE ad aspettare ok, altrimenti io la invio all'assessore pugliese Stèfano che ha dimostrato di essere persona moderata e non schierata ideologicamente, ottenendo il prolungamento della stagione al tordo fino al 30 gennaio, procurando molti mal di pancia all'interno della giunta di centro sinistra. [lol.gif]

Un'altra motivazione valida per attendere e per fare un lavoro decente è un documento come questo:
valutazione avifauna italiana volume 2

il volume è redatto dalla lipu per conto del ministero dell'ambiente è infarcito di elugubrazioni anticaccia, ma come nell'atlante delle migrazioni (ISPRA) ci sono varie affermazioni contrastanti ne riporto la più evidente pag 351 cap 4 prime righe:

4 Movimenti e migrazioni
A fronte di una concentrazione di dati in lombardia e in veneto, si registra una buona copertura geografica anche nel resto della penisola, della sardegna e di una serie di piccole isole tirreniche. La massima parte delle ricatture si riferisce alla migrazione autunnale, che a luogo tra fine settembre e fine novembre, mentre il passo di ritorno, numericamente ben più modesto per quanto concerne i dati di inanellamento, ha luogo a partire da "FEBBRAIO", COME SUGGERITO ANCHE DALL'ANDAMENTO DELL'INDICE DI ABBONDANZA.

Allora le conclusioni dell'ISPRA della LIPU ecc. sono palesemente di parte ma i dati analitici raccolti nel tempo dicono un'altra cosa (anche nei loro scritti) ed è gia il secondo esempio.

Lo scritto da cui Francesco ha ripreso il documento che vuole spedire è stato scritto in un momento di rabbia e anche se le cose che dico sono vere e documentate, devono essere integrate (ci sono ancora un paio di documenti da valutare) e se qualcuno di buona volontà avrà la pazienza di cercare come ho fatto io altri documenti sia di bird life international (mi sembrache Bothav li abbia da quello che ho capito) che di altri autori stranieri riguardanti l'Italia con palesi contrasti riguardo ai dati ISPRA, farebbe cosa giusta e gradita (per trovare i dati francesi e spulciare i dati italiani c'è voluta una settimana ).

Ecco perchè il documento deve essere Fatto sfruttando tutte le armi a nostra disposizionee più sono e meglio è .
Purtroppo i kc in quanto redatti dall'ISPRA sono come un spada di damocle, ma se si senzibilizzano i politici regionali a noi amici con argomentazioni valide, si possono ottenere risultati tipo lazio o puglia e mantenere per lo meno quello che avevamo.

Le strade per contrastare i kc sono due :
1) produrre altri dati regionali affidabili (la migliore)
2) due opzioni : contrastare i dati ISPRA con quello che si ha evidenziandone le incongruenze dei loro scritti (anche con i paesi stranieri).
La seconda opzione provare a invalidare i dati ISPRA (un' idea l'avrei ma ancora non è il caso di esporla pubblicamente ,bisognerà valutarne la fattibilità ,vedremo se son rose fioriranno).

Per il momento, sentito CIromenotti, lui farà notare questi documenti a una serie di persone, ma prima di mandare uno scritto alle regioni ( e a chiunque altro ci possa aiutare) come vuole fare Francesco, diamoci un pò di tempo per vedere se si riesce a trovare qualche altra cosa (altrimenti si và con quello che abbiamo).
Grazie , se qualcuno vuole collaborare sarebbe buona cosa.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

oK SI FACCIA IN MODO DI DIFFONDERLO PIU' POSSIBILE.....
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

botahv79 ha scritto:
per contrastare ispra e kc servono gli osservatorii faunistici regionali.
Tutto li.


Su questo son d'accordo,ma tieni presente che lo staff di questi nuovi uffici deve esser composto da personale super partes,che non abbia timore di contrastare quello Nazionale,altrimenti diventa una ulteriore mannaia...
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

ciromenotti ha scritto:
botahv79 ha scritto:
per contrastare ispra e kc servono gli osservatorii faunistici regionali.
Tutto li.


Su questo son d'accordo,ma tieni presente che lo staff di questi nuovi uffici deve esser composto da personale super partes,che non abbia timore di contrastare quello Nazionale,altrimenti diventa una ulteriore mannaia...


Sandro, lo davo per scontato...
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Per tutti gli amici che vogliono mandare le contro-deuzioni nel web e alle istituzioni consiglio questa lettera tipo (meglio articolata e argomentata):

Spett.le ……..
Le invio la presente per evidenziare il problema della corretta definizione della data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi che l’approvazione della recente comunitaria (art 43) a posto per la compilazione dei calendari venatori anche in relazione ad un recente studio che ne auspica la chiusura al 31 dicembre (vedasi link sotto)
LINK:
http://www.isprambiente.gov.it/site/it- ... _2010.html


Le leggi che regolano la materia sono la direttiva comunitaria 2009/147/ce e la legge statale 157/92.
La direttiva comunitaria indica chiaramente le fasi biologiche nelle quali le specie in oggetto non possono essere fatte oggetto di prelievo venatorio (migrazione pre-nunziale,nidificazione e dipendenza dai genitori) ,la legge statale indica come data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi il 31 gennaio,merlo escluso (31 dicembre).
La definizione dei periodi di inizio della migrazione pre-nunziale (e conseguentemente la fine del prelievo venatorio deroghe escluse) vengono definiti da un documento fornito dagli istituti nazionali della fauna selvatica (KC) degli stati membri al comitato ORNIS, da qui il contenzioso tra l’ISPRA (che ritiene come data ultima di chiusura del prelievo ai turdidi il 10 gennaio e nel recente studio addirittura al 31 dicembre) e il mondo venatorio che ritiene esserci delle imprecisioni riguardo tale determinazione.
L’analisi di documenti di recente pubblicazione sia di ISPRA( Atlante delle migrazioni parte 2 ,pubblicazione del 2008 e definita come di “pregio”), sia di LIPU (valutazione avifauna italiana vol 2, pubblicazione del 2010 per il min. dell’ambiente), pur nei commenti riproponendo come data ultima il 10 gennaio (data inizio migrazione pre-nunziale) nell’analisi analitica dei dati di ricattura indicano come periodo di inizio della migrazione (es tordo bottaccio) la prima decade di febbraio( vedasi atlante delle migrazioni pag 229 fig3 ) grafico dove sono chiaramente suddivise le vari fasi biologiche , confermata per altro anche nel commento presente nella stessa pagina:
“A fronte di una fortissima concentrazione di dati in
Lombardia e Veneto, si registra una buona copertura geografica
anche del resto della penisola, della Sardegna e di
una serie di piccole isole tirreniche. La massima parte delle
catture si riferisce alla migrazione autunnale, che ha luogo
tra fine settembre e fine novembre,” mentre il passo di ritorno”,
numericamente ben più modesto per quanto concerne i
dati di inanellamento, “ha luogo a partire da FEBBRAIO, come
suggerito anche dall’andamento dell’indice di abbondanza”
Commento per altro presente anche nel testo LIPU pag 351 cap 4
Si pone allora anche la problematica della corretta definizione del periodo di svernamento (periodo cacciabile) che con l’interpretazione ISPRA si ridurrebbe a circa un mese e mezzo (se la migrazione post- nunziale a termine nella terza decade di novembre e la migrazione pre-nunziale ha inizio a fine dicembre) si avrebbe un periodo di svernamento di solo tre o quattro decadi, teoria non confutabile in nessun testo di ornitologia e smentita dalla stessa ISPRA( vedasi atlante delle migrazioni pag 223 fig 9) dove è chiaramente riportato tale periodo .
LINK : Atlante delle migrazioni parte 2
http://www.isprambiente.gov.it/site/_fi ... 90-263.pdf
Altro elemento di discordanza si può rilevare dal documento Guida alla stesura dei calendari venatori mandato dall’ISPRA alle regioni:
“Nel nostro Paese la possibilità di
stabilire stagioni di caccia differenziate a livello regionale per gli uccelli migratori non
risponde a criteri biologici e tecnici accettabili, stante la rapidità con la quale i fronti di
migrazione attraversano l’intero territorio italiano; ciò è particolarmente evidente durante la
migrazione prenuziale, la quale è generalmente assai più veloce di quella post-riproduttiva.”
Orbene se la migrazione pre-nunziale è più veloce di quella post-nunziale (durata 1 mese e due decadi circa), la migrazione pre-nunziale stessa con inizio 10 gennaio dovrebbe esaurirsi entro la 1 massimo 2 decade di febbraio, cosa non vera perché smentita dagli stessi dati di ricattura che si protraggono per tutto il mese di marzo ( vedasi grafico n 12 pag 230 e grafico n 22 pag 233 dell’atlante delle migrazioni parte 2)

Altro motivo di riflessione sono i dati italiani rapportati con gli altri stati dell’area mediterranea:
FRANCIA: per la Francia l’inizio della migrazione pre-nunziale è fissata (dati KC) alla 1 decade di febbraio
SPAGNA: per la Spagna l’inizio della migrazione pre-nunziale è fissata ( dati KC) alla 3 decade di gennaio
GRECIA: per la Grecia l’inizio della migrazione pre-nunziale è fissata (dati KC) alla 2 decade di febbraio
LINK:
http://ec.europa.eu/environment/nature/ ... pts_en.htm
La differenza più evidente però salta agli occhi quando si analizzano i dati che i francesi utilizzano per la Corsica, regione a noi geograficamente vicina e praticamente equivalente morfologicamente alla nostra Sardegna: gli studi dei francesi (condotti in 15 anni di ricerche con stazioni bio- acustiche rilevano come data di inizio della migrazione pre-nunziale la terza decade di febbraio (vedasi link sotto), allora ci si chiede come è possibile che a pochi KM di distanza vi sia una differenza di ben 4 decadi ?
LINKS:
http://www.observatoirenationalmigrateu ... cienne.php
http://www.impcf.fr/publicat_nouv_2005.htm
Considerando che la guida interpretativa alla direttiva uccelli (vedasi link sotto) permette la tolleranza di una decade di sovrapposizione sulla data individuata dai KC, e che le specie di turdidi cacciabili in italia non rientrano in quelle minacciate (no-spec) e che tali specie hanno un trend stabile o in aumento e alla luce delle ragioni sopraesposte si ritiene compatibile come data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi quella indicata nella legge statale 157/92 art. 18 (31 gennaio) , auspicando chiarimenti da parte dell’iSPRA e una maggiore uniformità di stesura dei calendari riguardo agli altri stati europei del bacino del mediterraneo.
Distinti saluti.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Mi sembra fatto alla perfezione, ci sai fare. Bravo [thumbsup.gif]
Chissà se sarebbe giusto farlo girare anche in altri forum? Chiedo!
Fra poco inizio.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Io metto anche un possibile messaggio di introduzione per le aavv (io l'ho mandato a Confavi):

Con la presente sono ad inviarvi in allegato alcune note circa le incongruenze riscontrate nei dati pubblicati dall'ISPRA e da altre associazioni, con le conclusioni dello stesso ente tendenti a ridurre il periodo di caccia ai turdidi in Italia.
Come cacciatore iscritto alla Vs associazione auspico che la stessa si faccia portavoce delle presenti note in tutte le sedi opportune al fine di evitare chiusure anticipate non supportate da dati scientifici e al fine di evidenziare la faziosità dell'ente stesso, che non risponde ai requisiti di imparzialità e scientificità richiesti.
Le note sono state elaborate con la collaborazione di molti cacciatori iscritti al forum http://www.migratoria.it

cordiali saluti
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

francesco70 ha scritto:
Io metto anche un possibile messaggio di introduzione per le aavv (io l'ho mandato a Confavi):

Con la presente sono ad inviarvi in allegato alcune note circa le incongruenze riscontrate nei dati pubblicati dall'ISPRA e da altre associazioni, con le conclusioni dello stesso ente tendenti a ridurre il periodo di caccia ai turdidi in Italia.
Come cacciatore iscritto alla Vs associazione auspico che la stessa si faccia portavoce delle presenti note in tutte le sedi opportune al fine di evitare chiusure anticipate non supportate da dati scientifici e al fine di evidenziare la faziosità dell'ente stesso, che non risponde ai requisiti di imparzialità e scientificità richiesti.
Le note sono state elaborate con la collaborazione di molti cacciatori iscritti al forum http://www.migratoria.it

cordiali saluti

Bravo Francesco integrazione necessaria per le aavv (ai visto mai che si svegliassero).
Ciao.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

se qualcuno che dico io legge quanto scrivo mi scomunicano dalla mia AV [Trilly-11-11.gif] mi spiacerebbe ..però mi devo tirar fuori ciò che mi rode
in un incontro di qualche giorno fa in cui era presente anche il mio presidente (che reputo una persona squisita ,preparata ,educata e modesta ecc...in poche parole uno che si da da fare persone rare di questi tempi )ho sollevato la presente questione rapporto ispra....riportando in sintesi il documento in questione...premetto che l'incontro era su tutt'altro tema ....beh che dire.. ho rilevato una certa e legegrezza o ignoranza)"...forse perchè presumono che sia una battaglia persa????....
perche nelle assemblee provinciali nn si parla mai di questi dati::??? fino allo scorso anno sembrava che nn sapessero cosa fossero i KC.... a livello provinciale....
voglio vedere se alla asemblea nazionale di bergamo ne parleranno..almeno il minimo DO VU TO..
ciò he ho scritto spero sia di esortazione a nn lasciar passare in "2°"piano questo
problema....una istituzione che dovrebbe essere imparziale nn può.......mentre noi paghiamo e "x aver restrizioni"...
spero di aver reso l'idea..
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

CACCIA78 ha scritto:
OTTIMO MA A CHI LA SI DEOVREBBE INVIARE?

Agli assessorati caccia e pesca regionali, entro giugno devono redigere il calendario venatorio, un'aiutino gli farebbe comodo, facendogli vedere che non dormiamo in piedi, che sappiamo le leggi e cosa succede dietro le quinte dell'Ispra, bisogna premere, finora abbiamo lasciato fare alle AAVV a quanto pare senza troppi risultati, ormai siamo noi gli artefici di noi stessi.
Si può mandare anche alle AAVV e ai politici favorevoli, ma per conoscenza, da loro non mi aspetto più niente.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

oldarin ha scritto:
se qualcuno che dico io legge quanto scrivo mi scomunicano dalla mia AV [Trilly-11-11.gif] mi spiacerebbe ..però mi devo tirar fuori ciò che mi rode
in un incontro di qualche giorno fa in cui era presente anche il mio presidente (che reputo una persona squisita ,preparata ,educata e modesta ecc...in poche parole uno che si da da fare persone rare di questi tempi )ho sollevato la presente questione rapporto ispra....riportando in sintesi il documento in questione...premetto che l'incontro era su tutt'altro tema ....beh che dire.. ho rilevato una certa e legegrezza o ignoranza)"...forse perchè presumono che sia una battaglia persa????....
perche nelle assemblee provinciali nn si parla mai di questi dati::??? fino allo scorso anno sembrava che nn sapessero cosa fossero i KC.... a livello provinciale....
voglio vedere se alla asemblea nazionale di bergamo ne parleranno..almeno il minimo DO VU TO..
ciò he ho scritto spero sia di esortazione a nn lasciar passare in "2°"piano questo
problema....una istituzione che dovrebbe essere imparziale nn può.......mentre noi paghiamo e "x aver restrizioni"...
spero di aver reso l'idea..



Hai reso perfettamente l'idea,e guarda che oggi ancora non hanno capito una sega..Assicurazione privata....
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Ho rimodulato la cosa cosi...



La presente riflessione e' per evidenziare il problema della corretta definizione della data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi che l'approvazione della recente comunitaria, a posto per la compilazione dei calendari venatori anche in relazione ad un recente studio, che "consiglia" la chiusura al 31 dicembre (vedasi link sotto)
LINK:
http://www.isprambiente.gov.it/site/it- ... _2010.html


Le leggi che regolano la materia sono la direttiva comunitaria 2009/147/cee e la legge Statale 157/92.
La direttiva comunitaria invita gli Stati menbri a fornire dati sulle fasi biologiche nelle quali le specie non possono essere fatte oggetto di prelievo venatorio (migrazione pre-nuziale,nidificazione e dipendenza dai genitori) ,la legge Statale indica come data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi il 31 gennaio,merlo escluso.
La definizione dei periodi di inizio della migrazione pre-nuziale (e conseguentemente la fine del prelievo venatorio, deroghe escluse) vengono definiti da un documento fornito dagli istituti Nazionali della fauna selvatica (KC) , al comitato ORNIS, da qui i dati forniti dall'ISPRA, che indica come data di inizio di migrazione pre-nuziale per il tordo bottaccio, il 10 gennaio, e nel recente studio,l'ISPRA interpreta, con il principio precauzionale degli sforzi conservativi, al 31 dicembre il termine ultimo per il prelievo venatorio .Il mondo venatorio ritiene esserci delle incongruenze riguardo tale interpretazione.
L'analisi di documenti di recente pubblicazione sia di ISPRA( Atlante delle migrazioni parte 2 ,pubblicazione del 2008 e definita come di "pregio"), sia della LIPU (valutazione avifauna italiana vol 2, pubblicazione del 2010 per il min. dell'ambiente), forniscono come data ultima il 10 gennaio, e nell'analisi analitica dei dati di ricattura, indicano come periodo di inizio della migrazione per il tordo bottaccio, la prima decade di febbraio( vedasi atlante delle migrazioni pag 229 fig3 ) dove sono chiaramente suddivise le vari fasi biologiche , confermata anche nel commento presente nella stessa pagina:
"A fronte di una fortissima concentrazione di dati in
Lombardia e Veneto, si registra una buona copertura geografica
anche del resto della penisola, della Sardegna e di
una serie di piccole isole tirreniche. La massima parte delle
catture si riferisce alla migrazione autunnale, che ha luogo
tra fine settembre e fine novembre," mentre il passo di ritorno",
numericamente ben più modesto per quanto concerne i
dati di inanellamento, "ha luogo a partire da FEBBRAIO, come
suggerito anche dall'andamento dell'indice di abbondanza"
Commento per altro presente anche nel testo LIPU pag 351 cap 4
Si pone allora anche la problematica della corretta definizione del periodo di svernamento (periodo cacciabile) che con l'interpretazione ISPRA si ridurrebbe a circa un mese e mezzo (se la migrazione post- nuziale a termine nella terza decade di novembre e la migrazione pre-nuziale ha inizio a fine dicembre) si avrebbe un periodo, limitatissimo, di svernamento di solo tre o quattro decadi, teoria non confutabile in nessun testo di ornitologia e smentita dalla stessa ISPRA( vedasi atlante delle migrazioni pag 223 fig 9) dove è chiaramente riportato tale periodo .
LINK : Atlante delle migrazioni parte 2
http://www.isprambiente.gov.it/site/_fi ... 90-263.pdf
Altro elemento di discordanza si può rilevare dal documento Guida alla stesura dei calendari venatori mandato dall'ISPRA alle Regioni:
"Nel nostro Paese la possibilità di
stabilire stagioni di caccia differenziate a livello regionale per gli uccelli migratori non
risponde a criteri biologici e tecnici accettabili, stante la rapidità con la quale i fronti di
migrazione attraversano l'intero territorio italiano; ciò è particolarmente evidente durante la
migrazione pre-nuziale, la quale è generalmente assai più veloce di quella post-riproduttiva."
Orbene se la migrazione pre-nuziale è più veloce di quella post-nuziale (durata 1 mese e due decadi circa), la migrazione pre-nuziale con inizio 10 gennaio, dovrebbe esaurirsi entro la prima, massimo seconda decade di febbraio, cosa non esatta, perché smentita dagli stessi dati di ricattura che si protraggono per tutto il mese di marzo ( vedasi grafico n 12 pag 230 e grafico n 22 pag 233 dell'atlante delle migrazioni parte 2)

Altro motivo di riflessione sono i dati Italiani rapportati con gli altri stati dell'area mediterranea:
FRANCIA: l'inizio della migrazione pre-nuziale è fissata (dati KC) alla 1 decade di febbraio
SPAGNA: l'inizio della migrazione pre-nuziale è fissata ( dati KC) alla 3 decade di gennaio
GRECIA: l'inizio della migrazione pre-nuziale è fissata (dati KC) alla 2 decade di febbraio
LINK:
http://ec.europa.eu/environment/nature/ ... pts_en.htm
La differenza più evidente però salta agli occhi, quando si analizzano i dati che i Francesi utilizzano per la Corsica, regione a noi geograficamente vicina e praticamente equivalente morfologicamente alla nostra Sardegna: gli studi Francesi (condotti in 15 anni di ricerche, con stazioni bio- acustiche, rilevano come data di inizio della migrazione pre-nuziale,e' dalla terza decade di febbraio (vedasi link sotto), allora ci si chiede come è possibile che a pochi KM di distanza vi sia una differenza di ben 4 decadi ?C'è una fase biologica, quella dello svernamento, che sembra che i naturalisti dell'ISPRA non sappiano cosa sia (o fanno finta) e ignorano che la direttiva europea non consente la caccia solo durante la migrazione pre-nunziale, e non durante lo " svernamento ".Solo che secondo noi c'è un piccolo problema ma questi uccelli arrivano e ripartono ? Allora, ci sorge un dubbio, o tutti gli altri sbagliano e noi siamo dei fenomeni, oppure qualcuno si "confonde"


LINKS:
http://www.observatoirenationalmigrateu ... cienne.php
http://www.impcf.fr/publicat_nouv_2005.htm
Considerando che la guida interpretativa, permette la tolleranza di una decade di sovrapposizione, teorica, sulla data individuata dai KC, e che le specie di turdidi cacciabili in Italia non rientrano in quelle minacciate (no-spec) e che tali specie hanno un trend stabile e in aumento, e alla luce delle ragioni sopra esposte si ritiene compatibile come data di chiusura del prelievo venatorio ai turdidi quella indicata nella legge statale 157/92 art. 18 comma 1, auspicando una maggiore attenzione nella stesura dei calendari,allineandoli agli altri stati Europei, del bacino del mediterraneo.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Ricapitolando....Ci sarebbe un documento da stampare in due o tre pagine e diffondere in tutti i circuiti frequentati da cacciatori?Non so se qualcuno ricorda il riassunto che feci sulla legge Orsi e sui suoi nemici,che era stampabile qui su Migratoria,c'e' qualcosa che si puo' stampare anche ora?
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Il materiale a disposizione è tanto, ci vuole solo uno di buona volontà che lo assembli in due-tre pagine in modo da renderlo sintetico, stampabile, oppure copiabile su altri forum. Mi aspetto che qualcuno lo faccia senza timore di sbagliare, poi si può intervenire tutti a correggerlo se pensiamo che qualcosa non vada bene.
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

ggramoli ha scritto:
Il materiale a disposizione è tanto, ci vuole solo uno di buona volontà che lo assembli in due-tre pagine in modo da renderlo sintetico, stampabile, oppure copiabile su altri forum. Mi aspetto che qualcuno lo faccia senza timore di sbagliare, poi si può intervenire tutti a correggerlo se pensiamo che qualcosa non vada bene.



Ci vorrebbe qualcuno che "traduca" il linguaggio scientifico dei documenti Ispra in un modo da renderli fruibili anche a chi non e' molto ferrato su certi contenuti,cosa molto comune tra i cacciatori anziani....
 
Re: Rapporto Ispra sulla conservazione dei Tordi in Italia

Io ho già scritto in Regione,Provincia e ad un paio di AAVV....
Ho visto in ritardo la discussione....un appello ai moderatori di questa stanza: mettete x cortesia più in evidenza questo thread...magari in "Caccia alla selvaggina migratoria"...xchè vi assicuro che qui non entrano tutti.
Un appello a tutti : BOMBARDATE di mail gli uffici caccia di Regioni e Province!!!!
 

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