RAVENNA - Interventi della polizia provinciale per reprimere la caccia irregolare. L'attenzione degli agenti si è focalizzata all'interno della valle Baiona, organizzando un servizio che ha impegnato sia pattuglie di osservazione a terra che in acqua, avvalendosi di natanti in particolare kajak. Sono stati posti sotto osservazione più punti della valle. Verso l'imbrunire si è potuto notare, grazie ai binocoli in dotazione, qualche movimento da parte di cacciatori che si preparavano a raggiungere i siti di caccia.
Si precisa che l'attività venatoria, in queste ultime settimane, prima che chiuda i battenti domenica 31 gennaio, si interrompe alle 17.08.Il primo intervento si è concentrato su un cacciatore che era stato visto appostarsi in prossimità di un rivale: la pattuglia, spostandosi a piedi lungo l'argine, l'ha sorpreso nascosto dal buio e dalle canne e ha potuto raggiungerlo per l'identificazione e il controllo dell'arma.
Quasi contemporaneo il secondo intervento, dove gli agenti hanno potuto raggiungere due cacciatori in attività venatoria da appostamento fisso autorizzato , la classica botte, grazie all'ausilio del kajak.
Successivamente in un chiaro da caccia, situato tra l'abitato del paese di Savio e quello di Lido di Classe, è stato effettuato un intervento volto alla repressione della caccia agli anatidi in violazione delle modalità consentite, cogliendo sul fatto un cacciatore che esercitava l'attività venatoria in zona umida, oltre l'orario e servendosi di un ripetitore acustico elettromagnetico che emetteva richiami di per attirare la fauna selvatica.
L'utilizzo di questi strumenti durante l'attività venatoria costituisce reato ai termini della legge nazionale sulla caccia 157/92.
Gli agenti, sorprendevano all'interno del chiaro di caccia, una persona armata di fucile calibro 12 carico, che facendo la posta all' avifauna acquatica, sparava in violazione della legge sulla caccia che regola la chiusura di ogni attività venatoria in base agli orari di tramonto, variabili a seconda del periodo stagionale.
L'attività venatoria con mezzi non consentiti ha comportato per il cacciatore una denuncia penale presso la Procura della Repubblica e relativo sequestro penale di fucile e mezzi di caccia.
Anche in questo caso è stata contestata la caccia fuori orario; violazione che nell'annata venatoria agli sgoccioli è stata contestata più volte. Violazione che, se ripetuta, comporta la sospensione della licenza di caccia per un anno.
Infine, mentre si precisa che non sono mai stati contestati verbali per aver ribattuto animali feriti , è stato accertato e sanzionato penalmente un cacciatore per aver effettuato la caccia da natante, in quanto si avvaleva del mezzo per alzare dall'acqua la selvaggina provata dalle avverse condizioni metereologiche.
Si ricorda che all'interno delle zone individuate come ZPS ( Zone a Protezione Speciale previste all'interno della normativa riguardante Rete Natura 2000) è possibile esercitare l'attività venatoria solo con munizioni non di piombo e nel mese di gennaio solo nelle giornate di giovedì e domenica.
Non ci vedo niente di male in quello che ha fatto la Polizia Provinciale, ha fatto rispettare la Legge niente altro, i furbi non mi sono mai andati a genio, tutti questi sparavano di notte con l'uso del plurifon, poi ci si lamenta se all'alba non si spara un colpo, che non cè niente, ci credo "i giochi sono stati fatti" di notte, mi dispiace solo che questi blitz li facciano solo al nord, al sud è terra di nessuno oltre allo sparare di notte, fanno molto altro, ho visto con i miei occhi a Lesina capanni con stampi in acqua nel mese di aprile, era il 9 aprile e questi che si definiscono cacciatori avevano sparato tutta la notte, certi di passarla liscia perchè le Guardie hanno paura, tengono famiglia.