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Vi dico la verità ragazzi, io sono veramente nel più totale sconforto…e pensare che ci credevo a questa unione tra aavv..unica o comunque probabile soluzione!
Dai siamo onesti, sputiamo un po fuori il rospo, che a me a tenerlo dentro mi fa male!!
Dopo più di un anno non sono ancora riusciti a fondare tre associazioni?? Ci riescono quotidianamente molte società con beni e patrimoni molto piu grandi..e non ce la fanno tre associazioni venatorie?
La realtà è un'altra…
NON VOGLIONO UNIRLE. Punto e basta, o meglio qualcuno non vuole unirle le poltroncine fanno comodo a qualcuno che si sta mettendo di traverso, in certe regioni alcune AAVV maggioritarie vengono finanziate dalla regione stessa, e alcuni predisendi provinciali, ripeto, provinciali, girano con autoblu e autista, e secondo voi questa gente lascia il posto a chi magari tiene a cuore la caccia???

NO, vi rispondo io…QUESTA GENTE NON CAMBIERA’ MAI E ANCHE SE SIAMO ALLA FINE TENGONO STRETTE LE LORO POLTRONE!!

Ora che mi sono sfogato un po meglio sto..anche se per stare bene dovrebbero cambiare le cose!!
A presto..e spero in vostri interventi e iniziative!
 
"Spesso sono le piccole cose a rovinare le grandi idee" diceva un cacciatore gentiluomo, la nostra realtà ne è la riprova. Ci sono sempre difficoltà a mettere in discussione le proprie posizioni, ma se servono a limare confrontare e promuovere magari una coalizione fra associazioni venatorie sarebbe un passo importante verso una sola associazione. Le richieste, gli obbiettivi, il rispetto e la dignità per la nostra filosofia di vita sempre più in crisi e soprattutto un tentativo volto a sottolineare e restituire la forza politica al nostro mondo si scontrano in tanti personalismi furbeschi, figli dei tempi dove i personaggi (anche piccoli) la fanno da padrone mercanteggiando il consenso. Gianluca Dall'Olio si è fatto promotore e portavoce di questo passo importante, ma le strade sono lastricate di buoni propositi e aggiungerei di piccoli egoismi che sono i veri scogli contro una solo organizzazione. I tempi sono colmi di disposizioni cervellotiche che nulla hanno a che fare con il buon senso o la legge, intesa come norma vincolante per tutti i cittadini, addirittura in qualche caso viene sfiorato il razzismo quando discrimina anche nello stesso ATC da non far partecipare all'apertura chi ne ha un'altro in provincia, (una provincia Lombarda) maggiorata o raddoppiata la quota per i non residenti ecc. cosa è se non puro egoismo locale. Esiste un paradosso fra gli Atc che sono sostanzialmente "Feudi" pezzi di terra dati in comodato e la selvaggina che è universalmente riconosciuta di tutti. Ognuno nel suo piccolo se può partecipi sempre.
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[TD][h=2]Dall'Olio su Tempi.it: “la caccia è cultura ma viene penalizzata”[/h]
giovedì 24 ottobre 2013
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“La caccia non è un hobby o uno sport, un modo per riempire il tempo libero. La caccia è cultura, come l’agricoltura e la pastorizia” lo dichiara al sito Tempi.it il presidente nazionale Federcaccia Gian Luca Dall’Olio. Dall'Olio evidenzia anche che “purtroppo oggi i cacciatori sono penalizzati dall’incertezza del diritto”.

La legge Comunitaria del 2010 con la modifica dell'articolo 18 che impedisce la caccia durante la migrazione prenuziale “è stato così sovvertito un compromesso equilibrato che durava da 18 anni” dice Dall'Olio, poi le linee guida dell'Ispra che hanno anticipato la chiusura per alcune specie al 31 dicembre e posticipato l'apertura per altre “applicando un principio di cautela – sottolinea nell'intervista il Presidente Dall'Olio – in mancanza di dati scientifici certi”, “molte volte gli ambientalisti lo usano per impugnare i calendari venatori davanti al Tar”. Ad avere valore, invece, spiega Dall'Olio al quotidiano è la “direttiva Uccelli”, accompagnata da una Guida interpretativa che ha forza e valore di statuto sovranazionale essendo emanazione della Commissione europea.

Il problema è che la gente non la conosce. "Tutto il sistema caccia - sottolinea il Presidente Fidc - deve far conoscere di più la materia dal punto di vista di ambiente, biodiversità, specie selvatichee stato di conservazione. Servono dei dati precisi su questi temi. La caccia poi è una pratica che si dovrebbe recuperare, non ostacolare, prestando più attenzione alla biodiversità e alla sostenibilità ambientale. Che è molto diverso dall’ambientalismo di certe associazioni".

Dall'Olio parla anche del numero dei cacciatori: “negli anni Ottanta erano 1 milione e 700 mila, oggi sono scesi a 700 mila gli iscritti alle associazioni venatorie, più un’altra percentuale non iscritta. Lo Stato che ha il numero più alto di cacciatori invece è la Francia, con 1 milione e 300 mila persone”.

E dei costi, elevati, per i cacciatori “la tassa governativa da pagare ogni anno, per esercitare attività venatoria, costa 173,16 euro. A questa si assommano le concessioni regionali, le iscrizioni a uno o più Atc, fino ad arrivare in alcune regioni anche a circa 500 euro. Il problema non sono tanto le spese, anche negli altri paesi c’è una licenza da versare allo Stato, il problema è che mentre gli altri paesi usano questi importi per l’organizzazione e gestione di ambiente, fauna e biodiversità, da noi non si sa come vengano spesi. Forse dovremmo preoccuparci di questo aspetto”.

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Con quello che sta accadendo in materia di caccia su tutto il territorio italiano, dovrebbero rimettere tutti il loro mandato, questo sta lì ancora a parlare, ma dov'era quando tutto quello di cui tratta è stato approvato? Era forse seduto al tavolo degli stakeholders? Non era la sua federazione che disse all'approvazione della comunitaria che "non era un risultato così malvagio". Ma andassero tutti a ca**re, loro, i politici e noi popolo di mer*a.
Scusate lo sfogo.
 
Con quello che sta accadendo in materia di caccia su tutto il territorio italiano, dovrebbero rimettere tutti il loro mandato, questo sta lì ancora a parlare, ma dov'era quando tutto quello di cui tratta è stato approvato? Era forse seduto al tavolo degli stakeholders? Non era la sua federazione che disse all'approvazione della comunitaria che "non era un risultato così malvagio". Ma andassero tutti a ca**re, loro, i politici e noi popolo di mer*a.
Scusate lo sfogo.


Maurizio...lo sfogo ci sta e lo condivido anche...
Ma tu sai meglio di me che i guai in giro x l'Italia non vengono certo dall'approvazione della Comunitaria...
Il principale viene da quando nel 2010 un Giudice abruzzese "fece" legislatura sentenziando che i calendari venatori DOVEVANO essere emessi non più x legge regionale ( inattaccabile ai vari TAR ) bensì con atti amministrativi...come vediamo ATTACABILISSIMI...
Il secondo guaio x molte Regioni viene dal fatto che le medesime sono inadempienti da anni riguardo l'emanazione dei rispettivi PFV e VAS..obbligatori x legge...
Il terzo...e più odioso....è che a seconda della Regione gli stessi calendari vengono bloccati o meno dal giudice amministrativo di turno..come se la materia caccia venisse affrontata discrezionalmente e non razionalmente valutando leggi e regolamenti...
Ecco allora che in Veneto,Marche,Umbria,Emilia Romagna,Lombardia,Toscana,Calabria si caccia quasi come prima dell'approvazione della Comunitariae in Regioni limitrofe con calendari a volte più ristretti i gli stessi vengono bloccati evidentemente da Giudici compiacenti...
Credo che i casi di Liguria e Lazio quest anno siano emblematici...
 
Infatti, ho detto "politici" e quindi compresi anche quelli regionali e provinciali, spesso e volentieri dilettanti allo sbaraglio o ciarlatani in cerca di consenso.
Per il resto, lui, la sua federazione alla modifica della legge 157/92 ha dato sempre contro, all'approvazione della Comunitaria ha ribadito a giochi fatti con un commento di moderata soddisfazione ed adesso si fa paladino dello stato di diritto dei cacciatori....ma per piacere, avesse la decenza di stare zitto, lui e tutti i suoi pari grado delle altre AAVV. E noi siamo i più cogli*ni che continuamo (rappresentanti delle AAVV e politici) a foraggiarli/votarli...cornuti ed anche mazziati.
 
Questa è la mail arrivata oggi alle 14,05 dalla Presidenza Anuu migratoristi:

Gent.mo Pecorini,

Facendo seguito alla sua del 21/10/13, mi dispiace sapere che non vi siano pervenute comunicazioni e notizie da parte della nostra Associazione, probabilmente, come lei suggerisce, a causa di problemi di posta elettronica.

Alla presente alleghiamo alcuni comunicati che potranno essere utili per la pubblicazione sui forum e blog e posso confermarle che in alcuni di quelli da lei citati siamo certi siano state pubblicate nostre notizie.

Per quanto attiene la questione dell’unificazione delle Associazioni stiamo lavorando per ottenere i migliori risultati e vi saremo precisi non appena possibile.

A disposizione per qualsiasi necessità, con i migliori saluti.
Marco Castellani
 
mail arrivata da UFFICIO STAMPA FEDERCACCIA sul tema unità dei cacciatori....

Mi sembra buono!!



COMUNICATO
Federcaccia e Arcicaccia Toscana a confronto. Obbiettivo l’unità del mondo venatorio.
Riunione congiunta degli organi dirigenti regionali per discutere prospettive e modalità del percorso possibile verso la “casa comune dei cacciatori”.
Il tema dell’unità dei cacciatori esce dal limbo delle petizioni di principio e fissa un concreto passaggio importante: il 5 novembre a Firenze, presso la sala conferenze della Cooperativa Agricola di Legnaia, si riuniscono congiuntamente gli organismi dirigenti delle due principali associazioni venatorie della Toscana per discutere contenuti programmatici e soluzioni organizzative da mettere in campo per procedere il più speditamente possibile sulla via di forme sempre più avanzate di unità fra le organizzazioni dei cacciatori.
“Dalla Toscana con decisione verso la casa comune dei cacciatori Italiani”, afferma l’incipit del documento preparatorio della riunione del 5 novembre, che prosegue ricordando come “in Toscana il confronto fra Federcaccia ed Arci Caccia sui modi, le forme e i tempi di un percorso unitario, rivolto all’intero mondo venatorio, è oggi ad un punto di svolta” e conclude con la volontà dichiarata di dar vita alla
“Confederazione per l’Associazione dei Cacciatori Toscani, aperta a tutti i cacciatori e ad ogni altra organizzazione venatoria che voglia aderirvi”.
Con l’auspicio e l’impegno, si legge nel documento , che anche a livello nazionale “si rompano gli indugi, si superino le perplessità, si arrivi rapidamente all’apertura di un processo costituente” che coinvolga tutte le
espressioni organizzate dei cacciatori italiani.
A sottolineare il rilievo dell’iniziativa ed un significato che va al di là dei confini regionali, la presenza dei Presidenti nazionali di Federcaccia, Gian Luca dall’Olio e di Arcicaccia, Osvaldo Veneziano.

FEDERCACCIA TOSCANA
ARCICACCIA TOSCANA
 
Io cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno, mi sembra un buon inizio. Far dialogare ma sopratutto UNIRE federcaccia ed arcicaccia toscana ( io ci vivo e conosco le realtà..) è un passo importantissimo e non per nulla scontato. Quindi se la Toscana come mi auguro farà da spaccaghiaccio ben venga..
 
Io cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno, mi sembra un buon inizio. Far dialogare ma sopratutto UNIRE federcaccia ed arcicaccia toscana ( io ci vivo e conosco le realtà..) è un passo importantissimo e non per nulla scontato. Quindi se la Toscana come mi auguro farà da spaccaghiaccio ben venga..

Lo spero pure io !!!
 
Credo che la sede non sia stata scelta a caso, è la più antica cooperativa agricola Toscana nata dal basso e oggi aderisce alla associazione Fedagri Confcooperative, speriamo sia un segno. Capisco il disagio lo smarrimento, magari lo sfogo visto l'andazzo indecente di situazioni a dir poco paradossali, anche se lo scetticismo spesso nasce da analisi superficiali e incomplete è doveroso sperare, è il "credo" del cacciatore (e non solo) è la speranza, anche perchè non c'è alternativa. Dalla protesta alla proposta il cammino non è facile, ma è fatto di passi e questo può essere il primo. Noi abbiamo in mano la vera arma di difesa, la presenza sul territorio, la capacità di elaborare dati sulle catture, bagagli di conoscenza fondamentali in una parola tutta la nostra Cultura.
 
Sono stato uno dei primi che ero pieno.di entusiasmo. ..e ora sono uno di quelli che hanno perso qualsiasi speranza...lo dico perche lo vedo a livello locale quanto tengono alla.poltrona certi personaggi...figuriamoci a livello nazionale. E poi dai, onestamente, in un anno stanno ancora cercando cosa???
 
la strada all'unione si fa sempre + in salita...dopo l'enfasi scaturita all'assemblea nazionale anuu a bergamo questa primavera...a intralciare i lavori son proprio coloro che nelle sedi locali hanno paura di scivolare dalla seggiola..e c'è un'associazione in primis che non ha mai digerito...nonostante il loro presidente fece un mea culpa di come hanno gestito il settore migratoria fina ad ora...cmq pare che per ora la cosa + realizzabile a inizio 2014 sia quello di una assicurazione unica...
ps:qualcuno sa se si può fare assicurazione privata o è lo è già ????????????????
grazie
 
Io vedo di buon occhio la mossa che spero facciano le due associazioni in Toscana. Se il progetto va in porto, e questo lo vedremo entro la fine dell'anno, credo che faccia da traino anche per le altre aavv che si troverebbero in gravi difficoltà. L'assicurazione privata che sicuramente ha un bel peso non risolve il problema fiono a che ci sono i rimborsi dalle province e atc. Pensate che io pago l'assicurazione privata dal 2009 e non sono iscritto a nessuna AV, quindi parlo con cognizione di causa.
 
Beh Andrea, ma se malauguratamente la strada intrapresa non portasse da nessuna parte, da qualcosa bisognerebbe cominciare e come avevamo ventilato in origine quando partì questa iniziativa, l'assicurazione privata era una leva importante per far riflettere e forse, accelerare i tempi.
 
Beh Andrea, ma se malauguratamente la strada intrapresa non portasse da nessuna parte, da qualcosa bisognerebbe cominciare e come avevamo ventilato in origine quando partì questa iniziativa, l'assicurazione privata era una leva importante per far riflettere e forse, accelerare i tempi.

Confermo e condivido quello che dici. L'arma delle tessere è in mano nostra ma fino a che le varie istituzioni non chiudono i rubinetti ci sarà poco da fare. In più siamo tutti consapevoli che la maggior parte dei cacciatori vivono la giornata fregandosene di quello che succede intorno da un punto di vista politico venatorio
 
DALLA TOSCANA CON DECISIONE VERSO LA CASA COMUNE DEI CACCIATORI ITALIANI.

Sono da tempo in corso, a livello nazionale, la discussione ed il confronto tra le Associazioni Venatorie su
possibili ed auspicabili processi di unificazione delle organizzazioni dei cacciatori italiani.

In Toscana il confronto tra Federcaccia ed Arci Caccia sui modi, le forme e i tempi di un percorso unitario, rivolto
all’intero mondo venatorio, è oggi ad un punto di svolta.
La comune visione di una caccia sostenibile, guidata da scienza e conoscenza, basata sulla gestione faunistica e
ambientale, costituisce il cemento e il lievito cui è affidato questo processo.

Arcicaccia e Federcaccia Toscana, nel momento in cui si accingono ad intraprendere passi concreti ed importanti
in questa direzione, fanno appello ai gruppi dirigenti nazionali, perché si rompano gli indugi, si superino le
perplessità, si arrivi rapidamente all’apertura di un processo costituente, promosso congiuntamente, che si
rivolga a tutti i cacciatori ed alle loro espressioni organizzate.

Per dare un futuro certo e solido alla nostra passione è necessario liberarsi oggi delle divisioni del passato. E’
questa la via obbligata per rafforzare nella società e nel senso comune il valore della caccia, restituirle per intero
il prestigio che merita, il ruolo che le spetta nella società.

* * * * *

Grandi sfide stanno davanti alla caccia: modificazioni sociali, culturali, ambientali, economiche, nell’uso del
territorio, sollecitano risposte tempestive ed incisive ma, soprattutto, sostenute dalla forza, dalla credibilità e
dalla affidabilità che solo un soggetto unitario, capace di parlare con una sola voce, è in grado di esprimere.

Le nuove tematiche che investono il territorio, sia quello a caccia programmata sia quello delle aree protette,
chiedono risposte egualmente nuove e aprono nel contempo grandi opportunità.
Per affrontare al meglio questo quadro di riferimento, per contribuire sempre più efficacemente alla gestione
faunistica ed ambientale, per salvaguardare, sviluppare e valorizzare un patrimonio prezioso per la caccia e
l’intera comunità, l’azione di un nuovo soggetto, forte e credibile, in grado di dispiegare al meglio le sue
conoscenze e capacità, è indispensabile ed insostituibile.

La frammentazione del mondo dell’associazionismo venatorio, la molteplicità delle sigle, la condizione di
concorrenzialità che le caratterizza non consentono infatti oggi di dedicare ogni risorsa ed energia al
conseguimento delle scelte di interesse comune della caccia. E’ giunto il tempo di una svolta decisa, di cui i
gruppi dirigenti delle due Associazioni, assieme alle migliaia di attivisti sul territorio, intendono farsi carico.

* * * * *
In questo contesto la “casa comune” dei cacciatori rappresenta una scelta necessaria e non procrastinabile,
indispensabile per mettere in campo, nel rapporto con le Istituzioni, con la politica e verso l’intera società, il
“valore aggiunto” di un fronte compatto: non solo una somma di sigle, ma un soggetto unico rappresentante dei
cacciatori.

L’Appello, rivolto a tutti i cacciatori e a tutte le Associazioni venatorie, è che il passato e le storie di ciascuno
cessino adesso di essere un ostacolo al compiersi di questo cammino. Solo così la nostra storia può diventare
una forza potente, sostanza ed energia, radice e pensiero positivo del progetto comune, patrimonio e bagaglio
prezioso da portare in dote alla costruzione di una casa comune dei cacciatori.

E’ tempo di unire le forze sulla base di un comune progetto, latore dei valori propri della caccia, per affermarne
la modernità nel fondare il suo esercizio sulle basi scientifiche frutto della ricerca e sulla gestione, per
sconfiggere così pregiudizi e facili demagogie.

Uniti, per riaffermarne il ruolo sociale dei cacciatori, per raccontare compiutamente il contributo finanziario e
gestionale che mettono a disposizione degli interessi collettivi. Per ricordare come scienza e conoscenza siano i
soli criteri da seguire nel dotarsi di regole condivise. Uniti per accrescere la capacità di proposta, di gestione, di
iniziativa politica e culturale, per conquistare un ruolo sempre più importante e centrale nel governo del
territorio.

Unire le forze, infine, è la risposta dovuta alla sempre più forte domanda di unità che proviene dai cacciatori,
desiderosi di vedere sempre più compiutamente ed efficacemente rappresentate e tutelate le proprie esigenze.
Questo è ciò che da oggi andiamo a proporre in Toscana e in ambito nazionale: un percorso concreto verso
l’unità, con la convinzione che sia possibile dare più voce, più forza e più dignità alla nostra passione e al nostro
comune programma

* * * * *

Federcaccia e Arcicaccia Toscana, le due Associazioni che organizzano la parte largamente maggioritaria dei
cacciatori della nostra regione, consapevoli delle responsabilità che ciò comporta, intendono avviare un
processo costituente, aperto ed inclusivo verso ogni altra organizzazione, con l’obiettivo immediato di una
CONFEDERAZIONE PER L’ASSOCIAZIONE DEI CACCIATORI TOSCANI per giungere poi a dar vita ad un’unica
Associazione dei cacciatori toscani. Un cammino che intende essere di stimolo allo sviluppo di un analogo
processo anche sul piano nazionale, per realizzare nell’arco di un breve periodo l’unità del mondo venatorio.

La Toscana ha saputo esprimere una legislazione venatoria avanzata ed esperienze di gestione faunistica ed
ambientale che, pur condizionate dai limiti spesso imposti da un quadro normativo nazionale inadeguato, hanno
rappresentato un punto di riferimento alto nel panorama nazionale.

Risultati importanti favoriti e resi possibili dalle estese convergenze fra le due Associazioni venatorie più
rappresentative, nelle scelte politiche, programmatiche, gestionali:
- nel confronto con le Istituzioni regionali e provinciali sui provvedimenti legislativi e per il governo del territorio
ai fini faunistici, venatori ed ambientali (legge regionale 3/94 ed i conseguenti regolamenti ed atti di
pianificazione regionali; piani faunistico venatori provinciali; legge e deliberazioni sul calendario venatorio)
- nelle richieste e proposte di adeguamento delle leggi nazionali (armonizzazione delle leggi 394/91 e 157/92 per
una gestione faunistica unitaria del territorio finalizzata alla conservazione in un quadro di sostenibilità per
l’ambiente, la biodiversità, le attività antropiche; ridefinizione del ruolo e delle funzioni di Ispra, perché svolga effettivamente compiti di ricerca e di supporto tecnico scientifico per lo stato e le regioni; riconoscimento di
competenze piene alle regioni nelle scelte di gestione della fauna e di regolamentazione della caccia)
- nelle richieste e proposte di armonizzazione complessiva del corpo normativo regionale per accrescere
l’integrazione fra le varie leggi che intervengono nel governo del territorio (l.r.1/2005 Norme per il governo del
territorio; legge forestale ; legge sul benessere animale)
- nella sottolineatura della centralità della gestione e dell’esigenza di estenderne e qualificarne la pratica su tutto
il territorio, coerentemente con le destinazioni differenziate fissate dalla programmazione ma secondo una
logica unitaria
- nell’approccio alla questione dei tempi e delle specie di caccia, per realizzare una condizione nella quale le
scelte siano fondate esclusivamente sui risultati della gestione, sugli obbiettivi della conservazione e del
mantenimento degli equilibri ottimali, su dati di conoscenza effettivi e scientificamente indiscutibili sullo status
delle popolazioni superando così incertezze e polemiche pregiudiziali e strumentali che riguardano in particolare
la selvaggina migratoria
- nella ricerca e costruzione di un nuovo moderno rapporto fra mondo agricolo e mondo venatorio, fondato
sull’obbiettivo comune di ripristinare e mantenere gli equilibri faunistici su tutto il territorio, comprese le aree
protette, in particolare per le specie ungulate che, con presenze e densità fuori controllo, compromettono il
prioritario rilievo delle attività di produzione agricola; sull’interesse comune all’integrazione fra attività agricola e
venatoria per la produzione di ambiente e fauna; sulla rivendicazione che lo stato e le istituzioni pubbliche nel
loro complesso destinino le risorse provenienti dalle tasse versate dai cacciatori, come previsto dalla legge,
all’ambiente, al comparto rurale per il suo ruolo nella gestione ambientale, alla gestione faunistica
- nella quotidiana esperienza di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia.

Dati di fatto che testimoniano come la scelta di accelerare sulla via dell’unità non fondi su basi astratte, ma sulla
esperienza concreta di convergenze fondamentali sui programmi, sugli obbiettivi, sulle finalità; un viatico per
l’avvio immediato di un percorso regionale.

* * * * *

Questo piattaforma, sottoscritta da Federcaccia ed Arcicaccia, viene adesso proposta alla discussione delle
rispettive strutture territoriali: un confronto ampio e articolato ma, soprattutto, “ a porte aperte” perché la
CONFEDERAZIONE PER L’ASSOCIAZIONE DEI CACCIATORI TOSCANI nasce aperta a tutti i cacciatori e ad ogni altra
organizzazione venatoria che voglia aderirvi. Una realtà nuova, autorevole, dotata di un proprio Statuto, alla
quale trasferire progressivamente quote rilevanti di sovranità, a cominciare dalle rappresentanze in tutti i livelli
istituzionali.

La Confederazione dei Cacciatori Toscani come prima tappa di un percorso che si pone esplicitamente
l’obbiettivo di raggiungere, nel più breve tempo possibile, il traguardo della Casa comune dei cacciatori Toscani e
Italiani.

Si apre una fase nuova, non priva di difficoltà ma anche ricca di stimoli ed opportunità, al cui esito positivo serve
il contributo fattivo di idee e di impegno di ciascuno: una mobilitazione ampia e convinta per la quale la
Federcaccia e l’Arcicaccia della Toscana intendono spendersi senza remore, con piena fiducia che la via
imboccata è quella giusta.

Federcaccia Toscana Arci Caccia Toscana

Firenze, 5 novembre 2013
 
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[TR]
[TD][h=2]Fidc: un altro passo importante verso l’unità[/h]
lunedì 23 dicembre 2013
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Si è tenuta a Roma l’ultima assise nazionale della Federcaccia del 2013, che ha visto riuniti i presidenti provinciali della Federazione. Annunciato un unico contratto assicurativo per FIdC, ANUUMigratoristi e Arci Caccia. Approvato il bilancio preventivo 2014

Presieduti con brio e polso fermo da Marco Bruni, giovane presidente provinciale di Brescia, sabato 21 dicembre si sono svolti i lavori della 45^ Assemblea nazionale straordinaria della Federazione Italiana della Caccia, ultima del 2013 e di questo ciclo. La prossima infatti, prevista a primavera 2014, sarà l’assemblea elettiva che a conclusione del rinnovo dei quadri dirigenti regionali e provinciali eleggerà il nuovo Consiglio di Presidenza.

Normale quindi il tempo dedicato dal presidente Gian Luca Dall’Olio a ripercorrere nella sua come sempre precisa e a tratti appassionata relazione alcuni passaggi fondamentali che hanno caratterizzato questi anni, oltre a una netta analisi dell’attualità.

Risanamento del bilancio; lancio del progetto “Federcaccia di Domani”, volto a una rivisitazione della struttura federale; creazione dell’Ufficio Gestione Ambientale Faunistico Venatoria; maggiore partecipazione alle iniziative di Face Europa; rinnovato confronto con la società e con i diversi portatori di interesse, sono solo alcune delle iniziative intraprese positivamente nel corso di questo ciclo.

E ultimo, ma certo non meno importante, un forte impegno per la riunificazione del mondo venatorio italiano, che aveva visto una prima tappa significativa proprio all’assemblea nazionale di un anno fa, aprendo alla presenza dei presidenti delle altre Associazioni Venatorie una sorta di costituente volta alla nascita di un nuovo soggetto rappresentativo dei cacciatori.

Un progetto di ampio respiro che dopo 12 mesi di sforzi ha visto un primo concreto risultato che il presidente Dall’Olio ha potuto annunciare: l’accordo raggiunto con ANUUMigratoristi e Arci Caccia di offrire già dal 2014 un unico contratto assicurativo, sottoscritto con un solo broker con condizioni e prezzi uguali in tutta Italia, che consente di superare uno degli innegabili punti di divisione del mondo associativo.

Una pluralità che, come ha sottolineato il presidente, dura da mezzo secolo e che se all’inizio poteva rappresentare nel confronto un elemento positivo, si è rapidamente trasformata in divisione e poi in disgregazione del nostro mondo, e lo ha portato a una progressiva esclusione dal confronto con la società e con le istituzioni. “Parlare con una unica voce è una necessità che esprime anche la nostra civiltà di essere cacciatori. Perché la caccia è civiltà, lo è da millenni, e noi che siamo responsabili di aver fatto perdere questa consapevolezza alla società dobbiamo recuperarla. Per questo considero ritrovare una rinnovata unità un dovere di ogni presidente di Associazione”.

Terminata fra gli applausi la sua relazione, il presidente ha illustrato poi all’assemblea, che lo ha approvato all’unanimità, il bilancio di previsione 2014, ancora una volta in pareggio.

Il presidente ANUUMigratoristi Marco Castellani e Arci Caccia Osvaldo Veneziano, presenti in sala, intervenendo brevemente hanno espresso la volontà e l’invito di accelerare ancor più il processo di unificazione, lavorando con rinnovato impegno sul territorio per invertire l’attuale tendenza che vede la caccia minoritaria, recuperando il ruolo centrale della gestione dello stesso. Solo una forte Federazione che parla con voce unica, ha ricordato in particolare Castellani, può rappresentare i cacciatori e costringere anche gli altri attori esterni al mondo della caccia a rivolgerci attenzione e confrontarsi a un altro livello.

Doveroso citare i saluti e gli auguri fatti pervenire dal presidente Enalcaccia Lamberto Cardia e CPA Alessandro Fiumani, impossibilitati ad essere presenti, che come gli altri presidenti di associazione erano stati, con prassi ormai consolidata, invitati ai lavori assembleari.

Al vicepresidente Lorenzo Carnacina responsabile dell’Ufficio Gestione Ambientale Faunistico Venatoria, il compito di mettere in luce e sottolineare lo spirito che sta alla base del suo funzionamento e l’importanza di disporre di dati e informazioni tecniche su cui basare ogni scelta di politica venatoria. Un compito in cui è stato validamente affiancato dal dottor Michele Sorrenti, responsabile tecnico dell’Ufficio Avifauna Migratoria, che ha ripercorso quanto svolto in questi anni in termini di ricerche e, da soli o in collaborazione con le altre associazioni, nel fornire assistenza agli uffici caccia e agli assessorati nel predisporre calendari corretti o per confrontarsi, uscendone spesso vincenti, con gli innumerevoli ricorsi avanzati avverso i calendari venatori.

“Il lavoro dell’Ufficio Avifauna, insieme a quello dell’Ufficio Fauna Stanziale diretto dalla dottoressa Giorgia Romeo – ha sottolineato il vice presidente Buconi prendendo la parola – è quello che forse più ha permesso ai cacciatori di percepire gli sforzi e il lavoro svolto da Federcaccia. Ma è soprattutto l’esempio di come sia possibile soddisfare la necessità di rispondere alle richieste del nostro mondo agendo in modo da essere utili ai cacciatori e insieme alla caccia. Due cose che anche se può apparire forse paradossale, a una più attenta riflessione appaiono non essere sempre pienamente coincidenti. E l’impegno della Federazione in questi 5 anni è andato sempre in questo senso, con una visione che non si è limitata all’immediato, ma ha considerato conseguenze e programmi di più ampio respiro.

Su iniziativa del vicepresidente Antonio D’Angelo, ampiamente condivisa, la Federazione ha poi proceduto a premiare una rappresentanza dei partecipanti e dei selezionatori ai Campionati del Mondo per cani da Ferma e S.Uberto per gli importanti e prestigiosi riconoscimenti riportati nel corso del ciclo 2009 -2013: ben 60 medaglie e podi che – come ha ricordato D’Angelo – “hanno sì premiato l’impegno dei nostri atleti, ma anche gli sforzi della Federcaccia per mantenere e sostenere il settore sportivo, attraverso il quale si è perseguita una maggiore selezione delle razze da caccia a favore di tutti i cinofili e si è contribuito a promuovere e diffondere quei valori di educazione, etica e disciplina che devono essere propri di ogni cacciatore”.

Le parole del presidente Dall’Olio, che ha ringraziato tutto il Consiglio di presidenza e i dirigenti per il sostegno, l’impegno e il lavoro svolto in questi anni, auspicando che, chiunque ne sia alla guida, Federcaccia proceda anche nei prossimi anni sulla strada del rinnovamento, hanno concluso con un pizzico di legittima commozione i lavori.


Roma, 23 dicembre 2013 – Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia
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    Perché ne ho trovato uno ad un prezzo buono con due calci,però la chiave di apertura è spostata tutta a sinistra.
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  • Marco @ Marco:
    (AI prompt) potrei sapere che spesa ci vorrebbe per rifare le chiusure ad un fucile
    beretta 682?
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  • Diana (A.I) @ Diana (A.I):
    @Marco, Il costo per rifare le chiusure (o *rialesare le canne*) di un fucile Beretta 682 può variare in base a diversi fattori, tra cui:

    1. **Condizione attuale delle canne** – Se sono molto usurate o danneggiate, il lavoro potrebbe essere più complesso.
    2. **Laboratorio scelto** – Un armiere specializzato o la stessa Beretta avranno tariffe diverse.
    3. **Eventuali pezzi da sostituire** – Se oltre alla rialesatura servono nuovi otturatori o altre componenti.

    ### **Preventivo indicativo:**
    - **Rialesatura delle canne (chiusure):**
    - Tra **€ 200 e € 400** a seconda della complessità.
    - **Sostituzione degli otturatori (se necessari):**
    - Altri **€ 100-€ 300** in base al modello e alla disponibilità dei ricambi.
    - **Costo totale stimato:**
    - Da **€ 300 a € 700** circa.

    ### **Consigli:**
    ✔ **Contatta un armiere specializzato** (o la Beretta stessa) per una valutazione precisa.
    ✔ Se il fucile è molto vecchio o molto consumato, valuta se conviene investire nella riparazione o cercare un'alternativa.

    Se hai bisogno di indirizzi di armieri affidabili, fammi sapere la zona e posso aiutarti a trovare un professionista! 🔧🔫
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      Diana (A.I) @ Diana (A.I): @Marco, Il costo per rifare le chiusure (o *rialesare le canne*) di un fucile Beretta 682 può...
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