Drahthaaristi fatevi avanti!!! (3 utenti stanno leggendo)

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Anche i Drathtaar si possono addestrare...!!!! Sono esattamente come tutti gli altri cani ,cerchiamo di sfatare le varie nomee..,certo a guardarli fanno paura ,hanno una bella stazza ,sono agili , forti ,resistenti ma molto ubbidienti e avidi nello stesso tempo,lode a questa fantastica razza, perchè lo merita.
 
Se dici "anche i drahthaar si possono addestrare" li paragoni a quali altre razze? I cani sono tutti uguali anche se con diverse caratteristiche ed attitudini, non credo che i cani sono consapevoli di appartenere a una razza. Fammi un nome di una razza da caccia che non è forte e resistente, l'ubbidienza non la calcolo, perché non esistono razze da caccia più ubbidienti o meno ubbidienti, esistono caratteristiche di razza e standard lavorativi, se parliamo di forza e resistenza dobbiamo parlare di singoli soggetti. In tutte le razze ci sono cani più resistenti come ci sono quelli meno resistenti, come ci sono cani veloci ed avidi e quelli meno veloci e meno avidi, come ci sono quelli che lavorano bucando la folta vegetazione senza tentennamenti, sempre con continuità, a buona velocità, il loro pensiero non è quello di scrollarsi di dosso nè spine né pulci, sono avidi e concentrati a fare altro. Sono d'accordo che la razza è molto efficace su qualsiasi terreno e meriterebbe di essere premiata con un consenso maggiore da parte dei cacciatori. Molto probabilmente la mentalità del cacciatore italiano non si "sposa" con questa splendida razza, in alcuni contesti una pistola è più efficace di un cannone. La caccia in Italia è ridotta a pochi mesi, e su di un mese di 30 giorni sono cacciabili solo 12 giorni, avere un cane così impegnativo per qualche uscita a quaglie e a beccacce lo considerano uno spreco. Sono motivi validi per la scelta di una razza, il Kurzhaar viene preferito al Drahthaar sia per il pelo e sia per la stazza, una bracchetta è molto più gestibile del cugino tedesco a pelo ruvido, oltre che il Kurzhaar selezionato in Italia può competere con qualsiasi razza anche con quelle inglesi. I cani addestrati hanno una espressione diversa da quelli domati, se non si capisce questa differenza è difficile addestrare.
 
Se dici "anche i drahthaar si possono addestrare" li paragoni a quali altre razze? I cani sono tutti uguali anche se con diverse caratteristiche ed attitudini, non credo che i cani sono consapevoli di appartenere a una razza. Fammi un nome di una razza da caccia che non è forte e resistente, l'ubbidienza non la calcolo, perché non esistono razze da caccia più ubbidienti o meno ubbidienti, esistono caratteristiche di razza e standard lavorativi, se parliamo di forza e resistenza dobbiamo parlare di singoli soggetti. In tutte le razze ci sono cani più resistenti come ci sono quelli meno resistenti, come ci sono cani veloci ed avidi e quelli meno veloci e meno avidi, come ci sono quelli che lavorano bucando la folta vegetazione senza tentennamenti, sempre con continuità, a buona velocità, il loro pensiero non è quello di scrollarsi di dosso nè spine né pulci, sono avidi e concentrati a fare altro. Sono d'accordo che la razza è molto efficace su qualsiasi terreno e meriterebbe di essere premiata con un consenso maggiore da parte dei cacciatori. Molto probabilmente la mentalità del cacciatore italiano non si "sposa" con questa splendida razza, in alcuni contesti una pistola è più efficace di un cannone. La caccia in Italia è ridotta a pochi mesi, e su di un mese di 30 giorni sono cacciabili solo 12 giorni, avere un cane così impegnativo per qualche uscita a quaglie e a beccacce lo considerano uno spreco. Sono motivi validi per la scelta di una razza, il Kurzhaar viene preferito al Drahthaar sia per il pelo e sia per la stazza, una bracchetta è molto più gestibile del cugino tedesco a pelo ruvido, oltre che il Kurzhaar selezionato in Italia può competere con qualsiasi razza anche con quelle inglesi. I cani addestrati hanno una espressione diversa da quelli domati, se non si capisce questa differenza è difficile addestrare.

Quando dico anche i D.D. si possono tranquillamente addestrare,..perchè in giro parecchi giovani affascinati da questa razza temono di non essere all' altezza della situazione,io mi sforzo nel mio piccolo con dei video fai da te,riprese da un telefonino che si scarica dopo qualche secondo ,tutto ciò con la speranza di far capire che non dipende dalla razza ma dal conduttore,se leggiamo le discussioni nei forum,ci sono anche altre razze che danno problemi...,quindi perchè puntare il dito verso questa stupenda razza?
Io non la paragono dico che e una delle tante a chi piace a chi no ,ed è giusto che sia così,ma se in giro si raccontano cose non vere il mio dovere e di testimoniare per esperienza diretta.
A tal proposito parlando di pelo vi dico anche che ci sono dei D.D.a pelo corto e non ruvido e folto, esattamente come i Kurzhaar.
Ritornando ai paragoni, come detto prima, non mi piacciono,ma non nego che ho scelto il D.d. come razza perchè affascinato dalla loro forza , resistenzae super avidità ,certo in giro ci sono soggetti di altre razze che non scherzano ,.. ma in parecchie situazioni dove cani di amici davano segni di cedimento , i miei D.D ., continuavano l'azione fino alla fine, ci sono stati dei casi dove hanno rischiato anche grosso.
Sarà una coincidenza?.. è capitato in parecchie circostanze ,io ho tanti amici e mi muovo spesso alla scoperta di zone nuove di caccia , scrivo solo di episodi vissuti di prima persona mai per sentito dire,a volte ho anche pensato che questa loro caparbietà di concludere l' azione a qualunque costo potrebbe essere un difetto,dato che in certe situazioni un cane inteligente dovrebbe anche saper rinunciare ,.... poi in realtà ho capito che è propio quello che mi affascina di questa razza,e non nego che caratterialmente questa razza mi assomiglia , ho lo stesso difetto dei D.D.,se decido di affrotare una situazione l' affronto anche conoscendo le conseguenze negative,...........a caccia sono finito tre volte al pronto soccorso ,per fortuna mi è andata sempre bene, a parte i danni fisici !!!!
Drahthaar per sempre..!!
 
è di parte no??

" Cani da Beccacce: Il Drahthaar

di Alessandro Melchionda



Nel mondo venatorio italiano, il cane da ferma più frequentemente utilizzato nella caccia alla beccaccia è certamente il setter inglese. Si tratta di scelta sicuramente avallata da una costante positività di risultati che, anche grazie alla vastissima diffusione nazionale della razza, hanno portato la maggior parte dei cacciatori italiani ad identificare in questo pregevole ed affermato cane da ferma l’ausiliare ideale nella caccia ad un selvatico con prerogative del tutto peculiari, sia per caratteristiche comportamentali, che per habitat di frequentazione e connesse modalità di cerca.

Come è naturale, non mancano ovviamente passioni e predilezioni individuali verso altri eccellenti fermatori, quali principalmente il pointer e, sul versante delle razze continentali, l’epagneul breton, il kurzhaar, il griffone korthals, lo spinone, ed altri ancora. Questa molteplice possibilità di utilizzazione di più razze si spiega, d’altronde, anche per il fatto che, in linea di massima, non credo possa affermarsi l’esistenza di una razza in assoluto più adatta alla caccia alla beccaccia, risultando al contrario più plausibile conoscere singoli cani, anche di razze diverse, a ciò più portati di altri.

Ferma tale necessaria premessa, credo altresì che, per quanto raramente ricordato, un ruolo di analogo pregio e valore nella caccia alla regina del bosco meriti di essere attribuito anche al cane da ferma tedesco a pelo duro, più comunemente e semplicemente conosciuto come "drahthaar" (letteralmente, dal tedesco: "pelo di filo metallico"). Il punto è stato del resto anche recentemente confermato da un interessante articolo pubblicato su di una nuova rivista francese espressamente dedicata a tematiche relative alla beccaccia, che non a caso ha presentato proprio il drahthaar quale prima razza presa in esame nell’ambito di una più ampia rassegna sui cani da beccaccia (l’articolo, firmato da Gérard Woog, è apparso sulla rivista "Bécasse passion", n. 3, 1996, pag. 44 ss.). Stante la limitata presenza di scritti italiani sull’argomento, mi è parso opportuno integrare la lacuna con qualche sintetica precisazione generale.

Le caratteristiche essenziali del drahthaar sono strettamente collegate alle sue origini. Si tratta infatti di un cane da ferma nato, per così dire, "a tavolino", quale frutto di un ben preciso obiettivo allevatoriale: quello cioè di giungere, attraverso incroci fra altre razze, alla creazione di un nuovo standard di razza, che, più che da fattori prettamente estetici, fosse caratterizzato soprattutto da requisiti di tipo funzionale. Promotore di questo progetto fu in particolare un gruppo di appassionati cinofili e cacciatori tedeschi, fra i quali spiccava soprattutto il nome del barone Sigismund von Zedlitz und Neukirch, meglio noto con lo pseudonimo di Hegewald. All’incirca verso la metà del secolo scorso si cominciò così a selezionare in forma incrociata cani scelti fra le razze a pelo ruvido più diffuse nella Germania dell’epoca, e fra queste quelle soprattutto dello stickelhaar, del pudelpointer, e del griffone. Dopo vari tentativi ed insuccessi, ed una parziale immissione di linee kurzhaar, si è gradatamente giunti a fissare con stabilità quelle note caratterizzanti che, secondo quanto attualmente precisato nel corrispondente standard internazionale di razza, identificano oggi il drahthaar quale "cane da ferma di aspetto nobile, con un manto peloso duro che fornisce alla pelle una protezione perfetta, dotato di espressione attenta ed energica, ed i cui movimenti devono essere potenti, ampi, sciolti ed armoniosi". L’altezza al garrese deve rientrare, per i maschi, fra i cm. 61 ed i cm. 68, e per le femmine, fra i cm. 57 ed i cm. 64, e non deve risultare inferiore di oltre tre centimetri rispetto alla lunghezza del tronco. Il pelo deve essere di colore roano marrone, roano nero, entrambi con o senza chiazze, oppure bruno con o senza macchia sul petto.

A queste colorazioni, non sempre perfettamente individuabili nel bosco, viene spesso attribuito il principale limite all’utilizzazione del drahthaar nella caccia alla beccaccia. Per quanto comune anche ad altre affermate razze canine (come ad esempio kurzhaar e griffone), se di limite si può parlare, questo appare comunque largamente compensato e superato dai molteplici pregi ulteriori. Come detto, il processo di creazione di questa razza, in origine guidato solo dal motto "alleva come vuoi, ma con successo", è stato infatti improntato ad una costante ricerca di quei precisi requisiti di tipo prettamente funzionale, che possono oggi essere considerati quali principali caratteristiche identificative del drahthaar: robustezza, affidabilità, e soprattutto versatilità.

Le doti di robustezza sono principalmente legate alle caratteristiche morfologiche e strutturali di questi cani, dotati di insuperabile resistenza e capaci di cacciare senza soste per intere giornate, ed alle prerogative di quel pelo ruvido e duro come "il filo di ferro", che ne ha costituito l’aspetto sicuramente più rappresentativo, al punto da essere assunto quale elemento determinante per la stessa denominazione ufficiale della razza. Grazie a questi requisiti di struttura e di pelo, il drahthaar si presenta perciò cane in grado di essere ottimalmente utilizzato nella caccia alla beccaccia, in quanto insensibile alla fatica, alle asperità del bosco e della macchia, e soprattutto ai rigori di qualunque possibile condizione di tempo.

In generale, il drahthaar è comunque anche un cane estremamente affidabile. Dove affidabilità significa soprattutto fortissimo legame al cacciatore. Questa caratteristica fa sì che il drahthaar si riveli cane naturalmente predisposto a compiacere il proprio padrone, evidenziando così una notevole facilità di addestramento, ed un forte collegamento nell’azione venatoria, alla quale è spinto da una passione innata. La cerca di questo cane si contraddistingue inoltre per una notevole capacità di adattamento al terreno di caccia, riuscendo in questo modo a coniugare esigenze di velocità e di ampiezza della zona battuta, con quelle di vicinanza e di collegamento con il cacciatore. Da questo punto di vista il drahthaar è perciò cane ausiliario nel più stretto senso del termine, e ciò, invero, anche, e forse soprattutto, per quanto riguarda le sue formidabili doti di riporto e di recupero.

La terza nota essenziale, quella della versatilità, è infine prerogativa che, a mio modesto avviso, più di ogni altra attesta la notevole "modernità" di questa razza. Il drahthaar è infatti cane che, ferme determinate caratteristiche di fondo (fra le quali va ovviamente considerata la radicata predisposizione alla "ferma" del selvatico), è in grado di specializzarsi quale ausiliare di eccellenza nella caccia a vari tipi di selvatico, dal fagiano, alla lepre, dalla quaglia, al beccaccino, dalla starna, all’anatra, ma che nello stesso tempo riesce altresì a dare infinite soddisfazioni anche a chi, come il sottoscritto, si trovi nella necessità di utilizzare un solo cane per diverse esigenze venatorie. Ecco allora che, oltre alla "normale" utilizzazione nella cerca di selvaggina stanziale, la mia drahthaar mi è fedele e fondamentale compagna nelle più frequenti giornate di caccia alla beccaccia, nelle eventuali occasioni di caccia lungo corsi d’acqua ad anatre ed ad altri selvatici tipici di questo habitat, ma così anche nella caccia di selezione agli ungulati, in questo caso limitandosi tuttavia ad operare quale "cane da traccia" per la cerca dell’animale maldestramente solo ferito dal suo padrone.

Per quanto apparentemente esagerata, questa notevole poliedricità di utilizzazioni venatorie risponde alle comuni esigenze del cacciatore tedesco, ed è in realtà proprio una delle caratteristiche essenziali del drahthaar. In Germania, patria di origine della razza, ogni drahthaar viene infatti normalmente assoggettato a varie prove di lavoro: una prima, la c.d. "prova giovanile", è finalizzata solo ad una verifica delle attitudini venatorie del cane, ma già consente di apprezzarne appieno le future potenzialità; la seconda, c.d. "prova autunnale", è prova nella quale il cane deve già evidenziare un notevole livello di addestramento, soprattutto per quanto riguarda l’attività di cerca e di riporto e recupero di selvaggina di pelo (lepre) e di penna (fagiano e/o pernice, e anatra). Oltre ad altre prove più specialistiche (quale, ad esempio, quella di affidabilità nel recupero, incentrata sulla ricerca ed il recupero, senza l’ausilio della traccia, di una volpe morta) esiste inoltre una terza prova finale, c.d. "prova di lavoro completo", nel corso della quale, oltre a quanto già richiesto per la prova autunnale e ad altri esercizi ulteriori, il cane deve essere in grado di eseguire correttamente anche una cerca lungo una "pista di sangue".

In vetta alle classifiche di diffusione nazionale tedesca, ampiamente sopravanzando lo stesso kurzhaar, il drahthaar presenta attualmente una apprezzabile diffusione anche in Italia, da tempo superando quasi ogni anno il tetto delle millecinquecento nuove iscrizioni al L.O.I. In Italia si sono in effetti affermati alcuni attenti e preparati allevatori, che oltre a continuare in un’opera di accurata selezione delle migliori genealogie tedesche, hanno saputo valorizzare ed accentuare quelle precipue doti venatorie, che più possono rivelarsi utili al cacciatore italiano.

Nei limiti delle competenze che i regolamenti cinofili nazionali attribuiscono alle società specializzate, la tutela della razza è curata in Italia dal Club Italiano Drahthaar (attualmente con segreteria presso Cappelletti, Via Ferragni 3, 26100 Cremona, tel. e fax 0372/462823), del cui direttivo ho l’onore di far parte quale vicepresidente. Il forte e radicato interesse internazionale per la razza ha inoltre portato qualche anno fa alla costituzione di una Associazione Mondiale del Deutsch-Drahthaar (nota anche con la sigla DDWV), presieduta dall’attuale presidente del club nazionale tedesco, e della quale fanno parte varie società specializzate nazionali, fra le quali, oltre a quella italiana ed a quella francese (alle quali è altresì assegnata la vicepresidenza), quelle dell’Austria, della Spagna, dell’Olanda, del Sudafrica, della Svezia, della Norvegia, della Finlandia, della Croazia, della Russia e della Slovenia.

Grazie alle segnalate caratteristiche di tipicità morfologica e funzionale, il drahthaar si conferma pertanto cane suscettibile di divenire un ottimo ausiliare nella caccia alla regina del bosco. Oltre alle positive impressioni ricavate dalla mia personale esperienza, mi sono convinto di ciò anche in ragione di quanto ho potuto apprezzare dall’analoga positiva esperienza maturata da altri cacciatori. Naturalmente, non ho modo di conoscere e contattare tutti i proprietari italiani di drahthaar; posso tuttavia affermare con sicurezza che pressoché tutti quelli di mia conoscenza si sono rivelati appassionati cacciatori di beccacce, alla cerca delle quali si dedicano con costanza e successo grazie anche all’ottimo affiatamento con i loro drahthaar, ed alla conseguente possibilità di sfruttare al massimo le molte doti a tal fine offerte da questa splendida razza di cani da caccia.


Alessandro Melchionda "
 
Sicuramente è di parte. Il Drahthaar è un cane polivalente, ma prima di tutto appartiene al gruppo 7 dovrebbe saper fare molto bene il cane da ferma, tutto il resto dovrebbe venire dopo. Adesso allo stato dei fatti, bisogna capire come è valutata la razza e come viene selezionata. A chi bisogna rivolgersi per sapere come è messo l'allevamento italiano del Drahthaar? Bisogna andare in giro a chiedere ai cacciatori o agli allevatori? Oppure ai tedeschi? Cosa ha prodotto a livello internazionale la selezione del Drahthaar in Germania? Sono domande lecite che mi pongo da cacciatore, in queste domande non c'è nessuna provocazione. E' sempre meglio precisare.
 
Drathaar tutta la vita.

Penso di aver chiacchierato telefonicamente con Wolf qualche mese addietro, in quanto ero alla ricerca di un cane ed essendo "abbastanza vicini" ci siamo sentiti ed abbiamo avuto modo di scambiarci le nostre opinioni.
Ed eravamo già d'accordo che la razza in regione dovrebbe avere maggiore diffusione.

Ma purtroppo la diffusione delle razze, a mio avviso, segue molto le mode del momento, e questo per tutte le razze anche quelle non da caccia. Probabilmente con questo molti storceranno il naso, ma questa è la mia opinione. Ergo, il basso numero di iscrizioni ENCI non deve essere un deterrente per chi si voglia avvicinare ad una razza. Antonio
 
14088590_320847581583071_6417576049998088256_n.jpgWhite maschio due anni alla sua seconda stagione ,ragazzi che dire la mia testimonianza può valere 0 ,ma un'apertura straordinaria con la conferma che i D.D. sono dei veri multiruolo,al momento ci siamo goduti qualche riporto a colombacci ma domani si va a caccia di quaglie, si aspetta con ansia l'apertura al cinghiale ,noi seguiamo tranquillamente il calendario ,con un D.D. al fianco non problem !!!
Un saluto a tutti i Drahthaaristi del forum.
 
La mia D.D.,3 anni nuota meglio della Pellegrini da quando aveva 5 mesi...gelosissima di me.Il carattere certo non fu facile all inizio...molto testona(anche ora).Con lei caccio quaglie e beccacce...scagna dietro la lepre e la volpe :D . Sinceramente non ho mai visto in un cane un carattere così...della serie : ehi qua stiamo a caccia insieme!
E diventata il nostro cane da guardia ormai......... non tocca le galline che gironzolano ma se vede un gatto straniero che non sia il nostro è guerra!
 
Ragazzi, sabato primo incontro con il porco con la mia D.D. del tutto casuale perchè ero a beccaccini in una zona mai visti prima... la D.D. va in ferma ( ferma durata parecchio) credendo fosse uno scolopacide o altro mi avvicino a lei, accosta di un paio di passi riferma nuovamente, e .... scatta un porcello di una 50 kili che se ne stava bello bello nella faloppa(erba alta incolto) con due dita d acqua e mi sfreccia ad un paio di metri. Rimango di sasso, tutto mi sarei aspettato tranne lui. Conferma nuovamente come i baffuti riescono a passare dalla penna a pelo in pochi istanti...ai drahthaaristi chiedo è normale che non l abbia abbaiato a fermo????? :confused:
 
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Hai ragione......


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Bo!!!!!!!!!! Non ne ho ancora visto 1 che mi soddisfi.............a me non interessa il cane generico,i miei cani,non devono,trovere il ben che minimo interesse a lepre,cinghiali,caprioli,anche xche se curassero questi tipi di animali visto il numerodi selvatici di questo tipo x i boschi toscani,non riusciresti a cacciare piu la becca.
 
Bo!!!!!!!!!! Non ne ho ancora visto 1 che mi soddisfi.............a me non interessa il cane generico,i miei cani,non devono,trovere il ben che minimo interesse a lepre,cinghiali,caprioli,anche xche se curassero questi tipi di animali visto il numerodi selvatici di questo tipo x i boschi toscani,non riusciresti a cacciare piu la becca.

Mah che dire, è come la donna...chi la vuole bionda e chi mora.
Un cane da ferma...da carniere, potremmo chiamarlo.
Per il d.d. non esiste la preda...perchè ogni animale sul terreno libero per lui è preda...e ho detto tutto.Sta poi al proprietario specializzarlo sugli animali che preferisce.
Personalmente., mi piace se vado lungo un canale quando su in alto è scesa la neve e mi ferma la becca o una papera ,poi magari mi ferma un porco nei rovi...ma capisco che c'è a chi non può piacere.
p.s. vedere poi un d.d. riportare da un ex cava un germano con il termometro che sfiora lo 0...non ha prezzo.

- - - Aggiornato - - -
 
Bo!!!!!!!!!! Non ne ho ancora visto 1 che mi soddisfi.............a me non interessa il cane generico,i miei cani,non devono,trovere il ben che minimo interesse a lepre,cinghiali,caprioli,anche xche se curassero questi tipi di animali visto il numerodi selvatici di questo tipo x i boschi toscani,non riusciresti a cacciare piu la becca.
Puoi benissimo specializzarlo solo sulla beccaccia è divino , parola di un ex setterista...!!!
Chi disprezza compra ...!!! sono convinto che a breve farai parte del mondo Drahthaar ;).
 

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  • Marco @ Marco:
    (AI prompt) Quali sono le 5 migliori polveri da caccia per ricaricare cartucce cal 12?
    Cita
  • Diana (A.I) @ Diana (A.I):
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    ### 2. **Alliant Steel**
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    - **Sicurezza**: Seguire sempre i manuali di ricarica (es. Lyman, Hodgdon) e rispettare i dosaggi.
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    - **Prove**: Testare piccoli lotti prima di ricaricare in grandi quantità.

    Se cerchi una polvere per uno scopo specifico (es. caccia acquatica, tiro sportivo), posso suggerirti opzioni più mirate!
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      Diana (A.I) @ Diana (A.I): @Marco, Ecco una selezione delle **5 migliori polveri da caccia** per ricaricare cartucce...
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