Siccome ho notato in 75 anni di vita che la teoria, se non sostenuta da esempi e da fatti lascia il tempo che trova, voglio spiegare in questo post COME si abitui un cucciolo a non temere gli spari e l'acqua. L'importante, tanto con gli animali quanto con gli esseri umani, e' il creare un'associazione positiva ad uno stimolo che potrebbe essere per se' "negativo." Uso il termine "negativo" impropriamente, perche' chi mastica di psicologia sia animale che umana lo interpreta e lo usa in maniera diversa, sulla quale e'inutile dilungarsi senza cadere nell'uggioso. Nulla di nuovo. Pavlov lo aveva "scoperto" gia' e codificato, sebbene per coloro che avessero allevato qualsiasi animale da lavoro come si faceva da millenni non sarebbe poi stata una gran novita'.
Dunque, in pratica, ecco come ho fatto io a "preparare" il cucciolo sia allo sparo che all'acqua.
SPARO: I rumori improvvisi e forti sono traumatici per un animale il cui udito e' piu' sensibile del nostro. Percio', per "immunizzare" il cucciolo e' necessario fargli associare tali rumori con cose molto piacevoli. Quindi, appena il cucciolo diventa parte della nostra famiglia, ogni volta che gli si porta la ciotola con la pappa bisogna fare dei rumori improvvisi si', ma da principio non troppo forti. Io comincerei col prendere una pentola di metallo ed una mazza, e prima di metter giu' la ciotola dare una serie di colpi sul fondo della pentola con la mazza. Attenti a non strafare da pricipio: colpetti, non colponi, e non troppo vicino all cucciolo. Piano piano, progressivamente, ogni volta si aumenta la forza della percussione e si diminuisce la distanza. L'importante e' osservare la reazione del cucciolo e stare bene attenti a non riscotrare segni di paura. Se cio' avviene, aumentate di nuovo la distanza e diminuite l'intensita' del rumore. Dopo qualche sessione vedrete che l'associazione fra rumore (stimolo) e cibo, produrra' una reazione contraria a cio' che i rumori forti ed improvvisi producono su animali allo stato naturale. Il cucciolo accorrera' verso il rumore.
Un'altra cosa che al cane piace e' accompagnare il padrone dovunque esso vada. Andare in auto col padrone e specialmente sedere sul sedile al suo fianco (fortuna che da noi non e' illegale farlo, specialmente se si usa una speciale cintura di sicurezza per cani--ed io la usavo), se il viaggio e' accompagnato dal "BOOM BOOM" del woofer della radio (regolata in modo da attenuare i suoni alti ed accentuare quelli bassi e sintonizzata su una stazione di "Rap") contribuisce alla suddetta "immunizzazione." Pero' bisogna aspettare che il cucciolo diventi un cucciolone prima di usare questo sistema.
Dopo aver diminuito la vicinanza della pentola e aumentato il volume delle percosse alla stessa, si passa ad una fase successiva. Qui avete bisogno di un complice. In questa fase, che richiede rumori piu' forti e piu' simili allo sparo di uno schioppo, io usavo una pistola automatica cal. .22LR e appena prima che mia figlia mettesse giu' la ciotola a parecchi metri di distanza io sparavo (mirando ad un ceppo) due o tre colpi, seguiti poi da sei o sette altri colpi mentre il cane mangiava. Piano piano, ogni giorno, accorciavo la distanza, fino ad essere vicinissimo al cane.
A Kodiak io ero membro, poi, dopo il cursus honorum necessario, presidente del Kodiak Island Sportsmen's Association, che gestiva un poligono al chiuso e due all'aperto. La sera del Giovedi', quando il poligono al chiuso permetteva soltanto armi a percussione anulare per l'addestramento dei bambini, portavo il cucciolone al poligono, ma da principio lo tenevo soltanto nella lobby, isolata in parte dal rumore degli spari da un sistema di vetrate doppie angolate, dove gli spari erano attenuati. Poi dopo un po' cominciai a portarlo all'interno del poligono vero e proprio.
E alla fine, cominciai a portarlo ad uno dei poligoni al'aperto, passeggiandolo al guinzaglio dietro le panche dalle quali i membri sparavano di tutto, da rimfire a centerfire e carabine di piccolo e grosso calibro. Veniva con me anche al tiro al piattello, dove lo legavo alla casa del circolo a 10 metri dalla pedana. Dopo ogni round (25 colpi a persona), lo slegavo perche' mi raccogliesse tutti i bossoli, evitandomi di dver piegare la mia vecchia e malandata schiena.
Il risultato di tutto questo lavoro fu un cane che, lungi dall'aver paura degli spari, ne era interessato ed entusiasmato. Forse anche da voi i fuochi artificiali sono ormai considerati deleteri agli animali domestici e criticati dai benpensanti. Per me era una bella occasione per abituare il cane agli spari. Io portavo il mio cane, la sera del 4 Luglio, alla piazza di Kodiak dove da un isolotto nel porto a una cinquantina di metri dalla piazza erano sistemati mortai pirotecnici. Fra gli spari che mandavano razzi in alto e la loro esplosione nel cielo, sembrava un bombardamento aereo, ed il mio cane era felicissimo di essere li, con me, con mia moglie e mia figlia e nel mezzo di una folla di estranei. Adorava tutti gli esseri umani. Aggiungo che fu cresciuto in casa, sempre con noi e con chi veniva a visitarci. E con una gatta che amava come una figlia e che spesso dormiva acciambellata contro la sua pancia sul materassino apposito nel soggiorno. Come retriever, il suo compito era quello di sedersi accanto a me (e nel mezzo se qualcuno cacciava con me) sulla panca del capanno, dal quale poteva vedere dove cadevano le anatre. A volte quando ci diceva bene, gli spari partivano da una o due volate di schioppo a un metro dalla sua testa. Mai alcuna paura.
Aggiungo che il sistema da me usato non l'ho inventato io ma proviene da manuali scritti da esperti e da consigli di chi ho conosciuto e che erano ottimi addestratori, e che deve essere adattato al cane, alle circostanze, ed i luoghi d'addestramento. Non vi ci vedo a sparare di pistola nel cortile del palazzo mentre il cane mangia. Cio'che ho detto e' basato su principi generali. I dettagli dipendono da voi e dale vostre necessita' e immaginazione.
Alla prossima puntata, come "rompere" il cane all'acqua.
Dunque, in pratica, ecco come ho fatto io a "preparare" il cucciolo sia allo sparo che all'acqua.
SPARO: I rumori improvvisi e forti sono traumatici per un animale il cui udito e' piu' sensibile del nostro. Percio', per "immunizzare" il cucciolo e' necessario fargli associare tali rumori con cose molto piacevoli. Quindi, appena il cucciolo diventa parte della nostra famiglia, ogni volta che gli si porta la ciotola con la pappa bisogna fare dei rumori improvvisi si', ma da principio non troppo forti. Io comincerei col prendere una pentola di metallo ed una mazza, e prima di metter giu' la ciotola dare una serie di colpi sul fondo della pentola con la mazza. Attenti a non strafare da pricipio: colpetti, non colponi, e non troppo vicino all cucciolo. Piano piano, progressivamente, ogni volta si aumenta la forza della percussione e si diminuisce la distanza. L'importante e' osservare la reazione del cucciolo e stare bene attenti a non riscotrare segni di paura. Se cio' avviene, aumentate di nuovo la distanza e diminuite l'intensita' del rumore. Dopo qualche sessione vedrete che l'associazione fra rumore (stimolo) e cibo, produrra' una reazione contraria a cio' che i rumori forti ed improvvisi producono su animali allo stato naturale. Il cucciolo accorrera' verso il rumore.
Un'altra cosa che al cane piace e' accompagnare il padrone dovunque esso vada. Andare in auto col padrone e specialmente sedere sul sedile al suo fianco (fortuna che da noi non e' illegale farlo, specialmente se si usa una speciale cintura di sicurezza per cani--ed io la usavo), se il viaggio e' accompagnato dal "BOOM BOOM" del woofer della radio (regolata in modo da attenuare i suoni alti ed accentuare quelli bassi e sintonizzata su una stazione di "Rap") contribuisce alla suddetta "immunizzazione." Pero' bisogna aspettare che il cucciolo diventi un cucciolone prima di usare questo sistema.
Dopo aver diminuito la vicinanza della pentola e aumentato il volume delle percosse alla stessa, si passa ad una fase successiva. Qui avete bisogno di un complice. In questa fase, che richiede rumori piu' forti e piu' simili allo sparo di uno schioppo, io usavo una pistola automatica cal. .22LR e appena prima che mia figlia mettesse giu' la ciotola a parecchi metri di distanza io sparavo (mirando ad un ceppo) due o tre colpi, seguiti poi da sei o sette altri colpi mentre il cane mangiava. Piano piano, ogni giorno, accorciavo la distanza, fino ad essere vicinissimo al cane.
A Kodiak io ero membro, poi, dopo il cursus honorum necessario, presidente del Kodiak Island Sportsmen's Association, che gestiva un poligono al chiuso e due all'aperto. La sera del Giovedi', quando il poligono al chiuso permetteva soltanto armi a percussione anulare per l'addestramento dei bambini, portavo il cucciolone al poligono, ma da principio lo tenevo soltanto nella lobby, isolata in parte dal rumore degli spari da un sistema di vetrate doppie angolate, dove gli spari erano attenuati. Poi dopo un po' cominciai a portarlo all'interno del poligono vero e proprio.
E alla fine, cominciai a portarlo ad uno dei poligoni al'aperto, passeggiandolo al guinzaglio dietro le panche dalle quali i membri sparavano di tutto, da rimfire a centerfire e carabine di piccolo e grosso calibro. Veniva con me anche al tiro al piattello, dove lo legavo alla casa del circolo a 10 metri dalla pedana. Dopo ogni round (25 colpi a persona), lo slegavo perche' mi raccogliesse tutti i bossoli, evitandomi di dver piegare la mia vecchia e malandata schiena.
Il risultato di tutto questo lavoro fu un cane che, lungi dall'aver paura degli spari, ne era interessato ed entusiasmato. Forse anche da voi i fuochi artificiali sono ormai considerati deleteri agli animali domestici e criticati dai benpensanti. Per me era una bella occasione per abituare il cane agli spari. Io portavo il mio cane, la sera del 4 Luglio, alla piazza di Kodiak dove da un isolotto nel porto a una cinquantina di metri dalla piazza erano sistemati mortai pirotecnici. Fra gli spari che mandavano razzi in alto e la loro esplosione nel cielo, sembrava un bombardamento aereo, ed il mio cane era felicissimo di essere li, con me, con mia moglie e mia figlia e nel mezzo di una folla di estranei. Adorava tutti gli esseri umani. Aggiungo che fu cresciuto in casa, sempre con noi e con chi veniva a visitarci. E con una gatta che amava come una figlia e che spesso dormiva acciambellata contro la sua pancia sul materassino apposito nel soggiorno. Come retriever, il suo compito era quello di sedersi accanto a me (e nel mezzo se qualcuno cacciava con me) sulla panca del capanno, dal quale poteva vedere dove cadevano le anatre. A volte quando ci diceva bene, gli spari partivano da una o due volate di schioppo a un metro dalla sua testa. Mai alcuna paura.
Aggiungo che il sistema da me usato non l'ho inventato io ma proviene da manuali scritti da esperti e da consigli di chi ho conosciuto e che erano ottimi addestratori, e che deve essere adattato al cane, alle circostanze, ed i luoghi d'addestramento. Non vi ci vedo a sparare di pistola nel cortile del palazzo mentre il cane mangia. Cio'che ho detto e' basato su principi generali. I dettagli dipendono da voi e dale vostre necessita' e immaginazione.
Alla prossima puntata, come "rompere" il cane all'acqua.
Ultima modifica: