Come abituare il cucciolo allo sparo e all'acqua (2 utenti stanno leggendo)

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Siccome ho notato in 75 anni di vita che la teoria, se non sostenuta da esempi e da fatti lascia il tempo che trova, voglio spiegare in questo post COME si abitui un cucciolo a non temere gli spari e l'acqua. L'importante, tanto con gli animali quanto con gli esseri umani, e' il creare un'associazione positiva ad uno stimolo che potrebbe essere per se' "negativo." Uso il termine "negativo" impropriamente, perche' chi mastica di psicologia sia animale che umana lo interpreta e lo usa in maniera diversa, sulla quale e'inutile dilungarsi senza cadere nell'uggioso. Nulla di nuovo. Pavlov lo aveva "scoperto" gia' e codificato, sebbene per coloro che avessero allevato qualsiasi animale da lavoro come si faceva da millenni non sarebbe poi stata una gran novita'.

Dunque, in pratica, ecco come ho fatto io a "preparare" il cucciolo sia allo sparo che all'acqua.

SPARO: I rumori improvvisi e forti sono traumatici per un animale il cui udito e' piu' sensibile del nostro. Percio', per "immunizzare" il cucciolo e' necessario fargli associare tali rumori con cose molto piacevoli. Quindi, appena il cucciolo diventa parte della nostra famiglia, ogni volta che gli si porta la ciotola con la pappa bisogna fare dei rumori improvvisi si', ma da principio non troppo forti. Io comincerei col prendere una pentola di metallo ed una mazza, e prima di metter giu' la ciotola dare una serie di colpi sul fondo della pentola con la mazza. Attenti a non strafare da pricipio: colpetti, non colponi, e non troppo vicino all cucciolo. Piano piano, progressivamente, ogni volta si aumenta la forza della percussione e si diminuisce la distanza. L'importante e' osservare la reazione del cucciolo e stare bene attenti a non riscotrare segni di paura. Se cio' avviene, aumentate di nuovo la distanza e diminuite l'intensita' del rumore. Dopo qualche sessione vedrete che l'associazione fra rumore (stimolo) e cibo, produrra' una reazione contraria a cio' che i rumori forti ed improvvisi producono su animali allo stato naturale. Il cucciolo accorrera' verso il rumore.

Un'altra cosa che al cane piace e' accompagnare il padrone dovunque esso vada. Andare in auto col padrone e specialmente sedere sul sedile al suo fianco (fortuna che da noi non e' illegale farlo, specialmente se si usa una speciale cintura di sicurezza per cani--ed io la usavo), se il viaggio e' accompagnato dal "BOOM BOOM" del woofer della radio (regolata in modo da attenuare i suoni alti ed accentuare quelli bassi e sintonizzata su una stazione di "Rap") contribuisce alla suddetta "immunizzazione." Pero' bisogna aspettare che il cucciolo diventi un cucciolone prima di usare questo sistema.

Dopo aver diminuito la vicinanza della pentola e aumentato il volume delle percosse alla stessa, si passa ad una fase successiva. Qui avete bisogno di un complice. In questa fase, che richiede rumori piu' forti e piu' simili allo sparo di uno schioppo, io usavo una pistola automatica cal. .22LR e appena prima che mia figlia mettesse giu' la ciotola a parecchi metri di distanza io sparavo (mirando ad un ceppo) due o tre colpi, seguiti poi da sei o sette altri colpi mentre il cane mangiava. Piano piano, ogni giorno, accorciavo la distanza, fino ad essere vicinissimo al cane.

A Kodiak io ero membro, poi, dopo il cursus honorum necessario, presidente del Kodiak Island Sportsmen's Association, che gestiva un poligono al chiuso e due all'aperto. La sera del Giovedi', quando il poligono al chiuso permetteva soltanto armi a percussione anulare per l'addestramento dei bambini, portavo il cucciolone al poligono, ma da principio lo tenevo soltanto nella lobby, isolata in parte dal rumore degli spari da un sistema di vetrate doppie angolate, dove gli spari erano attenuati. Poi dopo un po' cominciai a portarlo all'interno del poligono vero e proprio.

E alla fine, cominciai a portarlo ad uno dei poligoni al'aperto, passeggiandolo al guinzaglio dietro le panche dalle quali i membri sparavano di tutto, da rimfire a centerfire e carabine di piccolo e grosso calibro. Veniva con me anche al tiro al piattello, dove lo legavo alla casa del circolo a 10 metri dalla pedana. Dopo ogni round (25 colpi a persona), lo slegavo perche' mi raccogliesse tutti i bossoli, evitandomi di dver piegare la mia vecchia e malandata schiena.

Il risultato di tutto questo lavoro fu un cane che, lungi dall'aver paura degli spari, ne era interessato ed entusiasmato. Forse anche da voi i fuochi artificiali sono ormai considerati deleteri agli animali domestici e criticati dai benpensanti. Per me era una bella occasione per abituare il cane agli spari. Io portavo il mio cane, la sera del 4 Luglio, alla piazza di Kodiak dove da un isolotto nel porto a una cinquantina di metri dalla piazza erano sistemati mortai pirotecnici. Fra gli spari che mandavano razzi in alto e la loro esplosione nel cielo, sembrava un bombardamento aereo, ed il mio cane era felicissimo di essere li, con me, con mia moglie e mia figlia e nel mezzo di una folla di estranei. Adorava tutti gli esseri umani. Aggiungo che fu cresciuto in casa, sempre con noi e con chi veniva a visitarci. E con una gatta che amava come una figlia e che spesso dormiva acciambellata contro la sua pancia sul materassino apposito nel soggiorno. Come retriever, il suo compito era quello di sedersi accanto a me (e nel mezzo se qualcuno cacciava con me) sulla panca del capanno, dal quale poteva vedere dove cadevano le anatre. A volte quando ci diceva bene, gli spari partivano da una o due volate di schioppo a un metro dalla sua testa. Mai alcuna paura.

Aggiungo che il sistema da me usato non l'ho inventato io ma proviene da manuali scritti da esperti e da consigli di chi ho conosciuto e che erano ottimi addestratori, e che deve essere adattato al cane, alle circostanze, ed i luoghi d'addestramento. Non vi ci vedo a sparare di pistola nel cortile del palazzo mentre il cane mangia. Cio'che ho detto e' basato su principi generali. I dettagli dipendono da voi e dale vostre necessita' e immaginazione.

Alla prossima puntata, come "rompere" il cane all'acqua.
 
Ultima modifica:
Premetto che la mia esperienza e' stata soprattutto con golden retrievers e Labradors, che amano l'acqua e che, se mai, ti fanno penare a tenerli FUORI dall'acqua invece che a farceli entrare. Ci sono tanti fattori da considerare. Certe razze di cani non galleggiano bene come altre. Ho letto che il bulldog inglese non puo' nuotare affatto e che se finisce in acqua annega di sicuro. Poi c'e' il tipo di pelliccia e la percentuale di grasso sia nel pelo che sotto la pelle. Un cane puo' essere un ottimo nuotatore, ma in acqua gelda si troverebbe in difficolta' se non ha il sottopelo folto e piu' o meno impermeabile e uno strato di grasso sottocutaneo adeguato. In genere le razze piu' "acquatiche," oltre a quelle citate piu' sopra sono il Boykin, il Chesapeake, ed anche il barbone, che alle sue origini era un cane da caccia per il riporto dall'acqua.
Certe razze invece sono diffidenti dell'acqua, specialmente se e' fredda. Il cucciolo ha il pelo rado e la pancia quasi nuda. Farlo entrare in acqua fredda non solo lo spaventera' e gli togliera' la voglia di ripetere l'esperienza, ma potrebbe anche fargli male fisicamente. Quindi il primo contatto con l'acqua e' bene farglielo fare d'estate, quando ha gia' quattro o cinque mesi d'eta' ed il pelo ben formato e distribuito.

Quando si comincia l'addestramento in acqua, la prima cosa da tenere in mente e' che finora il cane e' stato abituato a fare contatto con le zampe sul terreno solido. Sentirselo mancare da sotto lo puo' spaventare e scoragggiarlo. Ricordate che con i cani e' difficile (ma non impossibile riparare agli sbagli fatti dal padrone in addestramento. L'addestramento del cane richiede intelligenza. costanza, pazienza, metodo, e assoluta mancanza di pressapochismo. Il cucciolone non si fa entrare (ne', per carita', lo si getta!) in acqua dove non tocca. Una di quelle vaschette di plastica per bambini di un metro e mezzo o due di diametro e alta abbastanza perche' il cucciolone vi possa entrare ed uscire facilmente e poco profonda e lasciata al sole fino a che l'acqua del caucciu' non sia tiepida e' l'introduzione migliore. Trasformate i primi contatti in gioco, gettando nell'acqua la sua palla preferita, e non ci sara' alcuno shock. Un laghetto dove l'acqua e' bassa vicino alla riva ed un guinzaglio per impedire al cane di andare dove non tocca ma abbastanza lungo da permettergli di sciaguattare mezzo camminando e mezzo nuotando sara' il prossimo passo.
Per aiutarlo a vincere la possibile (non tutti i cani la provano) del fondo che gli sparisce sotto i piedi, mettetevi il costome da bagno ed entrate in acqua, camminando piano piano col cane fino a quando comincia a non toccare. Se fate questo lentamente, con pazienza, tornando veso riva se osservate un'esitazione, un timore, alla fine il cane non si accorgera' neanche di aver lasciato il fondo e di aver cominciato a nuotare.
Certo, tutte queste precauzioni potrebbero essere inutili perche' il cane, discendente da animai selvatici che sanno nuotare, lo fara' immediatamente grazie al suo DNA, al suo istinto. Ma tenete in mente che il cane e' stato addomesticato, selezionato, modificato geneticamente con incroci vari, ecc. e sull'istinto non si puo' sempre contare.
Un altro sistema, se possibie, e' quello di usare un cane adulto gia' ben abituato all'acqua da tempo. Sulla riva di un lago o del mare, lanciate una palla o un bastone in acqua tenendo il cucciolone al guinzaglio. Questo vedra' l'altro cane che si tuffa e riporta, e lo imitera', geloso del divertimento che il cane adulto sta ovviamente godendo.
Una raccomandazione: quando lascerete che il cane entri dove non tocca, assicuratevi che il collare sia ben aderente al collo e che il guinzaglio sia stato staccato. Molti cani sono stati perduti, annegati a causa del collare lasco. Se nuotando il cane infila una zampa anteriore fra cllo e collare, annegera' di certo, tirando giu' la testa sott'acqua con la zampa cosi' impigliata.

Come con tutte la fasi d'addestramento, la parola d'ordine e' PAZIENZA. E mai strafare. Bisogna sempre finire ogni sessione con un'esperienza positiva: un breve circolo descritto in acqua nuotando, o un breve riporto dall'acqua, se il riporto gli e' gia' stato insegnato, o almeno i rudimenti di tale attivita'. Se si comincia a vedere che l'allievo si sta stancando o annoiando e' segno di smettere, ma sempre prima che l'allievo cominci a sbandare e sbagliare e, come ho detto, con un esercizio facile che sappiamo che lui potra' eseguire bene, anche se non completamente collegato al tema della sessione d'insegnamento.

Lo sparo e l'acqua possono essere due ostacoli all'addestramento se non affrontati in maniera intelligente e metodica, come tutto il resto dell'addestramento, del resto.

Anche qui non e' stata farina del mio sacco. Il libro "Water Dog," (non ricordo l'autore, qualcosa come Walton, o Wotan, Wolton, Wooten...) e' eccellente non solo per chi addestra cani "acquatici," ma tutti i cani che nella loro cerca o riporto devono avere a che fare con un corso o uno specchio d'acqua. Di libri di esperti ce ne sono tanti. Il mio approccio e' stato eclettico, spigolando un po' da questo e un po' da quello. E naturalmente le mie esperienze personali hanno dimostrato la validita' dell'affidarsi agli esperti, ma anche di adattare i loro metodi al cane individuale ed alle esigenze della caccia legate ad i territori, climi, orografia, fauna, e pericoli (orsi!), ecc. delle zone dove cacciavo. Non date retta agli imbonitori e ai tuttologhi, ma affidatevi agli esperti veri, e specialmente a quelli che allevano ed addestrano cani per professione ed hanno una reputazione eccellente.
 
E' proprio come cio' che accadde con la mia Scout. Un altro Labrador piu' anziano e gia' ben addestrato al riporto dall'acqua era partito per raccogliere e riportare un fantoccio, e Scout ando'in acqua alta (e fredda, come l'acqua dell'Alaska e' fredda anche ad Agosto) dopo di lui senza esitazione. Ma, come ho scritto, il Labrador e' un cane "acquatico." Pensa che ha persino i piedi palmati. Non proprio come le anatre, ma con una notevole membrana fra le dita di tutte e quattro le zampe. Da notare, nel filmato, la leggera esitazione del cane piu' giovane che vira un po' verso sinistra, forse tentato di tornare a riva. Scout era gia' stata in acqua prima, ma soltanto dove poteva toccare--ed era acqua di un laghetto costiero, acqua dolce e non fredda.

Voglio aggiungere che Choco, la madre di Scout che apparteneva ad un mio amico e partner di caccia alle anatre, esitava sempre ad entrare in acqua quando era in calore. Non so se altri cani di sesso femminile (non mi va di chiamarle "cagne" perche' tale parola ha una connotazione poco piacevole) abbiano mostrato tale fenomeno. Ma parlo sempre di acqua molto fredda. Quando cacciavo in Italia non ebbi mai occasione di vedere cani ingaggiati in riporti dall'acqua perche' cacciavo sempre in zone asciutte e con cani da ferma o--due o tre volte--con qualche segugio di razza incerta.
 
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Forse intendevi questo? Era riferito a un mio filmato che ho deciso di togliere. Da quello che mi è stato fatto capire, ci sono due tipi di addestratori ci sono i manovali dell'addestramento che copiano, applicano e non sanno copiare neanche bene, e ci sono quelli che in base al carattere del cane gli esercizi da far fare al cane li creano.

Non sono un addestratore, però mi addestro molto bene i miei cani, senza aver bisogno di fantomatici addestratori che attraverso i libri regalano a pagamento perle di saggezze. Io faccio favori a qualche vero amico che ha qualche difficoltà con i propri cani, lo faccio gratis. E soprattutto non utilizzo strumenti coercitivi.

Continui a far copia e incolla, hai trovato rumori vari che con lo sparo non c'entrano niente, allo stesso modo della socializzazione della Purina. Strano che non ancora hai trovato niente che parla di lampi di luce da sparare negli occhi dei cuccioli. Ho buttato poche cose in rete, me ne sono subito pentito.

Per me puoi scrivere quello che vuoi, possibilmente senza offendere. Ho la netta impressione che ogni volta che entri in una discussione dove è presente il sottoscritto lo fai per screditare. Quello che scrivi non mi tange, non mi sfiori neanche un poco, non puoi in nessun modo danneggiarmi, io non campo addestrando i cani.
 
Forse intendevi questo? Era riferito a un mio filmato che ho deciso di togliere. Da quello che mi è stato fatto capire, ci sono due tipi di addestratori ci sono i manovali dell'addestramento che copiano, applicano e non sanno copiare neanche bene, e ci sono quelli che in base al carattere del cane gli esercizi da far fare al cane li creano.

Non sono un addestratore, però mi addestro molto bene i miei cani, senza aver bisogno di fantomatici addestratori che attraverso i libri regalano a pagamento perle di saggezze. Io faccio favori a qualche vero amico che ha qualche difficoltà con i propri cani, lo faccio gratis. E soprattutto non utilizzo strumenti coercitivi.

Continui a far copia e incolla, hai trovato rumori vari che con lo sparo non c'entrano niente, allo stesso modo della socializzazione della Purina. Strano che non ancora hai trovato niente che parla di lampi di luce da sparare negli occhi dei cuccioli. Ho buttato poche cose in rete, me ne sono subito pentito.

Per me puoi scrivere quello che vuoi, possibilmente senza offendere. Ho la netta impressione che ogni volta che entri in una discussione dove è presente il sottoscritto lo fai per screditare. Quello che scrivi non mi tange, non mi sfiori neanche un poco, non puoi in nessun modo danneggiarmi, io non campo addestrando i cani.
Mah! Mi pare che ogni volta che scrivo qualcosa, tu, come proprio qui, con questo post, mi dai addosso. Ti senti insultato? Vedi allusioni a te? Ma un "manovale dell'addestramento" come me, uno che copia e incolla senza saperlo fare bene, uno che adopera rumori estranei per addestrare il cane allo sparo, uno che brutalizza il cane con strumenti vari di tortura non oserebbe mai insultare un addestratore del tuo calibro. Io quando leggo le tue dissertazioni vedo che sei il Socrate di tali discussioni, erto sul piedistallo con l'iscrizione "IPSE DIXIT." Come ho scritto prima altrove, con te non discuto piu' perche' con uno che vuole avere sempre ragione, su questo o su un altro forum, come diceva mio padre, metaforicamente, "a lava' 'a capa a 'e puorc' se pierde 'o tiemp' e 'o sapone." Scrivi cio' che ti pare, ed io faro' lo stesso.





Ciao, e IBAL
 
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Di nuovo? Non c’è verso di iniziare un qualsiasi argomento che la mettete in caciara? Ve la dico tutta: se volete continuare a scornarvi fatelo nell’ altro forum che spesso e volentieri citate, qui si scrive per imparare e per confrontarsi civilmente, state creando un clima intollerabile e mi dispiace dirlo ad entrambi che ritengo persone esperte e che potrebbero dare il giusto contributo alla comprensione della materia , vi invito quindi a ricomporre le vostre incomprensioni a vantaggio di tutti gli utenti.
 
Di nuovo? Non c’è verso di iniziare un qualsiasi argomento che la mettete in caciara? Ve la dico tutta: se volete continuare a scornarvi fatelo nell’ altro forum che spesso e volentieri citate, qui si scrive per imparare e per confrontarsi civilmente, state creando un clima intollerabile e mi dispiace dirlo ad entrambi che ritengo persone esperte e che potrebbero dare il giusto contributo alla comprensione della materia , vi invito quindi a ricomporre le vostre incomprensioni a vantaggio di tutti gli utenti.
Farei volentieri come dici tu, ed e' per questo che sono uscito permanentemente dalla sua cartella sulla "socializzazione infarinata." Ma colui m'e' venuto a cercare in un'altra discussione, dove stavo spiegando, "a vantaggio di tutti gli utenti," come faccio io a abituare i cani allo sparo ed all'acqua. Non ho mai fatto il nome di colui in quella cartella, ne' ho parlato mai della Santa Socializzazione. Eppure e' arrivato anche li', a punzecchiare come un tafano. Vuol dire che me ne andro' anche da quest'ultima discussione, se non proprio dall'intero forum perche', per dirlo in maniera raffinata, me so' rotto le palle! Dimmi tu di che cosa potrei parlare, se voglio parlare di addestramento del cane, senza essere accusato da colui di crudelta' verso gli animali, di copioeincollare, di non sapere niente di cio' di cui parlo, ecc., ecc., ecc.

Ciao, e IBAL
 
Farei volentieri come dici tu, ed e' per questo che sono uscito permanentemente dalla sua cartella sulla "socializzazione infarinata." Ma colui m'e' venuto a cercare in un'altra discussione, dove stavo spiegando, "a vantaggio di tutti gli utenti," come faccio io a abituare i cani allo sparo ed all'acqua. Non ho mai fatto il nome di colui in quella cartella, ne' ho parlato mai della Santa Socializzazione. Eppure e' arrivato anche li', a punzecchiare come un tafano. Vuol dire che me ne andro' anche da quest'ultima discussione, se non proprio dall'intero forum perche', per dirlo in maniera raffinata, me so' rotto le palle! Dimmi tu di che cosa potrei parlare, se voglio parlare di addestramento del cane, senza essere accusato da colui di crudelta' verso gli animali, di copioeincollare, di non sapere niente di cio' di cui parlo, ecc., ecc., ecc.

Ciao, e IBAL
Giovanni capisco la tua frustrazione ma ve le siete date in tutte le occasioni , da ora in poi non lascerò che ci siano post che si riferiscano alla PERSONA e non all’ ARGOMENTO, di chiunque siano saranno inesorabilmente cancellati , punto.
Ti invito quindi a continuare la tua esposizione, grazie.
 
Tornando al topic, che era l'addestramento del cane allo sparo e all'acqua, un punto d'interesse per chi caccia le anatre dal capanno e' la necessita' di esigere che il cane rimanga immobile allo sparo. Questa necessita' sussiste anche con i cani da ferma. I cani che partono a razzo quando un selvatico frulla si puo' facilmente beccare una fucilata se il volatile vola basso, come una quaglia, o una starna, o a volte anche un beccaccino. Nel capanno, specialmente se ci sono piu' cacciatori, il pericolo e' maggiore, poiche' un'impallinata ad un cane a quindici metri dalla volata puo' non essere mortale, pur richiedendo un costosissimo intervento veterinario urgente e probabilmente rovinando il cane perche' il trauma fisico e psichico puo' renderlo psicotico e tutto cio' che si e' fatto per abituarlo a non aver paura dello sparo crollera' come un castello di carte. Ma nel capanno, se il cane salta in avanti al primo sparo perche' troppo focoso, una schioppettata accidentale a brevissima distanza lo uccidera' di certo. Lucy, una magnifica Labrador nero di tipo americano (slanciata, con un corpo quasi da setter) che apparteneva ad un mio amico, fini' cosi', con la testa spappolata dalla seconda schioppettata del mio amico. Lucy era saltata in avanti proprio mentre il mio amico stringeva la seconda botta. Lui ne fu distrutto. Pianse a lungo.

Ad ogni modo io vi diro' come ho fatto io ad addestrare la mia Labrador a non muoversi allo sparo. Ci sono altri metodi. Sono coercitivi, ma funzionano. Quando si tratta della vita del cane e di come prevenire che faccia cose pericolose a volte la durezza e'meglio della dolcezza. Io ho usato il collare elettrico. So che da voi e' proibito, e percio' non vale parlarne a lungo. Devo solo ripetere per l'ennesima volta che il collare elettrico non insegna nulla. Serve solo a correggere o gli errori, o la disobbedienza, dando al cane una leggera scossetta--spiacevole come il morso di un tafano ma non nociva in alcun modo, neanche psicologicamente--accompagnata dal suono di un cicalino che proviene dallo stasso collare. A cane seduto accanto a me, io sparavo il fantoccio. Se il cane partiva in avanti mia figlia premeva ilpulsante del telecomando e la scossetta e cicalino gli facevano capire che non aveva fatto la cosa giusta. A quel punto la tiravo indietro e la facevo sedere di nuovo. La punizione vera e propria e' che non le dicevo "Fetch!" (Porta!) per diversi minuti. Lei guardava dove era caduto il fantoccio, tremava per a voglia di partire, guardava me,a volte uggiolava. Finalmente le davo il segnale col braccio e l'ordine di riportare, e la lasciavo andare.

Dove il collare elettrico e'vietato, un buon collare ed un guinzaglio lungo devono essere usati. Se il cane parte allo sparo, un forte strattone ed un secco "NO!" dovrebbero far capire al cane che allo sparo non si parte. Probabilmente ci vorranno piu' lezioni per inculcare la necessita' di rimanere immobili al frullo e allo sparo e di aspettare l'ordine del padrone per partire.

La stessa cosa si puo' fare con un cane da ferma, magari usando quaglie di gabbia. Certi usano piccioni torraioli catturati con le apposite trappole, ma non credo che sia una buona idea insegnare ad un cane giovane di andare appresso ad uccelli che non sono vera selvaggina ed hanno un sentore diverso. Da noi si usano spesso gabbiette con radiocomando simili a quelle che si usavano per il tiro al piccione. Anche qui e' necessario avere un partner che tenga una lunga corda attaccata al guinzaglio. Cacciatore, partner e cane si muovono verso la gabbia. A questo punto dell'addestramento non e' assolutamente necessario che il cucciolone "avventi" l'uccello. Quando si e' sicuri che il cane puo' sentire e vedere l'uccello che si invola, il radiocomando apre il tetto della gabbietta e l'uccello viene proiettato in alto da una piattaforma che scatta. Se il cane accenna ad inseguire il volatile, un forte strattone immediato al guinzaglio ed il NO! lo fermeranno. Se si spara, bisogna "punire" il cane facendolo rimanere dov'era al frullo, e il cacciatore raccoglie l'uccello morto e non lo fa neanche piu' vedere al cane. Poi si tiene il cane fermo e seduto per parecchio tempo prima di avvicnarsi ad un'altra gabbia.. Ci vuole pazienza, e tante ore di addestramento, seguito da "ripetizioni" saltuarie, anche se il cane non sembra che voglia fare a modo suo. Anche senza tante complicazioni si puo' sempre usare il riportello lanciato a mano, ma la tecnica e' sempre la stessa. Alla fine si avra' un cane che non rischia l'impallinata e che inseguendo un selvatico al frullo puo' impedire al cacciatore di sparare, o puo' frullare fuori tiro altri selvatici che avrebbe invece potuto fermare e mettere sotto la mira del padrone,

Mi venivano spesso le madonne quando vedevo i cani di altri cacciatori partire a razzo al frullo e magari seguire invano un selvatico per mezzo miglio, per poi tornare con la lingua sbrendolante e senza fiato. Un cane che fa cosi', oltre a tutto il resto, si stanca prematuramente e non vale piu' molto dopo un paio d'ore. E questi cani brocchi che inseguono al frullo e/o allo sparo li compatisco, perche' sono stati "sprecati" con addestramento sbagliato. E per peggiorare il tutto, poi i padronii rimproverano aspramente il cane quando torna. confondendolo del tutto. Il cane non capisce l'attinenza della punizione o del rimprovero allo sbaglio se la correzione non avviene entro un paio di secondi dalla mancanza. Questo e' un fatto accertato dalla scienza. Se rimproveri un cane piu' di un paio di secondi dopo che e' partito in quarta e si e' allontanato, se lo rimproveri quando torna credera' che lo hairimproverato per essere tornato.

Chiedo venia per essere cosi'prolisso, ma devo reiterare che anche tutto quanto detto sopra non e' farina del mio sacco, ma e' basato sia su libri e videos di addestramento, che consigli di esperti, che osservazione, che sulle mie esperienze, limitate piu' che altro a cani da riporto. Ma tante delle cose che si insegnano ad una specifica tipologia e razza di cani sono le stesse che si devono insegnare a tutte le razze, sia da caccia che da difesa che da lavoro che da pastore. In primis l'obbedienza assoluta al padrone, il rispettare e l'andare d'accordo con persone ed animali che non costituiscano una minaccia (la "socializzazione," in altre parole), e le basi di qualsiasi addestramento (siedi, giu', vieni, ferma, riporta, ecc.). E come ho gia' scritto, bisogna adattare l'addestramento alla personalita' e all'intelligenza del cane--o del fanciullo. E' l'individualita' del nostro alunno, sia canino che umano, che deve essere rispettata e che richiede elasticita' e volonta' di adeguarsi a tutte le variabili. Per il resto, non e' che ci sia un'enorme differenza nell'insegnare qualcosa ad un cane o a un ragazzo. Ma una cosa e' certa: "nessuno nasce imparato" ed il cane non e' cane da caccia soltanto perche' e' un setter, o un pointer, o un Brittany spaniel, o un Labrador, o uno spinone. Portare un cane in campagna ed affidarsi al suo istinto e' una perdita di tempo e una fonte di frustrazioni incessanti--e puo' anche seere un pericolo per il cane.
 
Grazie Giovanni, "vecchio" metodo che ho utilizzato tranne l'uso della pistola. Ho l'abitudine di far cadere la ciotola d'acciaio prima di riempirla e presentare il pasto al giovane allievo che assocerà il rumore alla pappa.
piero
Piero, abituare il cucciolo a più rumori va benissimo, ma questi rumori non hanno nessuna attinenza con il colpo di fucile, il colpo di fucile a sua volta non ha nessun attinenza con gli altri rumori. Il cane potrebbe essere indifferente al colpo di fucile e potrebbe spaventarsi allo scoppio di un palloncino.

Al cucciolo il colpo di fucile bisogna farglielo sentire con i dovuti modi il prima possibile, entro i primi quatto mesi di vita. In seguito quado il cucciolone sarà pronto per il primo vero abbattimento, anche se ha già avuto il battesimo del fuoco e non aveva mai accusato il colpo di fucile gli si fa tutto nuovamente come se non avesse mai sentito il colpo di fucile.
I modi di far sentire i primi spari al cucciolo e al cucciolone sono stati ampiamente spiegati. Detto questo ognuno è libero di fare come meglio crede.
 
Una precisazione per evitare danni recuperabili con difficoltà per chi vuole impiegare strumenti coercitivi come la lunghina, di altro non parlo, ma quello che vale per la lunghina valle anche per l'altro strumento innominabile.

Dopo la partenza della selvaggina, al cane va dato corda, deve essere fermato dopo uno spunto di corsa di 7/8 metri, non deve associare la partenza della selvaggina al colpo al collo ricevuto dalla lunghina o ad altra schifezza. Dopo con il tempo man mano la distanza può essere sempre più accorciata.

Se il cane associasse qualcosa di spiacevole al momento del frullo potrebbe disinteressarsi della selvaggina, di conseguenza non marcherebbe più il punto di caduta, in casi gravi potrebbe arretrare e avere problemi anche con il riporto. Meglio sapere che non sapere. Ci tengo a precisare che non sto criticando e non sto offendendo, ho solo aggiunto qualcosa che potrebbe essere utile.
 
un'impallinata ad un cane a quindici metri dalla volata puo' non essere mortale, pur richiedendo un costosissimo intervento veterinario urgente e probabilmente rovinando il cane perche' il trauma fisico e psichico puo' renderlo psicotico e tutto cio' che si e' fatto per abituarlo a non aver paura dello sparo crollera' come un castello di carte.
Avere un cane corretto alla frullo, allo sparo e che riporta a comando, permette al cacciatore di tirare sempre senza pericolo di impallinare il cane. Di fatto, cani corretti al frullo e allo sparo, a caccia sono come mosche bianche. La stragrande maggioranza non è corretta, gli incidenti accadono, ma non per colpa del cane che non è corretto. Non ho mai sentito parlare di stragi di cani fatte a caccia, non corretti al frullo e allo sparo.
La correzione il cane non la capisce, prima o dopo "rompe" la correzione e bisogna dargli una rinfrescata con un'altra correzione. Ovvio che la fucilata data per sbaglio può uccidere il cane. Pero la famosa fucilata data a tergo con cognizione di causa, per "accorciare" o per fermare il cane al frullo, non provoca al cane la paura dello sparo. Provoca dolore, ed è maltrattamento, anche senza fuoriuscita di sangue, però dal dolore della fucilata sul sedere il cane sa difendersi, dalla corrente non sa difendersi, la corrente lo terrorizza. Siamo onesti, ti chiedo e chiedo "per fermare un cane sul riportello è necessario utilizzare la corrente?"
 
Ultima modifica:
Abituare il cane al rumore delo sparo ed eliminarne la paura. Preparazione con rumori "estranei" prima di arrivare agli spari veri e propri.

Traumi nei cuccioli; da evitare con attenzione​

Un momento di stress può capitare anche ad un cane adulto, come è capitato a me ad esempio, ma i problemi più gravi si possono avere a carico di cuccioli e cuccioloni che devono essere tutelati e avvicinato allo sparo in modo graduale.

Anche rumori forti fatti battendo le mani già in tenerissima età innanzitutto
, oppure battendo le ciotole o pentole del pasto, sono sempre un buon inizio, ma mai quando i cuccioli sono a riposo.

I cuccioli devono ricevere tali stimoli sensoriali preparatori allo sparo quando stanno giocando tra loro o meglio quando stanno mangiando ad esempio, proprio perché il rumore, e lo sparo successivamente, deve essere associato a un evento piacevole.

L’andare a caccia sarà poi naturalmente il loro momento piacevole, il fermare il selvatico o abboccarlo e riportarlo, azzannare la lepre o il cinghiale. Quindi per portare a compimento il loro lavoro ed essere ripagati, in ultima analisi lo sparo sarà proprio il momento che tanto aspettavano per arrivare a tu per tu col selvatico cacciato.
(tratto dal seguente articolo)

 
Un po' O.T. :
Fortunatamente il mio vicino dall'altro lato della statale non ha mai abituato il suo bastardello (mezzo terrier, mezzo qualcos'altro, forse Breton) allo sparo. Ieri questo botolo, lasciato incustodito, ha attraversato la statale (dove sono gli autocarri quando uno ne ha bisogno?) ed ha attaccato alcuni dei miei polli. Fortunatamente l'unico danno e' stata la perdita da parte di una gallina di alcune penne della coda. Quando mia moglie ha visto che cosa stava succedendo ha gridato, l'ho sentita che strillava al cane, che naturalmente se ne e' fregato. Ho afferrato la 9mm che tengo vicino alla mia poltrona ed ho visto il botolo che stava cercando di infilarsi stto il mio pickup per raggiungere la gallina che ci si era rifugiata sotto. Ho sparato un colpo nella terra a un paio di metri dal cane, ed e' fuggito piu'veloce di una lepre, attraversando la statale (dove cavolo sono le automobili quando uno ne ha bisogno?) e rifugiandosi alla porta di casa sua. Il padrone e' uscito a prenderlo, e gli abbiamo gridato che la prossima volta non sparero' per spaventare il cane ma per farlo fuori, come e' mio diritto. Quello strontzo aveva un altro cane, molto aggressivo e pericoloso, ma fortunatamente un giorno ci fu davvero un veicolo che passava sulla statale quando il vicinato ne aveva bisogno. Come al solito, la colpa e' dei proprietari dei cani, non dei cani stessi che pero' finiscono per pagare per le colpe dei padroni. E purtroppo, se quel botolo entra di nuovo sulla mia proprieta' a minacciare i miei polli, che in realta' non sono "polli" generici, ma sono nostri "beniamini" con tanto di nomi, e in parte addestrati, dovro' terminarlo. E voglio qui spezzare una lancia in favore dell'intelligenza dei polli: sono molto piu' intelligenti di quanto si dia loro credito--chiamare alcuni umani "cervello di gallina" sarebbe come far loro un complimento. Basta guardare alcune delle cose che i nostri giovani (ed adulti) fanno su Tik Tok o pubblicano su Facebook per rendersene conto. Una gallina non rischierebbe mai la propria vita tanto per fare una smargiassata...

Per quanto riguarda il botolo, spero che abbia imparato la lezione. Mi dispiacerebbe ucciderlo.
 
In internet c'è di tutto, ci sono cose buone e cose meno buone, Forse di appena buono ho visto l'utilizzo della lunghina sul Breton. Non ho capito il perchè di inserire dei video che sono antieducativi e dannosi per qualche utente che vuole iniziare ad addestrare il cane alla correttezza al frullo e allo sparo.

Prendere un buon setter che ha nel suo bagaglio genetico, la filata, la ferma, l'accosta, la guidata e ridurlo a un rivelatore di selvaggina è una boiata pazzesca. Succede questo se il cane viene trattato come il setter del filmato. Forse sono proprio questi addestratori che si lamentano della selezione perchè i cani non accostano e non guidano più.

Per tirare su un buone cane da caccia ci vuole la selvaggina nata libera, non la quaglia di voliera. Rimango sempre dell'opinione che è meglio non mettersi fra il cane e la selvaggina. La correttezza al frullo è diventata una moda, è volere fare sfoggio, è volersi esibire a qualsiasi costo. Non tutti i cani sono portati a subire alcuni tipi di addestramento.
 
Ecco (alla fine del post) esattamente come ho addestrato la mia Lab, ottenendo gli stessi risultati che vedrete nel filmato. Come l'addestratore ho usato sia il guinzaglio che il collare elettrico, il quale ultimo nel filmato viene usato almeno una volta, se ricordo bene. Da notare che quando viene usato, il cane non guaisce, ne' mostra segni di stress. Ma lo stimolo gli fa capire immediatamente che partire in anticipo e' un'azione sbagliata, e la correzione avviene ben entro i due secondi dal movimento sbagliato. Passati piu' di due o tre secondi fra sbaglio e correzione il cane non capirebbe perche' e' stato corretto. Naturalmente non e' il collare ad insegnargli di rimanere fermo fino all'ordine di riportare. Questo gliel'ha insegnato gia' il padrone, con vari metodi e tanta pazienza. L'e-collar non insegna, ma provvede uno stimolo negativo alla disobbedienza a cio' che il cane gia' sa che dovrebbe fare e non fa.

Certo, qui si mostra una piccolissima parte dell'addestramento di un retriever, ma gli elementi qui visti sono anche parte dell'addestramento di qualsiasi razza di cane e di qualsiasi tipo di addestramento.

Da un cane da caccia io esigo, se non perfezione, perche' neanch'io sono perfetto, almeno una performance eccellente. Ma non mi accontenterei mai di un cane che fa di testa sua, parte in quarta al frullo o allo sparo, non ritorna quando lo si chiama, e non risponde ai diversi comandi a braccia, voce o fischietto. Come con gli esseri umani, l'intelligenza di un cane la si sviluppa con l'istruzione. L'istinto da' poco affidamento, perche' l'istinto del predatore e' quello di inseguire, abboccare, masticare, ed ingoiare--tutte cose che nei secoli abbiamo cercato di modificare a nostro favore--con l'istruzione e l'addestramento.

La mia unica critica seria al giovane Labrador del filmato, che e' ancora al quinto ginnasio, e non ha ancora preso la licenza liceale ed e' ben lontano dalla laurea, e'la brutalizzazione dell'anatra morta al primo riporto. Sono sicuro che l'addestratore,che mi sembra molto capace, lo scoraggera' dal masticare il selvatico. Domani raccontero' di nuovo il metodo da me adottato (anche questo non farina del mio sacco ma imparato leggendo libri di addestratori esperti e di grande reputazione) per eliminare il "dente duro." La mia Lab ce l'aveva da principio (ah, di nuovo l'istinto del predatore!) e con tale metodo l'ho eliminato del tutto. Uccelli caduti vivi mi venivano riportati vivi. Non vegeti perche' gia' feriti da me, ma vivi.

 
I cani hanno un un buon cervello, hanno bisogno di fare esperienza per capire cosa per loro è più conveniente fare, non hanno bisogno di correzioni, hanno bisogno di pensare, se pensano saranno in grado di correggersi da soli, tramite il loro discernimento. Non vedo come il cane al quale si estorce contro la sua volontà potrebbe valutare e decidere.

Le correzioni impediscono al cane di pensare. Il cucciolo e il cucciolone, per capire deve inseguire la selvaggina, deve capire per tentativi che non è conveniente inseguire, dopo l'inseguimento va chiamato e premiato. Con il tempo per tentativi ed errori acquisirà la saggezza al frullo che per un cane da caccia è molto più utile della correzione.

Man mano capirà che è più conveniente andare a ritirare il premio dalle mani del padrone che inseguire invano la selvaggina alata, gli inseguimento diventeranno sempre più brevi. I cani che inseguono per 200/300 è perchè i loro padroni gli hanno fatto capire che prima o dopo gli spunteranno le ali.
 
Quello che si è fatto col il collare e il guinzaglio, si fa bene anche senza collare e senza guinzaglio. Senza costrizione il cane ha la possibilità di pensare e decidere se per lui è conveniente muoversi o non muoversi prima dell'ordine del porta. Il dente duro lo curo con il wurstel la fetta biscottata. Non sto assolutamente disprezzando ne il cane ne il lavoro dell'addestratore, sto cercando di far capire la differenza che c'è fra un cane socializzato e addestrato nel pensare e un cane addestrato nell'obbedire.

Se notate il cane è più interessato alla selvaggina e poco al padrone, alcune volte al lancio del selvatico (che in quella circostanza è poco di più di un riportello) ha dei tentennamenti, è combattuto nell'andare o non andare al riporto. Potrebbe essere che il cane tentenna perchè non ha capito la convenienza di stare fermo, il rinforzo negativo,(la costrizione) gli ha impedito di muoversi, non gli ha fatto pensare e capire la convenienza di non muoversi. Non possiamo parlare di socializzazione se questi concetti vengono ignorati.
 
Altra cosa importante è che il cane da ferma non è un retriever per questo motivo non dovrebbe essere addestrato come un retriever. Questi addestramenti possono creare eccessiva dipendenza nel cane da ferma che a differenza del retriever deve lavorare distante dal cacciatore e in autonomia, da non confondere con l'indipendenza.
 
Mi riconnetto adesso invece di domani ("del doman non v'e' certezza," diceva il Magnifico) per illustrare, come promesso, come ho fatto a "curare" il dente duro della mia Labrador. Lo ho descritto molto tempo fa, e fu immediatamente criticato (a torto e senza cognizione di causa) come "crudele," ma a me sai quanto me ne frega, e lo ripeto qui.

Ho preso un pezzo di travicello di pino di due pollici di spessore e 4 di larghezza lungo circa 25-30 cm. Prima ci ho inchiodato (con chiodi corti) quattro ali di anatra selvatica, stando ben attento che le punte dei chiodi non fuoriuscissero dal legno dalla parte opposta. Poi ho preso un buon numero di "brads," quei chiodini lunghi e fini dalla testa piatta e pochissimo piu' larga del gambo del chiodo. Li ho visti usati per inchiodare i battiscopa alle pareti, o dovunque non si voglia far vedere grosse teste di chiodo. Nell'uso comune, poi vengono ribattuti con un martello e un punteruolo e le piccole teste scompaiono nel legno. Questi li ho inchiodati un po' ovunque sul travicello in modo che le teste sporgessero circa due cm dal legno, ed ancora stando ben attento che nessuna delle punte acuminate ne sporgesse. Se il cane afferra delicatamente il riportello cosi' preparato non ne ricevera' alcun fastidio. Ma se serra forte le fauci, allora le teste dure ma piatte premeranno contro palato, gengive, denti non in maniera da ferire, ne' da far veramente male. Sara'soltanto una sensazione spiacevole. Dopo pochissimi riporti il cane imparera' che non conviene stringere troppo o masticare il riportello.
Attenti, pero'. Da principio e' meglio lasciare che il cane dal dente duro stringa i riportelli normali, piuttosto che usare quelli "chiodati." Per il cane il riporto e' un gioco, un'attivita' divertente, parte della sua natura. Bisogna prima farlo appassionare a quest'attivita' e se poi mostra il dente duro introdurre i riportell chiodati fra un riporto e l'altro, alternandoli con quelli non chiodati. L'importante e' non scoraggiare il cane.

Metodo "crudele"? Meglio del metodo stolto di rimproverare il cane quando mastica il selvatico. Il cane potrebbe credere che lo si sta rimproverando per averlo abboccato e riportato. Potrebbe magari trovare il selvatico e sedercisi vicino per paura di abboccarlo. Peggio ancora e' aprirgli le fauci a forza. Il riportello chiodato invece insegna esattamente cio' che vogliamo esso capisca da solo senza confusione e senza sbagli: che se stringe troppo la sensazione e' spiacevole. Se e' invece delicato il riporto diventa una gioia, tanto piu' che ricevera' icomplimenti del padrone.
 
Mi riconnetto adesso invece di domani ("del doman non v'e' certezza," diceva il Magnifico) per illustrare, come promesso, come ho fatto a "curare" il dente duro della mia Labrador. Lo ho descritto molto tempo fa, e fu immediatamente criticato (a torto e senza cognizione di causa) come "crudele," ma a me sai quanto me ne frega, e lo ripeto qui.

Ho preso un pezzo di travicello di pino di due pollici di spessore e 4 di larghezza lungo circa 25-30 cm. Prima ci ho inchiodato (con chiodi corti) quattro ali di anatra selvatica, stando ben attento che le punte dei chiodi non fuoriuscissero dal legno dalla parte opposta. Poi ho preso un buon numero di "brads," quei chiodini lunghi e fini dalla testa piatta e pochissimo piu' larga del gambo del chiodo. Li ho visti usati per inchiodare i battiscopa alle pareti, o dovunque non si voglia far vedere grosse teste di chiodo. Nell'uso comune, poi vengono ribattuti con un martello e un punteruolo e le piccole teste scompaiono nel legno. Questi li ho inchiodati un po' ovunque sul travicello in modo che le teste sporgessero circa due cm dal legno, ed ancora stando ben attento che nessuna delle punte acuminate ne sporgesse. Se il cane afferra delicatamente il riportello cosi' preparato non ne ricevera' alcun fastidio. Ma se serra forte le fauci, allora le teste dure ma piatte premeranno contro palato, gengive, denti non in maniera da ferire, ne' da far veramente male. Sara'soltanto una sensazione spiacevole. Dopo pochissimi riporti il cane imparera' che non conviene stringere troppo o masticare il riportello.
Attenti, pero'. Da principio e' meglio lasciare che il cane dal dente duro stringa i riportelli normali, piuttosto che usare quelli "chiodati." Per il cane il riporto e' un gioco, un'attivita' divertente, parte della sua natura. Bisogna prima farlo appassionare a quest'attivita' e se poi mostra il dente duro introdurre i riportell chiodati fra un riporto e l'altro, alternandoli con quelli non chiodati. L'importante e' non scoraggiare il cane.

Metodo "crudele"? Meglio del metodo stolto di rimproverare il cane quando mastica il selvatico. Il cane potrebbe credere che lo si sta rimproverando per averlo abboccato e riportato. Potrebbe magari trovare il selvatico e sedercisi vicino per paura di abboccarlo. Peggio ancora e' aprirgli le fauci a forza. Il riportello chiodato invece insegna esattamente cio' che vogliamo esso capisca da solo senza confusione e senza sbagli: che se stringe troppo la sensazione e' spiacevole. Se e' invece delicato il riporto diventa una gioia, tanto piu' che ricevera' icomplimenti del padrone.
Questo capisci benissimo che non è condivisibile, certo per te ha funzionato e tale deve restare : un esempio personale da non imitare; anche perché si rischia la denuncia penale di maltrattamento animale qui in Italia ma anche in buona parte d Europa.
Non c è bisogno di giungere a tanto se si sa come fare , ci sono metodi semplici e non coercitivi per evitare il dente duro, i manuali di addestramento ne contemplano diversi, visto che li citiamo spesso i manuali è bene consultarli.
 
Questo capisci benissimo che non è condivisibile, certo per te ha funzionato e tale deve restare : un esempio personale da non imitare; anche perché si rischia la denuncia penale di maltrattamento animale qui in Italia ma anche in buona parte d Europa.
Non c è bisogno di giungere a tanto se si sa come fare , ci sono metodi semplici e non coercitivi per evitare il dente duro, i manuali di addestramento ne contemplano diversi, visto che li citiamo spesso i manuali è bene consultarli.
Maltrattamento? Vorrei vedere quale magistrato potrebbe chiamare maltrattamento qualcosa che non ferisce e non fa male e che, se vogliamo, il cane sarebbe libero di non raccogliere o di sputare, se davvero facesse male--e male non fa. Allora sarebbe maltrattamento anche un normale guinzaglio, se il padrone cerca di tirare il cane verso dove non vuole andare. E il morso in bocca al cavallo? E' perseguibile a norma di legge italiana ed europea anche quello? Gli speroni? E il Palio di Siena e' un'associazione a delinquere di fantini e organizzatori? Hai visto come li frustano? E la castrazione dei maiali? Mah!
 
Aggiungo che anche uno spazzolone dalle setole rigide puo' essere usato, se proprio esiste il pericolo di una denuncia. Da' fastidio anche quello, se il cane lo stringe troppo, e nessuno potrebbe scandalizzarsi alla vista di chiodi dei quali sporgono solo le teste, non le punte.
 

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