Re: Canale 5 la brambilla ha passato il segno.
http://www.youreporter.it/video_La_meri ... rambilla_1
...E su Internet affari in “movimento”...
di Fabio Amato e Carlo Tecce
Aci, voli di Stato, spese fuori controllo, consulenze sospette, lavori mai finiti pagati a caro prezzo. Da un anno e mezzo, dalla nomina a ministro nel maggio 2009 al dicembre di quest'anno, Michela Vittoria Brambilla colleziona scandali. E il catalogo si aggiorna di continuo. L'ultimo caso è nelle nomine della Sias, la controllata di Aci Milano che gestisce il gran premio di Monza, un affare da 50 milioni di euro. Il 23 dicembre l'Automobile club meneghino ne ha rinnovato il consiglio direttivo e seguendo le disposizioni del decreto n.78 in vigore dal 31 maggio 2010, ha ridotto il consiglio a cinque persone. Tra queste Pierfausto Giuliani, uno dei tredici “uomini d'oro” di Brambilla nei Circoli della Libertà, come lei stessa definì i responsabili d'area del movimento forzista. Restano fuori da Sias, invece, i rappresentanti dei Comuni di Milano e Monza, proprietari dell'autodromo, nonostante una convenzione valida fino al 2026 ne preveda espressamente la presenza. Coincidenze...? Difficile, considerando che nel consiglio di Aci Milano siedono, da luglio, il compagno del ministro, l'odontotecnico Eros Maggioni, e il figlio del ministro della Difesa Ignazio La Russa, Geronimo, dopo che il commissario Massimiliano Ermolli, nominato dalla stessa Brambilla e figlio del fedelissimo del premier Bruno, ha escluso dalle liste elettorali dell'Aci, per vizi di forma, l'unica altra lista concorrente. Peccato poi che il decreto che ha imposto 5 consiglieri a Sias non sia stato recepito dalla stessa Aci Milano, che di consiglieri ne ha oggi nove. Per effetto di legge (art.6 comma 5), teoricamente, tutti i suoi atti dovrebbero essere nulli...
CHE IL MINISTRO abbia a cuore i Circoli della Libertà e in generale la sorte di tutta l'ala movimentista del Pdl, in ogni caso è noto da quando due settimane fa la Corte dei Conti di Roma ha aperto un'istruttoria per verificare le consulenze avviate all'interno della “struttura di missione per il rilancio dell'immagine dell'Italia”. La magistratura contabile ipotizza un danno erariale: pur pagati dal ministero, i consulenti avrebbero svolto attività di partito. Era stata un'inchiesta del Fatto Quotidiano a rivelare in novembre come tra i beneficiari degli incarichi ci siano almeno una decina di persone, a partire dallo scopritore televisivo di Brambilla, Giorgio Medail, che provengono direttamente da Mediaset o dai Circoli, dalla Tv e dai Promotori della Libertà fondati dal ministro. Risultato: Brambilla decide di querelare questo giornale per “danno d'immagine” al ministero e chiede tre milioni di euro. L'intervento della Avvocatura di Stato in sua difesa lo pagheranno i contribuenti. Senza dir nulla della decina di stipendiati che oggi siedono al dicastero del Turismo, è la difesa, il ministro sostiene che i due consiglieri personali citati nell'articolo oggetto di querela, Edoardo Colombo e Luca Moschini, prestino il loro servizio a titolo gratuito. Quando anche fosse vero, e non c'è motivo di dubitarne, Brambilla non chiarisce se Moschini in particolare, curatore del suo sito personale, di quello dei promotori e quello dei circoli, abbia percepito redditi per creare i siti ministeriali "Turistia4zampe.it" (per chi viaggia con animali al seguito) e "yidalinihao.it" (Ciao Italia, traduzione in cinese del portale "italia.it"?), dallo stesso ministero o da soggetti terzi.
Ad esempio l'Aci, che di "italia.it" ha la responsabilità tecnica e sui cui server è pubblicata la versione cinese. Di certo, la società di Moschini, Viamatica srl, risulta intestataria dei domini. Brambilla muove poi una seconda critica: il viaggio a Shanghai per presentare il sito "yidalinihao.com" non è mai avvenuto, come riportato nell'inchiesta. Ha ragione il ministro. Peccato che a raccontare la missione sia stato lo stesso Ente per Turismo (Enit) nel suo notiziario di giugno. E che questo non cambi la sostanza: la presentazione del sito è avvenuta ugualmente condotta da Caterina Cittadino, capo dipartimento al ministero. Da "yidalinihao.com" ai viaggi, le spese del ministero meritano un capitolo a parte. “Un sito realizzato appositamente e non la traduzione in cinese di un sito italiano“ recita il comunicato di presentazione. Il sito in effetti non è una traduzione ma un copia-incolla. Le immagini in home page, ad esempio, sono le stesse di "www.aimiliyaluomaniehuanyingni.com", sito in cinese dell'Emilia Romagna. Al turista distratto che dovesse imbattersi in Ciao Italia (per la verità poco o nulla frequentato), sembrerà dunque che nel Belpaese esistano solo la Ducati, la Ferrari e piazza Maggiore. Quanto a "italia.it", che doveva cancellare l'onta delle spese faraoniche sostenute per le precedenti versioni, ancora oggi è in versione provvisoria e non risponde alle regole di accessibilità per disabili. Doveva essere ultimato, da dichiarazioni urbi et orbi, almeno un anno fa, alla modica cifra di 5 milioni di euro, più due milioni in tre anni per la gestione dei contenuti...
SENZA ANDARE a Shanghai, in ogni caso, il ministro Brambilla è riuscito a sforare ogni budget previsto per i viaggi: tra Italia e estero nel 2009 doveva cavarsela con 88mila euro. Ne ha spesi 350mila. Colpa, forse, anche dei viaggi in elicottero (di Stato) con cui il ministro si è spostata. Almeno due le occasioni documentate negli ultimi dodici mesi, una volta persino per raggiungere il proprio comitato elettorale. Alla faccia delle “inderogabili esigenze di trasferimento connesse all'efficace esercizio delle funzioni istituzionali” previste dal regolamento... - continua
(Il Fatto Quotidiano di Ven. 31 Dic. 2010)
http://masaghepensu.splinder.com/post/2 ... net-affari