Amici cacciatori, compagni di albe gelide e tramonti infuocati, vi scrivo oggi con la passione che solo il periodo migratorio sa accendere nel cuore di chi, come me, ha il tordo nel sangue. Ottobre e novembre, per molti, significano solo freddo e foglie che cadono; per noi, significano l'arrivo della nobile famiglia dei turdidi: il Tordo Bottaccio, il Sassello, la Cesena e il Merlo. Oggi voglio raccontarvi come affronto queste giornate, tra tradizioni, tecniche affinate e qualche segreto che si tramanda di generazione in generazione.
L' Arte di Aspettare il Momento Giusto
La "Caccia al tordo con i chiami vivi" non è solo una tecnica, è una filosofia, un modo di vivere la caccia. Significa scegliere un punto strategico, spesso in un bosco di querce, lecci o in zone ricche di oliveti e macchia mediterranea, dove i tordi amano sostare per pasturare o per riposare. Ci si apposta all'alba o al tramonto, i momenti in cui i tordi si spostano maggiormente. L'arte stà nel mimetizzarsi perfettamente con l'ambiente, sfruttando la vegetazione o costruendo un capanno ben fatto e non troppo visibile. Silenzio e immobilità sono le parole d'ordine. I sensi si acuiscono: l'orecchio percepisce il frullo d'ali in lontananza, l'occhio cerca le sagome tra i rami spogli. Quando un tordo arriva, attirato dal richiamo di un vivo, si aspetta che si posa, si valuta la distanza e solo allora, con un tiro pulito e preciso, si agisce. La caccia al tordo è meditazione, è rispetto per l'ambiente, è l'essenza della caccia al passo.
Quando i Richiami Vivi Diventano Cantori
Ah, i richiami vivi! Sono il cuore pulsante della nostra caccia, e prendersene cura è quasi un rito. Ma come facciamo a farli cantare a squarciagola in ottobre e novembre, quando la natura li spingerebbe al riposo? Qui entra in gioco il "fotoperiodo". Non è magia, è scienza applicata alla passione.
In pratica, si tratta di "ingannare" l'orologio biologico dei nostri tordi (bottacci, sasselli e cesene) allungando artificialmente le ore di luce a cui sono esposti. Si comincia solitamente in tarda estate, aumentando gradualmente le ore di luce nelle gabbie, utilizzando lampade a spettro completo. L'obiettivo è simulare l'allungarsi delle giornate primaverili, spingendoli a credere che sia tempo di cantare e marcare il territorio. È un processo delicato, che richiede costanza e attenzione per non stressare gli uccelli. Li si nutre con una dieta specifica, ricca di vitamine e proteine, e si assicura che abbiano sempre acqua fresca e pulita. Quando arriva il momento della caccia, questi campioni di canto, abituati alle "lunghe giornate", si esibiranno con vigore, attirando i loro simili migratori come una calamita.
L'Attrezzatura del Cacciatore di Tordi: Dal fucile alla Cartuccia
Per una caccia efficace e rispettosa, l'attrezzatura gioca un ruolo fondamentale.
- Il Fucile: Personalmente, prediligo fucili calibro 12 o 20, con canne non troppo lunghe (67-71 cm) e strozzature medie (tre o due stelle). Permettono una buona dispersione dei pallini alle brevi e medie distanze, ideali per i tordi che si posano o che passano veloci. Un buon semiautomatico è l'ideale, per avere un colpo in più a disposizione in caso di bisogno.
- Le Cartucce: Qui si apre un mondo! Ma per i tordi, cerco sempre cartucce veloci e con una buona rosata.
- Polvere: Per i tordi, in generale, preferisco polveri vivaci come la Tecna, la Sipe/S4 o la Sidna. Garantiscono una combustione completa anche con temperature più basse e un'ottima spinta.
- Pallini: La scelta del pallino è cruciale.
- Tordo Bottaccio: Per il bottaccio, numero 10 o 9,5. Sono sufficienti a garantire l'abbattimento pulito senza rovinare eccessivamente la preda.
- Tordo Sassello: Simile al bottaccio, quindi numero 10 o 9,5.
- Cesena: La cesena è più robusta, quindi un pallino del numero 9 o 8,5 è più indicato, soprattutto se tirata a distanze leggermente maggiori.
- Grammatura: Per i tordi, cartucce da 30-32 grammi sono perfette. Se si usa il calibro 20, si scende a 24-28 grammi.
- Abbigliamento: Impermeabile, caldo e mimetico. Guanti e berretto sono irrinunciabili per le albe fredde. Anfibi robusti e impermeabili per affrontare terreni umidi.
- Richiami a bocca: Oltre ai vivi, un buon fischietto a bocca per imitare il verso del tordo bottaccio o del sassello può fare la differenza, specialmente per richiamare quelli che passano alti.
- Gabbie e trasportini: Per i richiami vivi, sono essenziali gabbie pulite, spaziose e a norma di legge, con mangiatoie e abbeveratoi.
Ogni cacciatore ha i suoi "segreti", piccole astuzie affinate sul campo. Eccovi alcuni dei miei:
- L'Alba è Sacra: Non c'è segreto più grande che essere sul posto prima che il sole sorga. I tordi si muovono molto all'alba, è il momento migliore per intercettarli.
- Il Vento Amico: Studiate il vento. I tordi, specialmente in migrazione, tendono a "tagliare" il vento. Posizionatevi in modo che il vento porti il vostro odore lontano dalla zona di pastura o riposo.
- L'Ombra Perfetta: Sfruttate le zone d'ombra. Non solo vi aiuteranno a mimetizzarvi, ma i tordi tendono a evitare le zone in pieno sole, specialmente se siete vicini a posatoi.
- Silenzio Assoluto: La parola d'ordine. Anche un piccolo rumore metallico, uno starnuto, possono rovinare ore di attesa. Spegnete il cellulare o mettetelo in modalità silenziosa.
- Osservare i Frutti: I tordi sono ghiotti di bacche di corbezzolo, ginepro, olivastro, vischio. Cercate le zone dove queste piante abbondano, lì troverete i vostri tordi.
- I Richiami Vivi, la Stella Polare: Se avete richiami vivi, posizionateli in modo che siano ben visibili e udibili, ma al sicuro da predatori e dagli stessi spari. La loro melodia è l'attrazione principale.
- Conoscere i Passi: Ogni anno, anche se con leggere variazioni, i tordi seguono rotte migratorie consolidate. Parlate con i cacciatori più anziani della zona, imparate da loro i "passi" storici.
Qui, amici, è fondamentale essere cristallini. La legge italiana è molto chiara sull'utilizzo e la detenzione dei richiami vivi, e il rispetto di essa è imprescindibile per un cacciatore etico e responsabile.
- Autorizzazioni: La detenzione e l'utilizzo di richiami vivi per la caccia sono soggetti a specifiche autorizzazioni. È necessario essere in possesso di un'apposita licenza o tesserino rilasciato dagli enti competenti (Regioni, Province, ATC/CA). Questa autorizzazione stabilisce il numero massimo di richiami che si possono detenere e le specie consentite.
- Specie Consentite: Non tutte le specie di uccelli possono essere detenute come richiami vivi. Per i turdidi, le specie generalmente consentite sono il Tordo Bottaccio, il Tordo Sassello e la Cesena, ma è sempre bene verificare le normative regionali, che possono prevedere specificità.
- Provenienza Legale: I richiami vivi devono provenire da allevamenti autorizzati o da catture effettuate con metodi selettivi (es. reti da posta), solo se e quando espressamente previste dalle normative regionali e sotto stretto controllo. È tassativamente vietata la cattura indiscriminata o l'utilizzo di richiami di dubbia provenienza.
- Anellatura: Ogni richiamo vivo deve essere anellato con un anellino inamovibile e numerato, che ne attesta la provenienza legale e permette la tracciabilità. L'anello deve essere rilasciato da enti autorizzati.
- Benessere Animale: La legge impone precisi standard per il benessere dei richiami vivi. Devono essere detenuti in gabbie di dimensioni adeguate, pulite, con acqua e cibo sempre disponibili, al riparo da intemperie e stress. Maltrattare i richiami vivi è un reato.
- Trasporto: Anche il trasporto dei richiami vivi è regolamentato e deve avvenire in appositi contenitori che garantiscano il loro benessere e la sicurezza.
Oltre lo Sparo, un Amore Profondo
La caccia al tordo, per me, è molto più di un semplice atto venatorio. È l'odore del bosco dopo la pioggia, il fruscio delle foglie sotto gli stivali, il canto melodioso di un richiamo vivo che spezza il silenzio dell'alba. È la connessione con la natura, la paziente attesa, la gioia di un abbattimento pulito e la consapevolezza di aver colto un frutto che la terra offre.
Spero che questi consigli e segreti possano esservi utili. Ricordatevi sempre di cacciare con etica, rispetto e passione. In bocca al lupo, amici! E che il canto dei tordi vi sia sempre amico!
GATTINI MARCO - Migratoria.it