Tortora dal collare (2 utenti stanno leggendo)

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Re: Tortora dal collare

Si, dobbiamo cacciarle, sono già troppe!! Voglio proprio vedere domani se qualcuno non le tirerà una botta, sempre per errore, se si confonderanno insieme alle africanelle! [emoji33] [emoji12]

Inviato dal mio Y6_Piano utilizzando Tapatalk
 
Re: Tortora dal collare

Le "collarine" qui mangiano lo stesso che mangiano quelle selvatiche (ma poi anche le collarine qui sono selvatiche). Non le ho mai viste in citta', ma spesso le vedo fuori citta' nei pressi di case isolate e fattorie. Io quel paio che ho provato qui non le avrei riconosciute, cotte, da quelle nostrane se non fosse stato per la maggior mole. Il sapore e' lo stesso, e cioe' ottimo. Non e' che sara' la pelle a dar loro un sapore diverso? Io delle tortore mi tengo solo i petti, spellati, uniti allo sterno. Faccio due incisioni lungo la "chiglia", infilo una noce di Philadelphia sotto i due tagli, avvolgo il tutto in una fettina di bacon, fermata con un paio di stecchini, e lo cucino al barbecue aggiungendo alla carbonella dei pezzetti di legno di melo, ciliegio, o "hickory," o "mesquite" precedentemente inumiditi per fare una bella fumata. Provare per credere. Io la selvaggina da penna non la faccio quasi mai in umido o in brodo. Il groppone e le cosce e sopracoscie del tacchino selvatico li cucino nella crockpot (a cottura lentissima, per un'intera giornata) con odori e vino perche' altrimenti sarebbe come masticare copertoni. I petti li trasformo con un coltello lungo e sottile in una "sfoglia" lunga, larga e sottile, e poi l'arrotolo con uva passa, pinoli, spezie varie in polvere, pezzetti di bacon, ecc., aggiungendo questa mistura ad ogni arrotolata, poi lo ricopro completamente di fettine di bacon avvoltolate intorno e fermate con stecchini, lo lego e lo faccio al forno. Quando poi s'e' ben raffreddato, tolgo lo spago e lo taglio con l'affettatrice. Da urlo!

prima o poi piglio un aereo e mi autoinvito a mangià da te! ;)
e poi magari si va a vedè i Falcons ad Atlanta! :p
 
Re: Tortora dal collare

Non permettere la caccia alle tortore dal collare è l'ennesima scempiaggine del Paese del Contrario, cioè l'Italia; Tali columbidi sono in fortissima espansione numerica, si riproducono continuamente, sono presenti praticamente in ogni dove e per tutto l'anno. Di contro, è consentita la caccia alle africanelle, che dalla seconda metà di agosto già si trovano dall'altra parte del Mediterraneo per una gran percentuale, almeno di adulti. Da noi rimane qualche pullus non ancora formato, che non ha praticamente scampo, visto che per la preapertura il 99% dei nembrotte non va certo a corvi o cornacchie. Riassumendo: si vieta un selvatico sovrabbondante e si annovera fra i cacciabili uno scarsissimo, da settembre in poi, alle nostre latitudini. Se qualcuno di voi trova una logica in tutto questo, avrà il mio plauso.

Forse l'unica logica e' che una e' un selvatico vero l'altra invece un animale di allevamento del tutto o quasi domestica....Certo e' che in alcune regioni Italiane si fa la lotta ai nocivi pure in estate come piccioni torraioli e cornacchie e in altre non vengono mai fatti tirare e oltretutto sono considerati pure protetti...ridicolo e' dire poco.
 
Re: Tortora dal collare

Forse l'unica logica e' che una e' un selvatico vero l'altra invece un animale di allevamento del tutto o quasi domestica....Certo e' che in alcune regioni Italiane si fa la lotta ai nocivi pure in estate come piccioni torraioli e cornacchie e in altre non vengono mai fatti tirare e oltretutto sono considerati pure protetti...ridicolo e' dire poco.

Le collarine erano domestiche cosi' tanti anni fa da essere diventate selvatiiche. Qui negli U.S. non so esattamente quando, ma ci fu un uragano in Florida che distrusse alcune gabbie di collarine, liberandole. Il proprietario allora rilascio' anche quelle rimaste nelle gabbie intatte. Da li' si sono sparse quasi ovunque, e hanno attecchito anche in climi freddi, come il Colorado d'inverno. Non sono, come del resto anche quelle selvatiche autoctone, ne' migratrici ne' stanziali, ma ambedue, a secondo delle condizioni, si spostano anche di parecchio. E si sono moltiplicate a profusione. Ho visto filmati dalla California e dal Colorado dove un solo cacciatore in una mattinata ne ha abbattute una trentina. Quello nel Colorado le stava cacciando d'inverno, in una zona agricola coperta di neve e ghiaccio. Un uccello che e' capace di riprodursi in natura, sfuggire a predatori pelosi (uomo incluso), pennuti, o coperti di scaglie, di non soccombere a un clima spesso brutale (vedi cio' che e' recentemente accaduto nel Texas), siccita', freddo, nubifragi, tornadoes, uragani, spargersi e colonizzare nuovi territori, trovare cibo ovunque, e competere con gran successo con specie autoctone, sopravvivere alla persecuzione dei governi dei vari stati che a torto o a ragione la vorrebbero veder scomparire e ne autorizzano e ne incoraggiano lo sterminio con stagione sempre aperta e carnieri illimitati--un uccello cosi' non e' selvatico? E allora da voi neanche i fagiani non gabbiaroli sono selvatici. Neanche le starne immesse dall'Ungheria, o le leprone pure loro ungheresi che hanno del tutto soppiantato la lepre mediterranea. E i grossi cinghiali che ci sono adesso in Italia, invece di quelli piu' piccolii autoctoni, che dici, non sono selvatici? Li trovi in citta', mangiano dai cassonetti, scorrazzano nell'abitato--proprio come le collarine. E allora non sono selvatici neanche gli storni, qui negli U.S,, i cui milioni, forse miliardi, sono tutti discendenti di uccelli nati in gabbia scappati ai loro padroni o liberati di proposito, e anche loro perseguitati in tutti i modi, inclusi elicotteri che spruzzano un detersivo speciale sulle migliaia e migliaia di storni appollaiati di notte e che rimuove il grasso delle loro penne esponendoli al freddo e all'umidita' e condannandoli a una **** sicura nelle ore piu' fredde prima dell'alba. Le collarine che conosco io qui sono scaltrissime e quando vedono un essere umano partono a razzo e se ne vanno, proprio come quelle autoctone. Sono selvatiche, eccome!
 
Re: Tortora dal collare

Le collarine sono solo più manze, non temono l'uomo, così capita che le ammazzi anche stando allo scoperto, posate sui fili della corrente, la velocità ce l'hanno, ma non la adoperano se non prendono schioppettate.
 
Re: Tortora dal collare

Le collarine sono solo più manze, non temono l'uomo, così capita che le ammazzi anche stando allo scoperto, posate sui fili della corrente, la velocità ce l'hanno, ma non la adoperano se non prendono schioppettate.
E sono manze si', se non gli spara (quasi) nessuno...
 
Re: Tortora dal collare

A proposito di uccelli manzi, nel Montana (adesso qualcuno si scoccera' perche' parlo del Montana invece di Montelibretti, Latina, o La Sgurgola) c'erano migliaia di starne, importate dall'Ungheria e rilasciate nelle campagne e praterie al principio del '900. Ci fu soltanto il lancio originale, poi non piu'. Si sparsero nelle praterie, nei campi di grano, negli sporchi, un po' ovunque. Si moltiplicarono meravigliosamente, resistendo ai predatori alati (falchi, gufi, ecc.) e a quelli terragnoli (volpi, coyotes, tassi, moffette, e persino scoiattoli di terra, che mangiano uova e nidiacei). Quando arrivai io, nel '78, ce ne erano a migliaia. In un paio d'ore ne potevi trovare tre o quattro brigate di venti o trenta uccelli. Fra grano, locuste, grilli, semi di erbe selvatiche, ecc. erano belle grasse e sopravvivevano, come le loro antenate ungheresi, a inverni nevosi e temperature che spesso arrivavano ai 30 sottozero--o anche 40 sottozero. E il freddo polare durava fino a quattro mesi. Di notte scavavano un buco nella neve e si rifugiavano nel buco tutte insieme, per tenersi calde strette l'una all'altra. Il vento, che soffiava spesso forte, spazzava la neve da campi di stoppie di grano, e loro ci andavano a spigolare. D'estate, se c'era la siccita' per un mese o due, se non trovavano una pozza d'acqua (era una zona arida, senza corsi d'acqua o sorgenti per decine e decine di km) si cibavano ampiamente di locuste per assorbirne i liquidi organici e potevano sopravvivere senza un sorso d'acqua per tempi lunghissimi. Avevano un vantaggio enorme sulle loro sorelle europee. A quei tempi, dove abitavo io, non le cacciava nessuno. Intere brigate non avevano mai sentito una fucilata se non quelle indirizzate ai fagiani con i quali convivevano in alcune zone con piu' macchia a disposizione, o ai cervi, antilocapre, ed oche canadesi. Nessuno di voi che le conosce direbbe che le starne sono confidenti, facili da frullare a tiro e abbattere, no? Be', credimi, un uccello che non ha mai sentito la botta di un fucile e il fischio del piombo non sembra furbo. Il primo anno nel Montana, SENZA CANE, io uccisi circa 80 (ottanta) starne, vagando a zig zag nei campi di stoppie, o camminando lungo i lunghissimi e fitti filari spartineve. Partiva l'intera brigata praticamente sotto i piedi. Sparavi, ne buttavi giu' una, due, o anche tre, e ricaricavi subito perche' potevi sempre contare su due o tre uccelli che erano rimasti a terra, schacciati al suolo, e che poi, se rimanevi immobile, si innervosivano e partivano dandoti l'opportunita' di incarnierarne almeno un'altra. Erano sceme? Manze? No. Soltanto non smaliziate perche' non le cacciava nessuno, eccettuato me e un paio di giovani studenti liceali che avevo piano piano convinto ad accompagnarmi e a cacciare le starne--sui loro terreni. Pero' i "fagiani unni," come li chiamavano li',imparavano presto. Dopo un mese delle mie persecuzioni se, camminando o guidando sui sentieri di campagna, ne vedevo le testoline sbirciare come periscopi al di sopra delle stoppie e cercavo di avvicinarmi a tiro, prima correvano di pedina e poi partivano a due tiri di fucile. Se la brigata era vicina a quei filari spartineve, i suoi membri prima passavano sotto i filari, e poi frullavano dal lato opposto, invisibili dietro le piante. Se avessi avuto un buon cane da ferma, forse sarei riuscito a fregarle anche dopo che si erano smaliziate. Vedrai che se quei Verdastri nell'ISPRA e nelle varie amministrazioni provinciali e regionali dovessero mai lasciarvi cacciare le collarine, dopo una o due stagioni di caccia le superstiti si comporterebbero come le africanelle. Non son stupide o manze. Soltanto ingenue. Gli uccelli imparano. Vedi le allodole di oggi in confronto a quelle che cacciavo io negli anni '60 e '70. Bastava una ciabatta issata su una canna a farle venire, altro che giostre, gabbiette con richiami vivi, stampi imbalsamati, ecc. Hanno imparato, perche' le cacciano in tanti.
Comunque ci sono dei trucchetti, usati dai cacciatori del Montana, Idaho, e altri stati ricchi di starne, per i quali le starne smaliziate ancora cascano. Quando pedinano velocissime per portarsi fuori tiro prima di involarsi, tira un boomerang in modo che volteggi in aria dove lo possano vedere, e con un fischietto apposito fa il fischio del falco. Hanno piu' paura dei falchi che degli uomini e se pensano che ce ne sia uno in aria si schiacciano al suolo e non si muovono fino a quando quasi non le pesti. Ma credo che dopo un po' imparino a riconoscere un boomerang da un falco vero.
 
Re: Tortora dal collare

A proposito di uccelli manzi, nel Montana (adesso qualcuno si scoccera' perche' parlo del Montana invece di Montelibretti, Latina, o La Sgurgola) c'erano migliaia di starne, importate dall'Ungheria e rilasciate nelle campagne e praterie al principio del '900. Ci fu soltanto il lancio originale, poi non piu'. Si sparsero nelle praterie, nei campi di grano, negli sporchi, un po' ovunque. Si moltiplicarono meravigliosamente, resistendo ai predatori alati (falchi, gufi, ecc.) e a quelli terragnoli (volpi, coyotes, tassi, moffette, e persino scoiattoli di terra, che mangiano uova e nidiacei). Quando arrivai io, nel '78, ce ne erano a migliaia. In un paio d'ore ne potevi trovare tre o quattro brigate di venti o trenta uccelli. Fra grano, locuste, grilli, semi di erbe selvatiche, ecc. erano belle grasse e sopravvivevano, come le loro antenate ungheresi, a inverni nevosi e temperature che spesso arrivavano ai 30 sottozero--o anche 40 sottozero. E il freddo polare durava fino a quattro mesi. Di notte scavavano un buco nella neve e si rifugiavano nel buco tutte insieme, per tenersi calde strette l'una all'altra. Il vento, che soffiava spesso forte, spazzava la neve da campi di stoppie di grano, e loro ci andavano a spigolare. D'estate, se c'era la siccita' per un mese o due, se non trovavano una pozza d'acqua (era una zona arida, senza corsi d'acqua o sorgenti per decine e decine di km) si cibavano ampiamente di locuste per assorbirne i liquidi organici e potevano sopravvivere senza un sorso d'acqua per tempi lunghissimi. Avevano un vantaggio enorme sulle loro sorelle europee. A quei tempi, dove abitavo io, non le cacciava nessuno. Intere brigate non avevano mai sentito una fucilata se non quelle indirizzate ai fagiani con i quali convivevano in alcune zone con piu' macchia a disposizione, o ai cervi, antilocapre, ed oche canadesi. Nessuno di voi che le conosce direbbe che le starne sono confidenti, facili da frullare a tiro e abbattere, no? Be', credimi, un uccello che non ha mai sentito la botta di un fucile e il fischio del piombo non sembra furbo. Il primo anno nel Montana, SENZA CANE, io uccisi circa 80 (ottanta) starne, vagando a zig zag nei campi di stoppie, o camminando lungo i lunghissimi e fitti filari spartineve. Partiva l'intera brigata praticamente sotto i piedi. Sparavi, ne buttavi giu' una, due, o anche tre, e ricaricavi subito perche' potevi sempre contare su due o tre uccelli che erano rimasti a terra, schacciati al suolo, e che poi, se rimanevi immobile, si innervosivano e partivano dandoti l'opportunita' di incarnierarne almeno un'altra. Erano sceme? Manze? No. Soltanto non smaliziate perche' non le cacciava nessuno, eccettuato me e un paio di giovani studenti liceali che avevo piano piano convinto ad accompagnarmi e a cacciare le starne--sui loro terreni. Pero' i "fagiani unni," come li chiamavano li',imparavano presto. Dopo un mese delle mie persecuzioni se, camminando o guidando sui sentieri di campagna, ne vedevo le testoline sbirciare come periscopi al di sopra delle stoppie e cercavo di avvicinarmi a tiro, prima correvano di pedina e poi partivano a due tiri di fucile. Se la brigata era vicina a quei filari spartineve, i suoi membri prima passavano sotto i filari, e poi frullavano dal lato opposto, invisibili dietro le piante. Se avessi avuto un buon cane da ferma, forse sarei riuscito a fregarle anche dopo che si erano smaliziate. Vedrai che se quei Verdastri nell'ISPRA e nelle varie amministrazioni provinciali e regionali dovessero mai lasciarvi cacciare le collarine, dopo una o due stagioni di caccia le superstiti si comporterebbero come le africanelle. Non son stupide o manze. Soltanto ingenue. Gli uccelli imparano. Vedi le allodole di oggi in confronto a quelle che cacciavo io negli anni '60 e '70. Bastava una ciabatta issata su una canna a farle venire, altro che giostre, gabbiette con richiami vivi, stampi imbalsamati, ecc. Hanno imparato, perche' le cacciano in tanti.
Comunque ci sono dei trucchetti, usati dai cacciatori del Montana, Idaho, e altri stati ricchi di starne, per i quali le starne smaliziate ancora cascano. Quando pedinano velocissime per portarsi fuori tiro prima di involarsi, tira un boomerang in modo che volteggi in aria dove lo possano vedere, e con un fischietto apposito fa il fischio del falco. Hanno piu' paura dei falchi che degli uomini e se pensano che ce ne sia uno in aria si schiacciano al suolo e non si muovono fino a quando quasi non le pesti. Ma credo che dopo un po' imparino a riconoscere un boomerang da un falco vero.

la simulazione del rapace con il fischietto e il pezzo di legno lanciato in aria viene/veniva usata anche nei roccoli, per far fuggire gli uccelli bassi in modo che rimanessero nelle reti.
 
Re: Tortora dal collare

Forse l'unica logica e' che una e' un selvatico vero l'altra invece un animale di allevamento del tutto o quasi domestica....Certo e' che in alcune regioni Italiane si fa la lotta ai nocivi pure in estate come piccioni torraioli e cornacchie e in altre non vengono mai fatti tirare e oltretutto sono considerati pure protetti...ridicolo e' dire poco.

Diciamo che più che animale d'allevamento, non teme molto l'uomo e quindi è più confidente, come ad esempio i colombacci,merli e pettirossi inurbati. In alcuni contesti - ovviamente campestri - dimostra tuttavia una certa selvaticità, di certo non minore di quella dei pulcinotti delle africanelle che ti si posano a dieci metri dal capanno. L'aspetto peggiore è che se per caso o per sbaglio colpisci una collarina ( ovviamente e specie ai più esperti NON DEVE succedere ) ti becchi il penale, e questo rappresenta un dannatissimo problema...
 
Re: Tortora dal collare

A proposito di uccelli manzi, nel Montana (adesso qualcuno si scoccera' perche' parlo del Montana invece di Montelibretti, Latina, o La Sgurgola) c'erano migliaia di starne, importate dall'Ungheria e rilasciate nelle campagne e praterie al principio del '900. Ci fu soltanto il lancio originale, poi non piu'. Si sparsero nelle praterie, nei campi di grano, negli sporchi, un po' ovunque. Si moltiplicarono meravigliosamente, resistendo ai predatori alati (falchi, gufi, ecc.) e a quelli terragnoli (volpi, coyotes, tassi, moffette, e persino scoiattoli di terra, che mangiano uova e nidiacei). Quando arrivai io, nel '78, ce ne erano a migliaia. In un paio d'ore ne potevi trovare tre o quattro brigate di venti o trenta uccelli. Fra grano, locuste, grilli, semi di erbe selvatiche, ecc. erano belle grasse e sopravvivevano, come le loro antenate ungheresi, a inverni nevosi e temperature che spesso arrivavano ai 30 sottozero--o anche 40 sottozero. E il freddo polare durava fino a quattro mesi. Di notte scavavano un buco nella neve e si rifugiavano nel buco tutte insieme, per tenersi calde strette l'una all'altra. Il vento, che soffiava spesso forte, spazzava la neve da campi di stoppie di grano, e loro ci andavano a spigolare. D'estate, se c'era la siccita' per un mese o due, se non trovavano una pozza d'acqua (era una zona arida, senza corsi d'acqua o sorgenti per decine e decine di km) si cibavano ampiamente di locuste per assorbirne i liquidi organici e potevano sopravvivere senza un sorso d'acqua per tempi lunghissimi. Avevano un vantaggio enorme sulle loro sorelle europee. A quei tempi, dove abitavo io, non le cacciava nessuno. Intere brigate non avevano mai sentito una fucilata se non quelle indirizzate ai fagiani con i quali convivevano in alcune zone con piu' macchia a disposizione, o ai cervi, antilocapre, ed oche canadesi. Nessuno di voi che le conosce direbbe che le starne sono confidenti, facili da frullare a tiro e abbattere, no? Be', credimi, un uccello che non ha mai sentito la botta di un fucile e il fischio del piombo non sembra furbo. Il primo anno nel Montana, SENZA CANE, io uccisi circa 80 (ottanta) starne, vagando a zig zag nei campi di stoppie, o camminando lungo i lunghissimi e fitti filari spartineve. Partiva l'intera brigata praticamente sotto i piedi. Sparavi, ne buttavi giu' una, due, o anche tre, e ricaricavi subito perche' potevi sempre contare su due o tre uccelli che erano rimasti a terra, schacciati al suolo, e che poi, se rimanevi immobile, si innervosivano e partivano dandoti l'opportunita' di incarnierarne almeno un'altra. Erano sceme? Manze? No. Soltanto non smaliziate perche' non le cacciava nessuno, eccettuato me e un paio di giovani studenti liceali che avevo piano piano convinto ad accompagnarmi e a cacciare le starne--sui loro terreni. Pero' i "fagiani unni," come li chiamavano li',imparavano presto. Dopo un mese delle mie persecuzioni se, camminando o guidando sui sentieri di campagna, ne vedevo le testoline sbirciare come periscopi al di sopra delle stoppie e cercavo di avvicinarmi a tiro, prima correvano di pedina e poi partivano a due tiri di fucile. Se la brigata era vicina a quei filari spartineve, i suoi membri prima passavano sotto i filari, e poi frullavano dal lato opposto, invisibili dietro le piante. Se avessi avuto un buon cane da ferma, forse sarei riuscito a fregarle anche dopo che si erano smaliziate. Vedrai che se quei Verdastri nell'ISPRA e nelle varie amministrazioni provinciali e regionali dovessero mai lasciarvi cacciare le collarine, dopo una o due stagioni di caccia le superstiti si comporterebbero come le africanelle. Non son stupide o manze. Soltanto ingenue. Gli uccelli imparano. Vedi le allodole di oggi in confronto a quelle che cacciavo io negli anni '60 e '70. Bastava una ciabatta issata su una canna a farle venire, altro che giostre, gabbiette con richiami vivi, stampi imbalsamati, ecc. Hanno imparato, perche' le cacciano in tanti.
Comunque ci sono dei trucchetti, usati dai cacciatori del Montana, Idaho, e altri stati ricchi di starne, per i quali le starne smaliziate ancora cascano. Quando pedinano velocissime per portarsi fuori tiro prima di involarsi, tira un boomerang in modo che volteggi in aria dove lo possano vedere, e con un fischietto apposito fa il fischio del falco. Hanno piu' paura dei falchi che degli uomini e se pensano che ce ne sia uno in aria si schiacciano al suolo e non si muovono fino a quando quasi non le pesti. Ma credo che dopo un po' imparino a riconoscere un boomerang da un falco vero.

Resoconto meraviglioso che mi fa tornare indietro nel tempo, a quando bastava portarsi appresso un gatto color bianco-arancio per far scendere dal cielo branchetti di allodole. Condivido in toto quanto riportato circa la rapidità degli uccelli circa il loro adattamento alle nuove insidie che si trovano ad affrontare e nel contempo mi scuso per il "non mi piace" partito inopinatamente dalla mia tastiera.
 
Re: Tortora dal collare

Qui negli U.S. dove agli uccellini non si e' mai tirato, dovresti vedere come sono manzi i tordi (americani), i cardellini, e altro uccellame minuto. Ai tordi ti ci puoi avvicinare fino a cinque o sei metri prima che si involino. A Kodiak quando venivano una varieta' di cardellini americani (pine siskins) a mangiare dalla mangiatoia che avevo sul balcone per loro ed altri uccelli, se ti mettevi i semi in una mano e rimanevi immobile questi arrivavano in stormi di cinquanta o sessanta e ti atterravano in testa, sul braccio, e poi ti mangiavano dalla mano. Io sono convinto che lo smaliziamento continuo degli uccelli come le allodole, che ormai "sanno leggere e scrivere" e pure far di conto, e' dovuto al fatto che con la caccia i primi ad essere uccisi sono quelli piu' confidenti, piu' ingenui, meno attenti a dettagli e indizi strani che a un uccello meno credulone svelerebbero un'insidia. Dagli e dagli, per selezione naturale gli uccelli meno accorti muoiono, mentre quelli piu' accorti sopravvivono, nidificano, e trasmettono le loro caratteristiche genetiche ai nidiacei. Altrimenti come ti spieghi che un'allodola nata in qualche landa disabitata, che non ha mai visto un essere umano o sentito una schioppettata durante la sua migrazione, poi arriva in Italia e non crede al gatto bianco e arancione, non crede a una civetta meccanica, a un macaco, a un fischio a bocca--tutti trucchi che nel passato sono costati la vita a milioni delle sue consorelle? Nel passato per attirare le anatre a portata di freccia gli Indioamericani usavano malloppi di fango a forma di anatra nelle pozzanghere. Quando abitavo in Alaska, anatre che, come le vostre allodole, non avevano mai visto un essere umano o sentito una schioppettata nel breve tragitto notturno dall'Artico a Kodiak, se non avevo stampi perfetti dai colori giusti e non riflettenti che si muovevano in maniera naturale neanche a portata di magnum, venivano--altro che frecce! La diffidenza, l'accortezza, la prudenza sono i frutti della selezione naturale. Noi cacciatori abbiamo reso gli animali piu' furbi uccidendo i piu' ingenui. Percio' anche noi dobbiamo diventare piu' furbi, escogitare ogni anno nuovi sistemi, nuovi stampi, nuovi richiami.
 
Re: Tortora dal collare

In effetti leggevo anni fa la stessa cosa su un giornale di pesca sub, si diceva appunto che 30/40 anni fa i pesci si rifugiavano tra gli scogli e li morivano infiocinati, quelli che scappavano lontano dagli scogli erano salvi...ora quasi nessun pesce si nasconde più tra gli scogli...genetica appunto.
 
Re: Tortora dal collare

Diciamo che più che animale d'allevamento, non teme molto l'uomo e quindi è più confidente, come ad esempio i colombacci,merli e pettirossi inurbati. In alcuni contesti - ovviamente campestri - dimostra tuttavia una certa selvaticità, di certo non minore di quella dei pulcinotti delle africanelle che ti si posano a dieci metri dal capanno. L'aspetto peggiore è che se per caso o per sbaglio colpisci una collarina ( ovviamente e specie ai più esperti NON DEVE succedere ) ti becchi il penale, e questo rappresenta un dannatissimo problema...

Il penale per un uccello alloctono, invasivo, e niente affatto in pericolo d'estinzione? Ma scherziamo? Io, a vedere le vostre leggi venatorie strambe mi aspetto di vedere prima o poi una nuova norma, escogitata dall'ISPRA (Istituto Scassacaxxi Popolato da Ricercatori Anticaccia) e approvata dai vostri Soloni che rendera' illegale la cattura o uccisione degli storni stanziali, pur permettendo l'abbattimento di quelli migratori. Naturalmente se per sbaglio ne uccidi uno stanziale andra' sul penale, con perdita del PdA e del fucile, e con multona e magari un mese o due di galera... Povera Italia!
 
Re: Tortora dal collare

Il penale per un uccello alloctono, invasivo, e niente affatto in pericolo d'estinzione? Ma scherziamo? Io, a vedere le vostre leggi venatorie strambe mi aspetto di vedere prima o poi una nuova norma, escogitata dall'ISPRA (Istituto Scassacaxxi Popolato da Ricercatori Anticaccia) e approvata dai vostri Soloni che rendera' illegale la cattura o uccisione degli storni stanziali, pur permettendo l'abbattimento di quelli migratori. Naturalmente se per sbaglio ne uccidi uno stanziale andra' sul penale, con perdita del PdA e del fucile, e con multona e magari un mese o due di galera... Povera Italia!

Secondo te perché da anni definisco la mia amatissima Italia " Il Paese del Contrario "? Amico a stelle e strisce, in questa nazione benedetta, anche in tema di caccia, son decenni che la logica è andata a farsi fottere ... grazie ad una classe politica che non sarebbe in grado di governare nemmeno il proprio pollaio ... [16] So long!
 

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