A proposito di uccelli manzi, nel Montana (adesso qualcuno si scoccera' perche' parlo del Montana invece di Montelibretti, Latina, o La Sgurgola) c'erano migliaia di starne, importate dall'Ungheria e rilasciate nelle campagne e praterie al principio del '900. Ci fu soltanto il lancio originale, poi non piu'. Si sparsero nelle praterie, nei campi di grano, negli sporchi, un po' ovunque. Si moltiplicarono meravigliosamente, resistendo ai predatori alati (falchi, gufi, ecc.) e a quelli terragnoli (volpi, coyotes, tassi, moffette, e persino scoiattoli di terra, che mangiano uova e nidiacei). Quando arrivai io, nel '78, ce ne erano a migliaia. In un paio d'ore ne potevi trovare tre o quattro brigate di venti o trenta uccelli. Fra grano, locuste, grilli, semi di erbe selvatiche, ecc. erano belle grasse e sopravvivevano, come le loro antenate ungheresi, a inverni nevosi e temperature che spesso arrivavano ai 30 sottozero--o anche 40 sottozero. E il freddo polare durava fino a quattro mesi. Di notte scavavano un buco nella neve e si rifugiavano nel buco tutte insieme, per tenersi calde strette l'una all'altra. Il vento, che soffiava spesso forte, spazzava la neve da campi di stoppie di grano, e loro ci andavano a spigolare. D'estate, se c'era la siccita' per un mese o due, se non trovavano una pozza d'acqua (era una zona arida, senza corsi d'acqua o sorgenti per decine e decine di km) si cibavano ampiamente di locuste per assorbirne i liquidi organici e potevano sopravvivere senza un sorso d'acqua per tempi lunghissimi. Avevano un vantaggio enorme sulle loro sorelle europee. A quei tempi, dove abitavo io, non le cacciava nessuno. Intere brigate non avevano mai sentito una fucilata se non quelle indirizzate ai fagiani con i quali convivevano in alcune zone con piu' macchia a disposizione, o ai cervi, antilocapre, ed oche canadesi. Nessuno di voi che le conosce direbbe che le starne sono confidenti, facili da frullare a tiro e abbattere, no? Be', credimi, un uccello che non ha mai sentito la botta di un fucile e il fischio del piombo non sembra furbo. Il primo anno nel Montana, SENZA CANE, io uccisi circa 80 (ottanta) starne, vagando a zig zag nei campi di stoppie, o camminando lungo i lunghissimi e fitti filari spartineve. Partiva l'intera brigata praticamente sotto i piedi. Sparavi, ne buttavi giu' una, due, o anche tre, e ricaricavi subito perche' potevi sempre contare su due o tre uccelli che erano rimasti a terra, schacciati al suolo, e che poi, se rimanevi immobile, si innervosivano e partivano dandoti l'opportunita' di incarnierarne almeno un'altra. Erano sceme? Manze? No. Soltanto non smaliziate perche' non le cacciava nessuno, eccettuato me e un paio di giovani studenti liceali che avevo piano piano convinto ad accompagnarmi e a cacciare le starne--sui loro terreni. Pero' i "fagiani unni," come li chiamavano li',imparavano presto. Dopo un mese delle mie persecuzioni se, camminando o guidando sui sentieri di campagna, ne vedevo le testoline sbirciare come periscopi al di sopra delle stoppie e cercavo di avvicinarmi a tiro, prima correvano di pedina e poi partivano a due tiri di fucile. Se la brigata era vicina a quei filari spartineve, i suoi membri prima passavano sotto i filari, e poi frullavano dal lato opposto, invisibili dietro le piante. Se avessi avuto un buon cane da ferma, forse sarei riuscito a fregarle anche dopo che si erano smaliziate. Vedrai che se quei Verdastri nell'ISPRA e nelle varie amministrazioni provinciali e regionali dovessero mai lasciarvi cacciare le collarine, dopo una o due stagioni di caccia le superstiti si comporterebbero come le africanelle. Non son stupide o manze. Soltanto ingenue. Gli uccelli imparano. Vedi le allodole di oggi in confronto a quelle che cacciavo io negli anni '60 e '70. Bastava una ciabatta issata su una canna a farle venire, altro che giostre, gabbiette con richiami vivi, stampi imbalsamati, ecc. Hanno imparato, perche' le cacciano in tanti.
Comunque ci sono dei trucchetti, usati dai cacciatori del Montana, Idaho, e altri stati ricchi di starne, per i quali le starne smaliziate ancora cascano. Quando pedinano velocissime per portarsi fuori tiro prima di involarsi, tira un boomerang in modo che volteggi in aria dove lo possano vedere, e con un fischietto apposito fa il fischio del falco. Hanno piu' paura dei falchi che degli uomini e se pensano che ce ne sia uno in aria si schiacciano al suolo e non si muovono fino a quando quasi non le pesti. Ma credo che dopo un po' imparino a riconoscere un boomerang da un falco vero.