Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011
Re: ...dal Delta Danubio - 2010/2011
Ciao a voi tutti.
Vi scrivo questa sera per raccontarvi un pò di novità e per condividere con voi la bellezza e la "stranezza" di questo posto che, nonostante io lo viva da 4 anni, continua sempre a stupirmi e cogliermi impreparato.
Come ho già accennato, in altre stanze di questo sito ed anche telefonicamente ad amici lettori di MIGRA che vogliono sentire novità per loro giusti motivi, 4 giorni fa siamo riusciti ad aprirci un varco tra le canne a ridosso del Lago Isaac e penetrare, con molto silenzio, quasi in punta di remo, in un primo chiaro.
Alla nostra vista e su tutto il lato opposto - circa 800 metri di sponda - erano "parcheggiate" centinaia e centinaia di anatre mentre, distanti da loro una 50ina di metri verso il centro del chiaro dove l'acqua è più alta, galleggiavano cullandosi e lavandosi le piume oltre duecento oche selvatiche.
Dirvi che son rimasto sdraiato e rannicchiato sul fondo barca sollevando di tanto in tanto la testa per guardare questo favoloso e naturale spettacolo mi sembra inutile e, ugualmente, ha fatto il buon George.
Siamo rimasti li nemmeno 2 minuti di fatto ma ci è sembrata una meravigliosa eternità.
Infatti pur senza muoverci ma non ancorati a nulla, il vento da Sud che ci soffiava dalle spalle, pian piano ci ha portato allo scoperto. Ovviamente l'allarme lo han dato le oche con il loro grido alzandosi subito in volo seguite, caso strano, prima dalle morette, poi canapiglie, alzavole e mestoloni e da ultimo qualche fischione con i germani maschi.
Qui devo fare subito una riflessione a cui non so dare risposta (NDR: la risposta la so ed è sempre la solita): in base agli italici canoni, le anatre TUTTE, e non le oche che tengono meglio il vento, sarebbero dovute essere proprio sul lato in cui abbiamo "sfondato" cioè sottovento, al riparo, mentre erano sul lato opposto con il vento NON IN FACCIA ma nel… di dietro.
Finito qui ed atteso che le nostre amiche fossero andate tutte via, abbiam girato un pò per il chiaro cercando di capire dove fare un appostamento e cercandolo su entrambi i lati, cioè con vento da NORD e vento da SUD.
Deciso ciò abbiamo continuato a girovagare visitando gli altri chiari confinanti e dove si poteva arrivare. Eravamo già al terzo chiaro quando, ci è passato proprio sulla testa ignorandoci del tutto, un volo di una 30ina di germani TUTTI MASCHI. Nel vederli ho notato che vi era un qualcosa di strano ma, sulle prime non ci ho riflettuto, gustandomi voglioso la scena a non più di 30 metri d'altezza da me.
Colori vivissimi e piume lucenti tanto che sembravan freschi di...vernice.
Li ho osservati allontanarsi verso est fin quando, con il loro volo tipico, si son buttati giù scomparendo dietro le canne.
Ci siam diretti verso quel punto, che già conoscevamo, con la speranza di trovare un varco ma...niente. Dopo un girovagare di oltre 20 minuti provando in un punto e poi in un altro e ancora in un altro, si è deciso di iniziare da quello più corto, con la roncola, a tagliar canne per finire poi l'indomani.
Stanchi ma felici siam ripartiti per tornare al pontone.
L'indomani mattina, alzatici con calma (ore 7) dopo una sostanziosa colazione e ottimo caffè espresso BARESE, siam ripartiti per ultimare il lavoro iniziato.
Avevamo la stessa temperatura del giorno prima con vento da SUD a 8 km/h e dopo 40 minuti di barca, cercando di non disturbare la selvaggina del giorno prima che era ritornata nello stesso punto ed in numero cospicuo, siam giunti sul posto di lavoro.
Al di là delle canne si sentivano cantare le anatre ed ogni tanto anche le oche selvatiche e qualche lombardella.
Pian Piano e senza parlare, dandoci il cambio perchè solo uno poteva roncolare stando in punta barca, siamo usciti all'aperto. Anche qui lo spettacolo è stato meraviglioso e ce lo siamo gustati più a lungo perchè, memori della passata esperienza, siam rimasti nel coperto aggrappati alle canne. Anche qui stesso discorso per la posizione delle anatre rispetto al vento (NDR) con l'aggravante che, verso il fuori e lontano dal riparo della riva, vi erano oltre un centinaio di anatre, di tutti i tipi, tra le foglie affioranti delle ninfee e tra le lenticchie infestanti.
Intanto il tempo passava ma dovevamo pur uscire per capire dove fare i capanni quando, è sbucato all'improvviso dal lato ove erano i becchipiatti, un pescatore. Alla vista dell'omino gli uccelli si son involati venendo verso di noi, sul lato opposto, e dopo che son andate via, siamo usciti riconoscendo nel "nostro fornitore ufficiale di pesce" l'omino.
Mi son precipitato da lui sgridandolo, non per quanto aveva fatto, ma per non averci detto di avere questa "strada" tre le canne.
Il poveretto si è immediatamente scusato dicendo che era appena riuscito ad entrare e che era la prima volta. Con l'aria ancora burbera, ho fatto finta di non credergli minacciando che se fosse successo un'altra volta avrei cambiato fornitore e vietandogli di affacciarsi in questa zona almeno sino al 20 dicembre perchè abbiamo da cacciarci.
Si è scusato ancora e, mentre stava andando via, (avevo l'animo frantumato per il rimprovero a quel poveretto) l'ho invitato più tardi sul barcone per bere insieme un pò di PALINKA. Ha accettato e tutto contento è ripartito.
Girando su entrambi i lati abbiamo deciso i diversi e probabili posti dove posizionarci per le cacciate e prese le decisioni e segnati i punti sul GPS NAUTICO, siam ritornati alla base senza far altri rumori. Giunti abbiam mangiato un omlette al prosciutto e via in branda a riposarci. Non son riuscito a dormire avendo nella mente e negli occhi quanto visto che mi son rialzato dopo neppure una mezzoretta. Kon mi guardava con i suoi occhi languidi e lucidi, voglioso di andar per le terre che, montatogli il beeper al collo e preso il calibro 20 con una manciata di cartucce in tasca , siam partiti per “piuma”. Ha involato, lontano da me, un paio di fagiani maschi che ho sentito puntualmente dopo l’avvio del beeper e avrà infastidito qualche cinghiale perchè si sentiva il grufolare del suino e la canizza. Non ne avevo voglia, non c’ero con la testa, infatti l’ho subito richiamato e con un nuovo giro largo son tornato sui nostri passi. Andando andando ho scoperto un rigagnolo d’acqua largo non più di 10 metri che formava poi uno stagno di acqua putrida e ferma con una diametro di una 60ina di metri. Li vi erano poggiati una decina di germani e, ordinato a Kon di starmi vicino e al passo, pian piano ci siamo avvicinati. A meno di una 50ina di metri si sono alzati i primi 3 germani più lontani seguiti subito da altri 4 e due di loro han preso la direzione verso di me. Ho atteso che arrivassero a tiro centrando il primo mentre il secondo, ferito, ha ricevuto le attenzioni del buon Kon. Raccolti me li son guardati, girati, rigirati e soppesati ritornando alla mente quella sensazione diversa che avevo avvertito vedendoli volare il giorno prima: sono enormi, molto più grandi dei germani usuali, quasi un abbondante 50% in più con una livrea pulita e luccicante. Tornato al pontone li ho mostrati, con tutto il mio stupore, a George il quale, da bravo ornitologo qual è, mi ha detto che sono Germani Russi nel senso che arrivano da Nord, dalla Russia e che quindi è iniziata la migrazione seria con la Luna calante.
In conclusione, perché mi sono dilungato moltissimo:
a) il tempo sta cambiando o cambierà a breve
b) arrivo di uccelli nuovi
c) le anatre stanno dove vogliono stare, vento o non vento !!!
d) poiché le previsioni per i primi 2 giorni di caccia dicono vento da Sud con velocità 6 km/h – praticamente inesistente – abbiamo deciso di fare le postazioni a NORD anziché a SUD (come da regola canonica) ma nello stesso punto dove li abbiamo visti indisturbati
Qualcuno di voi si infurierà, altri mi daranno del “bestemmiatore” altri ancora chissà cosa... ma la verità è un’altra: devo prendere una decisione, solo io devo farlo.
Vivo e mi muovo in base a ciò che ho visto e questo continua a dirmi che il DELTA è diverso, completamente diverso dalle altre parti ove io stesso ho cacciato.
Domani arrivano i nuovi cacciatori, loro ne saranno informati e potranno anche sovvertire questa mia decisione. Vi narrerò come è andata.
Garzie e a tutti
In Bocca al Lupo
Mimmo Tursi