Vorrei dare anch'io il mio contributo che potrei riassumere con "non ci sono più gli ucceli di una volta"...
Ebbene si; quando ero ragazzo ho avuto la fortuna di vivere alcuni anni di pratica dietro a mio padre che sparava con un SL80 Sant'Etienne e non ci siamo mai posti la domanda sul rendimento delle canne.....tanto i tordi....tanti tordi....venivano sparati a tiro....ti sceglievi il più comodo; pena un bello scappellotto con relative bestemmie dell'insegnante (che non scrivo). Allo stesso modo sparavo con un S687, senza farmi domande.
Veniamo ad oggi, tempi in cui il tordo, quel tordo che passa, spesso è al limite del tiro, spesso va via perchè la cartuccia non rende (quasi sempre bugia), la canna non entusiasma (bugia anche questa con le dovute eccezioni), lo strozzatore è quello originale che non serve a nulla (bugia)...ecc...ecc..
A Caccia, almeno secondo i parametri della tradizione, si spara una preda a tiro; un congruo carniere si fa quando gli uccelli passano a tiro; certo il fuoritiro entusiasma, inorgoglisce ma non è la regola.
Se passiamo il concetto che a Caccia si spara a tiro i fucili di oggi (ergonomia, bradeggio, accessori) sono ca. 10.000 km avanti rispetto ai "vecchi ed onorati ferri".
Possiedo un Raffaello con una mitica Breda R martellata a caldo ed i Briley a parete sottile, ma esco anche con un A400 light di ultima generazione e quando gli uccelli passano come devono passare il carniere è identico......quando passano alle stelle pure...e secondo la giornata e la resa della cartuccia sia con l'uno che con l'altro faccio dei fuoritiro. Certo la rosata della Breda, qualitativamente parlando è migliore, ma alla placca...non a caccia.
Ecco perchè io sono dell'idea che bisogna trascorrere più tempo a cercare un luogo dove gli uccelli passano più vicino, piuttosto che cercare il cannoniere dei miracoli impossibili.
Questa è la Caccia, secondo me.
Saluti
Vincenzo