....continua: ieri le associazioni ven., posizionando i loro rappresentanti nei vari partiti, riuscivano in qualche modo ad ottenere quasi quello che serviva per andare a caccia, ma oggi ciò non è più possibile in quanto il contesto culturale è condizionato dal senso animal-ambientalista.Quindi i Ns. rappresentanti non hanno più la forza di contrastare questa cultura imperante, che forma il political-correct. La cultura urbana che si è andata radicando influenza trasversalmente tutti i partiti, e, cosa più importante, la Ns. politica associativa (essere presente in tutti i partiti) è stata copiata dal movimento verde/animalista.Questo perché il mondo venatorio tutto (dalle ass. ai cacciatori) è stato per troppo tempo immobile nelle sue convinzioni al punto di richiudersi su se stesso.A questo punto torno all'oggi :abbiamo bisogno di aggregarci a qualche coalizione politica con la quale ci dobbiamo concentrare sui risultati certi e non sulle deleghe in bianco. Dobbiamo, tramite le ass. ven., far conoscere la cultura della caccia, le sue tradizioni popolari, la sua funzione sociale. Dobbiamo combattere contro chi sputando veleno e diffondendo menzogne affossa noi e la caccia, chi ci dà dell'assassino e del malvagio per il prelievo di un selvatico, e che devia l'attenzione dei cittadini sui tanti problemi contingenti: abusivismo edilizio nelle zone delle rotte di migrazione, con conseguente forte ed incontrollata antropizzazione, inquinamento industriale, disoccupazione, dissesto idrogeologico, sanità e sicurezza del paese. Lo sapete che la Francia, nella forma del partito politico dei cacciatori(il CNPT), lo scorso 6/06, ha pubblicato e reso esecutivo un decreto legge che prevede per chi ostacola o denigra la caccia una sanzione fino a 1500 €? Oltre ad aver presentato, ad opera del primo ministro, l'11/05, un nuovo piano d'azione per il rilancio del territori rurali per, fra l'altro, favorire la commercializzazione delle carni di selvaqggina al fine di rilanciare la ripresa economica del paese. E per finire, un deputato francese appoggiato dal presidente Sarkosy, e in accordo con gli AMBIENTALISTI, ha prodotto un disegno di legge sulla caccia che ne prevede l'apertura alla terza decade di agosto e la chiusura a febbraio, mentre qui da noi i detrattori della caccia usano i TAR. E allora Noi cosa vogliamo fare? Ciao.