buongiorno a tutti
dopo aver letto attentamente la discussione mi permetto di dire la mia, da allevatore con esperienza da tre generazioni (continuativa).
concedetemi anche questa premessa: l'italia è un ambiente molto particolare per quanto riguarda la cinofilia, sempre più si sta involvendo a casta dove per contare devi crearti un nome e per farlo devi accettare paradossi e compromessi che non sempre corrispondono ai principi etici ed ad un sana moralità.
molto complesso il discorso che hai affrontato e francamente, non corretto fare dei nomi, seppur solo basati su impressioni personali. bisogna innanzitutto fare dei distinguo dai cani con linee da caccia e cani che per 'tradizione' fanno solo competizioni. le caratteristiche che si ricercano sono diverse. non esiste poi il cane 'da beccaccia', il cane 'da starna', il cane 'da coturnice'.
ci sono delle caratteristiche oggettive che l'allevatore coscienzioso deve tener presente quando intende svolgere una selezione accurata nel tentativo di ottenere cani adatti ad un utilizzo preciso.
posto il fatto che a parità un pointer, un setter, un bracco italiano o un bracco del borbonese sono egualmente grandi cani, avere un bracco italiano o un bracco del borbonese di altissimo livello sullo scolopax sarà più facile rispetto ad un pointer o al setter.
questo per delle qualità caratteriali delle due razze che da una attenta selezione vengono mantenute e enfatizzate di generazione in generazione.
se, diversamente, ti servirà un cane da starne, un pointer attentamente selezionato a mio avviso non ha eguali.
forse, per le caratteristiche delle zone di caccia che frequenti, più che un setter dovresti cercarti un buon maschio di korthals o ancora meglio un drahthaar.