IO SONO UNO SPARATORE (1 utente sta leggendo)

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Re: IO SONO UNO SPARATORE

chi va col cane e chi alla migratoria.... sn 2 cacciatori diversi ma con la stessa dignità.... l'unica cosa(lo dico da migratorista) una volta che si abbattono 40 selvatici.... ci si potrebbe anche fermare.... ma tanto io non corro questo pericolo...hahahha
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

Adesso rilancio io.
Nella Sabina Romana negli anni 70/80 venivano frotte di ternani in pulmann con le bagnarole piene di cartucce (che riportavano piene di celletti) e si piazzavano negli oliveti per tirare centinaia di colpi ai fringuelli, verzellini, cardellini, verdoni e tutto quello che volava, di quei tempi non c'erano limiti e pochi uccelli protetti, c'erano capanni con strati di cartucce di 20 cm, noi tordaroli romani e dintorni non li potevamo vedere, rompevano il **** e mandavano i tordi alle stelle o li facevano sparire dalla zona, con questi presenti non si sparava una botta, lo sapevano di rompere e che nessuno li poteva vedere, così per evitare le gomme tagliate, venivano in pulmann :wink: erano dei paraculi. Per certe zone gli atc e la 157 sono stati una liberazione, noi laziali non si è mai tirato ai fringuelli.
Secondo voi quelli erano cacciatori o sparatori?
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

caro gianni mi sbaglio o a quel tempo la legge permetteva di sparare aquel tipo di selvaggina? forse non erano i ternani fuori legge(anzi senza forse) ma bensi' voi che tagliavate le gomme eravate fuori legge cosa ne pensi parlando sempre di una caccia che purtroppo per itroppi moralisti non tornera' piu' w la caccia siempre
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

Gianni ha scritto:
Adesso rilancio io.
Nella Sabina Romana negli anni 70/80 venivano frotte di ternani in pulmann con le bagnarole piene di cartucce (che riportavano piene di celletti) e si piazzavano negli oliveti per tirare centinaia di colpi ai fringuelli, verzellini, cardellini, verdoni e tutto quello che volava, di quei tempi non c'erano limiti e pochi uccelli protetti, c'erano capanni con strati di cartucce di 20 cm, noi tordaroli romani e dintorni non li potevamo vedere, rompevano il ca**o e mandavano i tordi alle stelle o li facevano sparire dalla zona, con questi presenti non si sparava una botta, lo sapevano di rompere e che nessuno li poteva vedere, così per evitare le gomme tagliate, venivano in pulmann :wink: erano dei paraculi. Per certe zone gli atc e la 157 sono stati una liberazione, noi laziali non si è mai tirato ai fringuelli.
Secondo voi quelli erano cacciatori o sparatori?

quelli erano semplicemente maleducati :D
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

Io personalmente non mai sparato a qualcosa di più piccolo di un tordo, e già a questi ci trovo poco piacere "venatorio".
Penso che tutti i tipi di caccia abbiano si pari dignità, ma, non lo stesso fascino, almeno a mio parere.
Per me 50 tordi/allodole/fringuelli non valgono una giornata a beccacce/quaglie/beccaccini con i miei cani anche senza incarnierarne, ma con questo non intendo dire che chi fa una caccia diversa dalla mia non sia un cacciatore.
Sono un cinofilo nel sangue e solo la caccia col cane mi entusiasma veramente.
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

Ale! ha scritto:
io credo che dovremmo finirla con tutte queste stupide definizioni che non fanno altro che dividerci....
ho letto tutte le discussioni, sono molto d'accordo con tanti ed avrei voluto quotarvi, ma credo che sia ora di smetterla con tutte queste spaccature che si creano tra noi....penso che una persona che si senta superiore ad un'altra solo perché insidia un selvatico diverso non è un "cacciatore elitario" ma solo un ****...
...dovremmo essere come dice Armando [eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif] una grande famiglia e considerarci tutti FRATELLI, invece ognuno coltiva il proprio orticello e cerca di spostare i confini a scapito degli altri...guardiamo solo ai nostri interessi personali...e non solo nel campo della caccia ma nella vita...mi dispiace dirlo ma certe cose succedono qui perché noi italiani siamo così...
personalmente non mi interessa molto di come possano additarmi gli altri....io sono semplicemente un cacciatore , quando esco col fucile lo facciole perché devo cacciare,perché dentro di me c'è qualcosa che mi spinge a cercare il selvatico e farlo mio...passo dopo passo, giorno dopo giorno....potete definirmi come volete non cambierà il mio essere!
io tra una beccaccia e 15 tordi scelgo la beccaccia E i 15 tordi...se penso di poter abbattere un animale e poterlo recuperare gli sparo anche a 50 metri ma se so di non recuperarlo non alzo il fucile nemmeno a 10 metri, se devo sparare una cartuccia in più per fare gioco di squadra ne sparo 2...se c'è da sparare tanto io sparo fino a che la mia sensibilità mi dice che è giusto...il mio setter raccoglie tordi e merli ma se non è un problema per lui e non lo è per me perchè dovrebbe esserlo per qualcun'altro????
rispetto profondamente il selvatico e credo che chi non lo fa non merita il pda uso caccia,ma non mi dite che voi in una giornata di passo migratorio arrivati a quota mettete dentro il fodero il fucile e tornate a casa perché non ci credo...
se vi dispiace uccidere datevi all'ippica o alla briscola...ma non rompete le scatole agli altri! [6] [badair.gif]

Ma che vuol dire codesto Ale?
Chi va caccia sa che va per "uccidere"ma se ha anche rispetto per la selvaggina uccisa,perche`si deve dare all'ippica?
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

colombaccio51 ha scritto:
Ale! ha scritto:
io credo che dovremmo finirla con tutte queste stupide definizioni che non fanno altro che dividerci....
ho letto tutte le discussioni, sono molto d'accordo con tanti ed avrei voluto quotarvi, ma credo che sia ora di smetterla con tutte queste spaccature che si creano tra noi....penso che una persona che si senta superiore ad un'altra solo perché insidia un selvatico diverso non è un "cacciatore elitario" ma solo un ****...
...dovremmo essere come dice Armando [eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif] una grande famiglia e considerarci tutti FRATELLI, invece ognuno coltiva il proprio orticello e cerca di spostare i confini a scapito degli altri...guardiamo solo ai nostri interessi personali...e non solo nel campo della caccia ma nella vita...mi dispiace dirlo ma certe cose succedono qui perché noi italiani siamo così...
personalmente non mi interessa molto di come possano additarmi gli altri....io sono semplicemente un cacciatore , quando esco col fucile lo facciole perché devo cacciare,perché dentro di me c'è qualcosa che mi spinge a cercare il selvatico e farlo mio...passo dopo passo, giorno dopo giorno....potete definirmi come volete non cambierà il mio essere!
io tra una beccaccia e 15 tordi scelgo la beccaccia E i 15 tordi...se penso di poter abbattere un animale e poterlo recuperare gli sparo anche a 50 metri ma se so di non recuperarlo non alzo il fucile nemmeno a 10 metri, se devo sparare una cartuccia in più per fare gioco di squadra ne sparo 2...se c'è da sparare tanto io sparo fino a che la mia sensibilità mi dice che è giusto...il mio setter raccoglie tordi e merli ma se non è un problema per lui e non lo è per me perchè dovrebbe esserlo per qualcun'altro????
rispetto profondamente il selvatico e credo che chi non lo fa non merita il pda uso caccia,ma non mi dite che voi in una giornata di passo migratorio arrivati a quota mettete dentro il fodero il fucile e tornate a casa perché non ci credo...
se vi dispiace uccidere datevi all'ippica o alla briscola...ma non rompete le scatole agli altri! [6] [badair.gif]

Ma che vuol dire codesto Ale?
Chi va caccia sa che va per "uccidere"ma se ha anche rispetto per la selvaggina uccisa,perche`si deve dare all'ippica?

forse sono stato confuso....
parecchie volte ho sentito dire male di chi va a tordi o va ad allodole (per non parlare delle benedette deroghe ai fringillidi) per via dei numerosi abbattimenti,mi riferivo a questo....
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

Ale! ha scritto:
colombaccio51 ha scritto:
[quote="Ale!":21qjrp44]io credo che dovremmo finirla con tutte queste stupide definizioni che non fanno altro che dividerci....
ho letto tutte le discussioni, sono molto d'accordo con tanti ed avrei voluto quotarvi, ma credo che sia ora di smetterla con tutte queste spaccature che si creano tra noi....penso che una persona che si senta superiore ad un'altra solo perché insidia un selvatico diverso non è un "cacciatore elitario" ma solo un ****...
...dovremmo essere come dice Armando [eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif] una grande famiglia e considerarci tutti FRATELLI, invece ognuno coltiva il proprio orticello e cerca di spostare i confini a scapito degli altri...guardiamo solo ai nostri interessi personali...e non solo nel campo della caccia ma nella vita...mi dispiace dirlo ma certe cose succedono qui perché noi italiani siamo così...
personalmente non mi interessa molto di come possano additarmi gli altri....io sono semplicemente un cacciatore , quando esco col fucile lo facciole perché devo cacciare,perché dentro di me c'è qualcosa che mi spinge a cercare il selvatico e farlo mio...passo dopo passo, giorno dopo giorno....potete definirmi come volete non cambierà il mio essere!
io tra una beccaccia e 15 tordi scelgo la beccaccia E i 15 tordi...se penso di poter abbattere un animale e poterlo recuperare gli sparo anche a 50 metri ma se so di non recuperarlo non alzo il fucile nemmeno a 10 metri, se devo sparare una cartuccia in più per fare gioco di squadra ne sparo 2...se c'è da sparare tanto io sparo fino a che la mia sensibilità mi dice che è giusto...il mio setter raccoglie tordi e merli ma se non è un problema per lui e non lo è per me perchè dovrebbe esserlo per qualcun'altro????
rispetto profondamente il selvatico e credo che chi non lo fa non merita il pda uso caccia,ma non mi dite che voi in una giornata di passo migratorio arrivati a quota mettete dentro il fodero il fucile e tornate a casa perché non ci credo...
se vi dispiace uccidere datevi all'ippica o alla briscola...ma non rompete le scatole agli altri! [6] [badair.gif]

Ma che vuol dire codesto Ale?
Chi va caccia sa che va per "uccidere"ma se ha anche rispetto per la selvaggina uccisa,perche`si deve dare all'ippica?

forse sono stato confuso....
parecchie volte ho sentito dire male di chi va a tordi o va ad allodole (per non parlare delle benedette deroghe ai fringillidi) per via dei numerosi abbattimenti,mi riferivo a questo....[/quote:21qjrp44]

ale hai ragione su tutto. io ho capito il tuo discorso. Mi piace il termine FRATELLI. Pero a quota fatta il fucile dovremmo rimetterlo tutti nel fodero, se non per etica almeno per rispetto della legge. se vedi qualcuno che non smette di sparare richimalo all'ordine la pox volta.. :D
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

Ale! ha scritto:
ma non mi dite che voi in una giornata di passo migratorio arrivati a quota mettete dentro il fodero il fucile e tornate a casa perché non ci credo...
se vi dispiace uccidere datevi all'ippica o alla briscola...ma non rompete le scatole agli altri! [6] [badair.gif]


Io invece faccio proprio cosi' perche' non sono un bracconiere... poi se non ci credi chissenefrega... :mrgreen:
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

Gianni ha scritto:
Adesso rilancio io.
Nella Sabina Romana negli anni 70/80 venivano frotte di ternani in pulmann con le bagnarole piene di cartucce (che riportavano piene di celletti) e si piazzavano negli oliveti per tirare centinaia di colpi ai fringuelli, verzellini, cardellini, verdoni e tutto quello che volava, di quei tempi non c'erano limiti e pochi uccelli protetti, c'erano capanni con strati di cartucce di 20 cm, noi tordaroli romani e dintorni non li potevamo vedere, rompevano il ca**o e mandavano i tordi alle stelle o li facevano sparire dalla zona, con questi presenti non si sparava una botta, lo sapevano di rompere e che nessuno li poteva vedere, così per evitare le gomme tagliate, venivano in pulmann :wink: erano dei paraculi. Per certe zone gli atc e la 157 sono stati una liberazione, noi laziali non si è mai tirato ai fringuelli.
Secondo voi quelli erano cacciatori o sparatori?
In Puglia venivano e vengono pullman di toscani, campani ecc. Ma noi pugliesi al contrario di te siamo felici quando vengono forestieri, anche se sono sparatori. La selvaggina è di tutti. Altro che gomme bucate ! Bisogna rispettarsi di più . . almeno tra di noi.
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

I modo molto umile esprimo la mia considerazione al riguardo.
Premetto che a mio avviso ogni caccia ha il diritto di esser rispettata in quanto tale e che non esistono cacce "superiori" ed "inferiori"; questo mi sembra un punto decisamente fermo.
Ma torniamo al concetto di cacciatore e sparatore.
Non posso certo dire di avere grosse esperienze nell'ambito venatorio dato che ho solo quattro licenze, tuttavia sono ben conscio della situazione caccia in generale ed in particolare in Italia.
Il numero di selvaggina in Italia è sensibilmente diminuito: spazi levati alla natura, inquinamento, mutazioni climatiche, agricoltura estremamente meccanizzata/chimica hanno tutti influito in modo determinante al dissanguamento della nostra passione, della nostra ragione di vita.
Allo stesso tempo, durante questi anni, mi sono chiesto: posso fare qualcosa per migliorarla?
Sapete, sono riuscito a darmi una risposta, la risposta è stata: si, avere RISPETTO di quello che ci è stato dato e di quello che non è nostro ed abbiamo l'obbligo di consegnare agli altri, al futuro.
Penso prima di tutto che siamo gli eredi di un grande patrimonio, il patrimonio natura e con essa il patrimonio selvaggina. Che senso ha uccidere dieci tordi da cinquanta tordi? Che senso ha abbattere 10 beccacce? Che senso ha una strage?
La caccia, da che mondo è mondo, non è mai stata carniere, la caccia è sempre stata una passione il cui oggetto sono essere viventi che sacrifichiamo per essa.
ESSERI VIVENTI, ripeto, di cui dovremmo avere maggiore considerazione e stima.
Abbattere un elefante ed un fringuillide per me ha lo stesso senso: un essere vivente sacrificato, la nostra passione soddisfatta.
Siamo uomini e la differenza con l'animale è che riusciamo a controllare gli istinti. Facciamolo.

La Caccia è cosa seria, è PASSIONE, NON é uno sport.
Nelle passioni si sa, l'importante non è il numero, il carniere, o quanto altro; tra cacciatori, quelli veramente fratelli, basta un cenno, una parola per essere contenti uno dell'altro, per compiacersi e complimentarsi, condividendo reciprocamente le proprie esperienze.
Nel corso di questi anni ho conosciuto persone a caccia che abbattevano poco ma lo facevano con maestria e nobil arte, persone che hanno interpretato ed interpretano la caccia sempre con poesia, per loro la caccia è come un viaggio: in qualsiasi modo vada è sempre una esperienza.
Poi ho conosciuto altre persone, che, non rientrando nella definizione di cui sopra, li ritengo semplicemente persone a cui la legge consente di esercitare l'attività venatoria, tra questi sparatori, gente che per una preda in più mettano a repentaglio la stessa incolumità, persone che sottraggono prede, migratoristi che non rispettono "stanzialisti" e viceversa, persone che a caccia fanno teatri, si appostano a due metri da te etc.

In conclusione penso che per esser cacciatori siano necessari due requisiti: 1) cacciare nelle modalità previste dalla legge; 2) conoscere buoni modi, avere rispetto dell'animale, delle spoglie etc e capire che siamo eredi di ciò che non ci appartiene. Il resto, ripeto, farebbe bene a frequentare poligini e campi da tiro.
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

quagliardo ha scritto:
I modo molto umile esprimo la mia considerazione al riguardo.
Premetto che a mio avviso ogni caccia ha il diritto di esser rispettata in quanto tale e che non esistono cacce "superiori" ed "inferiori"; questo mi sembra un punto decisamente fermo.
Ma torniamo al concetto di cacciatore e sparatore.
Non posso certo dire di avere grosse esperienze nell'ambito venatorio dato che ho solo quattro licenze, tuttavia sono ben conscio della situazione caccia in generale ed in particolare in Italia.
Il numero di selvaggina in Italia è sensibilmente diminuito: spazi levati alla natura, inquinamento, mutazioni climatiche, agricoltura estremamente meccanizzata/chimica hanno tutti influito in modo determinante al dissanguamento della nostra passione, della nostra ragione di vita.
Allo stesso tempo, durante questi anni, mi sono chiesto: posso fare qualcosa per migliorarla?
Sapete, sono riuscito a darmi una risposta, la risposta è stata: si, avere RISPETTO di quello che ci è stato dato e di quello che non è nostro ed abbiamo l'obbligo di consegnare agli altri, al futuro.
Penso prima di tutto che siamo gli eredi di un grande patrimonio, il patrimonio natura e con essa il patrimonio selvaggina. Che senso ha uccidere dieci tordi da cinquanta tordi? Che senso ha abbattere 10 beccacce? Che senso ha una strage?
La caccia, da che mondo è mondo, non è mai stata carniere, la caccia è sempre stata una passione il cui oggetto sono essere viventi che sacrifichiamo per essa.
ESSERI VIVENTI, ripeto, di cui dovremmo avere maggiore considerazione e stima.
Abbattere un elefante ed un fringuillide per me ha lo stesso senso: un essere vivente sacrificato, la nostra passione soddisfatta.
Siamo uomini e la differenza con l'animale è che riusciamo a controllare gli istinti. Facciamolo.

La Caccia è cosa seria, è PASSIONE, NON é uno sport.
Nelle passioni si sa, l'importante non è il numero, il carniere, o quanto altro; tra cacciatori, quelli veramente fratelli, basta un cenno, una parola per essere contenti uno dell'altro, per compiacersi e complimentarsi, condividendo reciprocamente le proprie esperienze.
Nel corso di questi anni ho conosciuto persone a caccia che abbattevano poco ma lo facevano con maestria e nobil arte, persone che hanno interpretato ed interpretano la caccia sempre con poesia, per loro la caccia è come un viaggio: in qualsiasi modo vada è sempre una esperienza.
Poi ho conosciuto altre persone, che, non rientrando nella definizione di cui sopra, li ritengo semplicemente persone a cui la legge consente di esercitare l'attività venatoria, tra questi sparatori, gente che per una preda in più mettano a repentaglio la stessa incolumità, persone che sottraggono prede, migratoristi che non rispettono "stanzialisti" e viceversa, persone che a caccia fanno teatri, si appostano a due metri da te etc.

In conclusione penso che per esser cacciatori siano necessari due requisiti: 1) cacciare nelle modalità previste dalla legge; 2) conoscere buoni modi, avere rispetto dell'animale, delle spoglie etc e capire che siamo eredi di ciò che non ci appartiene. Il resto, ripeto, farebbe bene a frequentare poligini e campi da tiro.
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Re: IO SONO UNO SPARATORE

In Puglia venivano e vengono pullman di toscani, campani ecc. Ma noi pugliesi al contrario di te siamo felici quando vengono forestieri, anche se sono sparatori. La selvaggina è di tutti. Altro che gomme bucate ! Bisogna rispettarsi di più . . almeno tra di noi.[/quote]

Io stavo parlando degli anni 80 quando si poteva fare di tutto e c'erano moltissimi personaggi col fucile in mano travestiti da cacciatori molto pericolosi, ora è impossibile per fortuna, lo sò che in Puglia in alcune zone si può ancora fare di tutto, l'ho constatato di persona coi miei occhi sia a Lesina che sul Gargano, ma daltronde a che serve parlare quando la caccia principale pugliese è la spasa ai tordi, una caccia a rastrello in più di tre [26], questo lo dico senza polemica, affari vostri, ma quando si gioca fuori casa, si dovrebbe andare in punta di piedi e adeguarsi alle regole non scritte di chi ospita.
A bucare le gomme erano gli olivicoltori sabini che non vedevano di buon occhio gente che lasciava migliaia di bossoli a terra, bruciava le cime degli olivi a schioppettate e se ne fregava se le donne stavano raccogliendo le olive, noi ci limitavamo a non andare di domenica o a cambiare zona salendo di quota dove i pulmann non potevano girare.
A proposito quando sono venuto a tordi a Corato negli anni 80 erano visibilissime due macchine abbandonate targate una NA ed una Alfa 1750 targata RM crivellate di schioppettate [eusa_naughty.gif] cos'era quella l'ospitalità pugliese?
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

grifonenero ha scritto:
Visto che la parola è rifiutata, catalogata tra le esecrabili e usata da chi critica la nostra caccia a fine propagandistico ne faccio un orgoglio personale e scrivo bello grosso che
IO SONO UNO SPARATORE.
In un'altra discussione un utente con la puzza sotto il naso e la superbia del beccacciaro puro sedicente elite, critica chi spara, si diverte e gioisce a caccia.
No signori ci dice costui, a caccia per il "rispetto della preda" bisogna essere muti, tristi, lugubri e piangenti.
Io dico che difenderò davanti ad un NON-cacciatore qualunque tipo di caccia e di cacciatore perchè è mio fratello chi tira in un elefante e chi, come il sottoscritto, ama ed è cresciuto a fringuelli, ma qui tra noi gli dico chiaro e tondo che deve andare a scopare il mare !
Amo sparare, amo vincere 4 a 3 non 1 a 0, amo lo spettacolo della natura quando è estremo, amo l'altissima montagna e la spiaggia solitaria, amo il molto, amo vederlo, amo prenderlo con gioia e ne sono orgoglioso.
Chi invece ama il solitario, il triste, il brumoso, il poco, il cercato e il non donato, non lo capisco, ma lo rispetto se e sottolineo se COSTUI rispetta il mio essere cacciatore diverso da lui, ma uniti sempre e comunque dal rispetto delle leggi.
Se costui, se costoro, i beeperisti della cazzodiregina o gli ammazzatori di mucche selezionatori di aria fritta nei loro convegni soporiferi, pensano e credono di essere superiori a me per una qualunque loro ragione personale e mi danno dello sparatore pensando di offendermi sappiano che qui c'è e ci sarà sempre uno SPARATORE CACCIATORE LIGURE MIGRATORISTA DURO E PURO.

E ora voglio proprio vedere chi ha le palle di condividermi...
anche se son di quelli solitari e brumosi, son perfettamente daccordo con te.....
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

In conclusione penso che per esser cacciatori siano necessari due requisiti: 1) cacciare nelle modalità previste dalla legge; 2) conoscere buoni modi, avere rispetto dell'animale, delle spoglie etc e capire che siamo eredi di ciò che non ci appartiene. Il resto, ripeto, farebbe bene a frequentare poligini e campi da tiro.[/quote]

Sono d'accordo al 100% è lo stesso mio pensiero, aggiungo che noi siamo dei privilegiati e quello che ci è concesso fare, dobbiamo meritarcelo, quel 1.000.000 degli anni 80 che ha smesso di andare a caccia è stato un bene che l'abbia fatto, non erano cacciatori, ma sparatori ignoranti, che prendevano il pda per possedere un'arma, ho visto degli scempi che è meglio dimenticare, qualche eccesso odierno è robetta a confronto....i vecchi cacciatori lo sanno, dopo quella scremata è andata meglio, ma ci hanno ingabbiato negli atc e sono comparsi quelli che ci volevano male.
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

In quegl'anni la caccia era scaduta a semplice moda,tutti piu`o meno andavano a caccia,poi piano piano,come tutte le mode,e`passata,e sono rimasti i veri appassionati,quelli con la caccia nel sangue,nel 92 e`arrivata la 157,che ha dato il colpo di grazia a quelli che erano rimasti per moda.
Ancora ci sono cacciatori che vanno solo per distendersi dopo una settimana di lavoro,o per passare una giornata in campagna,per ricaricarsi,ma sono una minoranza.
Secondo me di sparatori nel senso vero della parola non ne sistono piu` se si vuol dare il giusto significato a quel modo di andare a caccia,che ho elencato nel mio post precedente,e cioe`,tirare a far ciccia,anche perche`le specie cacciabili sono ridotte al lumicino.
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

La caccia, da che mondo è mondo, non è mai stata carniere, la caccia è sempre stata una passione il cui oggetto sono essere viventi che sacrifichiamo per essa.

Poche volte viene detto delle verità, molte volte viene detto delle sciocchezze, senza scomodare l' uomo cacciatore-raccoglitore e la donna custode del focolare da che mondo è mondo la selvaggina era la carne dei poveri. Ma anche dei ricchi, lo sapevano bene i romani che allevavano i tordi per averli tutto l'anno. La mia generazione è stata allevata a granocchi, pesci e uccelli e come eran boni fritti con lo strutto, la stanziale dei nobili la migratoria pei poveri.
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

quagliardo ha scritto:
I modo molto umile esprimo la mia considerazione al riguardo.
Premetto che a mio avviso ogni caccia ha il diritto di esser rispettata in quanto tale e che non esistono cacce "superiori" ed "inferiori"; questo mi sembra un punto decisamente fermo.
Ma torniamo al concetto di cacciatore e sparatore.
Non posso certo dire di avere grosse esperienze nell'ambito venatorio dato che ho solo quattro licenze, tuttavia sono ben conscio della situazione caccia in generale ed in particolare in Italia.
Il numero di selvaggina in Italia è sensibilmente diminuito: spazi levati alla natura, inquinamento, mutazioni climatiche, agricoltura estremamente meccanizzata/chimica hanno tutti influito in modo determinante al dissanguamento della nostra passione, della nostra ragione di vita.
Allo stesso tempo, durante questi anni, mi sono chiesto: posso fare qualcosa per migliorarla?
Sapete, sono riuscito a darmi una risposta, la risposta è stata: si, avere RISPETTO di quello che ci è stato dato e di quello che non è nostro ed abbiamo l'obbligo di consegnare agli altri, al futuro.
Penso prima di tutto che siamo gli eredi di un grande patrimonio, il patrimonio natura e con essa il patrimonio selvaggina. Che senso ha uccidere dieci tordi da cinquanta tordi? Che senso ha abbattere 10 beccacce? Che senso ha una strage?
La caccia, da che mondo è mondo, non è mai stata carniere, la caccia è sempre stata una passione il cui oggetto sono essere viventi che sacrifichiamo per essa.
ESSERI VIVENTI, ripeto, di cui dovremmo avere maggiore considerazione e stima.
Abbattere un elefante ed un fringuillide per me ha lo stesso senso: un essere vivente sacrificato, la nostra passione soddisfatta.
Siamo uomini e la differenza con l'animale è che riusciamo a controllare gli istinti. Facciamolo.

La Caccia è cosa seria, è PASSIONE, NON é uno sport.
Nelle passioni si sa, l'importante non è il numero, il carniere, o quanto altro; tra cacciatori, quelli veramente fratelli, basta un cenno, una parola per essere contenti uno dell'altro, per compiacersi e complimentarsi, condividendo reciprocamente le proprie esperienze.
Nel corso di questi anni ho conosciuto persone a caccia che abbattevano poco ma lo facevano con maestria e nobil arte, persone che hanno interpretato ed interpretano la caccia sempre con poesia, per loro la caccia è come un viaggio: in qualsiasi modo vada è sempre una esperienza.
Poi ho conosciuto altre persone, che, non rientrando nella definizione di cui sopra, li ritengo semplicemente persone a cui la legge consente di esercitare l'attività venatoria, tra questi sparatori, gente che per una preda in più mettano a repentaglio la stessa incolumità, persone che sottraggono prede, migratoristi che non rispettono "stanzialisti" e viceversa, persone che a caccia fanno teatri, si appostano a due metri da te etc.

In conclusione penso che per esser cacciatori siano necessari due requisiti: 1) cacciare nelle modalità previste dalla legge; 2) conoscere buoni modi, avere rispetto dell'animale, delle spoglie etc e capire che siamo eredi di ciò che non ci appartiene. Il resto, ripeto, farebbe bene a frequentare poligini e campi da tiro.



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Posso essere daccordo con te su tutto, teanne quando paragoni l'elefante al fringuello. Non ci sto proprio. Uccidere un'elefante, per me non ha senso, uccidere 10 fringuelli e buttarli in padella si! I fringuelli fanno 20 figli l'anno...l'elefante uno ogni due (forse) e magari non arriva all'anno prossimo.
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

mpare gianni, vedo che la pensiamo allo stesso modo. Non tollero quelle forme di caccia ai grossi mammiferi che vanno dall'elefante alla balena esclusi quelli prelevati per selezione e contenimento.
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

walker960walker ha scritto:
quagliardo ha scritto:
I modo molto umile esprimo la mia considerazione al riguardo.
Premetto che a mio avviso ogni caccia ha il diritto di esser rispettata in quanto tale e che non esistono cacce "superiori" ed "inferiori"; questo mi sembra un punto decisamente fermo.
Ma torniamo al concetto di cacciatore e sparatore.
Non posso certo dire di avere grosse esperienze nell'ambito venatorio dato che ho solo quattro licenze, tuttavia sono ben conscio della situazione caccia in generale ed in particolare in Italia.
Il numero di selvaggina in Italia è sensibilmente diminuito: spazi levati alla natura, inquinamento, mutazioni climatiche, agricoltura estremamente meccanizzata/chimica hanno tutti influito in modo determinante al dissanguamento della nostra passione, della nostra ragione di vita.
Allo stesso tempo, durante questi anni, mi sono chiesto: posso fare qualcosa per migliorarla?
Sapete, sono riuscito a darmi una risposta, la risposta è stata: si, avere RISPETTO di quello che ci è stato dato e di quello che non è nostro ed abbiamo l'obbligo di consegnare agli altri, al futuro.
Penso prima di tutto che siamo gli eredi di un grande patrimonio, il patrimonio natura e con essa il patrimonio selvaggina. Che senso ha uccidere dieci tordi da cinquanta tordi? Che senso ha abbattere 10 beccacce? Che senso ha una strage?
La caccia, da che mondo è mondo, non è mai stata carniere, la caccia è sempre stata una passione il cui oggetto sono essere viventi che sacrifichiamo per essa.
ESSERI VIVENTI, ripeto, di cui dovremmo avere maggiore considerazione e stima.
Abbattere un elefante ed un fringuillide per me ha lo stesso senso: un essere vivente sacrificato, la nostra passione soddisfatta.
Siamo uomini e la differenza con l'animale è che riusciamo a controllare gli istinti. Facciamolo.

La Caccia è cosa seria, è PASSIONE, NON é uno sport.
Nelle passioni si sa, l'importante non è il numero, il carniere, o quanto altro; tra cacciatori, quelli veramente fratelli, basta un cenno, una parola per essere contenti uno dell'altro, per compiacersi e complimentarsi, condividendo reciprocamente le proprie esperienze.
Nel corso di questi anni ho conosciuto persone a caccia che abbattevano poco ma lo facevano con maestria e nobil arte, persone che hanno interpretato ed interpretano la caccia sempre con poesia, per loro la caccia è come un viaggio: in qualsiasi modo vada è sempre una esperienza.
Poi ho conosciuto altre persone, che, non rientrando nella definizione di cui sopra, li ritengo semplicemente persone a cui la legge consente di esercitare l'attività venatoria, tra questi sparatori, gente che per una preda in più mettano a repentaglio la stessa incolumità, persone che sottraggono prede, migratoristi che non rispettono "stanzialisti" e viceversa, persone che a caccia fanno teatri, si appostano a due metri da te etc.

In conclusione penso che per esser cacciatori siano necessari due requisiti: 1) cacciare nelle modalità previste dalla legge; 2) conoscere buoni modi, avere rispetto dell'animale, delle spoglie etc e capire che siamo eredi di ciò che non ci appartiene. Il resto, ripeto, farebbe bene a frequentare poligini e campi da tiro.



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Posso essere daccordo con te su tutto, teanne quando paragoni l'elefante al fringuello. Non ci sto proprio. Uccidere un'elefante, per me non ha senso, uccidere 10 fringuelli e buttarli in padella si! I fringuelli fanno 20 figli l'anno...l'elefante uno ogni due (forse) e magari non arriva all'anno prossimo.


Quello che dici è giusto, tuttavia bisogna riconoscere che entrambe sono due vite allo stesso modo. Io infatti volevo porre l'attenzione sul fattore VITA che spesso ci sfugge.
Tuttavia voglio ricordarti che tutta la carne degli elefanti (ma più in generale degli animali africani) abbattuti viene donata al villaggio più vicino e gli abitanti, con sacrale rispetto, aspettano la loro porzione di carne in religioso silenzio.
Inoltre ricordo che solo grazie ad i cacciatori che si recano in Africa che alcune specie sono ancora esistenti e che i parchi possono pagare i loro rangers.
D'accordo con te sulla riproduzione di queste specie, ripeto il discorso non deve essere preso alla lettera (ma possiamo discuterne, come stiamo facendo!) ma colto nella sua ESSENZA.
Ciao!
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

cipolla ha scritto:
Gianni ha scritto:
Adesso rilancio io.
Nella Sabina Romana negli anni 70/80 venivano frotte di ternani in pulmann con le bagnarole piene di cartucce (che riportavano piene di celletti) e si piazzavano negli oliveti per tirare centinaia di colpi ai fringuelli, verzellini, cardellini, verdoni e tutto quello che volava, di quei tempi non c'erano limiti e pochi uccelli protetti, c'erano capanni con strati di cartucce di 20 cm, noi tordaroli romani e dintorni non li potevamo vedere, rompevano il ca**o e mandavano i tordi alle stelle o li facevano sparire dalla zona, con questi presenti non si sparava una botta, lo sapevano di rompere e che nessuno li poteva vedere, così per evitare le gomme tagliate, venivano in pulmann :wink: erano dei paraculi. Per certe zone gli atc e la 157 sono stati una liberazione, noi laziali non si è mai tirato ai fringuelli.
Secondo voi quelli erano cacciatori o sparatori?
In Puglia venivano e vengono pullman di toscani, campani ecc. Ma noi pugliesi al contrario di te siamo felici quando vengono forestieri, anche se sono sparatori. La selvaggina è di tutti. Altro che gomme bucate ! Bisogna rispettarsi di più . . almeno tra di noi.

Per quanto riguarda questo discorso invece sono d'accordo con Gianni, c'è da dire caro Marco che molti cacciatori o presunti tali in campagna non si sanno comportare e me lo spiegò un tizio che conosce chi ruba i fucili in un paese aspromontano [****.gif], i motivi sono gli stessi che ha elencato Gianni: bossoli non raccolti, ulivi sparati, reti bucate...qui in parole povere non si limitano solo alle gomme bucate insomma. E per certi versi se le rapine dei fucili sono dovute anche alla scostumatezza di certe persone ce lo "meritiamo", anche se il discorso è ampio e complicato perché nel caso nostro reggino i motivi vanno anche oltre la semplice scostumatezza. Una cosa è certa: uno si deve comportare bene a caccia e rispettare gli altri e la legge. Se io sono a tordi io devo sparare solo i tordi e devo stare con due piedi in una scarpa perché non mi trovo "a casa mia", perché se mi metto a sparare tutti i cazzi io disturbo gli altri, con tutta sincerità vi posso dire che ad inizio pda ho fatto anch'io cazzate, ma mi sono reso conto che non devo farle più perché chi mi ha richiamato aveva ragione eccome! Per cui forestieri ben vengano, ma si devono sapere comportare. Nel caso dei ternani in trasferta nel Lazio mi trovo d'accordo con Gianni onestamente parlando.
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

sono perfettamente in linea col tuo pensiero quagliardo e credo nn ci sia nient'altro da aggiungere tale e' stato il dettaglio dei vari aspetti relativi alla nostra PASSIONE che dire:la caccia e' uno stile di vita senza false ipocrisie siamo uomini e a volte non ci accontentiamo ..capita a tutti quel che conta e' che cacciamo per divertirci perche' non ne possiamo fare a meno,perche' ci piace la cacciagione ,assaporare le albe i tramonti ma ribadisco che alla base c'e' sempre il rispetto per quella risorsa che permette a noi di vivere: la selvaggina saluti
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

Gianni ha scritto:
In Puglia venivano e vengono pullman di toscani, campani ecc. Ma noi pugliesi al contrario di te siamo felici quando vengono forestieri, anche se sono sparatori. La selvaggina è di tutti. Altro che gomme bucate ! Bisogna rispettarsi di più . . almeno tra di noi.

Io stavo parlando degli anni 80 quando si poteva fare di tutto e c'erano moltissimi personaggi col fucile in mano travestiti da cacciatori molto pericolosi, ora è impossibile per fortuna, lo sò che in Puglia in alcune zone si può ancora fare di tutto, l'ho constatato di persona coi miei occhi sia a Lesina che sul Gargano, ma daltronde a che serve parlare quando la caccia principale pugliese è la spasa ai tordi, una caccia a rastrello in più di tre [26], questo lo dico senza polemica, affari vostri, ma quando si gioca fuori casa, si dovrebbe andare in punta di piedi e adeguarsi alle regole non scritte di chi ospita.
A bucare le gomme erano gli olivicoltori sabini che non vedevano di buon occhio gente che lasciava migliaia di bossoli a terra, bruciava le cime degli olivi a schioppettate e se ne fregava se le donne stavano raccogliendo le olive, noi ci limitavamo a non andare di domenica o a cambiare zona salendo di quota dove i pulmann non potevano girare.
A proposito quando sono venuto a tordi a Corato negli anni 80 erano visibilissime due macchine abbandonate targate una NA ed una Alfa 1750 targata RM crivellate di schioppettate [eusa_naughty.gif] cos'era quella l'ospitalità pugliese?
[/quote]

Io non ho mai sentito cose del genere, eppure sin da piccolo frequento quasi tutta la Puglia. Magari tutte le regioni fossero cosi' ospitali . . credimi !
Qui c'e' selvaggina per tutti. Sia spasisti ( ci sono tempi e modi in cui e' permessa) che fermisti.
Purtroppo in ogni tuo intervento non fai altro che cercare di dividere i cacciatori in diverse "classi" e mettendo in risalto i difetti di una minimissima parte di essi. . . .
Scommeto che tu sei il classico cacciatore amante degli ATC e restrizioni varie che stanno facendo morire la caccia. . .
 
Re: IO SONO UNO SPARATORE

Per quanto riguarda questo discorso invece sono d'accordo con Gianni, c'è da dire caro Marco che molti cacciatori o presunti tali in campagna non si sanno comportare e me lo spiegò un tizio che conosce chi ruba i fucili in un paese aspromontano [****.gif], i motivi sono gli stessi che ha elencato Gianni: bossoli non raccolti, ulivi sparati, reti bucate...qui in parole povere non si limitano solo alle gomme bucate insomma. E per certi versi se le rapine dei fucili sono dovute anche alla scostumatezza di certe persone ce lo "meritiamo", anche se il discorso è ampio e complicato perché nel caso nostro reggino i motivi vanno anche oltre la semplice scostumatezza. Una cosa è certa: uno si deve comportare bene a caccia e rispettare gli altri e la legge. Se io sono a tordi io devo sparare solo i tordi e devo stare con due piedi in una scarpa perché non mi trovo "a casa mia", perché se mi metto a sparare tutti i cazzi io disturbo gli altri, con tutta sincerità vi posso dire che ad inizio pda ho fatto anch'io cazzate, ma mi sono reso conto che non devo farle più perché chi mi ha richiamato aveva ragione eccome! Per cui forestieri ben vengano, ma si devono sapere comportare. Nel caso dei ternani in trasferta nel Lazio mi trovo d'accordo con Gianni onestamente parlando.[/quote]

Grazie. Ci tengo a precisare che stavo parlando dei primi anni 80, fra quei cacciatori ternani, ci saranno stati molti di quel milione che dal 92 sono spariti dalla circolazione, perchè non erano più motivati e non potevano più fare i comodi loro.
Incontro spesso i cacciatori di Terni sui monti reatini e devo dire che sono ottimi cacciatori.
 

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    La stanza della chat è stata ripulita dai vecchi messaggi!
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    QUESTA chat e come la vecchia chat ...di anni fa ?
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    che si usava hai chiatare ? con altri utenti conessi ?
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    L'ospite salve si è unito alla stanza.
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    @kunfors, Esatto... Sol che con l' avvento di whatsapp e i vari social al momento è abbastanza inutilizzata purtroppo... Ad averla avuta gli anni passati abrebbe fatto furore:-)
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