Calendario venatorio Toscana (1 utente sta leggendo)

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Il merlo in spagna è vietato, e la caccia al tordo a parte l'extremadura( dove inizia a novembre) e l'andalusia (anche qui mi sembra apra il 1 novembre), chiude il 31 gennaio. Per il fringuello: dillo a me, era la mia caccia preferita.
Di preciso non lo so ma mi pare che anche qualcuno del forum sia andato a febbraio in Spagna a tordi e anche in Corsica...
Non penso siano andati a fare i bracconieri... correggetemi se sbaglio...
 
Di preciso non lo so ma mi pare che anche qualcuno del forum sia andato a febbraio in Spagna a tordi e anche in Corsica...
Non penso siano andati a fare i bracconieri... correggetemi se sbaglio...

In spagna si caccia a febbraio in sole 2 regioni ( i tuoi amici sono andati sicuramente là )in grecia ovunque
 
Ragazzi pensate veramente che se era possibile inserire il carniere annuale di 100 capi per tutta Italia sensa forzature non l'avremmo fatto

Lasciamo perdere l'umbria per favore ha una fortuna che poche regioni Italiane hanno.....................
Un saluto.

Emiliano Amore

Scusami , senza far polemiche , prima leggo che se fosse stato possibile avremo portato il massimo a 100 e poi leggo che l'Umbria c'è riuscita...come funziona??? Oltretutto leggo anche 20 al giorno...
Grazie delle tue preziose spiegazioni
Un saluto, Simone
 
Ciao Emy! Intanto grazie del chiarimento e anche dei dati postati. Forse per deformazione professionale però e non solo per ignoranza (nulla di personale anzi, ignoravo davvero le cose che te hai postato e per le quali ti ho ringraziato) uso la statistica in modo un pò diverso. Alla base della statistica ci sono uniformità, correttezza dei rilevamenti e correttezza dei campioni presi in esame. Aimè non vedo tutta questa completezza o almeno non vedo una completezza dei dati che consenta a qualcuno di decidere si fa così o si fa cosà. Chiamiamoli rilevamenti.....ma non sono esattamente dati scientifici. Ovvio se deve essere il male minore uno lo prende, soprattutto se quello maggiore si chiama ispra. Il mio messaggio precedente chiedeva chiarimenti scientifici sulla differenza tra toscana e lazio e nemmeno in questa pagina 100 vedo la differenza... Si parla in generale di Italia settentrionale e Italia meridionale..... Toscana e lazio son centrali...perchè questa differenza? NOn stiamo parlando di Calabria e sicilia o di veneto e lombardia.... Se mi sono perso qualcosa tra le righe dimmelo...sto davvero cercando di capire e non di far polemiche.Un saluto

Dato che la cosa ti interessa cercherò di approfondire di più la questione.
Premessa: lo studio delle migrazioni al momento non è ancora una scienza del tutto esatta, incomincia ad esserlo per i grandi migratori (oche, anatidi, beccaccia) grazie all'utilizzo di rilevatori GPS che permettono di stabilire con precisione gli spostamenti, i luoghi frequentati e i tempi degli spostamenti; per il momento la cosa non è ancora possibile per i piccoli migratori (si stà iniziando a fare qualcosa da qualche anno con i geolocalizzatori a livello di luce).

Data la premessa gli spostamenti dei piccoli migratori possono essere rilevati con l'inanellamento e la ricattura di esemplari inanellati, l'analisi delle ricatture permette di stabilire le direttrici di migrazione e la consistenza delle stesse nei vari periodi dell'anno; ora non sò se hai letto tutto lo studio o solo la parte che ho riportato: nello studio completo, eseguito secondo metodi consolidati dalla comunità scientifica, vengono riportati tutti gli esemplari inanellati all'estero e ricatturati in italia conosciuti nella banca dati europea d'inanellamento; per la specie in Italia analizzando questi dati di ricattura vengono stabilite le rotte migratrici di esemplari esteri in Italia.
Ora è pacifico che più dati si hanno, più campagne d'inanellamento si fanno più le analisi finali sono corrette, al momento però piaccia o no i dati sono questi (gli stessi di cui dispone ISPRA) e se hai pazienza e ti vai a spulciare le ricatture vedrai tutti questi aspetti.
La cosa ottimale sarebbe fare campagne d'inanellamento in tutte le regioni italiane in serie pluriennali e poi analizzare i dati in modo obiettivo.
Comunque se hai la pazienza di leggerti tutto lo studio vedrai che l'obbiettivo di analizzare la migrazione dell'allodola nella piana del volturno è stato perfetta mente centrato, questi sono dati scientifici eccome, è stata sviscerata tutta la parte di migrazione temporale, di classificazione per sessi, di analisi dei parametri biologici e dei contigenti che si fermano a svernare nel luogo anche in base alle diverse sottospecie.
Visto che da quello che ho capito sei abbastanza ferrato di statistica saprai che quando si analizza uno studio scientifico è necessario in primis soffermarsi suoi metodi utilizzati per redigere lo studio;
Sul tuo ultimo rilievo ti posso rispondere che più ci si allontana dal luogo dove lo studio è stato fatto meno è precisa la sua attendibilità ciò anche in considerazione dell'analisi dei dati di ricattura.
A disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un saluto.

Emiliano Amore

- - - Aggiornato - - -

Scusami , senza far polemiche , prima leggo che se fosse stato possibile avremo portato il massimo a 100 e poi leggo che l'Umbria c'è riuscita...come funziona??? Oltretutto leggo anche 20 al giorno...
Grazie delle tue preziose spiegazioni
Un saluto, Simone

In umbria hanno una fortuna che poche regioni possono vantare, le ass. ambientaliste sono poco attive, il calendario Umbro non è stato sottoposto a ricorsi incisivi e detto tra noi ha alcuni punti che se fatti ogetto di rilievo porterebbero alla sospensione per quei punti. Non chiedetemi quali che non voglio agevolare le possibili spie..........
Un saluto.

Emiliano Amore
 
Dato che la cosa ti interessa cercherò di approfondire di più la questione.
Premessa: lo studio delle migrazioni al momento non è ancora una scienza del tutto esatta, incomincia ad esserlo per i grandi migratori (oche, anatidi, beccaccia) grazie all'utilizzo di rilevatori GPS che permettono di stabilire con precisione gli spostamenti, i luoghi frequentati e i tempi degli spostamenti; per il momento la cosa non è ancora possibile per i piccoli migratori (si stà iniziando a fare qualcosa da qualche anno con i geolocalizzatori a livello di luce).

Data la premessa gli spostamenti dei piccoli migratori possono essere rilevati con l'inanellamento e la ricattura di esemplari inanellati, l'analisi delle ricatture permette di stabilire le direttrici di migrazione e la consistenza delle stesse nei vari periodi dell'anno; ora non sò se hai letto tutto lo studio o solo la parte che ho riportato: nello studio completo, eseguito secondo metodi consolidati dalla comunità scientifica, vengono riportati tutti gli esemplari inanellati all'estero e ricatturati in italia conosciuti nella banca dati europea d'inanellamento; per la specie in Italia analizzando questi dati di ricattura vengono stabilite le rotte migratrici di esemplari esteri in Italia.
Ora è pacifico che più dati si hanno, più campagne d'inanellamento si fanno più le analisi finali sono corrette, al momento però piaccia o no i dati sono questi (gli stessi di cui dispone ISPRA) e se hai pazienza e ti vai a spulciare le ricatture vedrai tutti questi aspetti.
La cosa ottimale sarebbe fare campagne d'inanellamento in tutte le regioni italiane in serie pluriennali e poi analizzare i dati in modo obiettivo.
Comunque se hai la pazienza di leggerti tutto lo studio vedrai che l'obbiettivo di analizzare la migrazione dell'allodola nella piana del volturno è stato perfetta mente centrato, questi sono dati scientifici eccome, è stata sviscerata tutta la parte di migrazione temporale, di classificazione per sessi, di analisi dei parametri biologici e dei contigenti che si fermano a svernare nel luogo anche in base alle diverse sottospecie.
Visto che da quello che ho capito sei abbastanza ferrato di statistica saprai che quando si analizza uno studio scientifico è necessario in primis soffermarsi suoi metodi utilizzati per redigere lo studio;
Sul tuo ultimo rilievo ti posso rispondere che più ci si allontana dal luogo dove lo studio è stato fatto meno è precisa la sua attendibilità ciò anche in considerazione dell'analisi dei dati di ricattura.
A disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un saluto.

Emiliano Amore

- - - Aggiornato - - -



In umbria hanno una fortuna che poche regioni possono vantare, le ass. ambientaliste sono poco attive, il calendario Umbro non è stato sottoposto a ricorsi incisivi e detto tra noi ha alcuni punti che se fatti ogetto di rilievo porterebbero alla sospensione per quei punti. Non chiedetemi quali che non voglio agevolare le possibili spie..........
Un saluto.

Emiliano Amore

Quindi pensi che questo nostro nuovo calendario sia inattaccabile? O per lo meno se l'attaccano s'attaccano? :D tanto per sdrammatizzare.
Poi pensi che un domani con dati certi alla mano che dimostrino il contrario si potranno allungare di nuovo i tempi? Io ho paura proprio di no, visto il passato, una volta concesso non si torna più indietro. Il tutto naturalmente senza alcuna polemica, è che come puoi capire non se ne può più.
 
Quindi pensi che questo nostro nuovo calendario sia inattaccabile? O per lo meno se l'attaccano s'attaccano? :D tanto per sdrammatizzare.
Poi pensi che un domani con dati certi alla mano che dimostrino il contrario si potranno allungare di nuovo i tempi? Io ho paura proprio di no, visto il passato, una volta concesso non si torna più indietro. Il tutto naturalmente senza alcuna polemica, è che come puoi capire non se ne può più.

Dal mio punto di vista è certo che un ricorso sul calendario verrà tentato dai soliti noti, ma dato la consistenza dell'atto sarà molto difficile che lo stesso verrà bloccato dal TAR. La possibilità di una revisione dei carnieri annuali è possibile in base ad aggiornamenti sugli studi lo dimostra la regione emilia romagna che ha alzato il carniere annuale della pavoncella rispetto ai 25 capi indicati da ISPRA rispetto allo scorso anno.
Un saluto.

Emiliano Amore
 
Dal mio punto di vista è certo che un ricorso sul calendario verrà tentato dai soliti noti, ma dato la consistenza dell'atto sarà molto difficile che lo stesso verrà bloccato dal TAR. La possibilità di una revisione dei carnieri annuali è possibile in base ad aggiornamenti sugli studi lo dimostra la regione emilia romagna che ha alzato il carniere annuale della pavoncella rispetto ai 25 capi indicati da ISPRA rispetto allo scorso anno.
Un saluto.

Emiliano Amore

Certo che se gli facessero frugare le tasche a questi soliti noti per i ricorsi forse ci penserebbero un po' di più.
Grazie e speriamo bene.
 
Emy quello che contesto è proprio la carenza dei dati di ricerca anche se mi sono limitato a leggere la pagina che hai postato e anzi andrò a guardarmi anche le altre per capire meglio. Prendere decisioni su dati in qualche modo "carenti" significa prenderla potenzialmente sbagliata. Se fossimo azionisti invece di cacciatori forse qualcuno si preoccuperebbe a presentarci sempre il conto del male minore. Non è un attacco alla tua persona(non so chi sei e di cosa ti occupi), ho capito che sei un pò dentro a queste cose e quindi onore a te dal momento che ti esponi e trovi il tempo di darmi spiegazioni, sei cacciatore anche te e spero tu prenda quello che sto dicendo nel verso giusto. Tolto il caso dell'umbria che ho capito (e giustamente non facciamo assist agli avversari), continuo a non capire la differenza tra lazio e toscana.
Ultima domanda promesso!:-)... chi dovrebbe fare campagne d'inanellamento in tutte le regioni italiane in serie pluriennali e poi analizzare i dati in modo obiettivo? grazie e un saluto
 
ma scusate dove l'avete letto 10 capi al giorno dell'allodola, che io sono andato a vedere e non c'è scritto nella delibera, c'è scritto solo 50 annui che in base a possibili studi possono essere modificati....grazie per chi mi aiuta
 
ma scusate dove l'avete letto 10 capi al giorno dell'allodola, che io sono andato a vedere e non c'è scritto nella delibera, c'è scritto solo 50 annui che in base a possibili studi possono essere modificati....grazie per chi mi aiuta

infatti non e' scritto da nessuna parte, probabilmente e' stato inteso cosi' perche' l' emilia l' anno scorso aveva fatto in questa maniera, comunque mi sembra strano che se son 50 annue rimanga invariato il limite giornaliero.
 
infatti non e' scritto da nessuna parte, probabilmente e' stato inteso cosi' perche' l' emilia l' anno scorso aveva fatto in questa maniera, comunque mi sembra strano che se son 50 annue rimanga invariato il limite giornaliero.

Nel lazio hanno messo il limite a 100 con 10 giornaliere. Uno schifo !!! C'è una bella differenza tra contingentare gli acquatici e farlo con le allodole !!
 
ma non vi lamentate ...che volete quello della sicilia?
pap

Vedi, quello che dici potrebbe essere giusto, il problema è che se si continua ad accettare sempre tutto senza lottare per i nostri diritti, allora è bene smettere. Tutti i cacciatori dovrebbero infuriarsi per qualsiasi limitazione a chiunque di noi indipendentemente dalla caccia praticata, invece vediamo solo il nostro orticello..........purtroppo sono discorsi fatti e rifatti.
 
progetto alauda 2000
http://www.ilcacciatore.com/wp-content/uploads/REPORT-ALAUDA-2000.pdf

magari nn centra nulla, ma se in italia nn si sa nemmeno il numero effettivo degli abbattimenti per ogni singola specie come possiamo pretendere dati da chi nn gliene frega niente di tutto questo???


comunque un rigraziamento a chi ha messo insieme tutti i dati sulle specie migratorie...
 
Vedi, quello che dici potrebbe essere giusto, il problema è che se si continua ad accettare sempre tutto senza lottare per i nostri diritti, allora è bene smettere. Tutti i cacciatori dovrebbero infuriarsi per qualsiasi limitazione a chiunque di noi indipendentemente dalla caccia praticata, invece vediamo solo il nostro orticello..........purtroppo sono discorsi fatti e rifatti.
mica ho inteso questo..volevo dire che se voi piangete...noi siamo nella m.....da totale.
ogni anno peggio...ormai abbiamo toccato il fondo
pap
 
E meno male non hanno abbassato il limite del tordo ,allora si che erano ca@@i... ma penso che prima o poi toccherà anche ha loro, cmq come ho detto in passato si va sempre peggio . Certo chi va ad allodole è proprio una rogna, bisogna stare attenti a quanti ne tiriamo giù. Io penso che ci sarà un bel flusso di cacciatori che si sposteranno su altri tipi di caccia ...ci toccherà partire ancora prima x prendere la parata...[Trilly-77-24.gif]
 
più che altro io conosco gente che la mattina parte per la maremma alle 3...per 10 lodole.....?? e se lo faranno in futuro per i colombi e tordi??? sai per me che faccio il passettino e poi un giratina con il cane con mai notevoli carnieri può anche andare .....ma chi ha il capanno ??? poi scusate con tutto il rispetto per gli amici del sud...veramente in italia 2 pesi e due misure.. e ci siam capiti in generale...
 
Emy quello che contesto è proprio la carenza dei dati di ricerca anche se mi sono limitato a leggere la pagina che hai postato e anzi andrò a guardarmi anche le altre per capire meglio. Prendere decisioni su dati in qualche modo "carenti" significa prenderla potenzialmente sbagliata. Se fossimo azionisti invece di cacciatori forse qualcuno si preoccuperebbe a presentarci sempre il conto del male minore. Non è un attacco alla tua persona(non so chi sei e di cosa ti occupi), ho capito che sei un pò dentro a queste cose e quindi onore a te dal momento che ti esponi e trovi il tempo di darmi spiegazioni, sei cacciatore anche te e spero tu prenda quello che sto dicendo nel verso giusto. Tolto il caso dell'umbria che ho capito (e giustamente non facciamo assist agli avversari), continuo a non capire la differenza tra lazio e toscana.
Ultima domanda promesso!:-)... chi dovrebbe fare campagne d'inanellamento in tutte le regioni italiane in serie pluriennali e poi analizzare i dati in modo obiettivo? grazie e un saluto

Ti devo una risposta, l'acquisizione dei dati di ricattura non è una cosa semplice e richiede molto tempo dato che è legata a molti aspetti tra cui anche l'inanellamento nei paesi esteri di nidifcazione e come potrai facilmente comprendere stiamo parlando di territori vastissimi e popolazioni (come nel caso dell'allodola) di qualche milione di coppie e la ricattura è legata a molti aspetti variabili.
Per farti un esempio il tordo bottaccio, che è la specie di gran lunga più inanellata in Italia con diversi migliaia di esemplari, ha prodotto dal 1930 "solo" circa 1400 ricatture EST-ITA, che comunque ci ha permesso di conoscere in modo dettagliato tutte le popolazioni e le direttrici di migrazione che queste seguono.
Cosa diversa è per il monitoraggio sul territorio della presenza del selvatico dato che lì con l'inanellamento e con altre tecniche quali le osservazioni standardizzate si ha un quadro più completo dello stato della popolazione svernante, per farti un'esempio nell'area di studio della pubblicazione alauda 2000 la quantità di uccelli svernanti si è mantenuta sostanzialmente stabile (con fluttuazioni fisiologiche) negli anni, proprio perchè quei contingenti come indicato dalle ricatture provengono dall'est europa (contingenti stabili).
La differenza tra Lazio e Toscana non è marcata o definita nettamente dato che gli animali non conoscono i confini geografici, ma le ricatture delle allodole inanellate in est-europa e ricatturate in Italia si concentrano maggiormente nel Centro sud e sembra che la disposizione spaziale di queste ricatture indicano proprio lazio e campania come luoghi di transito e svernamento e solo in minima parte la toscana dato che questa è interessata anche dal transito di popolazioni provenienti dai paesi del nord europa (popolazioni in declino); purtroppo piaccia o no si sceglie in base ai dati che si hanno.
L'inanellamento in Italia è coordinato da ISPRA ma gli inanellatori abilitati possono inanellare avendo dato comunicazione del progetto, ad esempio il dott. Scebba (il redattore del progetto alauda) pur non facendo parte di ISPRA inanella su progetti autonomi (vedi gli studi che stà facendo da tre anni per federcaccia sulla migrazione pre-nuziale del tordo bottaccio); i dati devono poi comunque confluire nella banca dati del centro nazionale d'inanellamento coordinato da ISPRA che rimane, per legge, il coordinatore della materia.
Spero di essere stato chiaro anche se il discorso sarebbe molto più lungo e articolato.
Un saluto.

Emiliano Amore
 
Ciao Emy, ieri sera mi sono letto parte della ricerca di cui parlavi. Devo ancora finire ma ho trovato la differenza tra toscana e Lazio dando un' occhiata alla cartina/grafico delle ricatture. Ho trovato molto interessante la parte relativa ai venti.... Da noi alcuni vecchi hanno smesso di cacciare perchè dicono che il tramontano di una volta non c'è più..... Questo significherebbe più che poca salute dell'allodola.....diversi tragitti della stessa con la possibilità di arrivare alle più diverse considerazioni. Quello che fa sempre più incaxxare è che tutte le speci che sono a rischio lo sono per cambiamenti di habitat e per agricoltura sregolata e "avvelenata", ma quando c'è da tagliare si parte sempre dalla caccia. Sia tu che io sappiamo che anche se dovessero chiuderla completamente l'allodola non migliorerà di certo la sua salute.... così come è stato per il passero. Comunque spero che queste ricerche nonostante tutte le difficoltà vengano in qualche modo "massificate"! ...nonostante sia ben fatta è purtroppo una goccia in mezzo al mare... e ogni anno quello che ci arriva in faccia come cacciatori è un mare sì.....ma di cacca:-) Un saluto e grazie delle info!
 
Anche in Italia mi sembra fino a 3 o 4 anni fa hanno sparato ai tordi in Sardegna (1 regione) e a noi altri cacciatori italiani cosa ce n'è venuto???

Ci è venuto che per colpa della Sardegna abbiamo dovuto modificare l'art 18 e tutti i casini che son seguiti.
 
ciao Sandro,
purtroppo la hanno fatta ed e' sul sito della regione ( Toscana Notizie | Agenzia di informazione della giunta regionale toscana )

cmq ecco la parte che ci condisce " benino "....................

a parte i prelievi della migratoria che sono assurdi come le lodole,
vedrai che pare deliberato che in zona umida anche fuori da zps NIENTE PIOMBO !!!!

dai dai ce l'hanno fatta a limitare anche la migratoria e a togliere il piombo, ciao,


Dal 15 settembre al 30 dicembre 2013 la caccia è consentita alle specie: coniglio selvatico, merlo, quaglia, tortora (Streptopelia turtur) e fagiano. Nelle Aziende faunistico venatorie, nella aziende agrituristico-venatorie e in specifici distretti individuati all’interno degli ATC, le Province possono autorizzare il prelievo del fagiano nel mese di gennaio 2014 in presenza di specifici piani di prelievo.
Dal 15 settembre al 30 novembre 2013 la caccia è consentita alle specie: starna e pernice rossa. Le Province possono determinare limitazioni relative ad aree e periodi di caccia. Tali limitazioni non si applicano nelle aziende faunistico venatorie nelle quali la Provincia abbia approvato specifici piani di prelievo.
Dal 2 ottobre al 30 dicembre 2013 la caccia è consentita alla specie allodola.
Dal 15 settembre all’8 dicembre 2013 è consentita la caccia alla specie lepre comune.
Dal 15 settembre al 31 ottobre 2013 è consentita la caccia alla specie combattente.
Dal 2 ottobre 2013 al 20 gennaio 2014 la caccia è consentita alla specie beccaccia.
Dal 2 ottobre 2013 al 30 gennaio 2014 la caccia è consentita alle seguenti specie: cesena e tordo sassello.
Dal 1 novembre 2013 al 30 gennaio 2014 la caccia è consentita alla specie moretta.
Dal 15 settembre 2013 al 30 gennaio 2014 la caccia è consentita alle seguenti specie: tordo bottaccio, alzavola, beccaccino, canapiglia, codone, colombaccio, cornacchia grigia, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, gazza, germano reale, ghiandaia, marzaiola, mestolone, moriglione, pavoncella, porciglione e volpe.

Fissati i seguenti limiti di prelievo stagionale prudenziali, per le specie:
- allodola, 50 capi per cacciatore,
- codone, quaglia, tortora e pavoncella 25 capi per cacciatore per specie,
- beccaccia e moretta, 20 capi per cacciatore per specie,
- combattente e pernice rossa, 10 capi per cacciatore per specie,
- starna, 5 capi per cacciatore.

Infine è vietato utilizzare munizionamento a pallini di piombo all’interno di tutte le zone umide del territorio della Regione Toscana, quali laghi naturali e artificiali, stagni, paludi, acquitrini permanenti, lanche e lagune d’acqua dolce, salata e salmastra.
 

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