cal.30-06 precisione (1 utente sta leggendo)

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setterman1
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setterman1

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Il sig. Alessandro Magno Giangio sul web, in uno dei suoi tanti tutorials interessantissimi, attribuisce minor precisione nelle carabine per caccia di selezione camerate in 30-06 che in quelle .308 a causa dei cosiddetti flaiars ( lo scrivo come lo pronuncia, non conoscendo l'ameriano) che farebbero disperdere un colpo ogni numero relativo di quelli sparati, almeno che non si usino canne multi radiali che neutralizzerebbero tali effetti rendendo un efficacia superiore al vecchio 30-06. Qualcuno ha esperienza in ciò?
setterman1
 
I flyers avvengono con tutti i calibri, se la cartuccia non e' perfetta, se il connubio di calcio/metallo non e' perfetto, se la canna ha problemi di stress, e migliaia di altri "se.". Come ho scritto in un altro forum, la mia prima carabina, una Remington 700 in .30-'06, mi faceva rosate di tre colpi di un centimetro e due decimi a 100 yarde. Giangio sara' chi sara', e io non sono nessuno, ma il .30-'06 (senza canne multiradiali e unicorni e chimere del genere) era il calibro preferito dai cecchini di WWI e WWII. Che il .308 sia un po' piu' preciso non ci piove. Il motivo e' un altro. La cartuccia piu' corta del .308 richiede un' "action" piu' corta. Castello, bolt, tutto e' piu' corto e percio' piu' rigido, riducendo quella flessione infinitesimale del metallo allo sparo. I flyers sono inaccettabili in qualsiasi calibro. Semmai uno potrebbe dire che il .308 puo' potenzialmente fare rosate piu' strette del .30-'06, ma se una carabina .30-'06 o di qualsiasi altro calibro produce flyers c'e' qualcosa che non va con le cariche o con la carabina stessa. Il flyer e' un punto d'impatto troppo distaccato dal resto della rosata, per la cronaca. Per esempio, se 4 palle fanno una rosata di un centimetro e la quinta allarga la rosata a quattro centimetri, la quinta e' quella che e' chiamata "flyer." Come ho gia' scritto, un flyer (se accade regolarmente e se non e' colpa del tiratore) e' sintomo di qualcosa di serio e di certo non e' qualcosa di intrinseco al .30-'06 ma riscontrabile a volte in tutti gli altri calibri. Se avviene una volta ogni **** di papa e' certamente dovuto ad altre cause, non al calibro stesso.
 
Ottima spiegazione Giovanni e soprattutto sei un preziosissimo tutor sempre disposto a elargire la sua esperienza agli altri. Una curiosità: i cecchini delle wwI wwII significano soldati della prima e seconda guerra mondiale?
setterman1
 
Ottima spiegazione Giovanni e soprattutto sei un preziosissimo tutor sempre disposto a elargire la sua esperienza agli altri. Una curiosità: i cecchini delle wwI wwII significano soldati della prima e seconda guerra mondiale?
setterman1

Significa i tiratori scelti (cecchini) U.S. che usavano l'Enfield e la Springfield in .30-'06 con ottiche nella Prima e nella Seconda Mondiale. Anche l'M-1 Garand, munito di ottica, fu usato per il cecchinaggio. Il .308 era ancora "nel caxxo a Padre Adamo," come si diceva a Roma ai tempi del Belli, cioe' molto di la' da venire. Grazie dei complimenti che non merito.
 
Vorrei riportare brevemente la mia esperienza circa i calibri ritenuti precisi e calibri meno precisi.

​​​​​​Sono leggermente OT perché il calibro "spreciso" di cui parlo è il 270 winc (ho anche il 30/06 ma in semiauto quindi . Non fa testo).
Bene vi dico subito che, nonostante lo abbia usato camerato in un arma super economica e che sia considerato un calibro "non preciso", dopo un po' di prove di ricarica, e sperimentando alcuni tipi di palle ottenevo regolarmente rosate di 3 3,5 cm a 200 mt.
​​​​tiratore permettendo. Con queste performance e essendo il 270 un calibro molto teso potevo cacciare caprioli fino al limite dei 300 mt facendo correzioni di alzo solo dai 230 mt in su.
Col 7 remington (calibro ipertrofico ma ritenuto preciso) ho dovuto penare ancora di più per trovare la giusta combinazione e le rosate sono simili al 270 e anche la traiettoria.....con la differenza che il 270 tura i 130 grs a 910 ms mentre il 7 raggiunge e supera (la mia carica viaggia a 920 ms) questa velocità con le 160 grs.
Poi son passato da pochissimo al super preciso 308 e devo dire che per ora l unica differenza che ho trovato è una semplicissima messa a punto. Praticamente ho provato solo tre cariche con due tipi di palle diverse e una ha ottenuto già ottime performance di precisione. Ma...mi trovo una traiettoria molto curva e una velocità del proiettile alla bocca di appena 800 ms (dovuti anche alla corta canna della mia arma).
Vedremo a caccia come si comporterà il nuovo acquisto ...anche se credo che sarà molto ma molto difficile fare meglio del glorioso 270...:rolleyes:

​​​​​
 
La minor precisione non impedirà a un 30,06 di abbattere quello che abbatte un 308. Sono convinto che se a livello NATO il 30,06 è stato sostituito dal 308 non è per la precisione. Se a caccia si fanno buchi nell'aria questo raramente è dovuto alla precisione dell'arma. A 100 metri un tiratore di media bravura con il Garand in 308 in appoggio riesce a fare rosate di 4/5 cm. con diottra e mirino. Per vedere la rosata bisognerebbe tirare un ventina di colpi e dopo misurare la circonferenza del buco. Io per precisione intrinseca intendo questo.
 
Vorrei riportare brevemente la mia esperienza circa i calibri ritenuti precisi e calibri meno precisi.

​​​​​​Sono leggermente OT perché il calibro "spreciso" di cui parlo è il 270 winc (ho anche il 30/06 ma in semiauto quindi . Non fa testo).
Bene vi dico subito che, nonostante lo abbia usato camerato in un arma super economica e che sia considerato un calibro "non preciso", dopo un po' di prove di ricarica, e sperimentando alcuni tipi di palle ottenevo regolarmente rosate di 3 3,5 cm a 200 mt.
​​​​tiratore permettendo. Con queste performance e essendo il 270 un calibro molto teso potevo cacciare caprioli fino al limite dei 300 mt facendo correzioni di alzo solo dai 230 mt in su.
Col 7 remington (calibro ipertrofico ma ritenuto preciso) ho dovuto penare ancora di più per trovare la giusta combinazione e le rosate sono simili al 270 e anche la traiettoria.....con la differenza che il 270 tura i 130 grs a 910 ms mentre il 7 raggiunge e supera (la mia carica viaggia a 920 ms) questa velocità con le 160 grs.
Poi son passato da pochissimo al super preciso 308 e devo dire che per ora l unica differenza che ho trovato è una semplicissima messa a punto. Praticamente ho provato solo tre cariche con due tipi di palle diverse e una ha ottenuto già ottime performance di precisione. Ma...mi trovo una traiettoria molto curva e una velocità del proiettile alla bocca di appena 800 ms (dovuti anche alla corta canna della mia arma).
Vedremo a caccia come si comporterà il nuovo acquisto ...anche se credo che sarà molto ma molto difficile fare meglio del glorioso 270...:rolleyes:

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Nel nuovo canale web: wildhunters omb Alessandro Magno Giangio pubblicizza delle nuove cartucce in .308 e .30-06 con un altissimo coefficiente balistico. Sono, mi pare, della serie premium norma e federal.
setterman1
 
La minor precisione non impedirà a un 30,06 di abbattere quello che abbatte un 308. Sono convinto che se a livello NATO il 30,06 è stato sostituito dal 308 non è per la precisione. Se a caccia si fanno buchi nell'aria questo raramente è dovuto alla precisione dell'arma. A 100 metri un tiratore di media bravura con il Garand in 308 in appoggio riesce a fare rosate di 4/5 cm. con diottra e mirino. Per vedere la rosata bisognerebbe tirare un ventina di colpi e dopo misurare la circonferenza del buco. Io per precisione intrinseca intendo questo.

Mi auguro che sia come affermi. Ho pensato come potrei insidiare i cinghiali nella mia terra, studiando le tracce ed i sentieri che percorrono, e presumo che il punto sparo disti dal bersaglio a non più di 70 mt.
setterman1
 
Fra un .308 caricato con carica massima e un .30-'06 a carica media (come nelle cartucce commerciali) c'e' poca o niente differenza dal punto di vista del rendimento, sia di balistica interna che esterna e terminale. Detto cio', quando cacciavo con la mia .30-'06 preferivo caricarla con cariche massime e anche un po' piu' che massime, arrivandoci pero' gradatamente e osservando segni di pressione eccessiva (innesco appiattito e craterizzato, difficolta' d'estrazione, gonfiamento del fondello--misurato col micrometro--ecc.) E naturalmente se la carica massima era a scapito della precisione, scendevo un po'. Ma per precisione "venatoria" io intendo rosate non superiori a un pollice e mezzo. Rosate piu' piccole saranno necessarie per gare e cecchinaggio, ma non per abbattere un animale della taglia di un whitetail o un cinghiale a distanze etiche.La mia carica preferita per la .30-'06 quando ero a Kodiak e prima che passassi al .338 l'avevo "escogitata" perche' cacciavo i cervi Sitka Blacktail (che sono piccoli e alquanto fragili) dove c'erano tanti orsi Kodiak che di certo non sono piccoli e fragili e a volte hanno un'indole poco rassicurante. Usavo una Hornady Interlock boat-tail e spitzer da 190 grani con una dose di polvere che non rivelerei mai su un forum perche' qualche invasato potrebbe decidere di usarla senza arrivarci gradatamente per poi prendersela con me se il fucile gli scoppia in faccia nella peggiore delle ipotesi, o se l'otturatore non gli si apre piu' se non a martellate nella migliore. La palla si espandeva abbastanza nei cervi, e avrebbe avuto abbastanza penetrazione e potenza da fermare la carica di un orso. Magari avrei dovuto finirlo con un'altra palla o anche due, ma questo si fa comunque anche se mentre giace gli si muove soltanto un orecchio. Fortunatamente non mi sono mai trovato in una tale situazione. Una volta sparai a una cerva con questa cartuccia mentre l'animale mi stava di tre quarti guardando verso di me, e in posizione elevata rispetto a me. La palla la colpi' nella punta del petto dove c'e' la giuntura ossea piu' pesante e dura dopo quella dell'anca/femore.La palla penetro' quell'osso pulitamente, senza frammentarlo o frammentarsi. Attraverso' il petto, usci' all'aria aperta dal lato opposto dietro l'ultima costola, rientro' nella coscia, l'attraverso' completamente, e si fermo' sotto la pelle della "chiappa," perfettamente affungata e conservando la quasi totalita' del suo peso. E, ciliegina sulla torta, pochissima carne fu rovinata.
Per la cronaca, la carica piu' precisa per quella carabina che non ho piu' (regalata a mia figlia) era con una palla Sierra BTSP da 165 grani, precisissima, da gara di benchrest per fucili da caccia, ma troppo fragile e con l'incamiciatura che spesso e volentieri si sganciava dal nucleo di piombo dopo l'impatto. E spesso rovinava un mucchio di carne. Una volta mia moglie, nel Montana, aveva sparato a una cerva piu' o meno nella stessa posizione della cerva di cui sopra, ma con la Sierra, colpendola nello stesso punto. La palla esplose e distrusse quasi totalmente la carne delle spalle, lasciando un cratere sanguinante e sfracellato ai margini. Col canonico colpo dietro la spalla andava abbastanza bene, ma guai a toccare un osso piu' grosso di una costola.
 
Giovanni, correggimi se sbaglio: con tutte le munizioni ad alte prestazioni proposte dalle ditte costruttrici che di armi e ricariche, penso, a rigor di logica, se ne intendono al massimo grado, che utilità può avere un cacciatore a ricaricare in economia? Escluderei anche l' economicità considerando la quantità esigua di proiettili sparati durante la stagione, includendovi pure quelle sparate al poligono per tarare l'arma.
setterman1
 
Mi permetto di rispondere anche io....
È vero attualmente ci sono aziende che producono cartucce ottime, tanto che a prima vista la ricarica può sembrare un vezzo inutile.
Con l arma rigata è vero non si parano mai tanti colpi a caccia ma....come sempre per sparare bene più ci si allena e meglio è. Inoltre, un cacciatore scrupoloso (come giustamente dovremmo essere) verifica l arma prima di ogni apertura o se nel corso di una battuta ha preso una botta, o se è caduta....o se ha cambiato scatola e lotto di cartucce....insomma alla fine di colpi un po' se ne spara.
Ma il vantaggio più grosso della ricarica è quello di potersi creare la cartuccia che più gradisce la nostra arma.....raggiungendo una precisione quasi impossibile con le commerciali.
Comunque Setterman se compri l arma la provi con .3/4 tipi di cartucce commerciali da caccia e utilizzi poi quella più gradita e adatta alle tue prede....problemi non ne avrai certo.
 
Prendo atto della tua esperienza e cercherò di farne tesoro. Sono indeciso sul calibro e ancora prima di spendere i soldini ci penso ancora un po'. E' vero anche come dice il mio babbo che cacciatore non lo è mai stato: " il fucile? o bischero e ammazzano tutti. Che vuoi che sia sparà ad un maiale nì campo". Pena poo se no ci mangiano tutta l'uva tra poo."
setterman1
 
Setterman...si pensa spesso che il tiro ad un animale fermo in un campo sia...quasi banale, ma spesso non è proprio così.

Quando sei solo e tiri quasi a buio devi tirare in modo che il capo rimanga sul posto o....veramente poco lontano.

Soprattutto il cinghiale....primo non è facilissimo che rimanga inchiodato...secondo ricercare un cinghiale in uno spinaio di notte con la lampadina è una cosa molto pericolosa (se ancora vivo o viva.....anche le femmine possono esser pericolosissime) oltre che non semplice.

Per cui, il calibro è importante ma ancora più importante è il piazzamento del colpo e....qui l' arma precisa è importante ma ancora più importante è chi preme il grilletto.

La caccia al cinghiale all' aspetto non è una caccia semplice anzi tutt' altro è molto complicata....in primis è difficile riuscire a mettere sotto tiro il cinghiale (che per farlo dobbiamo, azzeccare il posto, azzeccare dove appostarsi e avere un pò di fortuna in quanto il cinghio è quanto mai erratico) in secondo....fare un tiro che consenta un facile recupero della preda....facile a dirsi difficile a farsi.

La breve distanza che hai accennato comunque aiuta.....se puoi, visto che cacci sul tuo terreno, preparati un' altana ben solida e ferma dove puoi accedere facilmente senza passare vicino alle uscite dei cinghiali.....sarà molto più semplice.
 
Abbiamo pensato di montare su dei supporti di legno una rete mimetica del materiale uguale a un accessorio adatto all'uopo, che non mi ricordo come si chiami, da indossarsi dal cacciatore. Materiale simile ai cecchini militari delle forze speciali alle cui maglie vengono intessuti anche stralci di erbe e simili. Questa struttura la terremmo in loco per abituare i cinghi alla sua presenza. L'altana presuppone tanto lavoro e tempo che non ho. La battuta sulla facilità del colpo è di mio padre che ironizza a mezzo di un gergo contadino. Io sono comunque consapevole delle difficoltà e delle responsabilità etiche che incombono a chiunque svolga attività in cui l'epilogo è la **** di un animale. E' per questo che indugio nell'acquisto dell'arma anche perché comprata quella poi...nisba.
setterman1
 
Se non spari tanto, la ricarica non conviene. Se spari tanto si'. Per me era questione di economia quando mia moglie ed io bruciavamo centinaia di cartucce (di pistola) al poligono ogni fine settimana. Ma piu' che altro e' questione di passione e divertimento--come farsi le mosche artificiali da se'. Inoltre non e' sempre detto che le munizioni commerciali con la palla che vuoi usare o anche con qualsiasi palla ti diano le prestazioni che vuoi. Io ti posso dare l'esempio della mia Browning in .22 Hornet. Quando la comprai nuova di zecca faceva rosate da schifo con munizioni commerciali. Sembravano, a 50 yarde, rosate di un 12 a pallettoni. Guardo, riguardo, provo e riprovo, e mi accorgo finalmente che la leade (distanza fra colletto del bossolo e inizio della rigatura) e' veramente, direi anche troppo, lunga. La palla, facendo un salto cosi' lungo, non sarebbe mai riuscita a raggiungere la rigatura coassialmente alla canna, e avrebbe presentato, uscendone, un movimento di nutazione che avrebbe precluso qualsiasi precisione. Nessuna munizione commerciale avrebbe funzionato bene in quella carabina, ma quando cominciai a ricaricarne i bossoli con la palla che ne sporgeva a sfiorare il principio della rigatura, sembro' che avessi portato la Browning a Lourdes. Rosate di un buco solo a 50 metri. Io non sono un pignolo tremendo per la precisione di armi che devono essere usate a caccia, ma quella Hornet sarebbe stata del tutto inutile. Oggi ogni tanto ci faccio fuori una cornacchia a 100 metri. Ci ho anche ucciso un coyote alla stessa distanza.
Ma poi vuoi mettere la soddisfazione di caricare tu stesso la cartuccia dopo aver fatto diversi esperimenti con palle e polveri diverse, assetti diversi, ecc., di abbattere un animale con quella cartuccia, di macellarlo e cucinarlo tu stesso e alla fine sederti a tavola e gustarne le carni? Penso che sia un bisogno atavistico, da quando, seduti davanti al fuoco in una grotta con una pelle di animale sulle ginocchia per proteggerci le gambe, scheggiavamo pezzi informi di selce o di ossidiana con una pietra come martello e una punta di palco di cervo come scalpello, dando loro piano piano la forma e la funzione di punte di frecce o di lance da usare per la caccia di orsi e bradipi giganti, mammoths, o anche piu' semplicemente cavalli selvatici o conigli.E ti diro', un buon ricaricatore pignolo puo' produrre cartucce piu' precise e performanti di qualsiasi cartuccia commerciale. Saranno 36-37 anni che non abbatto piu' un ungulato con cartucce a palla di fabbrica. Quelle del liscio ho smesso di ricaricarle perche' mi sono reso conto che qui negli States le cartucce da liscio commerciali sono molto migliori da tutti i punti di vista di quelle "fatte in casa." Vanno bene con tutti i climi e condizioni atmosferiche, e sono potenti e fanno rosate ottime. Tutte meno una, la Remington Hypersonic da 76mm con palliini di ferro che IMHO fa rosate da schifo e scalcia come un mulo. Provata al poligono mezza scatola, sparata una a uno smergo e regalato il resto.
 
E allora cosa hai ddeciso?

Comprai la browining mk3 eclipse in calibro 30-06 ma che poi ho "rigirato" al mio consuocero che cercava una carabina per braccata volendo sostituire il fucile a canna liscia. Adesso mi sto orientando su una bolt action CZ nello stesso calibro e su una ottica 6x42 di marca cinese che costano poco assai.
setterman1
 
Dai un'occhiata a questo articolo, poi avrai solo l'imbarazzo delle scelta.

Interessante. Io cerco un cannocchiale di puntamento di una semplicità "estrema" con reticolo semplice non balistico riportato sulla seconda lente. I tiri che dovrò effettuare saranno effettuati nella mia proprietà a salvaguardia delle mie coltivazioni (per questo ho conseguito l'attestato di abilitazione per la selezione al cinghiale) per tutto l'arco dell'anno. Niente di tutto quello che la pubblicità propina. Così anche per quel che riguarda le armi. L'acquisto della "eclipse" è stato un errore e tanto più perché indotto dai miei parenti. Non ho pensato con il mio cervello. Mi sono fatto una idea leggendo la letteratura specifica e i post che vengono scritti in forum: tutte le armi uccidono. Le marche più blasonate non di più di quelle prodotte da artigiani che naturalmente sappiano il fatto loro.
setterman1
 
Setterman.....mi posso permettere?

Come arma la CZ può andare (un po' pesante e ingombrante ma...ok) come ottica.....prendi un semplice variabile....2,5/10 (sarebbe il top per le tue esigenze) o un 3/12....con campane da 50.
Te lo ritroverai....credimi.

Certo che ti puoi permettere, altro ché. Preferisco il fisso perché con il variabile in certe condizioni di luce si regola male. Un fisso rende di più. Come dire usando una metafora: chi si specializza in una cosa è più efficiente di chi si cimenta in più cose compreso quella. La pesantezza dell'arma, per il luogo dove situo il punto sparo, vicino casa, penso non sia rilevante: se il cinghiale risulta morto lo attacco alla catena con il trattore e lo porto nella stalla; se ferito, mentre l'unità cinofila mi raggiunge ripongo la carabina e prendo l'automatico Beretta cal. 12 con relative munizioni a palla e andremo a finire l'opera.
setterman1
 
Setterman....con scarsa luce servono pochi ingrandimenti e campana grande (semplifico molto).

Con il 6x42 avrai sempre 6 ingrandimenti e campana da 42....con un 2,5/10x50 puoi avere....un 10x50 (meno luminoso del 6x42...a parità di lenti)....un 6x50...un 4x50 e.....a buio sparando da vicino un 2,5 x50! Grande luminosità e grande campo visivo!

Un tempo forse (e ripeto forse) i variabili soffrivano a parità di lenti, ingrandimenti e dimensioni di minor luminosità ma oggi.....vai tranquillo!
​​​​​​
 
Come dire usando una metafora: chi si specializza in una cosa è più efficiente di chi si cimenta in più cose compreso quella.
Prima dici così e poi.....
mentre l'unità cinofila mi raggiunge ripongo la carabina e prendo l'automatico Beretta cal. 12 con relative munizioni a palla e andremo a finire l'opera.setterman1
...seguendo il tuo ragionamento dovresti continuare con la carabina.

Per ora non ho ancora conosciuto nessuno che passa, a parità di qualità di ottica, dal variabile al fisso, diversi che hanno fatto il contrario.
Credi a me, sono uno che usa la carabina con ottica abbastanza intensamente: un buon variabile è decisamente più funzionale di un fisso.
Dopodiché, come dico sempre, tante teste e tante idee.

[birra.gif]
 
Può darsi Fulvio che sia come dici, massimo rispetto per la tua esperienza ed il senso logico con cui approcci la realtà ma io mi sono fatto una idea del mondo venatorio e di ciò che ci gira intorno. Il fatto di sostituire la carabina con il fucile ad anima liscia sarebbe dovuto alla pesantezza che occorrerebbe sopportare nel seguire le tracce dell'ungulato ferito che una volta trovato verrebbe ingaggiato a cortissima distanza dove il fucile farebbe il lavoro della carabina o forse meglio per la maggiore brandeggiabilità. Nel senso che sarebbero due approcci diversi: tiro di appostamento a medio-lunga distanza e colpo di grazia o stoccabilità a breve.
setterman1
 

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