Andamento e Analisi dei cacciatori In Italia rispetto agli anni passati (1 utente sta leggendo)

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Approfittando del nuovo aggiornamento in chat, ho posto il quesito che si evince nel titolo al nostro moderatore A.I e ho ottenuto la seguente risposta. Voi cosa ne pensate? Analisi giusta o sbagliata?

L'andamento del numero di cacciatori in Italia negli ultimi decenni ha mostrato un trend generalmente in calo, riflettendo cambiamenti sociali, culturali e normativi. Ecco un'analisi dettagliata:

### 1. **Dati storici e tendenze**
- **Anni '70 e '80**: In questo periodo, la caccia era un'attività molto diffusa in Italia, con un numero di cacciatori che superava il milione di persone. La caccia era vista come una tradizione radicata, soprattutto nelle zone rurali.
- **Anni '90**: Si è iniziato a osservare un primo calo, dovuto a una maggiore sensibilità ambientale, all'urbanizzazione e a normative più restrittive. Il numero di cacciatori è sceso sotto il milione.
- **Anni 2000**: Il declino è proseguito, con una riduzione ulteriore del numero di cacciatori. Le nuove generazioni hanno mostrato meno interesse per questa attività, preferendo altre forme di svago o sport all'aria aperta.
- **Ultimo decennio (2010-2020)**: Secondo i dati più recenti, il numero di cacciatori in Italia si attesta intorno alle **600.000-700.000 unità**, con un calo costante rispetto ai decenni precedenti.

### 2. **Cause del declino**
- **Cambiamenti culturali**: La caccia è sempre meno percepita come un'attività necessaria o socialmente accettabile, soprattutto tra i giovani. La crescente attenzione per la tutela degli animali e dell'ambiente ha ridotto l'interesse verso questa pratica.
- **Normative più restrittive**: Le leggi sulla caccia sono diventate più severe, con limitazioni sulle specie cacciabili, sui periodi di caccia e sulle aree consentite. Questo ha reso l'attività meno accessibile e attraente.
- **Urbanizzazione**: La progressiva urbanizzazione ha ridotto le aree rurali e le zone adatte alla caccia, rendendo più difficile praticare questa attività.
- **Invecchiamento della popolazione di cacciatori**: La maggior parte dei cacciatori attuali appartiene a fasce d'età più avanzate, con poca attrazione tra i giovani.

### 3. **Dati regionali**
- Le regioni con il maggior numero di cacciatori sono quelle con una forte tradizione rurale, come **Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte**.
- Al contrario, nelle regioni più urbanizzate (es. Lazio, Campania) il numero di cacciatori è significativamente inferiore.

### 4. **Prospettive future**
- Il numero di cacciatori è destinato a diminuire ulteriormente nei prossimi anni, a meno di un'inversione di tendenza culturale o di politiche che incentivino questa attività.
- La caccia potrebbe trasformarsi in un'attività di nicchia, legata a specifiche tradizioni locali o a pratiche di gestione faunistica.

### 5. **Impatto economico e sociale**
- Il calo dei cacciatori ha un impatto economico su settori come la vendita di armi, attrezzature e servizi legati alla caccia.
- D'altro canto, la riduzione della pressione venatoria può favorire la conservazione della fauna selvatica e degli ecosistemi.

In sintesi, il numero di cacciatori in Italia è in costante diminuzione da diversi decenni, riflettendo cambiamenti sociali, culturali e normativi. Questo trend sembra destinato a continuare, con implicazioni sia per la tradizione venatoria che per la gestione ambientale.
 
Beh....... credo che ha risposto esattamente 🙄!

Lo "spartiacque" tra la Caccia fin qui definita "sociale" e quella che sara' cioe' "elitaria" nel senso riservata a chi avra' maggior disponibilita' economica spaziando per afv, valli, ecc. e arrivando ai soli ungulati, selecontrollo, art.vari....sara' il divieto del munizionamento in piombo.

Da li' in poi l'80% dei migratoristi mollera' e la caccia tornera' ad esser per pochi come e' stato in tempi remoti 🤷‍♂️.
 
Analisi perfetta, forse tra le cause dell abbandono influisce e anche molto (mi sembra non menzionato) l avvento dell euro che ha praticamente raddoppiato il costo della vita e ridotto quasi in povertà tante famiglie. Uno stipendio di 2 milioni di lire era un sig. Stipendio, con 1000 euri non fai niente. Se pensiamo che un pacco normale di cartucce oggi costa circa 20.000 delle vecchie lire e anche piu, per molti e subentrato il fatto , ma che ti vuoi andare ancora a caccia........la mazzata finale ci sarà con la messa al bando del piombo dove i prezzi raggiungeranno prezzi folli e ne resteranno ben pochi.
 
Io credo che oltre agli aspetti che avete riportato sopra, pure la 157 abbia dato una bella mazzata... Oltre a innumerovoli divieti, le forme di cacia, l'accorciamento della stagione, ma sopratutto la diminuzione delle specie cacciabili ha dato un colpo importante alle tradizioni. Ora chi come me ha solo lontani ricordi di bambino ante 92 forse ne risente di meno, ma chi la caccia vera l'ha fatta sicuramente ne risente di piu'...
 
I numeri che dà l' A.I. sono vaghi. Se si calcolano le licenze di caccia ad inizio anni 80 si era molto più di 1 milione, esattamente 1,700,000 nel 2022 il numero di porto d'armi uso caccia erano 609.000 fonte del ministero degli interni. Poi c'è un dato importante riportato da nota rivista d'armi che nel 2017 a fronte di oltre 738.000 porto armi caccia i tesserini regionali ritirati in tutte le regioni sono stati 543.000 circa il 25% in meno. Quest'ultimo dato è quello che fà fede riguardo poi i praticanti e se applichiamo la stessa percentuale di riduzione tra porto d'armi e cacciatori attivi ecco che oggi dovremmo essere ben meno di 500 mila ovvero contiamo una beata minc@ia. Il calo grosso, ovvero il dimezzamento c'è stato con il parto della 157 e poi il resto è storia. Sicuramente l'inevitabile bando del piombo decreterà la fine della caccia alla piccola migratoria, ma tanto era solo questione di tempo se non sarà il no toxic a dimezzarci ulteriormente ci penserà madre natura, vista la vetusta età media degli appassionati praticanti.
 


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  • rox67 @ rox67:
    Salve a tutti,è un bel pò che non scrivo su mygra,potrei sapere da voi che spesa ci vorrebbe per rifare le chiusure ad un beretta 682?
    Cita
  • rox67 @ rox67:
    Perché ne ho trovato uno ad un prezzo buono con due calci,però la chiave di apertura è spostata tutta a sinistra.
    Cita
  • Marco @ Marco:
    (AI prompt) potrei sapere che spesa ci vorrebbe per rifare le chiusure ad un fucile
    beretta 682?
    Cita
  • Diana (A.I) @ Diana (A.I):
    @Marco, Il costo per rifare le chiusure (o *rialesare le canne*) di un fucile Beretta 682 può variare in base a diversi fattori, tra cui:

    1. **Condizione attuale delle canne** – Se sono molto usurate o danneggiate, il lavoro potrebbe essere più complesso.
    2. **Laboratorio scelto** – Un armiere specializzato o la stessa Beretta avranno tariffe diverse.
    3. **Eventuali pezzi da sostituire** – Se oltre alla rialesatura servono nuovi otturatori o altre componenti.

    ### **Preventivo indicativo:**
    - **Rialesatura delle canne (chiusure):**
    - Tra **€ 200 e € 400** a seconda della complessità.
    - **Sostituzione degli otturatori (se necessari):**
    - Altri **€ 100-€ 300** in base al modello e alla disponibilità dei ricambi.
    - **Costo totale stimato:**
    - Da **€ 300 a € 700** circa.

    ### **Consigli:**
    ✔ **Contatta un armiere specializzato** (o la Beretta stessa) per una valutazione precisa.
    ✔ Se il fucile è molto vecchio o molto consumato, valuta se conviene investire nella riparazione o cercare un'alternativa.

    Se hai bisogno di indirizzi di armieri affidabili, fammi sapere la zona e posso aiutarti a trovare un professionista! 🔧🔫
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