Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO
Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO
Amici cari, buonasera.
Non avendo cacciatori perchè tutto molto ghiacciato e iniziando a... rompermi, venerdi scorso, dopo esser rientrato dalla perlustrazione su raccontata in Riserva Fuori Delta, ho deciso di prender 4 stracci 4 e partire per la mia Riserva in Delta che dista di qui 90 km., considerando che l'amico George, proprietario del pontone, sarebbe arrivato da Bucarest anche lui qualche ora prima di me.
Infatti, puntuali entrambi come nostra ottima abitudine, ci siamo incontrati alle 12,30 presso Kaufland per far la spesa delle cibarie e dei piatti che l'ottima e cara Corina ci avrebbe cucinato e che avremmo innaffiato con del buon Brunello di Montalcino - qui in vendita ad un prezzo esageratamente caro (ma chi se ne frega !!!) - pretendendo di trovare e quindi poi acquistati dei funghi porcini secchi con della pasta di tartufo in vasetto con cui avremmo condito delle pappardelle emiliane all'uovo Barilla .
Fatto tutto ciò, ci siamo avviati verso l'approdo di Murighiol ove siamo giunti intorno alle 14.
Voglio subito dire - chiedendo scusa a chi non conosce i posti - che alcuni dettagli e menzioni vi saranno nuove, ma vi prego di immaginarle.
Dicevo, appena giunti ci siamo accorti che il canale secondario. che collega il secondo braccio del Delta alla terra ferma, era completamente ghiacciato e che non abbiam potuto parcheggiare le auto e quindi imbarcarci sulla barca veloce al solito posto, ma abbiam dovuto raggiungere in macchina il braccio principale, innoltrandoci per una stradina innevata e ghiacciata di oltre 2 km.
Giunti li vi era l'ottimo Lucika - il capo pontone e responsabile delle imbarcazioni e dei motori - in tutta la sua scheletrica magrezza ed il suo amicale splendore ad attendermi e far festa.
Dovete sapere anche che Lucika, con sua moglie su citata Corina e l'altra lavorante Camelia - che alcuni di voi conoscono, apprezzano ed amano - in questi trascorsi 5 anni insieme, son divenuti per me dei carissimi amici, dei fratelli minori che io amo e stimo tantissimo.
Abbracciatici, svuotate le auto dei beni e delle valigie, saliti sulla barca veloce guidata da George con me al suo fianco quale "zavorra" per bilanciarne il peso, ci siamo involati verso il pontone lasciandomi avvolgere da quel "benedetto" vento freddo che puntualmente ti taglia il viso ed immergendomi nella
grigioverdeazzurra atmosfera di questo incantevole posto.
Già dal canale si notavano lastre di ghiaccio alla deriva, posati in acqua diverse decine di cormorani minori e maggiori oltre una famiglia composta da una 30ina di pellicani e, a ben vedere, germani maschi e canapiglie nuotanti sotto riva in raccolta a dozzina per gruppo.
Capite bene la mia gioia nel vedere tutto ciò, specialmente quando ho visto in lontananza uscire dalla peschiera posta difronte il pontone, alte un 100naio di metri, un primo volo di oche selvatiche venirmi incontro a mo di saluto, seguite poi ancora da una altro volo di 22 esemplari.
Dopo una quindicina di minuti di queste primissime emozioni - tanto dura il viaggio sino al pontone - siamo giunti e subito è accorsa Corina per ricevermi ed abbracciarmi.
Ci siam commossi entrambi e le è sfuggita una lacrima quando mi ha detto che la dolcissima Camelia - l'altra squisitissima collaboratrice tuttofare - era in Belgio a far la baby sitter a due noiosissimi, maleducati e mocciosi bambini perchè a causa della chiusura della caccia in Delta non aveva lavoro li, giornalmente le telefonava piangendo e chiedendo di tornare da sua figlia e da suo marito a Tulcea.
Non immaginate la tristezza ed il dolore che mi ha colto, considerando che non capisco il perchè un Ministro della Repubblica possa e debba chiudere una Stagione Venatoria in Delta Danubio, causando questo tipo di sofferenze, depauperamento ed impoverimento per mancato lavoro delle attività commerciali e ricettizie di una economia che avvolge centinaia di kilometri quadrati che vanno da Tulcea a Galati, da Constanta a Sulina !!!
Certamente vi saranno dei validi motivi, ma è pur vero che esistono rimedi meno dolorosi e magari anche più efficaci.
Si sarà esagerato, si saran avute situazioni illegali ma è pur vero, da me personalmente conosciuta, l'efficienza e competenza delle varie Polizie che controllano il Delta.
I soliti "benpensanti" mi diranno di zittire, che non son fatti miei perchè io sono italiano..., ma un italiano può amare una Nazione, un Luogo ed il suo Popolo ???
Passati questi minuti di nervosismo e calmatomi con una delle dolci tisane fatte da Corina, sono arrivate circa le 16 e quindi siamo usciti per un giro a piedi partendo dall'argine ove è attraccato il pontone in compagnia di George ed il suo Drhatthar, purosangue germanico di nome Cosmo, di un anno d'età.
Appena inoltrati dopo il "deposito barche e botti" - Paolo, Mauro, Stefano, Marco, Gianfranco, Luigi, Franco, Salvatore, Francesco e gli altri...ricordate ? - il cucciolone ha dato segni di sentir qualcosa. Noi l'abbiam subito accontentato fermandoci, lasciandolo cacciare e vedendolo gattonare lentamente verso un canneto sino a quando si è fermato immobile puntandolo.
Improvvisamente dallo specchio d'acqua non ghiacciato di neppure 700 metri quadri, si son levati con un gran fragore oltre 200 germani per fuggire verso diverse direzioni. Il cucciolone le ha rincorse finendo in acqua e tornando felice ma sconsolato verso di noi. Scrollatasi l'acqua di dosso abbiam continuato e dopo neppure 1 kilometro si è assistiti ad una scena identica ma, questa volta, verso un cespuglio spinoso di dove, al sopraggiungere del nostro parlare, si è involata una beccaccia.
Questa nostra passeggiata si è conclusa verso le 17 a meno di 3 km dal barcone, a cui siam tornati approfittando degli ultimi chiarori del giorno.
Non vi racconterò della cena, delle chiacchiere del dopo e neppure della colazione ma andrò subito all'alba fatta in una postazione sotto un albero e mimetizzati dai soli indumenti camo e dalle quattro paglie e cannette smosse con le mani.
Questo "acquitrino" di 3 metri di larghezza e lungo 50 metri, l'abbiam trovato infondo al canale - ora ghiacciato - ove han cacciato Paolo & Co a dicembre del 2010 e Stefano & Co. a febbraio del 2011.
Non avevamo richiami acustici ma soltanto un fischietto a bocca e 3 stampi di germano.
Alle 6,50 sono arrivati in volo e buttatisi giù a straccio i primi 14 germani maschi a meno di 8 metri da noi non visti ed han iniziato il loro canto gutturale per richiamar la femmina. Neppure 2 minuti dopo son calati altri 9 esemplari e, non avendo spazio in acqua, si son messi 4 metri più giù di questi per poi raggiungerli camminando sull'asciutto.
Sempre in silenzio, emozionatissimo guardando George, ho sentito il classico "viuviuviu" delle ali in arrivo con una folata di vento di una 30ina di germani calatisi vicino agli altri a mo di "palombella Sprito Santo".
Neppure l'attimo di toccar l'acqua che qualcuno di loro avrà notato la nostra presenza e dando l'allarme son scappati tutti via.
Tutto ciò è durato sino alle 8,30 con almeno 6/700 germani ed un centinaio di canapiglie - ho smesso di contarli - che siam tornati in branda.
Dopo un primo riposino e l'impazienza di voler riuscire, verso le 15 abbiam preso la barca per far un giro e visionare gli altri posti, le altre zone ma, oltre al veder migliaia di germani ed altre anatre in volo disturbate dalla nostra presenza, ammirare nel cielo migliaia di oche selvatiche in formazione classica andar su e giù per il Delta, il ghiaccio ci ha bloccati e costretti al ritorno anche perchè è iniziato a nevicare copiosamente.
Verso le 9 di sera, appena finito di cenare, è andata via la corrente elettrica e quindi con in mano un buon bicchiere di Palinka e dopo pochi minuti di ricordi ed aneddoti vissuti e passati con molti di voi amici cacciatori, siamo andati a letto.
La mattina successiva - domenica - mi son svegliato alle 5 con il pontone mosso e spinto verso la terra d'approdo da un forte vento da Nord di oltre 50 Km/h, ancora senza energia elettrica, mi son lavato con l'acqua fredda, vestito di tutto punto ed ho raggiunto la cucina al piano superiore ove era già sveglio il buon Lucika che mi ha subito offerto una tazza di caffè solubile bollente.
L'ho bevuto in veranda, ammirando la forza di quel vento che scuoteva qualsiasi cosa incontrata sul suo cammino e la neve che cadeva incessante e tanta.
Alle 9,30 si è leggermente calmato il tutto e, volendo ancora gustare quel paesaggio, sono uscito a piedi.
Lì dove avevamo alzato i tanti germani qualche ora prima, ora vi erano ancor più di questi esemplari, accompagnati da una 30ina di oche selvatiche galleggianti ed allerta, tutti in meno di 20 cm. di acqua.
Si son subito involate ed ho capito che era tempo di lasciarle in pace, che mi avevano già abbondantemente salutato ed accolto.
Concludo qui pregandovi di scusare le mie lungaggini, ma ciò è solo in parte quello che questo posto, questa Terra, che la Natura di Romania sa dare a chi la rispetta ed ama.
Mimmo Tursi



