una cartuccia per una XPR .308w (1 utente sta leggendo)

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Salve.
Nonostante sia un forte detrattore del cal.308w rispetto soprattutto al .30-06 che reputo il tuttofare italico, ne sto apprezzando il rinculo lievissimo e la precisione secondaria alla scarsa reazione allo sparo.
un po' come una .22LR potenziata (vado e vengo da altri calibri, .338wm e LM, 9.3x62, .300wm e .30-06, infine il poderoso 8x68S dalle munizioni introvabili) mi dà un senso di leggerezza...e colpo su colpo alla base del cranio, i cinghiali stanno venendo giù, anche a distanze che reputavo non gestibili - 150/200m.

La mia carabina è un regalo, come molte che possiedo. Non è nulla di eccelso, ma fa il suo lavoro. Certo la canna corta non aiuta.
Le cartucce che sinora hanno dato esiti più eclatanti, come pure in altri calibri, sono le SST superformance, qui in 150gr.
Bei risultati le Pro speed tip short rifle della RWS.
persino le powermax 150, che scartavo perché bonded, mirando fra orecchie e spalla portano a casa carne senza sforzi eccessivi.

altre cartucce commerciali da provare?
Ho notato inoltre che fra munizioni 150gr, la taratura azzerata a 100m+ 4cm resta inalterata o quasi, entro quanto meno i 150m. poi dopo immagino il CB e le velocità si faranno sentire.
 
Ultima modifica:
Il 308 è uno di quei calibri, assieme per esempio al 223 (quest' ultimo a dire il vero...lo è ancor di piu!), definibili "facili".
Difficile ad oggi, trovare un' arma in 308 che spara peggio di molto bene.
Qualsiasi cosa gli propini lui, al poligono, farà rosate da molto buone a ottime indipendentemente dal peso di palla, dalla forma, ecc ecc ecc.
E' un calibro che, con colpi ben piazzati permette di abbattere qualsiasi tipo di selvaggina presente sul nostro territorio.
Ha un rinculo abbastanza modesto (pari per esempio ad un 270 winc con palla da 130 grs.....che però è decisamente su un' altro pianeta).
Nessun difetto quindi? Se si va al poligono si potrebbe anche dire di no ma a caccia.......
La sua traiettoria è piuttosto imbarazzante e obbliga a tener conto dei cali del proiettile anche a distanze medie e questo, quando si parla di cinghiali è un' handicap non di poco conto visto che spesso non ti danno il tempo di fare calcoli.
I colpi poi, vista la scarsa velocità, devono essere ben piazzati altrimenti gli animali fanno più strada rispetto ad altri calibri.
L' ho avuto, l ho usato abbastanza intensamente per 3 anni e l' ho ridato indietro, tornando al buon vecchio e "ignorante" 270 winc.
Sul 308 ho provato le 150 grs, le 165, le 180 grs.....i migliori risultati li ho ottenuti con le sst da 180 grs ma......almeno per le mie zone e per il cinghiale (sul capriolo è ok) non è un calibro adatto.
 
Ciao Frank, con il 308 non hai che l'imbarazzo della scelta nel trovare la munizione "giusta".......certo, magari la tua carabina potra' "digerire" meglio una munizione rispetto ad un'altra in termini di precisione ma questo lo sai gia' :cool:

Anche sulla validita' del calibro entro le distanze da te riportate (150/200 metri) non credo proprio si possa dire nulla, specialmente con tiri alla base del cranio o mirando fra spalla e testa. 😜

Se hai intenzione di continuare ad utilizzare le 150 grs di peso e vuoi provare nuove soluzioni, sempre se ti puo' interessare, io trovai molto valide le munizioni della RWS con palla KS (Kegelspitz.....semplice soft point) e DK (Doppelkern), queste ultime sono simili alle prime ma a doppio nucleo (sono come le Nosler Partition).......e' vero che hanno una forma che ricorda un "ferro da stiro" ma vantano una precisione invidiabile ed effetto sul selvatico ottimo!!!

Altra munizione che mi sento di consigliarti e' la Federal linea Premium con palla Partition della Nosler sempre da 150 grs.

Un salutone
Alberto
 
in confronto, il .30-06...è molto più fastidioso nella scelta delle munizioni.
poi parliamo di uno che nel dubbio, nelle distanze medio-brevi e in altre stagioni e ambienti preferisce il 9,3x62.
Quando l'erba è fitta e l'animale mi sbuca sul sentiero o sotto il noce, preferisco altri calibri.

E anche se il 9.3 digerisce pure lui tutto ma veramente tutto, lì subentra un problema rilevante di traiettoria - in questi periodi rischio di avere molti più colpi lunghi, dato che l'erba è secca e decespugliata causa incendi e vedo l'animale molto più lontano (quantomeno di giorno, ma spesso pure di notte col termico)
Di notte e con le brevi distanze dei frutteti, il 9.3 va benissimo.

La DK l'ho utilizzata con piacere in 30-06 e 9,3, vediamo se si trova....con molta calma, in fondo le SST non mi danno grattacapi quando non mi ostino a tirare dietro la spalla
 
updates.

.308w
Pro: mediamente piazzo meglio il colpo. Sarà minore rinculo, saranno tiri non troppo improvvisati perché animali più lontani e statici...boh?
comunque le cartucce danno tutte rosate stranamente simili e traiettorie stranamente simili - dai 150 ai 165 ai 180, fino a 200m il centro di rosata non cambia tanto da implicare di variare l'azzeramento.
Se miro al collo o alla spalla, cambierà di un paio di cm l'impatto ma non per quello perderò l'animale.

Contro: non credo allo shock idrostatico, ma al piazzamento e al tramite di ferita.
Le fragili SST, specie in 150grani, non sono adatte alla spalla di grossi animali. Poca penetrazione e tanta deflessione e scamiciamento.
Se tiri al collo e testa nessuna differenza, ma al torace c'è la significatività statistica.
Tocca piuttosto usare ogive 165gr+ e "legate" (non soft point semplici / cup 'n core), senza eccessi: per esempio le DK o le tipstrike o le bondstrike sono munizioni fatte per affungarsi senza "evaporare", da pochi metri a più centinaia.
Non mi piacciono ad esempio le interlock, nè le vulkan, nè le geco sp.

In 30-06 e 300wm la balistica cambia, ma di poco: maggiori V0, traiettorie più tese e ci si può permettere meno clic e ogive più dure e pesanti, restando sicuri che si espandano a dovere con la velocità residua.
Tutti ottimi calibri, in base a munizione e manico.

Ma il gamechanger è il calibro medio: 8mm mauser, 8x68, .338wm, 9.3x62.
Se all'orecchio un 22-250 equivale a un .338 lapua, sulle grosse spalle di un verro da 140kg assolutamente no: come lo cappotta o rallenta 286gr di palla non è paragonabile.
PS: Ho scoperto che finalmente prende piede anche in Italia la filosofia del "enough gun". soprattutto in braccata.
 
Ottima disamina!

Due precisazioni.....se trari un 308 con zero 100 MT...a 200 hai un calo di ben oltre i 10 cm.

Un cinghiale di 140 kg ha una vitalità enorme e un calibro più prestante in casi del genere può essere d aiuto, ma il colpo va piazzato comunque bene anche coi cannoni e....anche un 308 piazzato nella spalla a distanza nei 150 MT non lascerà scampo.

Detto questo io di cinghiali di 140 kg ne ho visti veramente pochi in vita mia (ne ricordo 3).

Da me il 98 % dei cinghiali sono sotto i 110 kg anzi l 80% sono dagli 80 in giù...
 
certo che cala 10cm a 200m una palla .30, pure 15...
ma nello stesso calibro, una 150 o una 180grani hanno traiettorie paragonabili sulle distanze medie - non cambia l'azzeramento (sempre col metodo GEE, MPBR, insomma ponderato per non correggere di torrette nel maggior range possibile, restando nei +4/-4cm dal punto mirato).
più il calibro è veloce e maggiore la aerodinamicità, più si allunga questo intervallo "point blank", ma sparando a termico non è la distanza il problema principale...
quanto fermare l'animale sul posto a qualsiasi costo.

Quando è testa o collo potrei quasi dire che il calibro è ininfluente, idem la munizione, l'importante è piazzare bene.
Andando dalla spalla in giù o indietro...la musica cambia nettamente.
Una 150 e una 180 giá non sono paragonabili su animali non piccoli, specie oltre i 100m o per palle morbide e veloci.
255 o 286gr poi sono decisamente una sassata di rispetto, che l'animale si trascina a difficoltà per più di qualche metro e quasi sempre passanti e con anschuss e fuga ben marcata.
Un grosso cinghiale tirato in corsa e a cui il colpo era dato arretrato a fine costato (basi polmoni, passante) si è comunque arreso a una economica ppu in pochi passi, restando fermo o quasi per poi avere misericordia.

Insomma, tante variabili.

ps: ovunque le stazze medie italiche credo siano quelle, un verro adulto a pieno sviluppo è sul quintale, ma c'è qualcuno che cerca di selezionare proprio determinati esemplari... cercandoli e monitorandoli a lungo.
 
Salve.
Nonostante sia un forte detrattore del cal.308w rispetto soprattutto al .30-06 che reputo il tuttofare italico, ne sto apprezzando il rinculo lievissimo e la precisione secondaria alla scarsa reazione allo sparo.
un po' come una .22LR potenziata (vado e vengo da altri calibri, .338wm e LM, 9.3x62, .300wm e .30-06, infine il poderoso 8x68S dalle munizioni introvabili) mi dà un senso di leggerezza...e colpo su colpo alla base del cranio, i cinghiali stanno venendo giù, anche a distanze che reputavo non gestibili - 150/200m.

La mia carabina è un regalo, come molte che possiedo. Non è nulla di eccelso, ma fa il suo lavoro. Certo la canna corta non aiuta.
Le cartucce che sinora hanno dato esiti più eclatanti, come pure in altri calibri, sono le SST superformance, qui in 150gr.
Bei risultati le Pro speed tip short rifle della RWS.
persino le powermax 150, che scartavo perché bonded, mirando fra orecchie e spalla portano a casa carne senza sforzi eccessivi.

altre cartucce commerciali da provare?
Ho notato inoltre che fra munizioni 150gr, la taratura azzerata a 100m+ 4cm resta inalterata o quasi, entro quanto meno i 150m. poi dopo immagino il CB e le velocità si faranno sentire.
Io possiedo una Remington con canna pesante da 61 cm. Ho abbattuto 2 cinghi a quasi 400 MT. Fu una seconda scelta, visto che il Cal. 6.5 x ...non è consentito in Toscana per la selezione ai cinghiali. Sparo da sempre ( dal 2019) le Extreme point da 150 gr della Winchester. Nella mia carabina formidabili. La uso anche in poligono per tiri da lunga distanza ( anche 600 MT). Nel tiro rigato devi sapere le cadute alle varie distanze del proiettile e agire di conseguenza. Oggi sono disponibili munizioni studiate per lunga distanza in questo calibro. Insomma, dipende tanto dal manico. In tutti i calibri. La componente precisione in una arma è fondamentale.
 
certo che cala 10cm a 200m una palla .30, pure 15...
ma nello stesso calibro, una 150 o una 180grani hanno traiettorie paragonabili sulle distanze medie - non cambia l'azzeramento (sempre col metodo GEE, MPBR, insomma ponderato per non correggere di torrette nel maggior range possibile, restando nei +4/-4cm dal punto mirato).
più il calibro è veloce e maggiore la aerodinamicità, più si allunga questo intervallo "point blank", ma sparando a termico non è la distanza il problema principale...
quanto fermare l'animale sul posto a qualsiasi costo.

Quando è testa o collo potrei quasi dire che il calibro è ininfluente, idem la munizione, l'importante è piazzare bene.
Andando dalla spalla in giù o indietro...la musica cambia nettamente.
Una 150 e una 180 giá non sono paragonabili su animali non piccoli, specie oltre i 100m o per palle morbide e veloci.
255 o 286gr poi sono decisamente una sassata di rispetto, che l'animale si trascina a difficoltà per più di qualche metro e quasi sempre passanti e con anschuss e fuga ben marcata.
Un grosso cinghiale tirato in corsa e a cui il colpo era dato arretrato a fine costato (basi polmoni, passante) si è comunque arreso a una economica ppu in pochi passi, restando fermo o quasi per poi avere misericordia.

Insomma, tante variabili.

ps: ovunque le stazze medie italiche credo siano quelle, un verro adulto a pieno sviluppo è sul quintale, ma c'è qualcuno che cerca di selezionare proprio determinati esemplari... cercandoli e monitorandoli a lungo.

Relativamente al 308 concordo in tutto.....infatti io ho trovato la miglior combinazione con la sst da 180 che spinta da una dose massima di n. 140 dava buoni risultati come balistica terminare e come precisione sulla mia ruger.

Relativamente ai colpi dietro la spalla (che io considero errori) il risultato è talmente variabile (indipendentemente dai calibri) che è quasi un ****apo.

Animali che si accasciano sul posto (pochissimi) animali che fanno 10 mt (pochi) animali che si buttano a capofitto in discesa e, nelle mie zone "vanno fino in fondo" cioè riescono ad arrivare in fondo al vallone e li poi, nel tentativo di risalire si fermano e muoiono (la stragrandissima maggioranza).

Questo a me è successo, col 30/06, col 308, col 7 remington, col 270 winc .....mai col 223 perchè li ho sempre presi nel collo.
Indipendentemente dalla palla usata, dal peso, e dalla distanza....
Se proprio dovessi fare un classifica della combinazione FORSE e ripeto FORSE più efficace (ma non ne sono nemmeno io convinto)......270 winc con accubond da 130 grs.

La peggiore ( e di questo ne son sicuro perchè lo stesso succede anche col capriolo) 308 winc sia con palle da 150 che da 180 grs.
Purtroppo il 308 sul cinghiale a distanze che non siano brevissime, in caso di colpi non piazzati al collo o spalla, fa fare più strada rispetto ad altri calibri (di quelli da me provati).

Ritengo che l' arma ideale per la selezione al cinghiale sia quella con cui si riesce a sparare meglio. Traiettoria tesa (per evitare quanto possibile le compensazioni), velocità, palla morbida (in caso di errore....aiuta) e pesante per il calibro (che conferisce penetrazione).

E tirare....davanti la spalla..
 
Riguardo la mia personalissima e breve esperienza con il calibro 308 non riesco a trovare dei punti a sfavore.
Il calibro non è certo uno dei miei preferiti.... prediligo calibri veloci.
Nel 2022 avevo acquistato un bergara ba13 con canna da 41cm... tarato a 125mt ci presi 2 caprioli con le federal power shock da 150, uno a 200mt e uno a 315m entrambi rimasti sul posto, un capriolo sparato a circa 80 m con subsoniche ricaricate da 190 anche lui rimasto sul posto. Ebbi qualche problema su un paio di aspetti alla volpe dove dopo 2 padelle clamorose alla stessa volpe, ne presi un'altra e mi ci vollero 2 colpi per finirla.... l'errore secondo me è stato nel grilletto molto duro ( mantenuto originale) e la volpe essendo un bersaglio piccolo basta un leggero strappo per padellarla e/o ferirla.
Gli aspetti successivi li feci con la Blaser in 243.... e riconfermai la mia umile "mira" con una bella coppiola... di cui una a quasi 300mt.
Il Bergara lo vendetti ad un amico.... dopo quell'esperienza sinceramente mi aveva stufato.

Nel 2024 decisi di ricomprarlo.... l'anno prima avevo conseguito l'esame di Guardia Venatoria Volontaria e i contenimenti al cinghiale si erano fatti piu intensi, le zone interessate erano perlopiù nella ZRC dove risiedo e qualche abbattimento lo feci con il termico e il 300wsm che per simili interventi è sempre risultato molto efficace ma pesante e avevo bisogno di un "aggeggio" leggero e compatto.
Come anticipato ricomprai il Bergara in 308 nella stessa configurazione di quello che avevo con la solita differenza del calcio thumbole, ce l'ho da circa un anno e se non sbaglio ho abbattuto 7 cinghiali... la maggior parte dai 80 ai 150mt , di cui uno a 200mt spaccati... tutti tranne uno sono rimasti sul posto sempre con sellier et bellot SPCE 180grs.... taratura con termico di 2-3cm sopra la mouche a 50mt.

Comunque aldilà del calibro è sempre il punto dove si colpisce che ci porta a un determinato risultato... il resto è casualità.
 
Ultima modifica:
Dissento sulla casualità. L'energia e la massa sono nella teoria della relatività, ma non sono "relative."

Non si può sempre tirare testa e collo al cinghiale, la "spalla piena" e il torace ("kammerschuss" credo si chiami, o "boiling room") sono altri punti da tenere in considerazione in determinati contesti.
E lì, calibro e munizione oltre al piazzamento fanno la differenza eccome.
Lo shock e il tramite di ferita di una palla che parte da 9.3mm e 286gr per espandersi 3x non sono lontanamente comparabili a quelli di una .30: è lì che la differenza si vede.
Un calibro 8 e 9, da 0 a 200m, uscirà sempre anche se impatta tutte le ossa possibili, sfracellando tutto e dando un foro di uscita con copiosa marcatura di anschuss.

Se il tiro è medio-lungo, rilassato, pulito, c'è solo il piazzamento da curare. Lì anche un 308 e un buon manico brillano. Meglio ovviamente un bel 300wm o wsm per sparare ogive più massicce, con migliori CB e radenze. (non il mio caso, non sono un cecchino e non mi ci sono mai spacciato come tale, oltretutto non ne ho bisogno dato gli ambienti a macchia che frequento)

Se invece il tiro è più corto e stoccato, c'è il rischio di carica o di ambiente sporco, un calibro maggiore ha maggiore potere invalidante anche in colpi non perfetti.
Per capirci: non fermerà in anschuss un animale impanciato, ma a pari colpo in pieno omero o basi polmoni la differenza è importante. Oltre a dare tracce importanti da seguire e animale che dovrà molto probabilmente fermarsi e poter essere ribattuto.
E' uno dei motivi per cui non riesco a capire peraltro perchè in battuta qui in italia non si usino, se proprio si vuole usare i .30, palle da 180-220gr invece di qualcuno che usa le 150 che tendono a spiattellarsi impietosamente e allungare gli animali a breve distanza. o tagliando la testa al toro, calibri come 8x57JS o 9.3x62 che hanno ampio consenso a pochi km dal confine sugli stessi selvatici.

Ogni munizione ha il suo uso, solo che ci sono forte resistenze culturali a una valutazione oggettiva.
Un abbraccio.
 
Dissento sulla casualità. L'energia e la massa sono nella teoria della relatività, ma non sono "relative."

Non si può sempre tirare testa e collo al cinghiale, la "spalla piena" e il torace ("kammerschuss" credo si chiami, o "boiling room") sono altri punti da tenere in considerazione in determinati contesti.
E lì, calibro e munizione oltre al piazzamento fanno la differenza eccome.
Lo shock e il tramite di ferita di una palla che parte da 9.3mm e 286gr per espandersi 3x non sono lontanamente comparabili a quelli di una .30: è lì che la differenza si vede.
Un calibro 8 e 9, da 0 a 200m, uscirà sempre anche se impatta tutte le ossa possibili, sfracellando tutto e dando un foro di uscita con copiosa marcatura di anschuss.

Se il tiro è medio-lungo, rilassato, pulito, c'è solo il piazzamento da curare. Lì anche un 308 e un buon manico brillano. Meglio ovviamente un bel 300wm o wsm per sparare ogive più massicce, con migliori CB e radenze. (non il mio caso, non sono un cecchino e non mi ci sono mai spacciato come tale, oltretutto non ne ho bisogno dato gli ambienti a macchia che frequento)

Se invece il tiro è più corto e stoccato, c'è il rischio di carica o di ambiente sporco, un calibro maggiore ha maggiore potere invalidante anche in colpi non perfetti.
Per capirci: non fermerà in anschuss un animale impanciato, ma a pari colpo in pieno omero o basi polmoni la differenza è importante. Oltre a dare tracce importanti da seguire e animale che dovrà molto probabilmente fermarsi e poter essere ribattuto.
E' uno dei motivi per cui non riesco a capire peraltro perchè in battuta qui in italia non si usino, se proprio si vuole usare i .30, palle da 180-220gr invece di qualcuno che usa le 150 che tendono a spiattellarsi impietosamente e allungare gli animali a breve distanza. o tagliando la testa al toro, calibri come 8x57JS o 9.3x62 che hanno ampio consenso a pochi km dal confine sugli stessi selvatici.

Ogni munizione ha il suo uso, solo che ci sono forte resistenze culturali a una valutazione oggettiva.
Un abbraccio.
Il 300 Winnie, come lo short, sono studiati per tiri lunghi, non medio lunghi. Fermo restando che sono 7 mm, hanno cariche maggiori con propellenti che spingono i proietti a velocità sbalorditive e Cb straordinari, anche a merito di passi di rigatura ad hoc, che permettono di stabilizzare palle un po' più pese per il calibro con effetti giroscopici sul proiettile superiore allo standard. Il 9,3 x...per le distanze corte e medie nel cinghiale di selezione è una esagerazione che non giustifica la compensazione di una scarsa abilità nel tiro. Diverso invece in battuta su animali con alto tasso adrenalitico o nella selezione al cervo; selvatici che possono raggiungere stazze notevoli. Mio personale pensiero è che si segua, pedissequamente, le mode mitteleuropee. Posso raccontare di vicende vissute personalmente, da bambino, al seguito di mio nonno e dei miei zii che cacciavano i cinghiali al balzello di notte. Venivano abbattuti con certe pallacce tonde ( le famose maremmane), sparate in fucili antichi, a cani esterni, costruiti certo non con le tecnologie e materiali di oggi, a distanze vicino ai 100 MT. Poi chi vuole capire capisca.
 

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