Opinioni in riguardo al riporto. (1 utente sta leggendo)

Offri un Caffè - Supporta il nostro Forum per la stagione di caccia 2025!

Per continuare a offrire contenuti di alta qualità e mantenere il sito attivo e funzionale senza ricorrere a fastidiose interruzioni pubblicitarie, abbiamo bisogno del tuo aiuto. La tua donazione è fondamentale per sostenere le spese di gestione, manutenzione e sviluppo di questo sito, permettendoci di rimanere un punto di riferimento per tutti i cacciatori. Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza e ci permette di continuare a crescere, arricchendo migratoria.it con nuove funzionalità e approfondimenti esclusivi. Come segno della nostra gratitudine, vogliamo premiare la tua generosità: il tuo account riceverà automaticamente l'accesso a privilegi premium per ben 365 giorni. Questo ti darà accesso ad articoli in anteprima, funzioni extra e contenuti speciali, pensati appositamente per i cacciatori più fedeli.

E' tramite persone come te che siti come MYGRA possono continuare ad esistere e divulgare notizie a favore dell' attività venatoria e della CACCIA in Italia! Un enorme grazie a tutti coloro che decideranno di sostenerci!
Obbiettivo
€1,000.00
Donato
€260.00
26%
Spese annuali
Gestione server
€600.00
Licenze software
€400.00
Rinnovo domini
€50.00
germano56
Autore
Registrato
8 Gennaio 2010
Messaggi
6,835
Punteggio reazioni
1,977
Località
friuli Gorizia
Apro questa discussione in riguardo a delle piccole precisazioni in riguardo a questo benedetto riporto.
1) Non sono pochi i cacciatori che partono dal lancio della pallina o di altri materiali e si fermano a questo esercizio.
Questo esercizio va fatto una sola volta per capire se il cucciolo ha il recupero e il riporto.
Sono dell'opinione che bisogna incominciare dalla consegna. Si mette il cucciolo davanti sul seduto, si ordina il porta, gli si fa abboccare quello che gradisce di più, dopo che ha abboccato si ordina il lascia o il dà e si premia. Mi sembra ovvio che i rinforzi positivi vanno dati in ordine d'importanza. Accarezzare il cane per dopo premiarlo con un premio alimentare, vuol dire annullare la carezza. La carezza il cane non la percepisce neanche un poco, il pensiero del cane è tutto per il bocconcino, quindi prima si premia con il bocconcino, dopo che il cane ha finito di mangiare lo si può premiare anche con la carezza.
Il rinforzo positivo dal meno potente al più potente è la voce suadente, dopo viene la carezza, a seguire il bocconcino, la selvaggina è la più potente, però quando c'è la leadership questa viene dopo.

2) Altra precisazione è quella che tenere il cane fermo sulla ciotola, è un esercizio di controllo e di obbedienza, nulla a che fare con la socializzazione.
Il cane esegue l'ordine, non pensa, non capisce il motivo del perché non può andare a mangiare.
In questo caso la leadership non c'entra niente, c'è solo imposizione.
Secondo me sarebbe meglio mettere la ciotola per terra e difendere la ciotola non facendo avvicinare il cane, non bisogna farlo avvicinare neanche quando mangiamo il panino e ci cadono le briciole per terra. Lui potrà mangiare solo quando il padrone andrà via, quando abbandonerà la pappatoria.
Il tutto si fa in silenzio senza comandare, in modo naturale.
Prima si socializza e dopo si addestra, i cani poco socializzati e molto addestrati diventano cani ai quali bisogna dire sempre tutto. Come disse l'etolo Danilo Mainardi in ogni cane c'è un poco di gatto, il compito del padrone e tirare fuori quello che nel cane c'è del gatto. Se al cane gli stiamo a impartire sempre ordini, gli togliamo la facoltà che il cane ha di pensare, mandiamo a quel paese il discernimento che ha ogni cane.
 
Purtroppo vedo tanti cacciatori anche "influencer" che se ne sbattono del riporto, vedo video in cui volano dei bravo, bravo, dei super per cani che peggio di così dovrebbero mangiare la selvaggina.
il recupero e riporto è fondamentale a caccia e sono convinto che dovrebbe essere un fondamento anche in selezione.
Poi io ho Springer quindi non esiste che non ci sia recupero e riporto, per insegnarlo io sarò stato fortunato ma su 3 cani mi è bastato stare con i cani, creare un rapporto, qualche gioco con selvaggina varia e a caccia non mi ricordo il tempo di dire porta qualsiasi cosa trovano o abbatto vengono da me ( carogne comprese :D ).

L'unico problemino è se li ho tutti insieme, che specialmente il più piccolo e il più vecchio vogliono rubarsi la selvaggina, ma di solito alzando un po' la voce risolvo, per correggere questa cosa con l'addestramento ci vuole troppa pazienza.
 
il recupero e riporto è fondamentale a caccia e sono convinto che dovrebbe essere un fondamento anche in selezione.
Il riporto fa parte del sociale, nulla a che vedere con la predazione, il recupero fa parte dell'istinto a predare.
Il recupero è più importante del riporto, se non ci fosse, non potrebbe essere insegnato.
Il riporto al cane può essere insegnato, molto probabilmente il riporto viene acquisito con lo svezzamento, e non dalla selezione.
Purtroppo lo svezzamento è stato modificato, adesso i cuccioli vengono svezzati nei box e ogni cucciolo ha la propria ciotola.
Il riporto spontaneo lo hanno tutti i cuccioli di qualsiasi razza. In natura se non lo avessero morirebbero di fame.
La madre in natura svezza portando da mangiare alla cucciolata, quindi porta, anche il maschio contribuisce a svezzare. I cuccioli quando abboccano portano per non farsi rubare l'alimento dai fratelli, portano anche loro.
Il riporto spontaneo va costruito nel sociale, un cucciolo ben socializzato per riportare ha bisogno di pochissimo addestramento,
si socializza per avere la sottomissione spontanea del cane, il riporto è un atto di sottomissione spontanea concessa dal cane al padrone.
Ogni cane ha un proprio carattere quelli dal carattere molto forte, quando acquisiscono consapevolezza, non sono più disposti a riportare. Accade spesso con i cuccioloni non ben socializzati.
 
Grazie Germano, argomento molto interessante che seguo con piacere. Il mio bracchetto dei Pirenei si diverte tantissimo a riportare le bottiglie di plastica che trova tra la vegetazione. Lui sa che a casa un piccolo premio gli verrà concesso. "Grosso" difetto, arrivato al cancello molla la bottiglia e reclama la ricompensa.
Ha un caratterino molto forte, direi anarchico.
piero
 
"Grosso" difetto, arrivato al cancello molla la bottiglia e reclama la ricompensa.
E' un piccolo problema, che il cucciolo cancellerà con facilità.
Quando molla la bottiglia, gli riordini il porta, gli fai vedere il premio, ma non glielo darai fino a quando non riabbocca la bottiglia.
Se non dovesse capire gli muovi la bottiglia con il piede e gli ordini il porta.
A questo punto devi essere veloce perché appena abbocca metti la mano sotto la bottiglia gli ordini il dà, appena molla la bottiglia lo premi.
Il premio glielo fai vedere dopo, la mano con il premio la devi mettere dietro la schiena. Quindi fai vedere, nascondi e ordina il porta muovendo con il piede la bottiglia. Vedrai che risolvi.
Ha un caratterino molto forte, direi anarchico.
Se lui chiede e tu dai diventerà sempre più anarchico. Devi dare quando lui ha smesso di chiedere, devi dare quando ha rinunciato a quello che chiedeva. Se non farai mai quello che ti chiede il cane vedrai che il carattere si ammorbidirà.
 
Dalla mia piccolissima e umile esperienza quello che ho capito è che, nella "riuscita" di un cane e nello specifico nell'esercizio del riporto il tempo e la pazienza devono essere infiniti. Nicola tu spesso parli di riporto spontaneo, del fatto che quando il cane sia socializzato bene questo avvenga per un susseguirsi di eventi naturali. Molte volte abbiamo sostenuto che abboccare e portare in giro sia insito nell'istintività del cane, che recupero e riporto non sono la stessa cosa e che, dopo il recupero (predazione) la consegna della preda va contro l'istinto del cane essendo un atto di completa sottomissione al padrone. Probabilmente, come dici tu, se si conoscesse meglio la psiche del cane si otterrebbero molti più riporti spontanei, questo accadrebbe anche se chiunque prendesse un cane avesse tutto il tempo del mondo da dedicargli, ma spesso avviene il contrario e la molteplicità di variabili che vanno ad incidere sulla "riuscita" di un cane da caccia sono talmente tante che è meglio rinunciare ad analizzarle.
Con questo voglio semplicemente dire che nel dubbio che mi porterà a capire se ho letto bene o male la psiche del mio cane, se sono stato in grado di socializzarlo bene, se il cane è portato o meno, se viene da correnti di sangue buone ecc ecc, l'unica cosa da fare per sperare di ottenere un risultato col cane è perseverare, perseverare e ancora perseverare. Dobbiamo armarci di pazienza e avere la ferma convinzione che in un modo o nell'altro alla fine il cane capirà cosa vogliamo da lui. Chi non arriva a questo risultato o si è stufato oppure si accontenta di risultati mediocri. E questo lo si ottiene con l'addestramento, tanto, infinito, fino alla nausea, tanto che il cane farà tutto per automatismo. Potrebbe darsi che si perda un tantino quel brio... quella naturalezza che un cane che riporta spontaneamente ha rispetto a uno che è stato addestrato in modo più "militaresco"? Può darsi, non ne sono certo, anche perché dalla mia piccola esperienza, una fallita completamente, l'altra ancora in atto ma sinceramente ben diversa dalla precedente; ho capito che nulla ci vieta di uscire fuori dallo schema e quindi dosare sapientemente momenti di pura tecnica applicata a momenti di più rilassatezza, essere intransigenti su determinati aspetti ma allo stesso tempo dare degli stimoli al cane, variandoli, sorprendendolo. C'è da non dormirci la notte quando bisogna escogitare qualcosa che vada a colpire l'interesse del cane. Questo è un aspetto importantissimo, che ho imparato da Nicola, colpire il cane nei suoi interessi! E gli interessi del cane possono cambiare, vanno scoperti; una cosa è certa, per il suo interesse venderebbe sua madre il cane, farebbe di tutto, ed è li che lo freghiamo, cercando di creargli degli automatismi, associare ad una parola, tipo: "porta", una determinata cosa da fare.
Sicuramente alla fine , potremmo convenire sul fatto che il riporto sia una fase delicatissima della formazione del cane da caccia e che in tale fase anche il più piccolo errore da parte del conduttore, spessissimo in buona fede, porta inevitabilmente a condizionare negativamente le sorti dell'allievo.
cordiali saluti Antonio M
 
Molte volte abbiamo sostenuto che abboccare e portare in giro sia insito nell'istintività del cane, che recupero e riporto non sono la stessa cosa e che, dopo il recupero (predazione) la consegna della preda va contro l'istinto del cane essendo un atto di completa sottomissione al padrone.
Esatto: Ho fatto l'esempio dei cuccioli, ai quali durante le cure parentali tutto gli è permesso.
Dopo questo periodo incomincia per il cuccioli il rapporto "dominanza sottomissione" dove non gli è concesso a gratis più niente, per ottenere deve lottare.
La persona che porta il cucciolo a casa deve continuare questo tipo di rapporto.
Niente bacini e bacetti o premi per ottenere la fiducia del cucciolo, come ho sempre detto è il cucciolo che deve lottare per guadagnarsi la fiducia del padrone.
I cani da caccia sono cani da lavoro, quindi al cucciolo bisogna dare poca confidenza e soprattutto bisogna mantenere le distanze.
In un rapporto gerarchico non potrebbe essere diversamente.
Dalla mia piccolissima e umile esperienza quello che ho capito è che, nella "riuscita" di un cane e nello specifico nell'esercizio del riporto il tempo e la pazienza devono essere infiniti.
E' giusto, tempo, pazienza e calma, giocano a favore del persona, se aggiungiamo il giusto rapporto che è riuscito a creare fra cane e padrone e riusciamo a farci capire dal cane, il tempo dell'addestramento si accorcia notevolmente.
 
colpire il cane nei suoi interessi! E gli interessi del cane possono cambiare, vanno scoperti; una cosa è certa, per il suo interesse venderebbe sua madre il cane, farebbe di tutto, ed è li che lo freghiamo,
Il cane fa tutto per un suo tornaconto.
Quando torniamo a casa è viene a farci le feste, facendo un sacco di moine non viene perché ci vuole bene, viene perché vuole essere accarezzato, quando si mette a pancia all'aria lo fa perché vuole essere accarezzato, in quel contesto è un segnale di dominanza e non di resa o sottomissione, come alcuni pensano, se facciamo quello che il cane ci chiede di fare ci sottomettiamo al cane.
Un cane che va dal padrone a fargli le feste quando lo vede rientrare è un cane che non è stato educato bene.
Penso che in quel tipo di comportamento il cane scarica una tensione accumulata durante l'assenza del padrone.
Quando non si rispettano le precedenze i cani dominanti accumulano stress, non sopportano di rimanere dentro quando i sottomessi vanno fuori, questo vale anche per il padrone che il cane ritiene di rango inferiore.
 
Io credo che una parte del "lavoro", inteso come buona riuscita del soggetto, debba necessariamente dipendere dal cane, soprattutto in quei casi in cui il conduttore è alle prime armi oppure del tutto negato in termini di caccia col cane, ( mio padre, ad esempio, è un buon cacciatore ma è negato col cane e nella caccia col cane). Questa mia ipotesi, cioè che in alcuni casi il cane, o meglio alcune sue doti, facciano la differenza quando il conduttore sia "scarso" mi è stata suggerita dalla memoria dei ricordi. Anno 2003, io appena sedicenne e al mi primo cane, un meticcio di breton e non so cosa. Con quella cagnolina di mio ci ho messo ben poco e, quel poco che ho messo, credetemi era, alla luce della mia seppur minima cultura cinofila attuale, tutto sbagliato! tutto! Con la presunzione ignorante dei mie sedici anni quella cagnolina, che porto ancora nel cuore, l'ho sempre trattata poco garbatamente. Ebbene quella cagna ha cacciato con me per nove anni dandomi innumerevoli soddisfazioni per recuperi e riporti. Stando a tutto quello che ho imparato in questi lunghi 22 anni quella cagna riportava solo per sottomissione e/o devozione a me, io non fui in grado di insegnarle nulla nel concreto, eppure, eppure ella egregiamente e con zelo ha sempre compiaciuto il sottoscritto. Col secondo cane, uno zuccone maledetto, non c'è stato verso, a novembre compirà 3 o 4 anni non ricordo, è e sarà sempre un cane non idoneo alla caccia secondo i miei canoni di giudizio e interpretazione della caccia. L'ultimo un altro cocciutello, è faticoso anch'esso, ma le fatiche dopo 17 mesi iniziano a portare frutto. Per dire ogni cane e a se, chi dice di avere un cane super senza aver fatto alcuno sforzo è solo stato molto fortunato. E ribadisco il concetto che, secondo me, piuttosto che affidarsi alla fortuna, preferisco tosto addestrare e condizionare il cane fino alla nausea. Quello che il cane fa spontaneamente da cucciolo, potrà non farlo più a 3 anni (cit.)..
saluti A.M
 
Un cane che va dal padrone a fargli le feste quando lo vede rientrare è un cane che non è stato educato bene.
Questo, grazie anche alla condivisione del tuo pensiero in merito, sono riuscito ad evitarlo alla grande, ed è un piacere tornare a casa e vedere che il mio cocker rimane disteso semi moribondo dal caldo perché sa che comunque da lui non ci vado appena rientro, cascasse il mondo. Per me l'atteggiamento al distacco, al rispetto degli spazi, alla carezza una tantum, è corretto come principio. Io l'ho adottato, funziona, ma per me il cane resta cane a prescindere, baci salti, strusciate, mi urtano. Tuttavia, se si riuscisse ad ottenere un cane equilibrato anche nella maniera opposta, ben venga per tutti quelli a cui piace un contatto più fisico col cane.
 
è un piacere tornare a casa e vedere che il mio cocker rimane disteso semi moribondo dal caldo perché sa che comunque da lui non ci vado appena rientro, cascasse il mondo.
E' anche un piacere vedere il cane non andare dal padrone quando lo vede rientrare.
 
Io credo che una parte del "lavoro", inteso come buona riuscita del soggetto, debba necessariamente dipendere dal cane, soprattutto in quei casi in cui il conduttore è alle prime armi oppure del tutto negato in termini di caccia col cane,
Sono d'accordo, meglio non fare che fare nel modo sbagliato. Quindi chi non ha neanche un minimo di infarinatura è meglio che non si intrometta fra il cane e la selvaggina.
E' sicuramente più conveniente concentrarsi solo sull'esercizio della chiamata, che non è cosa neanche molto facile.
In un conteso naturale dove non c'è imposizione, un leder non può fermare un cane che sta facendo per istinto il suo dovere, è contro ogni logica, il cane non lo potrà mai capire.
Per esempio fermare al frullo un cane che per tentativi ha capito che la quaglia di voliera può essere abboccata, non è da leader. Come ho sempre detto le correzioni il cane le subisce ma non le può capire, la correzione al frullo il cane non la capirà mai.
Cosa diversa è la "saggezza" al frullo, che il cane apprende per tentativi ed errori.
Per essere sempre leader del proprio cane bisogna dimostrare al cane di essere sempre più bravo di lui.
Puoi addestrare e socializzare fino allo svenimento, ma se non dimostri al cane di saperlo condurre a caccia, in quel contesto non sei più tu il leader.
Per spiegarmi meglio, posso dire che almeno il 40% dei cani si perde, è perché non vengono condotti bene durante la caccia.
La cattiva conduzione è una causa del mancato collegamento, nella cerca non c'è interazione fra il padrone e il cane. Alcuni cani si perdono perché depistati dal padrone, altri hanno capito che il padrone vale poco e neanche lo cercano.
 
Infatti è proprio questo che intendevo dire, mi sento afflitto se non si è capito, vuol dire che scrivo malissimo
Scrivi benissimo, ho capito male, ho capito che il cane era impedito a venire da te, ed eri tu ad andare da lui.
Quello che ho capito si fa con i cani che sono nel box, il significato è uguale.
 
Quello che ho capito si fa con i cani che sono nel box
NO, il mio è in casa su un piccolo terrazzo a piano terra che affaccia sull'ingresso della villetta, quando entro lui è di fronte a me ma, per entrare in casa uso l'ingresso posteriore,, quindi, gli passo accanto ignorandolo, entro in casa dal lato opposto, faccio le mie cose, mi rilasso un po' dopo na giornata di lavoro e poi vado da lui accedendo al terrazzino direttamente da dentro casa. I primi mesi abbaiava e guaiva, l'ho sempre ignorato fino a che non si zittiva da solo. Adesso è tipo una statua, anche mia moglie è meravigliata di quanto sia "educato" sto giovanotto, te lo potresti dimenticare, lui attende, sa che prima o poi andrò a dargli da mangiare a fargli fare pipi ecc ecc, nel frattempo attende facendosi dormite infinite. Sono soddisfattissimo del cane in casa, a settembre inizierà la sua prima vera stagione di caccia vedremo...
 

Utenti che stanno visualizzando questa discussione

Armeria online - MYGRASHOP

🔐 CONTENUTI PREMIUM

🧑‍🤝‍🧑Annunci nel mercatino

Chat pubblica
Help Users
      Ciao! Scrivi un messaggio in chat per parlare con gli utenti online
      Indietro
      Alto