Opinioni in riguardo al riporto. (1 utente sta leggendo)

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germano56
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friuli Gorizia
Apro questa discussione in riguardo a delle piccole precisazioni in riguardo a questo benedetto riporto.
1) Non sono pochi i cacciatori che partono dal lancio della pallina o di altri materiali e si fermano a questo esercizio.
Questo esercizio va fatto una sola volta per capire se il cucciolo ha il recupero e il riporto.
Sono dell'opinione che bisogna incominciare dalla consegna. Si mette il cucciolo davanti sul seduto, si ordina il porta, gli si fa abboccare quello che gradisce di più, dopo che ha abboccato si ordina il lascia o il dà e si premia. Mi sembra ovvio che i rinforzi positivi vanno dati in ordine d'importanza. Accarezzare il cane per dopo premiarlo con un premio alimentare, vuol dire annullare la carezza. La carezza il cane non la percepisce neanche un poco, il pensiero del cane è tutto per il bocconcino, quindi prima si premia con il bocconcino, dopo che il cane ha finito di mangiare lo si può premiare anche con la carezza.
Il rinforzo positivo dal meno potente al più potente è la voce suadente, dopo viene la carezza, a seguire il bocconcino, la selvaggina è la più potente, però quando c'è la leadership questa viene dopo.

2) Altra precisazione è quella che tenere il cane fermo sulla ciotola, è un esercizio di controllo e di obbedienza, nulla a che fare con la socializzazione.
Il cane esegue l'ordine, non pensa, non capisce il motivo del perché non può andare a mangiare.
In questo caso la leadership non c'entra niente, c'è solo imposizione.
Secondo me sarebbe meglio mettere la ciotola per terra e difendere la ciotola non facendo avvicinare il cane, non bisogna farlo avvicinare neanche quando mangiamo il panino e ci cadono le briciole per terra. Lui potrà mangiare solo quando il padrone andrà via, quando abbandonerà la pappatoria.
Il tutto si fa in silenzio senza comandare, in modo naturale.
Prima si socializza e dopo si addestra, i cani poco socializzati e molto addestrati diventano cani ai quali bisogna dire sempre tutto. Come disse l'etolo Danilo Mainardi in ogni cane c'è un poco di gatto, il compito del padrone e tirare fuori quello che nel cane c'è del gatto. Se al cane gli stiamo a impartire sempre ordini, gli togliamo la facoltà che il cane ha di pensare, mandiamo a quel paese il discernimento che ha ogni cane.
 
Purtroppo vedo tanti cacciatori anche "influencer" che se ne sbattono del riporto, vedo video in cui volano dei bravo, bravo, dei super per cani che peggio di così dovrebbero mangiare la selvaggina.
il recupero e riporto è fondamentale a caccia e sono convinto che dovrebbe essere un fondamento anche in selezione.
Poi io ho Springer quindi non esiste che non ci sia recupero e riporto, per insegnarlo io sarò stato fortunato ma su 3 cani mi è bastato stare con i cani, creare un rapporto, qualche gioco con selvaggina varia e a caccia non mi ricordo il tempo di dire porta qualsiasi cosa trovano o abbatto vengono da me ( carogne comprese :D ).

L'unico problemino è se li ho tutti insieme, che specialmente il più piccolo e il più vecchio vogliono rubarsi la selvaggina, ma di solito alzando un po' la voce risolvo, per correggere questa cosa con l'addestramento ci vuole troppa pazienza.
 
il recupero e riporto è fondamentale a caccia e sono convinto che dovrebbe essere un fondamento anche in selezione.
Il riporto fa parte del sociale, nulla a che vedere con la predazione, il recupero fa parte dell'istinto a predare.
Il recupero è più importante del riporto, se non ci fosse, non potrebbe essere insegnato.
Il riporto al cane può essere insegnato, molto probabilmente il riporto viene acquisito con lo svezzamento, e non dalla selezione.
Purtroppo lo svezzamento è stato modificato, adesso i cuccioli vengono svezzati nei box e ogni cucciolo ha la propria ciotola.
Il riporto spontaneo lo hanno tutti i cuccioli di qualsiasi razza. In natura se non lo avessero morirebbero di fame.
La madre in natura svezza portando da mangiare alla cucciolata, quindi porta, anche il maschio contribuisce a svezzare. I cuccioli quando abboccano portano per non farsi rubare l'alimento dai fratelli, portano anche loro.
Il riporto spontaneo va costruito nel sociale, un cucciolo ben socializzato per riportare ha bisogno di pochissimo addestramento,
si socializza per avere la sottomissione spontanea del cane, il riporto è un atto di sottomissione spontanea concessa dal cane al padrone.
Ogni cane ha un proprio carattere quelli dal carattere molto forte, quando acquisiscono consapevolezza, non sono più disposti a riportare. Accade spesso con i cuccioloni non ben socializzati.
 
Grazie Germano, argomento molto interessante che seguo con piacere. Il mio bracchetto dei Pirenei si diverte tantissimo a riportare le bottiglie di plastica che trova tra la vegetazione. Lui sa che a casa un piccolo premio gli verrà concesso. "Grosso" difetto, arrivato al cancello molla la bottiglia e reclama la ricompensa.
Ha un caratterino molto forte, direi anarchico.
piero
 
"Grosso" difetto, arrivato al cancello molla la bottiglia e reclama la ricompensa.
E' un piccolo problema, che il cucciolo cancellerà con facilità.
Quando molla la bottiglia, gli riordini il porta, gli fai vedere il premio, ma non glielo darai fino a quando non riabbocca la bottiglia.
Se non dovesse capire gli muovi la bottiglia con il piede e gli ordini il porta.
A questo punto devi essere veloce perché appena abbocca metti la mano sotto la bottiglia gli ordini il dà, appena molla la bottiglia lo premi.
Il premio glielo fai vedere dopo, la mano con il premio la devi mettere dietro la schiena. Quindi fai vedere, nascondi e ordina il porta muovendo con il piede la bottiglia. Vedrai che risolvi.
Ha un caratterino molto forte, direi anarchico.
Se lui chiede e tu dai diventerà sempre più anarchico. Devi dare quando lui ha smesso di chiedere, devi dare quando ha rinunciato a quello che chiedeva. Se non farai mai quello che ti chiede il cane vedrai che il carattere si ammorbidirà.
 
Dalla mia piccolissima e umile esperienza quello che ho capito è che, nella "riuscita" di un cane e nello specifico nell'esercizio del riporto il tempo e la pazienza devono essere infiniti. Nicola tu spesso parli di riporto spontaneo, del fatto che quando il cane sia socializzato bene questo avvenga per un susseguirsi di eventi naturali. Molte volte abbiamo sostenuto che abboccare e portare in giro sia insito nell'istintività del cane, che recupero e riporto non sono la stessa cosa e che, dopo il recupero (predazione) la consegna della preda va contro l'istinto del cane essendo un atto di completa sottomissione al padrone. Probabilmente, come dici tu, se si conoscesse meglio la psiche del cane si otterrebbero molti più riporti spontanei, questo accadrebbe anche se chiunque prendesse un cane avesse tutto il tempo del mondo da dedicargli, ma spesso avviene il contrario e la molteplicità di variabili che vanno ad incidere sulla "riuscita" di un cane da caccia sono talmente tante che è meglio rinunciare ad analizzarle.
Con questo voglio semplicemente dire che nel dubbio che mi porterà a capire se ho letto bene o male la psiche del mio cane, se sono stato in grado di socializzarlo bene, se il cane è portato o meno, se viene da correnti di sangue buone ecc ecc, l'unica cosa da fare per sperare di ottenere un risultato col cane è perseverare, perseverare e ancora perseverare. Dobbiamo armarci di pazienza e avere la ferma convinzione che in un modo o nell'altro alla fine il cane capirà cosa vogliamo da lui. Chi non arriva a questo risultato o si è stufato oppure si accontenta di risultati mediocri. E questo lo si ottiene con l'addestramento, tanto, infinito, fino alla nausea, tanto che il cane farà tutto per automatismo. Potrebbe darsi che si perda un tantino quel brio... quella naturalezza che un cane che riporta spontaneamente ha rispetto a uno che è stato addestrato in modo più "militaresco"? Può darsi, non ne sono certo, anche perché dalla mia piccola esperienza, una fallita completamente, l'altra ancora in atto ma sinceramente ben diversa dalla precedente; ho capito che nulla ci vieta di uscire fuori dallo schema e quindi dosare sapientemente momenti di pura tecnica applicata a momenti di più rilassatezza, essere intransigenti su determinati aspetti ma allo stesso tempo dare degli stimoli al cane, variandoli, sorprendendolo. C'è da non dormirci la notte quando bisogna escogitare qualcosa che vada a colpire l'interesse del cane. Questo è un aspetto importantissimo, che ho imparato da Nicola, colpire il cane nei suoi interessi! E gli interessi del cane possono cambiare, vanno scoperti; una cosa è certa, per il suo interesse venderebbe sua madre il cane, farebbe di tutto, ed è li che lo freghiamo, cercando di creargli degli automatismi, associare ad una parola, tipo: "porta", una determinata cosa da fare.
Sicuramente alla fine , potremmo convenire sul fatto che il riporto sia una fase delicatissima della formazione del cane da caccia e che in tale fase anche il più piccolo errore da parte del conduttore, spessissimo in buona fede, porta inevitabilmente a condizionare negativamente le sorti dell'allievo.
cordiali saluti Antonio M
 

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