oggetti e ricordi di caccia (1 utente sta leggendo)

Offri un Caffè - Supporta il nostro Forum per la stagione di caccia 2025!

Cari amici cacciatori,

MYGRA è diventato un punto di riferimento in ambito venatorio, grazie alla vostra passione e partecipazione. Ogni giorno, condividiamo esperienze, consigli e storie che rendono unica la nostra comunità. Oggi vi chiediamo un piccolo gesto che può fare una grande differenza: **offrire un caffè** al nostro forum. Con una donazione equivalente al costo di qualche cartuccia, potete rimuovere questo annuncio informativo e ottenere gratuitamente un account premium. Cosi facendo aiuterete lo staff a mantenere attivo e migliore questo sito per un anno intero.
Obbiettivo
€1,000.00
Donato
€225.00
22%
Spese annuali
Gestione server
€600.00
Licenze software
€400.00
Rinnovo domini
€50.00
Re: oggetti e ricordi di caccia

poi io gli dicevo ''i pivir'' e mio padre attaccava a fischiare e venivano da dove non si vedevano, una volta ,due, tre e mio padre mi diceva :non sparare posati, ma quando fanno la ''girata'' sugli stampi ,cosi' se ne prendono di piu'.e non uscire dal capanno, che li faccio tornare e tornavano..lui gli ''parlava'' oppure gli dicevo al ''fleni'' ed era la stessa cosa.

....uhm....ma questa è caccia in Romagna, i nomi degli animali da te citati sono quelli che usiamo noi Romagnoli...anche in Sicilia li chiamate così?
 
Re: oggetti e ricordi di caccia

Ragazzi, questi racconti, nella loro intimità, trasudano tutto il loro profumano di nostalgia, per momenti vissuti e rivisti come avvolti dalla nebbiolina della dimensione onirica, ma a tinte calde e ricolme d'affetto per i ns padri, nonni, pigmalioni, da cui impariamo a muovere i primi passi.
Bellissimo, continuate così!
Ne approfitto per aggiungerne un altro. Ero proprio un pischello allora, mio padre viene a prendermi a sorpresa all'uscita della scuola elementare (frequentavo la 5 classe); lo vedo abbigliato per la caccia, lui guida e non mi dice nulla. Non si dirige verso casa ns, ma a prendere mio zio e poi si avvia verso le campagne. Solo allora, quando chiedo: "papà, ma mi portate con voi? Se mi sporco mamma mi rimprovera al ritorno". Lui sorridendo mi dice di guardare nel borsone sopra il sedile, c'era tutta la mia tenuta. Mi cambio felice in tutta fretta, completando la vestizione poco primo della destinazione; un campo di erba medica di svariati ettari di un suo conoscente, con un grosso specchietto d'acqua a quasi un centinaio di mt dal tratturo (strada interpoderale). Ci saremmo appostati con ripari improvvisati da "frevole" (piante spontanee tipiche delle zone paludose, alte con tronco cavo), in attesa delle alzavole, che mio zio era riuscito a scovare giorni prima! Quì entra in gioco l'oggetto capace di rievocare quel pomeriggio, un tascapane in canapone appartenuto a mio nonno, cimelio della 2 g.m. , che papà utilizzava sempre (esiste tutt'ora) per metterci attrezzature, cartucce o le ns immancabili colazioni! Scendiamo dall'auto, metto a tracolla il tascapane e scendiamo lungo il ripido costone del canalone del consorzio di bonifica, diretti all'acquitrino. Il pomeriggio era leggermente fresco (era Novembre) e calmo; preparati in fretta i ripari, arriva l'imbrunire; il tempo scorre ma nulla di nuovo. All'improvviso, col buio pesto, i primi fruscii d'ali e subito un doppio ciaff splash. Con il cuore in gola, attendo un cenno da mio zio, che annuisce con la testa; tocca a me. Avevo appena sfilato la grande torcia dal mio tascapane, la punto in loro direzione e loro partono a candela, continuo a seguirle in volo, giusto il tempo di 3 fucilate, alternate tra papà e zio. Entrambe messe a riposo. Eravamo elettrizzati, tanto che ignoravamo del tutto la pioggerella, che improvvisa, leggera ma fitta, cominciò a scendere incessante. La scena si ripete con buon esito altre 8 volte, ed io mi sento grande protagonista quanto zio e papà, perchè la mia azione con le luci contribuisce al buon esito dei tiri! Poi, mezz'ora di silenzio ed inutile attesa, a gettito finito, si decide di andar via, anche per non inzupparci d'acqua.
Ancora non sapevamo cosa ci aspettasse! Tornando verso la macchina, gi stivali affondavano sempre più nel terreno argilloso, tirare fuori gli stivali per avanzare a passi lentissimi diventava sempre più faticoso; io mi ritrovai 2/3 volte con gli stivaletti affondati nel fango ed i piedi che si sfilavano. Ma non mi lamentavo, infischiandomi di sporcare i piedi, recuperavo lo stivale con le mani, davo una ripulita e via di nuovo.
Ma non so se per percorrere quei 100 mt, facessimo più fatica noi, lentamente, con tascapane, fucili, 13 alzavole, cartucce, ecc. , oppure Usaim Bolt a farli di corsa con mutande e canotta soltanto!
Arrivati alla macchina, con la sensazione di chi vuol dirsi salvo, carichiamo tutto nel cofano e montiamo in tutta fretta. Tanta fretta, che nel rigirarsi sul tratturo, con il fondo scivoloso, mio padre si sporge un pò troppo verso il pendio del canale e…….cominciamo inesorabilmente a scivolare con tutta l’auto verso valle; per quante manovre in retromarcia tentasse, era sempre peggio e finimmo praticamente nel campo sottostante col muso. Fu già una fortuna non esserci ribaltati. Dopo vari tentativi di risalita ci arrendemmo all’evidenza, ci aspettavano quasi quattro km di tratturo internato per raggiungere la strada asfaltata più vicina, una strada vicinale di collegamento tra la statale ed un borgo lì nei pressi! Camminammo un bel po’ sotto la pioggerella incessante, prima di guadagnar l’asfalto, ormai fradici e infreddoliti. Passarono alcune auto, ma chi volete si fermasse vedendo due tizi con fucili a spalla?! La prospettiva era quella di dover camminare ancora svariati km, ed ero veramente stanco. Inaspettatamente una renault 4 bianca ci passa a fianco rallentando si ferma un po’ oltre poi torna indietro chiedendo cosa fosse successo. I grandi spiegarono la cosa e lui ci invita a salire. Era il guardiano campestre di zona, che ci portò subito a casa sua nel borgo l’ vicino per farci asciugare al tepore del camino e far bere qualche bicchierino riscaldante ai grandi. Solo lì ci confessò d’essersi fermato solo perché impietosito dalla presenza di un ragazzino, infatti era andato oltre per caricare la sua pistola, prima di arretrare e fermarsi. Da lì, nacque una salda amicizia con questo signore, che in quel frangente vidi come un angelo, nonostante dei baffoni da barbarossa.
Morale della favola, dopo le gioie della cacciata, arrivarono i dolori di una camminata estenuante, che non dimenticherò mai, al pari della ospitalità estrema di uno sconosciuto, che ancora oggi quando mi incontra, mi loda per la bella “passeggiata” sotto la pioggia, senza mai mollare il mio tascapane del nonno, cui ho legato questo ricordo più di altri. Scusate se sono stato un po’ lungo, ma scrivevo così come ricordavo per rendere l’idea di cosa può essere legato alla caccia ed i suoi ricordi!
 
Re: oggetti e ricordi di caccia

Ve ne racconto un altra.

Ottobre 1981, scendo da Milano in licenza, mia figlia aveva compiuto 2 anni e io l'avevo vista 4 volte. Dopo qualche giorno, una sera mio nonno mi disse: vuoi venire domani, c'è un lepre a Ciravolo (contrada di campagna) Un lepre a Ciravolo? dissi io, e da dove è venuto? Non ce ne sono mai strati! Appunto è ancora vivo, perchè non lo sa nessuno. Va bene dissi io. La mattina prese Lea, una cagna che sembrava....un seguggio, a dire il vero, la madre era seguggia, ma il padre non si seppe mai chi fosse. Arrivammo sul posto, il nonno teneva Lea a guinzaglio e la portava in giro per trovare le fatte fresche della notte passata. Li trovò mi fece cenno di allontanarmi e di posizionarmi su un mucchio di pietre. Sciolse la cagna e si posizionò su di un muretto a secco. Di lì a poco la cagna inizio a segnare per poi partire in canizza. Da una vigna, vidi uscire il lepre con le gambe posteriori che gli toccavano le orecchie.e poi dietro la Lea con quel latrare che i seguggi hanno quando hanno la lepre a vista.
Il lepre si diriggeva verso il nonno, quando gli fù a tiro, lo vidi puntare il cal. 16 in aria e sparare, poi scese e blocco la cagna e la legò. Rimasi esterefatto, non capivo cosa stesse succedendo. Mi domandavo il perchè di quel gesto.
Mi avvicinai, lui mi guardava con un sorriso sulle labra. Appena gli fui vicino, gli dissi: Ma che fai? perchè non gli hai tirato? E lui: secondo te, dopo averlo ucciso....domani cosa avrei trovato? Quando avrei sentito il cane che levava? Quando avrei avuto un altra emozione simile? Lea avrebbe più scovato e abbaiato. ormai sono vecchio e non vado più in giro come una volta, questo lepre fosse per me morirebbe di vecchiaia, e fino ad allora lo verrei a trovare spesso. Sapevo che sarebbe venuto dalla mia parte, ecco perchè ti ho allontanato, ti ho fatto vivere l'emozione lo stesso, sarai contento?
Capii subito quello che voleva dire, non ci avevo mai pensato. Quel giorno il nonno, mi imparò un altra cosa, pensai che era giusto così.
 
Re: oggetti e ricordi di caccia

Ho avuto la fortuna di vivere dalla nascita in campagna e di vivere dei mometi indimenticabili,aleta'di 7 anni le prime uscite di caccia con mio Padre be' mi sembra ieri, poi ci sono i carnieri irripetibbili che tuttora quando capita di parlarne con qualcuno mi riaffiorano quelle giornate di caccia che oggi tele sogni,mi ricordo un giorno in particolare era di un mercoledi di meta ottobre stavo uscendo per andare a scuola e sentii mio Padre che sparava a piu' non posso alzai gli occhi e il cielo era nero di tordi be' quel giorno a scuola non ci andai e i tordi che vidi quel giorno non ne vidi piu'!!!!!!!!!!!!!!!!! ma quei passi dove sono finiti? duravano giorni e giorni!!!!!!!!!!!!!!
 
Re: oggetti e ricordi di caccia

Solo questa e poi basta.......giuro ;) !Sempre nel ricordo di mio Padre!
Io avevo gia' conseguito il pda ed ero al primo anno e quindi,da regolamernto,sempre accompaganato!Una mattinata dei primi d'ottobre s'era andati per vedere se qualche tordo aveva iniziato "a far capoccella"....come se dice a Roma!Ma niente.....era presto,un paio di merli e una ghiandaia era il magro carniere!A tarda mattinata ero andato al suo appostamento per far due chiacchiere e vedere il da farsi!Ed ecco due bei colombacci entare dal mare "locchi,locchi";) e venire,dritti, verso la macchietta dove eravamo appostati!Lui li vede e mi fa':sshhhhhhh...a Li',eccoli...vengono in bocca,sshhhhhh zitto....tu tira a quello dalla parte tua.....me raccomando,uno per uno!Mo' io so' mancino e stavo a sinistra de Lui.......e come se so' stagliati sul cielo del capanno: Pam-Pam du' botte secche co' la doppietta......prima ar "suo" a destra e poi al mio a sinistra..belli fumati per aria.... tutt'e' due ;) !E Lui ,rimasto col sovrapposto a mezz'aria: a Li'.......ma che se fa' cosi'.....a Papa' tuo che t'ha insegnato tutto!?!La sua faccia fu' indimenticabile !
Non s'in*****' perche' ero il suo orgoglio.......ma da quella volta non mi volle piu' vicino nel capanno :D!Un saluto.

Achì sei troppo forte come racconti le storielle hahhaahah!
Potevi essere mio zio così ci saremo divertiti....mannaggia lì pescetti hahah!
Un forte abbraccio da Marco.
 
Re: oggetti e ricordi di caccia

I ricordi piu belli albeggio in riva al mare coi i primi raggi di sole che sfioravano le stanpe rendendoli quasi vivi il profumo di mare la tramontana che ti sfiora il viso e ti fa lacrimare ghi occhi e affinco l amico di senpre mio padre
 
Re: oggetti e ricordi di caccia

l'odore delle fiocchi sur in cartone bossolo rosso appena sparate da mio nonno ogni colpo era una becca|!!
 
Re: oggetti e ricordi di caccia

Solo questa e poi basta.......giuro ;) !Sempre nel ricordo di mio Padre!
Io avevo gia' conseguito il pda ed ero al primo anno e quindi,da regolamernto,sempre accompaganato!Una mattinata dei primi d'ottobre s'era andati per vedere se qualche tordo aveva iniziato "a far capoccella"....come se dice a Roma!Ma niente.....era presto,un paio di merli e una ghiandaia era il magro carniere!A tarda mattinata ero andato al suo appostamento per far due chiacchiere e vedere il da farsi!Ed ecco due bei colombacci entare dal mare "locchi,locchi"e venire,dritti, verso la macchietta dove eravamo appostati!Lui li vede e mi fa':sshhhhhhh...a Li',eccoli...vengono in bocca,sshhhhhh zitto....tu tira a quello dalla parte tua.....me raccomando,uno per uno!Mo' io so' mancino e stavo a sinistra de Lui.......e come se so' stagliati sul cielo del capanno: Pam-Pam du' botte secche co' la doppietta......prima ar "suo" a destra e poi al mio a sinistra..belli fumati per aria.... tutt'e' due ;) !E Lui ,rimasto col sovrapposto a mezz'aria: a Li'.......ma che se fa' cosi'.....a Papa' tuo che t'ha insegnato tutto!?!La sua faccia fu' indimenticabile !
Non s'in*****' perche' ero il suo orgoglio.......ma da quella volta non mi volle piu' vicino nel capanno :D!Un saluto.
Fossi stato tuo padre sai quanti scapezzoni...ahahah
speriamo che anche tuo figlio lo faccia con te così vendica il nonno ;-)
 
Re: oggetti e ricordi di caccia

una mattinata di dicembre soleggiata di una decina di anni fa', eravamo a caccia a laterza ( ora e' tutta zona vietata senza tabelle tra l'altro ) io e mio nonno ,

un suo amico di lavoro e il figlio ( miei attuali amici di caccia ) e mio zio....non era stata una giornata particolare diciamo 4,5 tordi ed avvistata la

solita beccaccia... io ero il cane da riporto del nonno e soprattutto riuscivo a indirizzarlo sui tordi che facevano zip perche' lui non riusciva a sentirlo,

avevo il fucile in mano visto ke il passo ormai era fermo ed erano all'incirca le 10 , avevo in canna la gp ( lo ricordo come se fosse ieri) sento un zip all'improvviso e appena mio nonno mi sta indicando il tordo mi giro di stoccata e bum.. stoppato ..... consegni il fucile a lui e raccoldo il bottaccio ,

lui nn mi dice nulla e continua la caccia...cambiamo zona , in realta ci spostiamo solo di poki km, riesce a stoppare un colombo bianco come il latte ( capita , ha sbagliato a passare da lui ) e 1 tordo..

rientarmo alla makkina e come capita sempre ci arriva incontro il nostro amico con il figlio , le solite battute , le solite discussioni e poi
zip zip 2 tordi alzati da delle makkie , 1 riesce a entrare nel bosco l'altro si allontana ma il nonno con il fischietto a bocca lo fa girare,

arriva alto , mi passa il fucile ma spara prima il figlio del mio amico bum niente , sparo io e niente , spara lui e niente e quando ormai il tordo e' fuori tiro metto il fucile bene in faccia e lo straccio con la delta ( augusto palmarini)...

ero felice e lui pure pero' nn poteva dire nulla , torniamo a casa dopo la solita sosta al panificio moderno di laterza e mentre saliamo le scale mi dice : bravo , hai fatto 2 bei tiri oggi.... ho fanto finta di nulla ma vi posso assicurare che ero felicissimo , avevo il cuore in gola.....

logicamente a tavola ero diventato piu' alto di 1 metro e mi sentivo rambo,,, ahahhahahaha ...... ke splendiidi ricordi... ciao a tutti
 
Re: oggetti e ricordi di caccia

Continuando vi racconto questa. Ero bambino e se non ricordo male periodo di febbraio quando ancora si poteva tirare ai fringuelli. Ebbene in un rimonto serale con i fringuelli che a nuvolette salivano verso i boschi, mio padre mi passa il fucile per farmi sparare. Io in atteggiamento da cecchino in un gruppetto sparo il primo colpo e faccio centro e miro subito ad un altro, ebbene mio padre mi prende il fucile e mi blocca il secondo tiro dicendomi fermati non siamo al tiro a segno!!! La lezione è talmente chiara che la ricordo anche adesso, la caccia non è sparare e l'uso del fucile deve essere sempre misurato; ho apprezzato ed apprezzo tuttora la bellezza di vedere le frotte di fringuelli altalenanti salire verso i boschi. Adesso non si può neanche più sparare. E vi dirò si arrivava a circa 8 e si smetteva; per questo motivo per me si potrebbe riaprire la caccia ai fringuelli con rigidi limiti numerici introducendo pesanti sanzioni a chi oltrepassa tali limiti.
Francesco67
 
Re: oggetti e ricordi di caccia

Ricordi belli, bellissimi di giornate di caccia indimenticabili, ne ho molti. Ma voglio raccontarvi invece il più brutto in assoluto. Era Agosto di una trentina di anni fa, tre giorni prima dell'apertura, ero andato con un amico, anche lui cacciatore, a preparare i capanni per tortore vicino ad un grosso appezzamento coltivato a girasoli circondato da stoppie e macchie di alberi, stavamo in una zona poco sopra Tarquinia. Finiti i capanni ci siamo fermati per vedere come era il movimento delle tortore. Ne vedemmo almeno un centinaio che giravano tra la stoppia e il girasole. Felici ce ne andammo pregustando una bella cacciata.
Tornati all'apertura, con un bel po' di cartucce ci siamo appostati. Passano le8, le 9, le 10 e non vedemmo niente, deserto assoluto. Delusi più che mai, ci incamminammo per tornare e fu allora che incominciai a vedere in terra tortore ****, prima 2 poi altre 3, poi altre ancora. Ne raccolsi una per vedere se la **** era stata causata da una fucilata di qualche bracconiere, niente nessuna ferita. Anche altri cacciatori avevano notato la stessa cosa, per farla breve sul terreno contammo 76 tortore ****, e alcuni piccioni. Scoprimmo che i girasoli erano stati irrorati due gg prima con un potente insetticida.
L'amarezza che provai ancora la ricordo, non sono più andato in quel posto a caccia.
 

Utenti che stanno visualizzando questa discussione

Armeria online - MYGRASHOP

🧑‍🤝‍🧑Annunci nel mercatino

Chat pubblica
Help Users
  • rox67 @ rox67:
    Salve a tutti,è un bel pò che non scrivo su mygra,potrei sapere da voi che spesa ci vorrebbe per rifare le chiusure ad un beretta 682?
    Cita
  • rox67 @ rox67:
    Perché ne ho trovato uno ad un prezzo buono con due calci,però la chiave di apertura è spostata tutta a sinistra.
    Cita
  • Marco @ Marco:
    (AI prompt) potrei sapere che spesa ci vorrebbe per rifare le chiusure ad un fucile
    beretta 682?
    Cita
  • Diana (A.I) @ Diana (A.I):
    @Marco, Il costo per rifare le chiusure (o *rialesare le canne*) di un fucile Beretta 682 può variare in base a diversi fattori, tra cui:

    1. **Condizione attuale delle canne** – Se sono molto usurate o danneggiate, il lavoro potrebbe essere più complesso.
    2. **Laboratorio scelto** – Un armiere specializzato o la stessa Beretta avranno tariffe diverse.
    3. **Eventuali pezzi da sostituire** – Se oltre alla rialesatura servono nuovi otturatori o altre componenti.

    ### **Preventivo indicativo:**
    - **Rialesatura delle canne (chiusure):**
    - Tra **€ 200 e € 400** a seconda della complessità.
    - **Sostituzione degli otturatori (se necessari):**
    - Altri **€ 100-€ 300** in base al modello e alla disponibilità dei ricambi.
    - **Costo totale stimato:**
    - Da **€ 300 a € 700** circa.

    ### **Consigli:**
    ✔ **Contatta un armiere specializzato** (o la Beretta stessa) per una valutazione precisa.
    ✔ Se il fucile è molto vecchio o molto consumato, valuta se conviene investire nella riparazione o cercare un'alternativa.

    Se hai bisogno di indirizzi di armieri affidabili, fammi sapere la zona e posso aiutarti a trovare un professionista! 🔧🔫
    Cita
      Diana (A.I) @ Diana (A.I): @Marco, Il costo per rifare le chiusure (o *rialesare le canne*) di un fucile Beretta 682 può...
      Indietro
      Alto