Giovannit l'americano ed il gallinaccio. (3 utenti stanno leggendo)

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Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Beh....in linea di massima tutti i calibri "ammazzano" : dipende dal munizionamento e dalle distanze [thumbsup.gif]! Poi si sa'....il mondo e' vario : c'e' chi definisce "etico e sportivo" cacciare con piccoli calibri selvatici impegnativi....chi lo definisce "**** e incoscente" !Son punti di vista....e vanno cmq rispettati :mrgreen: ! Io ad un tacchino tirerei un bel cartuccione del 12 o in alternativa un bel colpo di 223...ma io non son mai stato ne' etico.....ne' sportivo [Trilly-77-24.gif] !Un saluto.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Voi dite che con un cal.36 o 28 questa caccia al tacchino si potrebbe fare?


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Da quel che so ( poco) di questa caccia, solitamente vengono impiegati cal 12 con strozzature full denominate appunto "turkey" studiate per concentrare al massimo la rosata, in quanto al tacchino si spara sulla testa/collo in quanto il resto del corpo è protetto da piume spesse e grosse che rallentano moltissimo i pallini, poi sappiamo tutti quant'è grosso il petto di questi volatili e pensare di forarlo con i pallini per andare a provocare danni letali agli organi interni è pura utopia.....

Dunque,secondo il mio pensiero, cercare di sparargli col 28 o addirittura 36 è come andare a cervi con il fucile ad elastici.

Ciao,Marco.
 
Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

La rosata concentrata va indirizzata tra collo e testa. La sagoma nn andrebbe attinta per nn compromettere la carne.
L'utilizzo quindi di un piccolo calibro rischia di essere eccessivamente penalizzante sopra certe distanze.

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Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Ok era per capire per la maggiore arma e munizioni quindi cal.12 p. 3 con contenitore a tubo e strozzatura super lunghezza canna 76 sbaglio


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pb fino, altro che 3. Possibbilmente tungsteno pallino del 7. Borra contenitore per una maggior concentrazione. In fondo il bersaglio da colpire ( testa/collo ) è limitato e con una cartucce del 3 c'è il rischio di non avere abbastanza pallini nei punti vitali.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Comunque a prescindere da eventuali autorizzazioni che la legge Reg. Tosc. 3/94 art. 77 attribuisce al cacciatore di beccacce dalla modifica di due anni fa...di transitare nei pressi di un appostamento... se il cane disturba la tesa provocando un qualsiasi problema ai richiami si può anche essere denunciati per l'art 638 CP. Uccisione o danneggiamento di animali altrui ..
ne sei proprio certo?
questo è x lo sparo
Giurisprudenza
• Data la liberta di circolazione in qualsiasi parte del territorio nazionale, garantita ad ogni cittadino dalla carta costituzionale (art. 16), non sono configurabili restrizioni alla libera circolazione delle persone nelle campagne, durante la stagione venatoria. Pertanto, in caso di ferimento di un passante attraverso i campi, per effetto di un colpo di fucile, fatto imprudentemente partire da un cacciatore, senza il previo accertamento di una sufficiente liberta e sicurezza del campo di tiro, non e ipotizzabile una colpa concorrente del danneggiato con quella del feritore per il solo fatto che il primo abbia liberamente passeggiato per la campagna, nella quale si praticava la caccia, ovvero si sia posto ad esercitare la caccia nella stessa località. *Cass., 23 dicembre 1968, n. 4072.
• L'esercizio della caccia con fucile costituisce attività pericolosa, che obbliga a tenere conto delle specifiche peculiarità di luogo e di tempo, nonché della probabile 'rosa' del tiro. (nella specie, il cacciatore e stato ritenuto responsabile del reato di lesioni colpose per avere sparato ad altezza d'uomo in un uliveto, senza accertarsi della assenza di persone, nel tentativo di colpire un volatile, cagionando la perdita di un occhio ad un contadino). *Cass., 19 giugno 1980, n. 9942.
• L'esplosione di colpi di fucile verso il basso integra gli estremi della condotta colposa, sotto il profilo dell'imprudenza, qualora non vi sia una totale e completa visibilità e la certezza che non siano presenti persone lungo la traiettoria dei proiettili. (fattispecie in tema di lesioni colpose a seguito di incidente di caccia).* Cass., 16 marzo 1981, n. 5263
La precisazione relativa al tiro verso il basso è priva di senso e contraria a logica.
• Nel caso di lesioni personali cagionate nell'esercizio della caccia, l'asserita e non dimostrata circostanza della deviazione dei pallini da parte del vento non può configurare l'esimente del caso fortuito, di cui all'art. 45 cod. pen.; infatti il cacciatore è tenuto, per normale prudenza, a calcolare anche tali fattori, oltre che ad accertarsi della eventuale presenza di terzi nella zona. (fattispecie relativa a ferimento di altro cacciatore, la cui presenza in zona è stata ritenuta ampiamente prevedibile). *Cass., 12 maggio 1983, n. 5471.
Massima corretta; è veramente difficile ipotizzare situazioni in cui l’incidente non sia interamente attribuibile a responsabilità del tiratore il quale è tenuto alla massima diligenza ed a sparare solo quando è sicuro che sulla traiettoria non vi siano esseri umani. Però non è impossibile: si pensi ad un tizio che si sia accuratamente mimetizzato nel bosco, tanto da ingannare persino un selvatico che si è fermato presso di lui.
• In tema di reati venatori, non rientra nella ipotesi della caccia con mezzi vietati l'esercizio della caccia con uso di richiami vivi al di fuori dei casi consentiti (art. 21 lett. p), ma soltanto l'esercizio di caccia con l'ausilio dei richiami vietati, elencati nell'art. 21, comma 1 lett. r), stessa legge; né l'uso di richiami vivi può rientrare nel concetto di esercizio della caccia con mezzi vietati, anch'esso sanzionato dalla predetta norma incriminatrice, stante la riferibilità del termine "mezzo" all'uso di strumenti materiali per la caccia, secondo la nozione fornita dall'art. 13 della medesima legge. *Cass., 06/10/2000, n. 3089.
• La cooperazione nel delitto colposo si verifica quando più persone pongono in essere una autonoma condotta, nella reciproca consapevolezza di contribuire con l'azione od omissione altrui alla produzione dell'evento non voluto. (Nella fattispecie la Corte ha ritenuto che sussiste la sinergia psicologica richiesta dall'art. 113 cod. pen. nell'ipotesi in cui gli imputati, benché avvertiti della pericolosità del loro comportamento e ben rappresentandosi che i pallini da caccia avrebbero potuto attingere le persone presenti nelle vicinanze, avevano continuato ad esplodere insieme alcuni colpi di fucile, così da violare contemporaneamente le norme di prudenza caratterizzanti l'attività venatoria ed avevano attinto la vittima, causandole lesioni). Cass. n. 16978 del 12/02/2013.
La massima è stupidamente contraria ai principi fondamentali del diritto penale. I giudici di fronte a più cacciatori che avevano sparato contemporaneamente, non sapendo individuare chi aveva sparato il colpo letale per una persona lo ha condannati tutti! Ma se il colpo letale è stato uno solo, che c'entrano gli altri?
• In tema di caccia, costituisce obbligo essenziale del cacciatore il controllo degli spostamenti dei compagni e l'accertamento scrupoloso in ordine all'assenza di persone sulla traiettoria del colpo, non costituendo fatto imprevedibile l'improvviso spostamento di un cacciatore, in quanto è caratteristica dell'attività venatoria di gruppo rendere possibile spostamenti dei partecipanti e, pertanto, la presenza di siffatte situazioni di pericolo per la loro incolumità. (Fattispecie di omicidio colposo nel corso di una battuta di caccia). Cass. 4, n. 12948 del 05/03/2013


leggendo questo non mi sembra proprio e ora vo a cercare danneggiameto animali
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Danilo ho capito non importa che scrivi altro ... ciò che la legge prevede per te cacciare di becche in toscana non è contemplata in tutto il territorio italiano per cui è una deroga attuata dalla regione due anni or sono ma vale solo per la Toscana .
In altre regioni non sei autorizzzato.

Ora però basta con off topic.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Grazie Diego e Francesco...
Grillaia...sei indisponente...intervieni solo x criticare cio' che a te non piace...e sinceramente hai rotto.
Non mi piace e non ho mai fatto il moderatore in questi termini...ma sappi che non ti sarà più concesso..almeno nelle stanze di mia pertinenza.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Voglio scusarmi per il fuori tema con Diego ozannagh e i moderatori tutti perchè certe questioni sono caccia e vita, vita e caccia cioè non hanno confini e " attaccare gli altri" provocare credo che sia una pratica modaiola sbagliata che rivela grossi problemi.
l suo identikit
Sa tirare fuori il peggio dalle persone con cui si relaziona, sa farle arrabbiare e irritare come nessun altro, riesce a creare discussioni e litigi dal nulla, è insuperabile nel farle restare male, nel disorientare e nel mettere in imbarazzo. È il provocatore: una persona comune, che però in alcuni momenti utilizza una modalità comunicativa finalizzata a colpire sul vivo l’interlocutore per vedere se e come reagisce. Di solito il provocatore lo fa in modo consapevole e al contempo automatico, cioè identifica da tempo nella provocazione un “valore aggiunto”, uno strumento per affermarsi. A volte, più di rado, il provocatore non se ne accorge: parole maldestre gli scappano di bocca come guidate da intenzioni inconsce. In ogni caso tutto ciò gli riesce in modo magistrale, riuscendo talora a tirare fuori dai gangheri persone dotate di notevole self-control e di ottima autostima.

Il provocatore può agire in tre modi: 1) pungola; 2) spiazza; 3) mette in difficoltà. Ma perché lo fa? In genere vuole prendere un vantaggio nella relazione per gestirla come vuole lui. Ma è possibile che questo sia anche un modo per attirare l’attenzione, per emergere dall’anonimato. In altri casi è una forma di difesa: attacca per prevenire critiche e per spostare l’attenzione sull’altro. A volte fa di tutto per tirare fuori la parte più aggressiva e scomposta di una persona per metterlo alla prova e vedere quanto resiste (come una sorta di nevrotica “prova d’amore”), per dimostrare che “in realtà è fatta così” e per poter dire: «Ecco cosa c’è dietro la maschera, lo sapevo!». In effetti chi ci casca può reagire così scompostamente da finire poi per chiedergli pure scusa. Diventare “immuni” aiprovocatori però è possibile e significa migliorare notevolmente la qualità della propria vita. Reazioni scomposte
Un solo obiettivo: far male a chi hanno di fronte
- Inseriscono nelle conversazioni critiche gratuite e letture della realtà faziose
- Scherzano in modo pesante, rivolti al lato debole dell’altro
- Tentano sempre di esprimere “verità scomode” che feriscono
- Banalizzano gli sforzi, i risultati e l’aiuto di chi hanno di fronte
- Fanno del sarcasmo o danno soprannomi che contengono elementi svilenti
Una risata li disarma
Riconosci le tue reazioni
Guarda nel tuo passato per individuare come reagisci ai provocatori: sono sempre gli stessi? Ci sono tematiche specifiche? Metti in atto uno “schema fisso” di risposta? Conoscerlo ti permette di agire su di esso.
Non reagire come lui



Non rispondere alle provocazioni con altre provocazioni o finirà nella litigata che lui tanto auspica. Non cercare di giustificarti, non sentirti in dovere di spiegare e di chiarire. Lui è in mala fede e non ti ascolterà.
Spezza l’automatismo
Quando ti senti provocato, colpito sul vivo, è la grande occasione per cambiare: trattieniti dal reagire come al solito, ferma la tua azione “riflessa” e osservati. Poi comincia a osservare anche lui.
Spezza l’automatismo
Il provocatore si aspetta qualcosa da te: un’arrabbiatura, una chiusura, uno sguardo ferito, un insulto. Sorprendilo con un gesto inaspettato: ridi, oppure simula indifferenza, o stai in silenzio guardandolo con distacco. E non cedere: in breve non saprà più cosa fare e capirà che con te “non attacca”.

 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Dunque, visto che mi avete inquinato il topic con un mucchio di cazzate, mi permetto, prima di continuare sul tema tacchini, di fare un'umile domanda: uno che caccia beccaccie e teme che il suo nobile ausiliare da scolopacidi possa andare a sfruculiare un tordo o un merlo in una gabbia che puzza di **** aviaria e becchime stantio soltanto perche' e' appesa troppo bassa, che cavolo di cani brocchi avra' mai? Un cane da beccacce che si rispetti l'usta dei tordi e dei merli (che frequentano pure loro le zone preferite dalla "regina") non se la fila pe' gnente. Io un cane cosi' lo regalerei alla Brambilla--se neanche i cinesi lo vogliono per scopi culinari...
Ma lasciamo perdere...
Dunque: tirare a fermo a un tacchino non e' soddisfacente. Sono d'accordo--se si tratta di un tacchino domestico. Il tiro al tacchino e' soltanto una minuscola parte dell'azione di caccia. Prima bisogna trovare dove sono i tacchini, osservarne il comportamento e i "patterns," le abitudini, gli orari. Poi si deve trovare un posto giusto per nascondersi ma senza essere limitati nell'imbracciare e nel tiro da rovi e cespugli che coprono la visuale. Piccola storia per esemplificare una cacciata al tacchino: Joe Blow si alza quattro ore prima della levata del sole. Arriva in auto in zona di caccia (io no perche' in zona di caccia gia' ci abito). Entra a piedi nel bosco, stando attendo a non inciampare nell'oscurita' assoluta, aiutato solo da una minuscola torcetta che proietta un sottile raggio di luce rossa per non sbattere il naso contro una quercia. Quando arriva vicino a dove aveva visto dei tacchini, prende il richiamo del gufo reale e fa "HUU! HUU! Uh-Uh-HUUU! Se sente un Tom (tacchino maschio) rispondere **** con un "Gobblegobblegobble!" Cerca di indovinare dove saranno appollaiati su un albero i tacchini e senza far rumore si apposta il piu' vicino possibile. Quando fa luce le tacchine e i tacchini con un fragore di ali volano giu' dall'albero e atterrano sul suolo della foresta, chiamandosi a vicenda e dirigendosi verso la pastura. A questo punto bisogna cercare di far avvicinare il maschio. Bisogna essere abilissimi con i richiami. Ce ne sono a bocca e a mano di tanti tipi. Certi imitano le femmine, altri i maschi. Bisogna anche sapere il "linguaggio" dei tacchini. Il suono puo' essere giusto, ma il fraseggio e' altrettanto importante. Certi suoni, ottimi da soli, diventano un avvertimento di allarme se accoppiati ad un altro suono altrettanto ottimo da solo. Adesso il Tom lancia un sonorissimo GOBBLEGOBBLE che nel silenzio della foresta sembra un tuono, ma e' invisibile dietro cento metri di bosco. Chiami. Risponde. Si avvicina. L'adrenalina sale. Poi si ferma e continua a chiamare dallo stesso posto. Se crede che tu sia una femmina vuole che tu vada da lui. Se fai il verso del maschio magari se ne frega perche' tanto lui ha tutto il suo harem con lui e non teme che l'avversario possa rubargli una moglie. A volte questo impasse dura per parecchio. Poi se fai una sola nota sbagliata, se il richiamo a mano fa una stecca, senti (forse) il PUTT! del tacchino spaventato e non lo senti piu'. Magari lo senti di nuovo quando si e' allontanato almeno di duecento metri, con tutte le sue mogli. A andrgli appresso e' inutile. Nella foresta fai troppo rumore su foglie secche e fra i rovi e lo spavenerai ancora di piu'. Ma diciamo che hai fatto tutto a regola d'arte e il Tom si avvicina. Sospettoso com'e', magari ci mette mezz'ora. Sai che e' li', forse gia' a tiro, ma non lo vedi. Devi imbracciare il fucile e tenerlo pronto puntato dove credi che spuntera' . Adesso puoi usare solo il richiamo a bocca Un tipo a diaframma che tieni sul palato e devi stare attento a non ingoiare, e chiamare benissimo, sommessamente e poco. Il cuore ti fa tumpete tumpete tumpete... Il gran figlio di m....tta adesso si svela alla vista ma non dove credevi che apparisse. Il fucile e' puntato altrove. Col collo a periscopio si guarda intorno, attentissimo. Atteso che tu sia mimetizzatissimo e ben nascosto e con la schiena contro un albero (senza appoggiartici o il rinculo ti lussera' la spalla) per non rivelare la tua silhouette, il minimo movimento non sfuggira' alla sua vista acutissima e scomparira' come un fantasma nel folto. Che fai? Aspetti. Magari cinque, dieci minuti. Quel Tom e' riuscito a evadere predatori umani e animali per tre o quattro anni. Non e' **** come una beccaccia. Le tue braccia si stancano di tenere il fucile. Un crampo ti attanaglia il collo piegato sul calcio. Soffri. La pressione sanguigna e' 190 sistolica e 100 diastolica. Sudi. Una zanzara ti si posa sul naso e fa colazione. Il cuore sta per uscirti dalla gola. Finalmente il Tom e' rassicurato, lo stampo di tacchina lo ispira, e fa la ruota, girando su se' stesso con la coda spiegata a ventaglio. Per un momento ti da' le spalle e la coda non gli permette di vedere un movimento dietro di se'. Sbrigati! Hai un secondo per cambiare posizione e puntargli il fucile senza far rumore. E rimanere impietrito di nuovo. Se uno scarpone non ha scricchiolato, se la canna non ha raschiato contro un rovo, se uno dei richiami che porti al collo non ha tintinnato contro il calcio puo' essere che ce la fai. Se tutto va come sperato, il Tom protende il collo in avanti, dichiara il suo amore allo stampo con un bel gobblegobblegobble, e se ti ricordi di togliere la sicura e di mirare nel punto giusto il Tom diventa tuo. Ma la febbre da Tom spesso conduce a un errore, che so, una strapponata al grilletto, un errore di mira, o uno scarto improvviso del collo. A quella distanza la rosata fa quasi palla. Non c'e' margine per errore come lo si ha con una dispersante per beccacce. E il cuore che fa tumpete tumpete tumpete e va fuori giri magari abbastanza da farti tremare le mani puo' mettersi di mezzo. Un tacchino mancato non fa il tradizionale 7 (a piedi invece che in volo) delle beccacce e si rimette a cento metri. Quello non lo vedi piu' fino all'anno prossimo, e probabilmente riconoscera' il suono dei tuoi richiami e stara' ben lontano da te...
A differenza di qualcun altro, io parlo con cognizione di causa: ho cacciato la beccaccia in Italia e il tacchino in Alabama. E' sempre questione di gusti, naturalmente, ma le emozioni della caccia al tacchino sono da cardiopalma, in confronto a quelle generate da una caccia a un uccello fesso come la beccaccia, che si fa fermare anche da cani cosi' brocchi che vanno a sniffare le gabbiette dei richiami con qualche tordo spennacchiato dentro...

Passo ai calibri usati. Il 12 e il 20 caricati con cartucce da 76 mm sono la regola. Piombo del 5 o tungsteno/nichelio/ferro ("Hevi-Shot") del 6. Strozzatori ultra-full.
Pero' certi usano anche il minuscolo .410. In fondo i pallini escono piu' o meno alla stessa velocita' da qualsiasi calibro ed hanno la stessa penetrazione. Con uno strozzatore ultra full, la rosata del .410 e' lunga e stretta. Mentre una rosata troppo lunga di un calibro minore e' uno svantaggio nel tiro a volo, a fermo e entro 30-35 metri, forse anche 40, il .410 mettera' un numero di pallini nel collo e testa di un tacchino sufficiente a ucciderlo immediatamente. Se si centra il bersaglio perfettamente e se, come nel mio caso quest'anno, un filo metallico o un rametto non si intromette fra volata e bersaglio causando un'imprevedibile dispersione della rosata. In tale caso la bella rosata fitta e piena di pallini del 12 portera' abbastanza pallini sul bersaglio. Quella del .410 invece... Chissa'?
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Dunque, visto che mi avete inquinato il topic con un mucchio di cazzate, mi permetto, prima di continuare sul tema tacchini, di fare un'umile domanda: uno che caccia beccaccie e teme che il suo nobile ausiliare da scolopacidi possa andare a sfruculiare un tordo o un merlo in una gabbia che puzza di **** aviaria e becchime stantio soltanto perche' e' appesa troppo bassa, che cavolo di cani brocchi avra' mai? Un cane da beccacce che si rispetti l'usta dei tordi e dei merli (che frequentano pure loro le zone preferite dalla "regina") non se la fila pe' gnente. Io un cane cosi' lo regalerei alla Brambilla--se neanche i cinesi lo vogliono per scopi culinari...
Ma lasciamo perdere...
Dunque: tirare a fermo a un tacchino non e' soddisfacente. Sono d'accordo--se si tratta di un tacchino domestico. Il tiro al tacchino e' soltanto una minuscola parte dell'azione di caccia. Prima bisogna trovare dove sono i tacchini, osservarne il comportamento e i "patterns," le abitudini, gli orari. Poi si deve trovare un posto giusto per nascondersi ma senza essere limitati nell'imbracciare e nel tiro da rovi e cespugli che coprono la visuale. Piccola storia per esemplificare una cacciata al tacchino: Joe Blow si alza quattro ore prima della levata del sole. Arriva in auto in zona di caccia (io no perche' in zona di caccia gia' ci abito). Entra a piedi nel bosco, stando attendo a non inciampare nell'oscurita' assoluta, aiutato solo da una minuscola torcetta che proietta un sottile raggio di luce rossa per non sbattere il naso contro una quercia. Quando arriva vicino a dove aveva visto dei tacchini, prende il richiamo del gufo reale e fa "HUU! HUU! Uh-Uh-HUUU! Se sente un Tom (tacchino maschio) rispondere **** con un "Gobblegobblegobble!" Cerca di indovinare dove saranno appollaiati su un albero i tacchini e senza far rumore si apposta il piu' vicino possibile. Quando fa luce le tacchine e i tacchini con un fragore di ali volano giu' dall'albero e atterrano sul suolo della foresta, chiamandosi a vicenda e dirigendosi verso la pastura. A questo punto bisogna cercare di far avvicinare il maschio. Bisogna essere abilissimi con i richiami. Ce ne sono a bocca e a mano di tanti tipi. Certi imitano le femmine, altri i maschi. Bisogna anche sapere il "linguaggio" dei tacchini. Il suono puo' essere giusto, ma il fraseggio e' altrettanto importante. Certi suoni, ottimi da soli, diventano un avvertimento di allarme se accoppiati ad un altro suono altrettanto ottimo da solo. Adesso il Tom lancia un sonorissimo GOBBLEGOBBLE che nel silenzio della foresta sembra un tuono, ma e' invisibile dietro cento metri di bosco. Chiami. Risponde. Si avvicina. L'adrenalina sale. Poi si ferma e continua a chiamare dallo stesso posto. Se crede che tu sia una femmina vuole che tu vada da lui. Se fai il verso del maschio magari se ne frega perche' tanto lui ha tutto il suo harem con lui e non teme che l'avversario possa rubargli una moglie. A volte questo impasse dura per parecchio. Poi se fai una sola nota sbagliata, se il richiamo a mano fa una stecca, senti (forse) il PUTT! del tacchino spaventato e non lo senti piu'. Magari lo senti di nuovo quando si e' allontanato almeno di duecento metri, con tutte le sue mogli. A andrgli appresso e' inutile. Nella foresta fai troppo rumore su foglie secche e fra i rovi e lo spavenerai ancora di piu'. Ma diciamo che hai fatto tutto a regola d'arte e il Tom si avvicina. Sospettoso com'e', magari ci mette mezz'ora. Sai che e' li', forse gia' a tiro, ma non lo vedi. Devi imbracciare il fucile e tenerlo pronto puntato dove credi che spuntera' . Adesso puoi usare solo il richiamo a bocca Un tipo a diaframma che tieni sul palato e devi stare attento a non ingoiare, e chiamare benissimo, sommessamente e poco. Il cuore ti fa tumpete tumpete tumpete... Il gran figlio di m....tta adesso si svela alla vista ma non dove credevi che apparisse. Il fucile e' puntato altrove. Col collo a periscopio si guarda intorno, attentissimo. Atteso che tu sia mimetizzatissimo e ben nascosto e con la schiena contro un albero (senza appoggiartici o il rinculo ti lussera' la spalla) per non rivelare la tua silhouette, il minimo movimento non sfuggira' alla sua vista acutissima e scomparira' come un fantasma nel folto. Che fai? Aspetti. Magari cinque, dieci minuti. Quel Tom e' riuscito a evadere predatori umani e animali per tre o quattro anni. Non e' **** come una beccaccia. Le tue braccia si stancano di tenere il fucile. Un crampo ti attanaglia il collo piegato sul calcio. Soffri. La pressione sanguigna e' 190 sistolica e 100 diastolica. Sudi. Una zanzara ti si posa sul naso e fa colazione. Il cuore sta per uscirti dalla gola. Finalmente il Tom e' rassicurato, lo stampo di tacchina lo ispira, e fa la ruota, girando su se' stesso con la coda spiegata a ventaglio. Per un momento ti da' le spalle e la coda non gli permette di vedere un movimento dietro di se'. Sbrigati! Hai un secondo per cambiare posizione e puntargli il fucile senza far rumore. E rimanere impietrito di nuovo. Se uno scarpone non ha scricchiolato, se la canna non ha raschiato contro un rovo, se uno dei richiami che porti al collo non ha tintinnato contro il calcio puo' essere che ce la fai. Se tutto va come sperato, il Tom protende il collo in avanti, dichiara il suo amore allo stampo con un bel gobblegobblegobble, e se ti ricordi di togliere la sicura e di mirare nel punto giusto il Tom diventa tuo. Ma la febbre da Tom spesso conduce a un errore, che so, una strapponata al grilletto, un errore di mira, o uno scarto improvviso del collo. A quella distanza la rosata fa quasi palla. Non c'e' margine per errore come lo si ha con una dispersante per beccacce. E il cuore che fa tumpete tumpete tumpete e va fuori giri magari abbastanza da farti tremare le mani puo' mettersi di mezzo. Un tacchino mancato non fa il tradizionale 7 (a piedi invece che in volo) delle beccacce e si rimette a cento metri. Quello non lo vedi piu' fino all'anno prossimo, e probabilmente riconoscera' il suono dei tuoi richiami e stara' ben lontano da te...
A differenza di qualcun altro, io parlo con cognizione di causa: ho cacciato la beccaccia in Italia e il tacchino in Alabama. E' sempre questione di gusti, naturalmente, ma le emozioni della caccia al tacchino sono da cardiopalma, in confronto a quelle generate da una caccia a un uccello fesso come la beccaccia, che si fa fermare anche da cani cosi' brocchi che vanno a sniffare le gabbiette dei richiami con qualche tordo spennacchiato dentro...

Passo ai calibri usati. Il 12 e il 20 caricati con cartucce da 76 mm sono la regola. Piombo del 5 o tungsteno/nichelio/ferro ("Hevi-Shot") del 6. Strozzatori ultra-full.
Pero' certi usano anche il minuscolo .410. In fondo i pallini escono piu' o meno alla stessa velocita' da qualsiasi calibro ed hanno la stessa penetrazione. Con uno strozzatore ultra full, la rosata del .410 e' lunga e stretta. Mentre una rosata troppo lunga di un calibro minore e' uno svantaggio nel tiro a volo, a fermo e entro 30-35 metri, forse anche 40, il .410 mettera' un numero di pallini nel collo e testa di un tacchino sufficiente a ucciderlo immediatamente. Se si centra il bersaglio perfettamente e se, come nel mio caso quest'anno, un filo metallico o un rametto non si intromette fra volata e bersaglio causando un'imprevedibile dispersione della rosata. In tale caso la bella rosata fitta e piena di pallini del 12 portera' abbastanza pallini sul bersaglio. Quella del .410 invece... Chissa'?
YouTube veramente interessante voglio provare con una becca finta probabilmente funziona visto che sono così fesse!
In quanto ai cani...purtroppo non ho mai avuto la fortuna di avere un cane che fin da cucciolone......era uno specialista in becche!
chissa ' quando vado in Ohio dai mie cugini......magari provo a diventare un Hunters Wild Turkey,anche se loro sono appassionati di.........american woodcock.
Tutto sommato era meglio quando partivo da casa "PortoAzzurro" e si poteva andare sul volterraio a rosse forse un po meno fesse delle becche,e un po piu impegnative come tiro.che ne dici?
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Bravo Giovanni bella azione, bella sta caccia e bella anche la spiegazione data a chi non rispetta la caccia altrui, come si suol dire dalle nostre parti," jel'hai detto non jel'hai mannato a dì".
ciao
U marins
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Stamattina otto tacchini nel mio pascolo, cinque femmine e tre maschi. Dei maschi uno era da poco, un altro cosi cosi', ma il terzo era da record book. Bello, veramente grosso, e con una "barba" probabilmente da 10 pollici. Ho un binocolo ultrapotente montato su un treppiede alla finestra della camera da pranzo e pareve che li potessi toccare con la mano. Il bellissimo Tom lo avrei potuto prendere molto facilmente dalla finestra con la .22 Hornet. Ma.... ma la stagione si apre il 15 Marzo, ed e' vietato usare armi rigate. Speriamo che non me lo freghi nessuno quando sconfina su terreni altrui, che non finisca in bocca a un coyote o un bobcat, e che continui a bazzicare qui intorno fino all'apertura. Ma mi rendo conto che per beccarlo mi ci vorra' un cu10 come Porta Capuana...
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Stamattina otto tacchini nel mio pascolo, cinque femmine e tre maschi. Dei maschi uno era da poco, un altro cosi cosi', ma il terzo era da record book. Bello, veramente grosso, e con una "barba" probabilmente da 10 pollici. Ho un binocolo ultrapotente montato su un treppiede alla finestra della camera da pranzo e pareve che li potessi toccare con la mano. Il bellissimo Tom lo avrei potuto prendere molto facilmente dalla finestra con la .22 Hornet. Ma.... ma la stagione si apre il 15 Marzo, ed e' vietato usare armi rigate. Speriamo che non me lo freghi nessuno quando sconfina su terreni altrui, che non finisca in bocca a un coyote o un bobcat, e che continui a bazzicare qui intorno fino all'apertura. Ma mi rendo conto che per beccarlo mi ci vorra' un cu10 come Porta Capuana...



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Il 15 Marzo è vicino. Se lo vuoi mantenere lì......granaglia a gogò seminata in giro.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Tocca modifica' er forno.......se e' de taglia gigante :mrgreen:! Posta 'na foto se more all'apertura.....co' le penne....no cotto&mangiato [Trilly-77-24.gif]!Ciao.

Aho, a romanaccio! Mica e' 'no struzzo!

O.T.
Lo sapevi che il vecchio nome di Civitavecchia era Centocelle? Credo di aver postato qui molti anni fa una mia poesia in romanesco intitolata "La Maledizzione de Centocelle." Forse qualcuno se la ricorda. Quando ho un po' di tempo la trovo (e' su carta) e la ricopio nella sezione "Altro." Oggi cio' da fa'. Stemo costruenno un gallinaro novo pe' li polli da carne. Gia' ce n'ho uno pe' le galline ovarole.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Che ne so'?!?........ l'hai detto te ch'era grosso [Trilly-77-24.gif]!?! Lasciamo perde le maledizzzioni (co' 3 z!) de Centocelle : ce n'ho giusto una che aleggia sotto casa mia.......te farebbi veni' a parcheggia' a qualsiasi ora del giorno o della notte.....poi ne riparlamo [14]! Ciao.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

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Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

E' come il colombaccio....chissa' se fanno la preapetura al gallinaccio e soprattutto quanto ne discutono [Trilly-77-24.gif]!?!Vabbe'....ciao.

Nella mia zona la preapertura non c'e'. Si caccia dal 15 Marzo al 30 Aprile. In altre zone dove ce ne sono di piu' ci sono due stagioni, una autunnale e una primaverile. Naturalmente solo i maschi sono cacciabili. Le femmine mai. Se faceste lo stesso voi con i fagiani (selvatici) sai quanti ce ne sarebbero? Ecco perche' piano piano adesso di tacchini ce ne sono piu' di quanti ce ne fossero quando Cristoforo Colombo arrivo', ed in stati dove non c'erano mai stati prima. Ammazzi una femmina e elimini una produttrice di uova e nidiate per diversi anni. Un maschio solo invece ne puo' fecondare dozzine e quindi se ne puo' tranquillamente ridurre il numero senza compromettere future generazioni. Pero' credo che in qualche parte d'Italia abbiano capito questa semplice verita' e le fagiane siano protette. Da noi non sono abbattibili in nessuno stato a meno che non si tratti di gabbiarole in qualche agroturistica venatoria dove i fagiani veri non ci sono.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Si caccia dal 15 Marzo al 30 Aprile. In altre zone dove ce ne sono di piu' ci sono due stagioni, una autunnale e una primaverile. Naturalmente solo i maschi sono cacciabili. Le femmine mai. Se faceste lo stesso voi con i fagiani (selvatici) .......

Giova'....qua' solo la parola "primaverile" .....fa' accendere tutti i sensori d'allarme dell' ispra heuuu.gif]! Mettici poi l'ala protezionistica di alcuni club venatori esclusivi....che negherebbe pure l'evidenza .......stamo bene come stamo....c'e' poco da fa' [14]! Qui de gestione fauna nun se sa' nemmeno che vordi'...de caccia pe' specie meno che mai : l'unici che sparano tutto l'anno so' i selecontrollori...ma a quelli la massoneria gle spiccia casa :mrgreen: !Ciao.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Diciamo anche che in america, la federal ( e non so se altre case ) commercializzano munizioni specifiche per tacchini, anatidi ed anche fagiani, dove una parte del costo serve a coprire le spese per la gestione degli habitat ..... nel Bel Paese si cerca il prezzo, figuriamoci se si è disposti a spendere pochi cent in più, sapendo che vanno per l'ambiente. Anni fà la baschieri ci provò con la collezione Migra dotate tutte di borre fotodegratabili, costavano più di oggi, che già costan care, ma a leggere i commenti sulle recensioni .... tutti a giudicare il costo, nessuno lo scopo. La baschieri ha così eliminato quelle borre dalla produzione.
W l'america, dove anche i francobolli sono dedicati alla gestione degli habitat, dove il cacciatore è stimato, rispettato e vera risorsa per l'ambiente.
 

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    La stanza della chat è stata ripulita dai vecchi messaggi!
  • kunfors @ kunfors:
    QUESTA chat e come la vecchia chat ...di anni fa ?
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    che si usava hai chiatare ? con altri utenti conessi ?
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    L'ospite salve si è unito alla stanza.
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    @kunfors, Esatto... Sol che con l' avvento di whatsapp e i vari social al momento è abbastanza inutilizzata purtroppo... Ad averla avuta gli anni passati abrebbe fatto furore:-)
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      Marco @ Marco: @kunfors, Esatto... Sol che con l' avvento di whatsapp e i vari social al momento è abbastanza...
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