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eugenioamodeo
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eugenioamodeo

Cacciatore (10/100)
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14 Giugno 2024
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Ciao a tutti! sono Eugenio, uno studente di 23 anni di Roma che sta scrivendo una tesi di antropologia alimentare sul consumo di selvaggina in Italia. Starei cercando almeno 4 cacciatori da intervistare: uno giovane, uno di mezza età, uno anziano, e una donna. Se qualcuno fosse in vena di farsi una chiacchiera sulla propria esperienza sulla caccia, mi farebbe un grande favore!

PS punti bonus se cacciate in Toscana, ma qualunque posto in Italia va benissimo!!
Saluti
Eugenio Amodeo
 
Io sono "anziano" ("vegliardo" e' piu' esatto). Che voi sape'??? Io ho cacciato in Italia da quando ero bambino (nato nel 1948) e fino al 1974. Nel 1975 emigrai in America, dove caccio tuttora. Ho cacciato e caccio di tutto, dagli "uccellesimi" (uccellini minuscoli), agli uccelli, agli uccellotti, agli uccelloni e alle lepri im Italia, e in America dai beccaccini, alle starne, ai fagiani, lepri, conigli, scoiattoli, anatre, cervi, orsi, tacchini selvatici. Sono sicuro che le mie cacce in America sarebbero fuori tema, e le mie esperienze venatorio/culinarie in Italia sono--per te--antiche, visto che l'Italia l'ho lasciata prima che tu fossi nato. Ma se vuoi, chiedimi pure.

P.S.

Nun te fida' troppo de le risposte de li toscani. Ce lo sanno tutti che so' buciardi!!! :)
 
Ultima modifica:
Caro Giovanni, innanzitutto grazie per la risposta e la disponibilità! La mia ricerca è incentrata soprattutto sulla caccia nel Chianti, per questo chiedo a gran voce i toscani! Ma anche la tua esperienza da oltreoceano è più che ben accetta! Volevo chiederti un paio di cose:

- Oggi si parla tanto di cambiamento climatico e variazione del paesaggio naturale; data la tua lunga esperienza come cacciatore, hai notato se gli animali nel corso dei decenni hanno assunto comportamenti e abitudini diverse dovute a queste modificazioni? Se sì, hai dovuto cambiare tecniche di caccia per adattarti a queste variazioni?

- Sappiamo che la caccia è usata anche come misura per tenere a freno la crescita incontrollata di specie animali che non spesso hanno predatori nei loro habitat (in Italia) come il cinghiale o il cervo, che oltretutto danneggiano le colture; ciononostante, si stima che il 90% della selvaggina presente nei ristoranti italiani provenga dall’ estero. Come ti spieghi questo paradosso?

- Ci sono pratiche ritualistiche che pratichi prima, durante o dopo la battuta di caccia? Anche semplici atti scaramantici o portafortuna.

- Cacci da solo o in gruppo? Se in gruppo, sono presenti donne? Come pensi che sia percepita la donna cacciatrice all’ interno delle comunità di cacciatori?



Capisco che sono domande complesse, ma se avessi voglia di rispondere sarebbe fantastico! Nel caso non voglia scrivere, se ti va, puoi lasciarmi un recapito al quale potrei contattarti e fare una breve chiacchierata. Ti ringrazio ancora per la disponibilità.

Eugenio
 
Oltre alle esperienze, suggerimenti e le risposte che ti potranno dare gli iscritti toscani e non .. nell’area blog ci sono diversi racconti di caccia che puoi leggere e magari nel frattempo farti un idea sulle meraviglie e bellezze del mondo della caccia 👍

Ti allego il link per comodità un saluto Frank

 
Caro Eugenio.....sei di Roma ma vuoi saper nello specifico della Caccia nel Chianti 😁! Vabbè.....nell'attesa di qualche Toscano doc...vediamo di dar qualche risposta a carattere ovviamente personale 👍

Si....si parla moltissimo di cambiamento climatico...ma sembra che ai grandi della terra freghi decisamente poco....G7 in corso docet 😳! L'europa par volersi ergere a salvatrice del pianeta, abbracciando tutte le politiche green immaginabili ( dall'elettrico, alle rinnovabili, ecc.) senza minimamente contare che per attuarle nell'immediato si fan danni enormi nelle zone di provenienza dei vari metalli nobili x batterie e quant'altro, doverosamente tenendo anche conto che Cina e India nella loro pazzesca espansione economica inquinano come se non ci fosse un domani 🙄!

Mettici pure due "belle" guerre in atto, una più catastrofica dell'altra, sempre a livello ambientale, perché della vita umana frega ancor meno.....ecco lì che il disastro è sempre più prossimo.
Ovviamente dal nostro piccolo posto d'osservazione ch'è il territorio dove esercitiamo la nostra passione i cambiamenti nell'arco degli anni lì abbiam notati....eccome 😳!

Innanzitutto l'antropizzazione del paese : la presenza ormai quasi ovunque dell'opera dell'uomo, con tutte le conseguenze del caso, ha portato un mutamento significativo del comportamento e della presenza di molte specie, con prevalenza di alcune più opportuniste e invasive a discapito di altre più fragili e particolari 🤷‍♂️

Sul fatto che la caccia è usata anche come unità di misura per contenere l'espansione d'alcune specie avrei qualche dubbio....che I signori dell'ispra magari potrebbero chiarirmi...ma che ovviamente esulano dal farlo !
Sicuramente è cosi per quel che riguarda il cinghiale, dato che i danni della specie ormai son noti anche ai sassi : giusto qualche giorno fa' moriva uno scooterista 57enne qua' a Roma per un frontale con un cinghiale 😳!

Il paradosso come lo chiami tu, della selvaggina nei ristoranti m'è ignoto, ma si sa' che in questo paese, grazie ad una campagna diffamatoria iniziata negli anni '80 e mai interrotta, tutto ciò ch'è Caccia o Cacciatore rappresenta il male del mondo.....quindi da evitare come la peste, mentre potrebbe esser fonte di guadagno per la ristorazione e quant'altro, quindi niente di più facile che ci si rivolga all'estero, dove più intelligentemente, sfruttano la selvaggina anche come risorsa economica.

Si....pratico un rito da quando ho memoria: metto sempre prima il calzettone sinistro e relativo scarpone...poi il destro e, affinché la giornata sia proficua, devo abbattere il 1° selvatico con il 1° colpo....altrimenti posso anche andare a casa 🤣!

Caccio raramente da solo, quasi sempre con 2 Amici fraterni 🤗 Non ho mai cacciato con il gentil sesso....ma non avrei problemi a farlo 👍! Basta che non m'impallini se magari ho espresso disappunto sul suo look da cacciatrice 🤣!

Ciao....un salutone

P.s. onoro in tavola tutta la selvaggina da me cacciata 👍
 
Ultima modifica:
Caro Giovanni, innanzitutto grazie per la risposta e la disponibilità! La mia ricerca è incentrata soprattutto sulla caccia nel Chianti, per questo chiedo a gran voce i toscani! Ma anche la tua esperienza da oltreoceano è più che ben accetta! Volevo chiederti un paio di cose:

- Oggi si parla tanto di cambiamento climatico e variazione del paesaggio naturale; data la tua lunga esperienza come cacciatore, hai notato se gli animali nel corso dei decenni hanno assunto comportamenti e abitudini diverse dovute a queste modificazioni? Se sì, hai dovuto cambiare tecniche di caccia per adattarti a queste variazioni?

- Sappiamo che la caccia è usata anche come misura per tenere a freno la crescita incontrollata di specie animali che non spesso hanno predatori nei loro habitat (in Italia) come il cinghiale o il cervo, che oltretutto danneggiano le colture; ciononostante, si stima che il 90% della selvaggina presente nei ristoranti italiani provenga dall’ estero. Come ti spieghi questo paradosso?

- Ci sono pratiche ritualistiche che pratichi prima, durante o dopo la battuta di caccia? Anche semplici atti scaramantici o portafortuna.

- Cacci da solo o in gruppo? Se in gruppo, sono presenti donne? Come pensi che sia percepita la donna cacciatrice all’ interno delle comunità di cacciatori?



Capisco che sono domande complesse, ma se avessi voglia di rispondere sarebbe fantastico! Nel caso non voglia scrivere, se ti va, puoi lasciarmi un recapito al quale potrei contattarti e fare una breve chiacchierata. Ti ringrazio ancora per la disponibilità.

Eugenio
Rispondo in ordine:

1. Cambiamento climatico. E' vero, se ne parla tanto, anche troppo, ma per quanto riguarda la mia esperienza non ho notato differenze notevoli. Il pianeta ha avuto cambiamenti climatici estremi nella sua lunghissima esistenza, da glaciazioni tremende, con i poli che occupavano quasi meta' del pianeta, a sglaciazioni che, per esempio, trasformarono l'intera pianura nordamericana dalla costa del Maine alle Montagne Rocciose in un enorme mare interno. Eppure non c'erano ne' auto, ne' industrie, e neanche esseri umani. Andro' controcorrente, ma credere che le variazioni climatiche: a.) siano dovute soprattutto alle attivita' umane, e b.) possano essere controllate dall'uomo e' un'assurdiita'. Ovviamente la migratoria e' influenzata anche dal clima. Durante gli inverni piu' freddi scende piu' a sud, durante quelli meno freddo rimane piu'a nord. Ma il clima varia ogni anno, da decennio a decennio, da secolo a secolo, diviene piu' freddo o meno freddo, ed e' influenzato da tanti fattori, comprese le eruzioni vulcaniche e l'attivita' solare. Quest'anno l'Alabama, dove risiedo, che e' in zona subtropicale, ha avuto un inverno freddissimo. E cosi' il nordest degli stati uniti. Quando mi arrivava il conto del riscaldamento mi auguravo che il riscaldamento globale si sbrigasse ad arrivare! Sei libero di non credermi, ma tutto questo blaterare sul clima e' IMHO una trama dei vari governi per ottenere piu' potere regolatorio ed imporre piu' tasse.

2. Penso che la selvaggina consumata nei ristoranti italiani provenga da stati dove la caccia non e' libera e la selvaggina appartiene al proprietario del fondo, non allo stato. Cio' permette un rapporto ottimale fra selvaggina, agricoltura, specie non cacciabili, ecc., un raccolto organizzato con abbattimenti numerosi e simultanei nelle grandi battute praticate, e la possibilita' di esportare capi interi o parti macellate trattati a dovere da persone specializzate dopo l'abbattimento la cui conservazione e il cui trasporto e' effettuato in maniera consistente, sanitaria, e ben organizzata. Un proprietario di ristorante non puo' contare su cacciatori individuali o squadre locali di fornire sempre cio' che serve, e non sa come vengano preparate le spoglie per il macello, e la spedizione puo' essere meno affidabile. Almeno credo che sia cosi'. Ma non abito in Italia e di sicuro non so. Ero amico del proprietario di un famoso ristorante dei Castelli Romani, e lui ogni tanto andava in qualche paese dell'Est Europa e tornava con fagiani, starne, lepri, caprioli che poi faceva preparare dai suoi cuochi perche' venissero serviti (a prezzi astronomici) agli avventori ben abbienti che ordinabano sella di capriolo, o lepre in salmi', o fagiano farcito... Negli U.S. non e' permesso vendere o servire nei ristoranti animali abbattuti durante la caccia sportiva, e la selvaggina disponibile nei ristoranti, dalle zampe di rana toro, alla coda di alligatore, a gallinacei ed anatidi, struzzi, cervi, wapiti, ecc. proviene tutta da allevamenti.

3. Pratiche ritualistiche? Nel Ventunesimo Secolo? No, per me niente bruch (vegetazione infilata in bocca all'animale morto come "ultimo pasto"), o rametto di quercia intriso del sangue dell'animale infilato nel nastro del cappello, o Weidmannsheil, o vestito di loden e cappelluccio col ciuffo di peli di camoscio. Queste sono antiche tradizioni teutoniche, animistiche, ridicole. Ma finche' le etnie che le seguono da secoli le praticano, a me va bene. Ma quando tanti cacciatori italiani le scimmiottano, magari neanche in maniera ortodossa, mi scompiscio dal ridere. "Ber cignale, Romole'! Vaddimansello! Aspetta che je metto 'n mazzo de cicoria ner grugno, e a te ' te 'nfilo ner beretto 'sto gambo de finocchio servatico ammollato ner sangue..."
I miei "riti," essendo un americano d'adozione, se non di nascita, sono pragmatisti. Quando caccio i cervi, la mattina doccia e shampoo con un sapone che elimina per diverse ore l'odore umano, e deodorante dello stesso tipo sotto le ascelle. Mi lavo i denti con il bicarbonato, perche' i dentifrici comuni sono profumati. I miei vestiti e calzature da caccia sono conservati in un grosso recipiente di plastica a tenuta d'aria. Lavo anche questi con detersivo speciale, privo di profumi, e che elimina tutti gli odori prima di riporli nello scatolone, nel quale ci sono diversi "dischi" di plastica impregnati di una sostanza che profuma di terra fresca di bosco appena scavata e che impartisce quell'aroma a tutti i vestiti. Grazie a questi "riti" ho avuto cervi e anche volpi ed altri mammiferi dal naso fino che mi si sono avvicinati--anche se sottovento da me--che non sono riusciti a percepire qualsiasi odore sospettoso.

Dopo l'abbattimento, se non sono lontano da casa (come lo ero nel Montana e in Alaska, dove dovevo trasportare la preda a lungo, e a volte col caldo e la dovevo percio' sventrare sul luogo dell'abbattimento--oggi caccio vicino casa) tiro su l'animale nel mio fuoristrada con un verricello elettrico) lo porto a casa, lo appendo a testa in giu', lo spello, lo sventro, lo squarto, e poi faccio tutto cio' che si fa con la selvaggina, da un periodo di riposo in un frigorifero, alla macellazione dettagliata, all'impacchettamento a vuoto, al surgelamento. Io mangio tutto cio' che caccio, insieme a mia moglie (e mia figlia prima che si sposasse e andasse a vivere in un altro stato), eccettuati i nocivi (cornacchie, coyotes, volpi, procioni, opossums). Non concepisco affatto il cacciare per i trofei e regalare la carne. E a me i trofei non interessano. Sono un cicciaiolo. Fra un cervo magro con palchi enormi ed uno grasso e grosso con due palchi stentati e ridicoli, scegliero' quest'ultimo. Il rito finale avviene in cucina, dove onoro la selvaggina con la cottura giusta, e a tavola, dove la onoro col non lasciarne neanche una molecola nel piatto...

Tornando ai riti e alle superstizioni, io non mi incavolo neanche se qualcuno non "cognoscente" dei riti venatori mi augura "IBAL!" Prova a augurare "IBAL" a un toscano, e senti le bestemmie... Ma anche un romano non sarebbe da meno. Come minimo ti becchi un "A fijo de 'na m....tta!"

4. In genere caccio da solo. Ma a Kodiak cacciavo spesso anatre con un amico/collega. Spesso ho cacciato con mia moglie e con mia figlia. Mia figlia ha abbattuto la prima anatra a 14 anni, il primo cervo a 15. Mia moglie ha preso diversi cervi, sia nel Montana che in Alaska. Qui ancora no, ma mi si e' impigrita.... Alzarsi alle 3 di mattina le e' impossibile. A cervi mi siedo nel mio capanno un'ora e mezza prima dell'alba. Magari mi faccio una pennica, ma mi risvegliano gli uccelletti. Spesso mi entra qualche scricciolo nel capanno e si appollaia sulla canna del fucile. Io sono completamente mimetizzato ed inodore, e cosi' non si spaventano.

Le donne cacciatrici e tiratrici sono molto piu' comuni negli U.S. Se non vado errato, 30% dei cacciatori americani sono di sesso femminile. Mia moglie a Kodiak ha vinto diverse gare di tiro di pistola e un anno ha vinto il trofeo femminile dello stato dell'Alaska di tiro di tipo militare, con il mio AR 15, sparando a bersagli fino a 500 metri (senza ottica), un punteggio superiore a quello di diversi soldati della National Guard che parteciparono alla gara.

Spero di aver risposto esaurientemente e chiaramente. Sei sempre libero di chiedermi di piu'. Come ex-insegnante di liceo e part-time docente universitario, per uno studente che sta cercando di fare un buon lavoro con un progetto o una ricerca mi faccio sempre a quattro.
 
Ciao, riguardo al consumo di selvaggina alimentare, per la tesi, allargherei un po' di più gli orizzonti, includendo anche piatti tipici del ns paese eccellente nel cucinare la cacciagione e selvaggina tipo, lo spiedo bresciano, in Lombardia, polenta ed osei famosi nel veneto, e perché no inserire anche ricette antiche oggi magari scomparse o quasi, come, quella che mi trovo vista nelle puglie dei tordi in barattoli di vetro cucinati per la conservazione, non so se oggi ancora in uso . Ogni regione ha le proprie ricette tutte eccezionali . Saluti
 
Ciao, riguardo al consumo di selvaggina alimentare, per la tesi, allargherei un po' di più gli orizzonti, includendo anche piatti tipici del ns paese eccellente nel cucinare la cacciagione e selvaggina tipo, lo spiedo bresciano, in Lombardia, polenta ed osei famosi nel veneto, e perché no inserire anche ricette antiche oggi magari scomparse o quasi, come, quella che mi trovo vista nelle puglie dei tordi in barattoli di vetro cucinati per la conservazione, non so se oggi ancora in uso . Ogni regione ha le proprie ricette tutte eccezionali . Saluti
Vedo che sei di Sabaudia. E' vero che da quelle parti la folaga e' preferita alle anatre, in cucina? Un mio amico il cui Padre era socio della riserva di Fogliano (conosci? oggi e' parco) mi diceva che quando c'era una tela alle folaghe quelli del posto offrivano anatre selvatiche in cambio di folaghe. Io a Fogliano di folaghe ne presi tante, e a dire la verita', se spellate, private del grasso e della ghiandola sebacea della coda, e cucinate a dovere, erano ottime. Anche di quelle americane ne ho prese e consumate parecchie. E sempre a dire la verita', a Kodiak, dove germani ed alzavole si ingozzavano di uova di salmone nei rigagnoli dove i salmoni si accoppiavano, anche se li spellavi e sgrassavi se non li mettevi a marinare nel latte avevano un sapore pescioso sgradevole. Fischioni e canapiglie, essendo esclusivamente vegetariani e non mangiando quelle uova, quella puzza non ce l'avevano mai. Mai vista una folaga a Kodiak in 29 anni, a proposito.
 
Vedo che sei di Sabaudia. E' vero che da quelle parti la folaga e' preferita alle anatre, in cucina? Un mio amico il cui Padre era socio della riserva di Fogliano (conosci? oggi e' parco) mi diceva che quando c'era una tela alle folaghe quelli del posto offrivano anatre selvatiche in cambio di folaghe. Io a Fogliano di folaghe ne presi tante, e a dire la verita', se spellate, private del grasso e della ghiandola sebacea della coda, e cucinate a dovere, erano ottime. Anche di quelle americane ne ho prese e consumate parecchie. E sempre a dire la verita', a Kodiak, dove germani ed alzavole si ingozzavano di uova di salmone nei rigagnoli dove i salmoni si accoppiavano, anche se li spellavi e sgrassavi se non li mettevi a marinare nel latte avevano un sapore pescioso sgradevole. Fischioni e canapiglie, essendo esclusivamente vegetariani e non mangiando quelle uova, quella puzza non ce l'avevano mai. Mai vista una folaga a Kodiak in 29 anni, a proposito.
Ciao, forse una volta si, ma penso più per la quantità di carne dello scambio che altro. Anche se buone spellate (come la gallinella) penso che non possono mai competere con un alzavola o un germano. Io sono anni che le grazio nelle poche occasioni, forse perché no n c'è più la fame di una volta . Saluti
 
Ancora adesso in particolare nella zona di Fondi è cosi, solamente che venendo a diminuire le zone dove cacciarle ,la maggior parte dei cacciatori si è convertita ai tordi e più "tecnici" alle beccacce e ai cinghiali. Ho conosciuto persone che il giorno della "caccerella" a Fogliano facevano i barcaioli e con varie "astuzie" facevano sparire folaghe che poi con la bicicletta portavano a vendere a S.F. Circeo dove andavano a ruba
 
Ancora adesso in particolare nella zona di Fondi è cosi, solamente che venendo a diminuire le zone dove cacciarle ,la maggior parte dei cacciatori si è convertita ai tordi e più "tecnici" alle beccacce e ai cinghiali. Ho conosciuto persone che il giorno della "caccerella" a Fogliano facevano i barcaioli e con varie "astuzie" facevano sparire folaghe che poi con la bicicletta portavano a vendere a S.F. Circeo dove andavano a ruba
Un giorno a Fogliano, da una botte, presi tre bellissimi fischioni e quindici folaghe. Un'altra volta il mio amico/compagno di scuola ed io prendemmo, oltre a diverse anatre "normali," anche una bella volpoca. Purtroppo le sparammo in due a trenta metri dalla botte, e il tassidermista non pote' imbalsamarla. Troppo rovinata dalle due scariche simultanee da 36 grammi di pallini del 5. Un vero peccato. Fogliano era una riserva meravigliosa. Oggi che e' parco mi dicono che e' diventata un cesso, mal curata, i laghi invasi da alghe, le strutture marcescenti.
 
Ciao a tutti! sono Eugenio, uno studente di 23 anni di Roma che sta scrivendo una tesi di antropologia alimentare sul consumo di selvaggina in Italia. Starei cercando almeno 4 cacciatori da intervistare: uno giovane, uno di mezza età, uno anziano, e una donna. Se qualcuno fosse in vena di farsi una chiacchiera sulla propria esperienza sulla caccia, mi farebbe un grande favore!

PS punti bonus se cacciate in Toscana, ma qualunque posto in Italia va benissimo!!
Saluti
Eugenio Amodeo
Ciao io ho 20 anni e sono toscano però caccio nella zona di Livorno/pisa/grosseto.
 
Grazie per la risposta! Quando parli di campagna diffamatoria iniziata negli anni '80 e mai interrotta, a cosa fai riferimento esattamente? Sai se esistono fonti a riguardo, articoli, qualunque cosa?
 
Rispondo in ordine:

1. Cambiamento climatico. E' vero, se ne parla tanto, anche troppo, ma per quanto riguarda la mia esperienza non ho notato differenze notevoli. Il pianeta ha avuto cambiamenti climatici estremi nella sua lunghissima esistenza, da glaciazioni tremende, con i poli che occupavano quasi meta' del pianeta, a sglaciazioni che, per esempio, trasformarono l'intera pianura nordamericana dalla costa del Maine alle Montagne Rocciose in un enorme mare interno. Eppure non c'erano ne' auto, ne' industrie, e neanche esseri umani. Andro' controcorrente, ma credere che le variazioni climatiche: a.) siano dovute soprattutto alle attivita' umane, e b.) possano essere controllate dall'uomo e' un'assurdiita'. Ovviamente la migratoria e' influenzata anche dal clima. Durante gli inverni piu' freddi scende piu' a sud, durante quelli meno freddo rimane piu'a nord. Ma il clima varia ogni anno, da decennio a decennio, da secolo a secolo, diviene piu' freddo o meno freddo, ed e' influenzato da tanti fattori, comprese le eruzioni vulcaniche e l'attivita' solare. Quest'anno l'Alabama, dove risiedo, che e' in zona subtropicale, ha avuto un inverno freddissimo. E cosi' il nordest degli stati uniti. Quando mi arrivava il conto del riscaldamento mi auguravo che il riscaldamento globale si sbrigasse ad arrivare! Sei libero di non credermi, ma tutto questo blaterare sul clima e' IMHO una trama dei vari governi per ottenere piu' potere regolatorio ed imporre piu' tasse.

2. Penso che la selvaggina consumata nei ristoranti italiani provenga da stati dove la caccia non e' libera e la selvaggina appartiene al proprietario del fondo, non allo stato. Cio' permette un rapporto ottimale fra selvaggina, agricoltura, specie non cacciabili, ecc., un raccolto organizzato con abbattimenti numerosi e simultanei nelle grandi battute praticate, e la possibilita' di esportare capi interi o parti macellate trattati a dovere da persone specializzate dopo l'abbattimento la cui conservazione e il cui trasporto e' effettuato in maniera consistente, sanitaria, e ben organizzata. Un proprietario di ristorante non puo' contare su cacciatori individuali o squadre locali di fornire sempre cio' che serve, e non sa come vengano preparate le spoglie per il macello, e la spedizione puo' essere meno affidabile. Almeno credo che sia cosi'. Ma non abito in Italia e di sicuro non so. Ero amico del proprietario di un famoso ristorante dei Castelli Romani, e lui ogni tanto andava in qualche paese dell'Est Europa e tornava con fagiani, starne, lepri, caprioli che poi faceva preparare dai suoi cuochi perche' venissero serviti (a prezzi astronomici) agli avventori ben abbienti che ordinabano sella di capriolo, o lepre in salmi', o fagiano farcito... Negli U.S. non e' permesso vendere o servire nei ristoranti animali abbattuti durante la caccia sportiva, e la selvaggina disponibile nei ristoranti, dalle zampe di rana toro, alla coda di alligatore, a gallinacei ed anatidi, struzzi, cervi, wapiti, ecc. proviene tutta da allevamenti.

3. Pratiche ritualistiche? Nel Ventunesimo Secolo? No, per me niente bruch (vegetazione infilata in bocca all'animale morto come "ultimo pasto"), o rametto di quercia intriso del sangue dell'animale infilato nel nastro del cappello, o Weidmannsheil, o vestito di loden e cappelluccio col ciuffo di peli di camoscio. Queste sono antiche tradizioni teutoniche, animistiche, ridicole. Ma finche' le etnie che le seguono da secoli le praticano, a me va bene. Ma quando tanti cacciatori italiani le scimmiottano, magari neanche in maniera ortodossa, mi scompiscio dal ridere. "Ber cignale, Romole'! Vaddimansello! Aspetta che je metto 'n mazzo de cicoria ner grugno, e a te ' te 'nfilo ner beretto 'sto gambo de finocchio servatico ammollato ner sangue..."
I miei "riti," essendo un americano d'adozione, se non di nascita, sono pragmatisti. Quando caccio i cervi, la mattina doccia e shampoo con un sapone che elimina per diverse ore l'odore umano, e deodorante dello stesso tipo sotto le ascelle. Mi lavo i denti con il bicarbonato, perche' i dentifrici comuni sono profumati. I miei vestiti e calzature da caccia sono conservati in un grosso recipiente di plastica a tenuta d'aria. Lavo anche questi con detersivo speciale, privo di profumi, e che elimina tutti gli odori prima di riporli nello scatolone, nel quale ci sono diversi "dischi" di plastica impregnati di una sostanza che profuma di terra fresca di bosco appena scavata e che impartisce quell'aroma a tutti i vestiti. Grazie a questi "riti" ho avuto cervi e anche volpi ed altri mammiferi dal naso fino che mi si sono avvicinati--anche se sottovento da me--che non sono riusciti a percepire qualsiasi odore sospettoso.

Dopo l'abbattimento, se non sono lontano da casa (come lo ero nel Montana e in Alaska, dove dovevo trasportare la preda a lungo, e a volte col caldo e la dovevo percio' sventrare sul luogo dell'abbattimento--oggi caccio vicino casa) tiro su l'animale nel mio fuoristrada con un verricello elettrico) lo porto a casa, lo appendo a testa in giu', lo spello, lo sventro, lo squarto, e poi faccio tutto cio' che si fa con la selvaggina, da un periodo di riposo in un frigorifero, alla macellazione dettagliata, all'impacchettamento a vuoto, al surgelamento. Io mangio tutto cio' che caccio, insieme a mia moglie (e mia figlia prima che si sposasse e andasse a vivere in un altro stato), eccettuati i nocivi (cornacchie, coyotes, volpi, procioni, opossums). Non concepisco affatto il cacciare per i trofei e regalare la carne. E a me i trofei non interessano. Sono un cicciaiolo. Fra un cervo magro con palchi enormi ed uno grasso e grosso con due palchi stentati e ridicoli, scegliero' quest'ultimo. Il rito finale avviene in cucina, dove onoro la selvaggina con la cottura giusta, e a tavola, dove la onoro col non lasciarne neanche una molecola nel piatto...

Tornando ai riti e alle superstizioni, io non mi incavolo neanche se qualcuno non "cognoscente" dei riti venatori mi augura "IBAL!" Prova a augurare "IBAL" a un toscano, e senti le bestemmie... Ma anche un romano non sarebbe da meno. Come minimo ti becchi un "A fijo de 'na m....tta!"

4. In genere caccio da solo. Ma a Kodiak cacciavo spesso anatre con un amico/collega. Spesso ho cacciato con mia moglie e con mia figlia. Mia figlia ha abbattuto la prima anatra a 14 anni, il primo cervo a 15. Mia moglie ha preso diversi cervi, sia nel Montana che in Alaska. Qui ancora no, ma mi si e' impigrita.... Alzarsi alle 3 di mattina le e' impossibile. A cervi mi siedo nel mio capanno un'ora e mezza prima dell'alba. Magari mi faccio una pennica, ma mi risvegliano gli uccelletti. Spesso mi entra qualche scricciolo nel capanno e si appollaia sulla canna del fucile. Io sono completamente mimetizzato ed inodore, e cosi' non si spaventano.

Le donne cacciatrici e tiratrici sono molto piu' comuni negli U.S. Se non vado errato, 30% dei cacciatori americani sono di sesso femminile. Mia moglie a Kodiak ha vinto diverse gare di tiro di pistola e un anno ha vinto il trofeo femminile dello stato dell'Alaska di tiro di tipo militare, con il mio AR 15, sparando a bersagli fino a 500 metri (senza ottica), un punteggio superiore a quello di diversi soldati della National Guard che parteciparono alla gara.

Spero di aver risposto esaurientemente e chiaramente. Sei sempre libero di chiedermi di piu'. Come ex-insegnante di liceo e part-time docente universitario, per uno studente che sta cercando di fare un buon lavoro con un progetto o una ricerca mi faccio sempre a quattro.
Non so come ringraziarti per una risposta cosí dettagliata ed esaustiva, sei stato gentilissimo e simpatico. A questo punto ti faccio peró una domanda: nel punto 2 hai detto che negli States la carne selvatica nei ristoranti proviene tutta da allevamento... non trovi che in questo modo si perda un po' il senso del consumo di questo tipo di carne? Magari sbaglio io, peró (da non cacciatore) trovo che il fascino legato al consumo della carne di questo tipo di animali sia dato proprio dal fatto che sono selvaggi e non addomesticati. Addomesticando si perde appunto il fascino legato a questa caratteristica selvaggia, all' idea che l' animale é puro in quanto creatura della foresta che si é nutrito solo con cibo fornito dalla natura. Tu cosa ne pensi?
PS l' abilitá di tua moglie col fucile é remarkable :)
 
Ciao, riguardo al consumo di selvaggina alimentare, per la tesi, allargherei un po' di più gli orizzonti, includendo anche piatti tipici del ns paese eccellente nel cucinare la cacciagione e selvaggina tipo, lo spiedo bresciano, in Lombardia, polenta ed osei famosi nel veneto, e perché no inserire anche ricette antiche oggi magari scomparse o quasi, come, quella che mi trovo vista nelle puglie dei tordi in barattoli di vetro cucinati per la conservazione, non so se oggi ancora in uso . Ogni regione ha le proprie ricette tutte eccezionali . Saluti
Grazie per la risposta! Certamente, l' ultimo capitolo della tesi si concentra sul ruolo che la selvaggina gioca nella cucina italiana oggi, sia nel consumo in ambito familiare che in ristoranti di lusso, e sull' approccio dei movimenti slow food a riguardo. Sai dirmi qualcosa su queste cose? E' vero che la selvaggina nel giro di pochi decenni é passata da essere considerata cibo povero (ho letto molto questa cosa ma non trovo fonti a riguardo) a essere spessissimo presente nei menú di ristoranti stellati? Il ribaltamento culinario della selvaggina in Italia dove e come comincia? Pensi si possa dire che il punto di svolta arriva col Trigabolo di Argenta negli anni 90?
 
Non so come ringraziarti per una risposta cosí dettagliata ed esaustiva, sei stato gentilissimo e simpatico. A questo punto ti faccio peró una domanda: nel punto 2 hai detto che negli States la carne selvatica nei ristoranti proviene tutta da allevamento... non trovi che in questo modo si perda un po' il senso del consumo di questo tipo di carne? Magari sbaglio io, peró (da non cacciatore) trovo che il fascino legato al consumo della carne di questo tipo di animali sia dato proprio dal fatto che sono selvaggi e non addomesticati. Addomesticando si perde appunto il fascino legato a questa caratteristica selvaggia, all' idea che l' animale é puro in quanto creatura della foresta che si é nutrito solo con cibo fornito dalla natura. Tu cosa ne pensi?
PS l' abilitá di tua moglie col fucile é remarkable :)
In genere quelli che ordinano selvaggina nei ristoranti non sono cacciatori. Al ristorante io ordino bistecche di manzo. Concordo che mi pare assurdo ordinare una pietanza a base di carne proveniente da "selvaggina" d'allevamento. La migliore caratteristica della selvaggina libera e' che non e' stata allevata con mangimi contenenti antibiotici, sostanze chimiche, e forse anche ormoni che ne facilitano la crescita. Ecco perche' io non comprerei ne' mangerei mai pesci d'allevamento, e specialmente salmoni, appunto imbottiti di antibiotici e ormoni. Comunque sono assolutamente d'accordo con le leggi U.S. che proibiscono la compravendita di carni di animali selvatici. Milioni di uccelli migratori e di mammiferi (hai in mente i bisonti?) furono sterminati nel passato dalla caccia di mercato. Temo che il bracconaggio in Italia sia una delle fonti della selvaggina servita nei ristoranti.
Se dipendesse da me, io proibirei anche il commercio della selvaggina d'allevamento negli States. Se vuoi mangiare selvaggina, comprati un fucile, prendi una licenza, e cacciala da te. O fattela regalare da un amico o parente generoso. Inoltre credo che il terribile CWD (Chronic Wasting Disease-un'infezione da prioni, come la "mucca pazza," ma pare che non sia comunicabile agli umani dal consumo di carni infette) che sta sterminando i cervidi (cervi, wapiti, alci) negli States sia partita proprio dagli allevamenti. Chissa' se nel passato vennero usati mangimi "arricchiti" dai cervelli dessiccati di ovini? E' cosi' che comincio' la "mucca pazza," ed e' un fatto che sono stati scoperti allevamenti dove una grossa percentuale di capi erano infetti. Gli animali possono ogni tanto scappare dai recinti degli allevamenti e spargere l'infezione con la loro urina e feci. Inoltre gli allevamenti di cervi facevano un grosso commercio di urina di cerva in calore che i cacciatori usavano per attrarre i maschi in fregola. Oggi soltanto quella sintetica, ottenuta in laboratori, e' legale in moltissimi stati. Se l'urina proveniente dagli allevamenti era infetta (ed i prioni non possono essere "uccisi" da qualsiasi forma di sterilizzazione dell'urina) viene spruzzata nei posti di caccia, i maschi che la vanno ad annusare e leccare quasi sicuramente si beccano il CWD, il cui esito e' sempre mortale. L'essere umano ha il "tocco di Mida" all'incontrario. Tutto cio' che tocca si trasforma non in oro, ma in cacca...

Rileggendo le tue domande mi accorgo di aver tralasciato di rispondere a come l'alterazione del paesaggio naturale abbia cambiato le mie abitudini venatorie. E' ovvio che quando un terreno dove avevi il permesso di cacciare (da noi l'Art. 842 non esiste--il cacciatore non ha il diritto di cacciare su terreni altrui senza permesso, permesso che a volte costa tanti soldi) cambia proprietario ed il nuovo proprietario non rilascia permessi, devi trovarti un altro posto. O se il posto e' soggetto a costruzioni, disboscamento, pratiche agriculturali che non sono consone alla presenza di selvaggina, o se uno stagno o un laghetto dove cacciavi acquatici viene prosciugato, e' ovvio che uno deve cambiare le sue abitudini venatorie. L'urbanizzazione e l'antropizzazione sono i maggiori nemici della selvaggina e conseguentemente della caccia. In Italia, se ci fossi rimasto, avrei perduto tanti dei miei luoghi di caccia alla costruzione di ville e villette, campi sportivi, e alla proclamazione a gatto selvaggio di parchi, oasi, e zone di divieto, che fra l'altro erano un migliore habitat per la selvaggina quando tali aree erano curate per la caccia dai proprietari, che le coltivavano saggiamente per non distruggere i nidi o disturbare la stanziale e la migratoria con disboscamenti e bonifiche, e soprattutto controllavano i nocivi. Ci sono posti che erano meravigliosi per la caccia, come la riserva di Fogliano, vicino Latina, o La Marcigliana, sulla Salaria, a Settebagni, a soli 18 km dal centro di Roma, che oggi sono divenuti parchi naturali per il godimento di gabbiani e cornacchie, volpi e cinghiali, e la selvaggina che le frequentava e' o ridotta al lumicino o del tutto sparita. Fortunatamente negli States, se non vivi in una megalopoli ma in una zona rurale, tali problemi ci sono, ma non macroscopici come in Italia. Il West e' pieno di opportunita' venatorie, con milioni di ettari di terreni demaniali aperti alla caccia. Nei wildlife refuges federali la caccia e' permessa, ma bonifiche, costruzioni, disboscamenti, e qualsiasi forma di antropizzazione sono vietati. Qui nel Sud invece e' piu' difficile cacciare. O hai un bell'appezzamento tuo e ci cacci, o devi essere invitato da amici che hanno terreni idonei alla caccia, o affitti il diritto di cacciare--a pagamento. I terreni pubblici ci sono, ma non tanti, e li' la concorrenza venatoria e' forte. Inoltre non puoi costrure capanni permanenti o alterare l'habitat in qualsiasi modo o usare veicoli a motore.. La percentuale di successo venatorio in tali aree e' molto piu' bassa, e se non sei pronto ad addentrarti per qualche miglio e poi, se ti dice bene, a trascinare un cervo fino alla strada carrozzabile, e' meglio che stai a casa. "No country for old men," come il titolo del film...
Qui in Alabama, quindi, o caccio sul mio terreno (che faccio quasi sempre), o su quello di un amico, o affitto. E siccome su terreni privati uno puo' fare cio' che gli pare (preparare campetti con raccolto a perdere, arare e seminare, tagliare alberi, costruire capanni permanenti, e guidare un ATV per recuperare una preda), la caccia e' molto piu' comoda e proficua. All'eta' mia (quasi 76) non ho scelta.
 
Grazie per la risposta! Quando parli di campagna diffamatoria iniziata negli anni '80 e mai interrotta, a cosa fai riferimento esattamente? Sai se esistono fonti a riguardo, articoli, qualunque cosa?
Beh per esempio ai vari tentativi d'abrogazione dell'esercizio venatorio perpetrati con vari referendum che per nostra ( nel senso di Cacciatori 😁) fortuna finirono con un nulla di fatto o perché furono bocciati in fase istruttoria o perché non raggiunsero il quorum 🤷‍♂️ a testimonianza che per la stragrande maggioranza della popolazione la Caccia non era assolutamente un problema, se non per quella parte "d'ambientalismo ottuso" che appoggiata da una certa politica ragionava e sempre ragionera' in maniera integralista non accettando mai nessun tipo di dialogo 😳 !

Caso specifico tutto italiano perché, almeno negli altri paesi del bacino mediterraneo, la "politica" non s'è mai sognata d'affrontare il "problema" ...e quando magari se n'è ventilata l'ipotesi proponendo ulteriori restrizioni legislative, c'è stata una vera e propria levata di scudi popolare a difesa della categoria con imponenti manifestazioni ( leggi Francia).

Ad oggi l'ostracismo verso la Caccia è sempre presente su' i media : non vedrai mai una trasmissione o un articolo dove si parli dell'attività venatoria come una forma di controllo su' specie invasive o cmq come un elemento importante nel delicato equilibrio dell'ecosistema, men che mai che si parli di valori o tradizioni ad essa legata che, pensa un po', son i capisaldi dello stile di vita di Noi Cacciatori 😍👍!

S'assiste sempre allo stesso copione : Cacciatore associato alla figura del bracconiere, con massima eco per esempio quando qualche d@ficente spara ad un orsa con dei cuccioli e similari 😳! Caccia = distruzione 🙄... senza tener minimamente conto che il Cacciatore è il primo a cui sta' a cuore l'ambiente ed è la vera sentinella inserita sul territorio! Non come tanti "ambientalisti da tastiera" che non riconoscono un pollo da un aquila reale 🤣 !

Vabbè....ci sarebbe molto da scrivere....ma lasciam perdere.

Un saluto
 
Ciao, forse una volta si, ma penso più per la quantità di carne dello scambio che altro. Anche se buone spellate (come la gallinella) penso che non possono mai competere con un alzavola o un germano. Io sono anni che le grazio nelle poche occasioni, forse perché no n c'è più la fame di una volta . Saluti

Ciao, forse una volta si, ma penso più per la quantità di carne dello scambio che altro. Anche se buone spellate (come la gallinella) penso che non possono mai competere con un alzavola o un germano. Io sono anni che le grazio nelle poche occasioni, forse perché no n c'è più la

Un giorno a Fogliano, da una botte, presi tre bellissimi fischioni e quindici folaghe. Un'altra volta il mio amico/compagno di scuola ed io prendemmo, oltre a diverse anatre "normali," anche una bella volpoca. Purtroppo le sparammo in due a trenta metri dalla botte, e il tassidermista non pote' imbalsamarla. Troppo rovinata dalle due scariche simultanee da 36 grammi di pallini del 5. Un vero peccato. Fogliano era una riserva meravigliosa. Oggi che e' parco mi dicono che e' diventata un cesso, mal curata, i laghi invasi da alghe, le strutture marcescenti.
Concordo, un cesso io ci abito non molto distante, una volta anni fa c era un ottimo allevamento di vongole e mitili, oltre al pesce, chiuso anche quello, tutto in abbandono, tutto al naturale come la politica del parco n.
 
Grazie per la risposta! Certamente, l' ultimo capitolo della tesi si concentra sul ruolo che la selvaggina gioca nella cucina italiana oggi, sia nel consumo in ambito familiare che in ristoranti di lusso, e sull' approccio dei movimenti slow food a riguardo. Sai dirmi qualcosa su queste cose? E' vero che la selvaggina nel giro di pochi decenni é passata da essere considerata cibo povero (ho letto molto questa cosa ma non trovo fonti a riguardo) a essere spessissimo presente nei menú di ristoranti stellati? Il ribaltamento culinario della selvaggina in Italia dove e come comincia? Pensi si possa dire che il punto di svolta arriva col Trigabolo di Argenta negli anni 90?
La selvaggina e cacciagione ha sfamato intere generazioni, per ultimo i ns nonni e padri i cui racconti sono rimasti nella ns memoria. La legge non consente (come ti hanno già descritto) la commercializzazione di selvaggina se non di allevamento, quindi (sulla carta) non dovresti trovarla in trattorie o ristoranti stellati, poi magari tutto e possibile......
 
La selvaggina e cacciagione ha sfamato intere generazioni, per ultimo i ns nonni e padri i cui racconti sono rimasti nella ns memoria. La legge non consente (come ti hanno già descritto) la commercializzazione di selvaggina se non di allevamento, quindi (sulla carta) non dovresti trovarla in trattorie o ristoranti stellati, poi magari tutto e possibile......
La commercializzazione è consentita dalla legge italiana ed europea con il limiti e prerogative insegnate ai corsi per diventare "cacciatore formato" solo chi ne è in possesso può asseverare che un capo è commercializzabile , oltre ai veterinari della asl, ass, ussl ecc...
 
La selvaggina e cacciagione ha sfamato intere generazioni, per ultimo i ns nonni e padri i cui racconti sono rimasti nella ns memoria. La legge non consente (come ti hanno già descritto) la commercializzazione di selvaggina se non di allevamento, quindi (sulla carta) non dovresti trovarla in trattorie o ristoranti stellati, poi magari tutto e possibile......
E' la legge federale U.S. che non lo consente. Da voi e' differente.
 

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