Posso dire la mia? Penso che per quanto riguardi le canne, piu' o meno le canne di oggi danno le stesse prestazioni. Ci puo' essere una canna "limone" (cioe' con qualche difetto che la rende meno performante), o qualche canna eccezionale che per qualche ragione eccelle. Ma ogni canna richiede la sua cartuccia. Certe canne che vanno bene con le cartucce x, y, e z non performano in maniera soddisfacente con la cartuccia w. Credo (e tiro fuori dal cappello questa mia credenza, tanto per adeguarmi alla maniera di fare di un paio di membri di questo forum che devono avere un cappello enorme, viste le teorie in cerca di prove che ne tirano fuori) che in genere piu' alta la qualita' ed il costo del fucile piu' performante sia la sua canna con il maggior numero di cartucce diverse, sebbene anche questa canna non risponda bene a certe cartucce. Diciamo che e' una questione di medie: una canna andante funzionera' bene con tot numero di cartucce, male con un numero di cartucce abbastanza ampio. Una canna artigianale o anche industriale, costruita con ottimi materiali e con caratteristiche superiori funzionera' bene con un maggior numero di cartucce. Visto che qui ormai i soliti ignoti basano tutto su episodi le cui variabili non sono accertabili, che non ci concedono la cortesia di cifre, fatti, esami scientifici, dati precisi, ma basano invece le loro teorie piu' o meno campate in aria sul "ve lo dico io che sparo tanto da tanto e ho visto i risultati a caccia," allora voglio portare avanti due esempi che lasciano il tempo che trovano perche', appunto, non hanno alcun valore oggettivo e scientifico.
Il mio primo fucile dopo la licenza (prima cacciavo lo stesso--prima con un tronchino Beretta cal. 24, poi con un tronchino Beretta cal. 12) fu un sovrapposto Beretta S55B 12/70 (a quei tempi una "magnum" era una bottiglia di champagne da due o tre litri). Con canne da 71 cm e strozzature *** e * dava risultati piu' che accettabili con moltissime cartucce. La canna superiore, strozzata full faceva tiri incredibili. Ma aveva le sue idiosincrasie. Per esempio, con quasiasi condizione atmosferica, le cartucce caricate con la MB di qualsiasi armeria faceva feriti ad ogni pie' sospinto. Non chiedetemi il perche'. Con altre polveri e/o cartucce andava, su una scala da 0 a 10, laddove le cartucce con la MB meritavano un cinque, dal 7 al 10. Con certe cartucce addirittura meritava il 10 e lode. Un fucile di serie, ma--anche a giudicare da quei fortunati che ancora ne hanno uno--un diamante venduto al prezzo di uno zircone. Aveva qualche difetto (percussori fragili, bindelle laterali che si dissaldarono, e di certo non durevole se sparato troppo con cartuccione troppo pesanti o che sviluppavano troppa pressione. Di certo non un Perazzi!
Arrivo in America, e compro un Mossberg 500 12/76 a pompa a un grande magazzino, forse K-Mart, non ricordo. Non ci coglievo una mazza. Dopo un po' mi rendo conto che la canna era storta, piegata all'insu'. La sostituisco con un'altra canna con strozzatura due stelle. I risultati pero' non sono positivi. Alla placca con quasi tutte le cartucce le rosate presentano vuoti a trentacinque metri attraverso i quali una starna ci passerebbe illesa. Qualche cartuccia, specialmente le baby Magnum invece da' risultati accettabili ma non eccezionali. Intanto avevo acquistato un Remington 870 Wingmaster 12/76. Basta cacciare col Mossberg! La canna vecchia la taglio fino al limite legale con un tagliatubi, ci faccio saldare un mirino da carabina sulla volata, tolgo il calcio e lo sostituisco con un'impugnatura a pistola, e lo adopero cosi' esclusivamente come difesa antiorsi con cartucce a palla quando faccio il campeggio in tenda nelle foreste del Montana, dove ci sono sia orsi neri che grizzlies. La canna nuova ed il calcio vecchio languiscono in un armadio, dove resteranno fino alla vendita del Mossberg quando mi trasferii in Alaska dopo sette anni del paradiso venatorio del Montana, dove l'870 mi frutto' una montagna di piccola selvaggina (starne, conigli, lepri, anatre, qualche beccaccino e un discreto numero di sharptail grouse, senza contare passeri europei e storni uccisi per liberare un mio amico da questi uccelli alltoctoni che gli si infilavano nei silos del grano e scacazzavano sul grano. L'870, purtroppo, aveva una strozzatura fissa, full. Eccezionale nei tiri lunghi, a distanza ravvicinata o padellavo o raccoglievo una manciata insanguinata di penne, pelle e budella con un po' di carne ancora attaccata. Mi ci abituai, pero', e quando una starna mi frullava sotto i piedi la lasciavo allontanare abbastanza da permettere alla rosata di allargarsi.
A Kodiak lo uso con successo alle anatre, ma poi arriva il bando al piombo. Canna non gigliata e strozzatura full non si addicono al ferro o--peggio--al tungsteno. Sia nel Montana che i primi tre anni a Kodiak prima del bando al piombo, qualsiasi cartuccia dessi da mangiare all'870 funzionava benissimo, sia quelle leggere che usavo a Settembre, che quelle pesanti che usavo quando la temperatura scendeva a 30 3 40 sottozero. Usavo esclusivamente le cartucce della Federal e della Remington, che uccidevano sempre in qualsiasi condizione atmosferica (infatti nel Montana smisi di ricaricare perche' non potevo superare ne' tampoco uguagliare le prestazioni costanti ed eccezionali delle cartucce industriali U.S.
Arriva l'infausto 1987, anno del bando al piombo nell'Alaska (ultimo stato U.S. ad adottarlo). L'870 rimane nell'armadio se non per i piattelli e le lepri dal piede a racchetta. Comppro un brutto anatroccolo di automatico, un Remington 11-87, pesante e con un "moncherino" di canna di 66 cm. 12/76 e con tre strozzatori (Improved Cylinder, Modified, e Full). Le cartucce con pallini di ferro di prima generazione sono una delusione. Quasi smetto di andare ad anatre. Poi arrivano le Remington Hevi-Shot, con pallini al tungsteno. Meglio delle vecchie cartucce al piombo. Il moncherino fa tiri lunghi e lunghissimi, sia con la lega di tungsteno alle anatre e strozzatore Modified, che col piombo, al piattello con strozzatore Full. L'870, con la canna da 76 cm, non lo uso piu' neanche per i piattelli, perche' sono dell'idea che quando si cambia fucile cambia anche l'imbracciatura ed e' meglio usare sempre lo stesso fucile per tutto.
Vabbe', mi chiederete voi, qual'e' la morale di questo pippone? La morale, se ce ne e' una, e' che la canna che va bene per tutti i tiri con qualsiasi cartuccia non esiste. Non capisco un tubo di profili e diametri interni, di forma e lunghezza di coni di forzamento, di forma e lunghezza di strozzatori o strozzature fisse. Ma dalla mia esperienza in campagna, in palude, ed in pedana posso dichiarare, del tutto non scientificamente, che l'importanza della canna, lunghezza inclusa, e' minore dell'importanza delle cartucce usate con quella canna. Certe canne funzionano bene con un certo numero di cartucce, altre con un numero minore o maggiore. L'importante e' trovare le cartucce adatte ed usare lo strozzatore adatto. Lunghezza della canna, camera da 70, 76, o 89 mm, soffio di bocca, ecc. vanno bene per consumare la tsstiera del computer e per discussioni oziose al bar dei cacciatori. E, naturalmente, e' anche di importanza vitale avere un fucile che ben si adatta alle dimensioni del corpo del tiratore/cacciatore e che lo si sappia imbracciare in maniera giusta. Con le cartucce giuste e se si centra il bersaglio cio' a cui si spara o si frantuma se coccio, o cade morto se di carne ed ossa. Tutto il resto e' letteratura. Letteratura piu' o meno interessante (se non e' assurda come certa letteratura che spesso trovo qui), ma sempre letteratura. E mo' basta!