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Infatti oggi risulta “tostarella “ , con l’attuale s4 la dose é 1,45x30 , ma non conosco i dati di banco ; la cartuccia cal 20 è bancata dall armiere che la carica , scordiamoci che ci dirà i dati😬 bisognerebbe farla ribancare da qualche parte.....😉
 
Ciao Maurizio,
innanzitutto, grazie per le precise informazioni che stai pubblicando in modo chiaro e comprensibile a tutti.

Da ignorante di balistica e caricamenti, vorrei chiederti un chiarimento rispetto al calcolo della pressione esercitata sui pallini:
Partendo dall'esempio che hai riportato, come variano i parametri di calcolo se cambia il diametro della canna?
Per capirci, la cosa può essere interessante per confrontare la variazione di pressione effettiva sui pallini tra una canna forata 18.3 e una forata 18.9 (i due estremi di foratura per il cal.12).
Il valore che hai citato di 2,63 cm2 dovrebbe corrispondere alla foratura 18,30; per la foratura da 18,90 abbiamo una superficie di 2,81 cm2; mantenendo fisso il valore di pressione di 500kg/cm2 dovremmo avere una pressione risultante sui pallini maggiore con diametri di anima maggiori (500kg x 2.81cm2 = 1,405 tonnellate?).
I test che ho potuto fare mi hanno dato riscontri diversi; una mia personale idea (di cui ti chiedo conferma) è che aumentando il diametro di foratura aumenterà da una parte la superficie della sezione ma dall'altro lato diminuirà la pressione sviluppata a parità di carica.
E' ipotizzabile calcolare eventualmente quale sia la riduzione di pressione sviluppata nel caso di un diametro di anima da 18.9 per confrontare le forze in gioco nei due casi?
Grazie

In effetti Mauro sembra una contraddizione : da un lato il calcolo porta ad una maggiore pressione, dall altro la fisica ci dice che all aumentare della sezione di un tubo in cui scorre un fluido/gas la pressione diminuisce a parità di spinta iniziale e viceversa aumenta se la sezione si restringe, classicol’esempio del dito davanti al tubo per innaffiare ...; ci dev essere qualche altro parametro da prendere in considerazione nel calcolo della pressione in canna altrimenti la contraddizione rimane.😉
 
Probabilmente quel 390 di velocità relativa alla S4 1,50x30 è una V2,5 dove bisogna aggiungere circa 18 m/s per avere la V0. (impossibile rilevare la V0 in canna manometrica).
 
E te lo confermo che l'uscita di questi gas potrebbero interferire sulla massa di pallini , poiche non in tutti i casi i petali del contenitore riescono a proteggere l'intera colonna dei pallini, basti pensare che gia nelle cariche da 32g una piccola porzione rimane scoperta. Per scongiurare tali effetti, oggi sembra stiano andando molto di moda gli strozzatori con sfiati antiimpennamento, che ovviamente trovano un impiego piu giustificato nelle canne corte .
Per il resto che dire, hai postato roba intressantissima che io lessi gia una trentina di anni fa, e ti dico sinceramente che l'ho riletta volentieri. Granelli e' Granelli
Ora per quanto riguarda le velocità dei pallini ti riporto un passo scritto dal maestro;
Alcuni decenni or sono,la velocità iniziale dei pallini ritenuta ottimale era 380m/s, un valore che oggi risulta sufficiente per normali impieghi venatori.Attualmente la maggior parte delle cartucce a pallini di produzione industriale raggiunge valori di V/0 molto superiori, oscillanti da 400 a 420m/s, in alcune munizioni da tiro a carica ridotta con punte esasperate che sfiorano i 450m/s.
E' stato infatti dimostrato che, agli effetti dell'efficacia balistica terminale , la velocità residua non e' mai in eccesso. Il celebre fenomeno della passata che i selvatici spesso effettuano, non deriva dalla velocità in eccesso dei pallini.


Ciao Gianni, rispetto la tua opinione sul soffio di bocca e perdonami ma non ho nessuna intenzione di continuare a discutere con te di questo fenomeno, tanto tu rimarrai delle tue convinzioni a prescindere.
Ne ho parlato citando la tua fonte solo perché tutti gli ALTRI possano vedere nel tuo filmato ciò che tu non vuoi vedere e cioè che i gas che fuoriescono dalla canna sono sempre dietro ai pallini (non so se è la quinta o la sesta volta che lo scrivo). A supporto dell' "evidenza" ho citato anche il parere del Granelli copiando fedelmente le sue parole. Discorso chiuso.

Nella Nuovissima Enciclopedia pratica della caccia il Granelli afferma:
"Le velocità iniziali di una carica che oggi possono essere definite normali, oscillano fra il valore di 370 e di 410 ms.
Le V0 possono scendere fino a 320 ms nelle cariche a bassa velocità iniziale, come salire a 450 ms in cariche speciali ad alta velocità".

I 380 ms si collocano esattamente a metà di questo range.

Tu stesso dici che Il Granelli stesso ammette che "alcuni decenni or sono" la velocità ritenuta ottimale era di 380 ms.

Se nel 1979 quando ha scritto il libro a cui faccio riferimento, il maestro riteneva ottimale la velocità di 380 ms -quando i 410 ms erano comunque una velocità definita normale - non capisco come non si sia accorto che la velocità ottimale era più alta - come la tua citazione a posteriori sembrerebbe affermare.
Eppure le numerose tabelle pubblicate evidenziano che di prove ne ha fatte, eccome, anche con velocità esasperate.

Se mi dici con esattezza la fonte da cui hai preso questa informazione (libro e numero di pagina) se lo trovo, mi piacerebbe leggere personalmente non solo il pezzetto da te citato ma tutto il contesto da cui è stato estrapolato così riesco a capire meglio cosa intendesse dire.

In ogni caso io non ho sposato la causa delle basse velocità. Il mio intento non è dimostrare che le velocità basse sono le migliori.

Il fine che perseguo è quello di capire quale è la velocità ideale, e la cerco senza farmi influenzare da nessun dogma.

Se ho insistito sulle basse velocità è solo perché persone esperte le indicano come ottimali, adducendo motivazioni logiche e congruenti.
Le ho prese per buone, nelll'attesa di poter toccare con mano quanto affermano.

Se alla prova dei fatti, e con l'aiuto di tutti, ci accorgeremo con prove concrete, che il miglior compromesso velocità/rosata fosse di 420 m/s ben venga.

un saluto

Maurizio

[/QUOTE]

Buongiorno Maurizio, la fonte da cui ho appreso la notizia e' polveri e pallini del 1997 (manuale di caricamento allegato a Diana), "Pressioni massime e velocità iniziali) pag 18
 
Ciao Maurizio,
innanzitutto, grazie per le precise informazioni che stai pubblicando in modo chiaro e comprensibile a tutti.

Da ignorante di balistica e caricamenti, vorrei chiederti un chiarimento rispetto al calcolo della pressione esercitata sui pallini:
Partendo dall'esempio che hai riportato, come variano i parametri di calcolo se cambia il diametro della canna?
Per capirci, la cosa può essere interessante per confrontare la variazione di pressione effettiva sui pallini tra una canna forata 18.3 e una forata 18.9 (i due estremi di foratura per il cal.12).
Il valore che hai citato di 2,63 cm2 dovrebbe corrispondere alla foratura 18,30; per la foratura da 18,90 abbiamo una superficie di 2,81 cm2; mantenendo fisso il valore di pressione di 500kg/cm2 dovremmo avere una pressione risultante sui pallini maggiore con diametri di anima maggiori (500kg x 2.81cm2 = 1,405 tonnellate?).
I test che ho potuto fare mi hanno dato riscontri diversi; una mia personale idea (di cui ti chiedo conferma) è che aumentando il diametro di foratura aumenterà da una parte la superficie della sezione ma dall'altro lato diminuirà la pressione sviluppata a parità di carica.
E' ipotizzabile calcolare eventualmente quale sia la riduzione di pressione sviluppata nel caso di un diametro di anima da 18.9 per confrontare le forze in gioco nei due casi?
Grazie

Ciao Mauro, per superare l'apparente contraddizione bisogna ragionare non solo in termini di superfici di spinta, ma anche di volumi di combustione.
Il valore di pressione è diverso, non è corretto partire dai medesimi 500 kg/cm2.
La stessa cartuccia, la cui polvere brucia in una camera più ampia, sulla medesima lunghezza avrà che i gas occuperanno un volume maggiore, quindi la pressione sarà leggermente inferiore in virtù della legge PV=nRT, ove P è la pressione e V è il volume. Quindi se V cresce P diminuisce, presupponendo che il prodotto sia costante
 
Ciao Maurizio,
innanzitutto, grazie per le precise informazioni che stai pubblicando in modo chiaro e comprensibile a tutti.

Da ignorante di balistica e caricamenti, vorrei chiederti un chiarimento rispetto al calcolo della pressione esercitata sui pallini:
Partendo dall'esempio che hai riportato, come variano i parametri di calcolo se cambia il diametro della canna?
Per capirci, la cosa può essere interessante per confrontare la variazione di pressione effettiva sui pallini tra una canna forata 18.3 e una forata 18.9 (i due estremi di foratura per il cal.12).
Il valore che hai citato di 2,63 cm2 dovrebbe corrispondere alla foratura 18,30; per la foratura da 18,90 abbiamo una superficie di 2,81 cm2; mantenendo fisso il valore di pressione di 500kg/cm2 dovremmo avere una pressione risultante sui pallini maggiore con diametri di anima maggiori (500kg x 2.81cm2 = 1,405 tonnellate?).
I test che ho potuto fare mi hanno dato riscontri diversi; una mia personale idea (di cui ti chiedo conferma) è che aumentando il diametro di foratura aumenterà da una parte la superficie della sezione ma dall'altro lato diminuirà la pressione sviluppata a parità di carica.
E' ipotizzabile calcolare eventualmente quale sia la riduzione di pressione sviluppata nel caso di un diametro di anima da 18.9 per confrontare le forze in gioco nei due casi?
Grazie


Ciao Mauro, i valori che hai citato non sono farina del mio sacco ma li ha scritti il Granelli - che sicuramente ne sapeva molto più di me - e li ho presi per buoni.

La risposta che ti darò è frutto del mio ragionamento e non una veritá dimostrata.

Il picco pressorio massimo, si verifica appena prima che si apre l'orlatura e i pallini iniziano il loro movimento verso la volata. Dunque, per fortuna, sempre dentro la camera di scoppio.

Se non erro - ma tu questo lo sai sicuramente meglio di me - la camera di scoppio ha un diametro che oscilla fra i 20,3 e i 20,4 mm. Quindi il suo diamtro è fisso e non dipende dal valore di foratura.

Il picco massimo si raggiunge DENTRO IL BOSSOLO e dunque prima che i pallini raggiungano la foratura della canna.
Considerate le ridotte tolleranze della camera di scoppio - l'espansione radiale del bossolo è praticamente ininfluente e in ogni caso fissa - compresa nelle minime tolleranze della camera di scoppio.

Dunque la sezione su cui agirà il picco massimo è, indipendentemente dal calibro, il diametro interno del bossolo.

Poi, come tu mi insegni, dalla camera di scoppio, tramite il raccordo si va in foratura.
I pallini all'uscita della camera di scoppio entreranno dentro il cono di raccordo che convogliando la carica verso la foratura agirà di fatto sulla carica come una strozzatura comprimendo i pallini verso il centro e di fatto determinando sui pallini periferici una prima deformazione, la seconda deformazione si avrà nella strozzatura in volata.

Le moderne tecniche di produzione hanno allungato molto i coni di raccordo per rendere il più dolce possibile questa pendenza e dunque il meno stressati possibile i pallini.

La borra sotto la spinta dei gas tenderà a deformarsi schiacciandosi tanto per il verso longitudinale della canna che quello radiale. La schiacciatura radiale espanderà la base della coppetta facendola aderire perfettamente alle pareti della canna qualunque sia la sua foratura.

Le pressioni in canna che all'inizio sono molto alte, durante il percorso di canna diminuiscono notevolmente.
Come ho scritto sopra a proposito del soffio di bocca, il Granelli afferma con per presioni in volata superiori ai 40/50 bar con borraggio tradizionale si può verificare lo scompiglio dei pallini.
Questa affermazione mi fa intuire che le pressioni in volata possono essere anche inferiori ai 40-50 bar.

Se consideriamo che la Pmax di una cartuccia di 32 gr. si aggira intorno ai 650 bar si capisce come - nella pur risicata volumetria del tratto di tubo della canna - le pressioni si riducano ad un valore inferiore al 10% della pressione iniziale: di fatto cedendo la maggior parte dell'energia di spinta.

Man mano che la pressione scende verrà meno la spinta esercitata sulla carica fino a diventare nulla quando si azzera. Da qui si capisce che più la pressione in volata è bassa più la polvere avrà ceduto al meglio il suo potenziale di spinta. Se per assurdo fosse zero avremmo ottenuto il massimo del rendimento combustivo perché più di quello la carica non avrebbe potuto spingere.

Se aumentiamo iil diametro interno della canna passando dalla foratura 18,3 a 18,9 la volumetria della canna aumenta - dunque i gas che spingono la carica avranno più spazio per dilatarsi - e quindi la pressione nella canna forata 18,9 scenderà più rapidamente e dunque - a parità di lunghezza del tubo di canna - avrà in volata una pressione più bassa.

Piu la foratura è stretta più la massa dei pallini tenderà a compattarsi ed allungarsi, favorendo la deformazione e la fusione fra di loro. Questo fenomeno sarà tanto più grave quanto più corto e penduto è il cono di raccordo.

La canna forata più larga necessita di un cono di raccordo molto meno penduto rispetto all'altra: la variazione di pendenza in meno su 6 decimi di diametro secondo me è tutt'altro che trascurabile.
i pallini convogliati nella racordo saranno meno stressati e dunque entreranno in foratura meno deformati.

La pressione che dal picco massimo - andrà mano mano scemando lungo la canna - avendo una superficie più ampia su cui scaricare la propria forza, eserciterà una minore pressione sull'unità di superficie e scenderà più rapidamente a tutto vantaggio del minor schiacciamento dei pallini.

La cessione di energia e dunque il lavoro utile avverrà in un tempo più breve, per cui la canna forata larga - a parità di lunghezza - sfrutterà sempre maggiormente la spinta propulsiva dei gas.

I pallini, meno stressati sia in senso radiale che longitudinale forniranno rosate meno disperse e più fitte.

Purtroppo non ho idea di come calcolare la decrescita pressoria nella canna, tuttavia è sicuramente variabile perchè, come ci mostra il grafico pressorio, la pressione residua è influenzata dal grado di progressività della polvere. Mi dispiace ma non so aiutarti.

Di contro a quanto finora affermato, per il principio di Venturi, la foratura più stretta a parità di pressione "dovrebbe" fornire maggior velocità - ma a prezzo di un maggiore attrito in canna e dunque di una maggiore dispersione.

Alla fine, come sempre, tutte le teorie debbono essere avallate da riscontri pratici.
Solo la prova sul campo fra due canne realizzate con lo stesso acciaio, la stessa cameratura, la stessa lunghezza di raccordo, lo stesso valore di strozzatura realizzato nello stesso tratto di canna, stesso bocchetto, stessa lunghezza di canna e stessi spessori... in pratica realizzando due canne gemelle variando solo la foratura si potrá capire quanta è la differenza di v0 e quali siano gli effetti sulla rosata.

Ma due canne così non esistono sul mercato, le può fare solo un produttore.


Prima di concludere visto il momento incerto e difficile che stiamo attraversando voglio fare i miei auguri di buona salute a tutti voi e ai vostri cari
Sono orgogliosamente italiano e fortemente nazionalista e spero davvero sempre il meglio per l mio popolo.

Ma ogni volta che la televisione mi mostra le immagini di Brescia e della bergamasca: il fulcro della produzione armiera italiana, il cuore mi si stringe un po di più e il pensiero mi va inevitabilmente a tutti quegli artigiani e a quegli operai che lavorano nelle aziende che producono le nostre armi, le migliori del mondo.
E spero con tutto il cuore che questo capitale umano e le aziende dove lavorano, espressione dell'eccellenza italiana, non vada perduto.

A voi che senza colpa pagate un tributo così alto di dolore - e a tutti quelli che con amore e disinteresse si prodigano per il bene degli altri senza risparmiare se stessi - va tutto il mio rispetto ed il mio affetto.

Oggi i cristiani celebrano la domenica delle palme: un bell'auspicio di pace e serenità per tutti - nella speranza, che quanto prima, tutto questo sia solo un ricordo.

vi abbraccio

Maurizio
 
Una domanda a Maurob. Sono pratico nelle mie cose, per quanto riguarda la ricarica, lascio agli esperti. In questi giorni sto leggendo molto... troppo per i miei gusti, cercando di leggere una risposta che aspetto da molto tempo, visto che non arriva, la faccio diretta;
Ho letto che sei un produttore di canne per fucili e che sei molto preparato. Dai tuoi scritti, molto esaustivi e professionali, è nata in me una profonda fiducia nei tuoi riguardi. Ora ti vorrei chiedere: se ti dovessi fabbricare una canna per te, come la faresti? Parliamo di un semiauto, dicci, (se vuoi), tutto, a partire dall'acciaio, se forata dal pieno, a freddo, a caldo, lunghezza, volata, strozzatura, fissa o intercambiabile... insomma una canna polivalente, che ti permetta ci cacciare dall'allodola al cinghiale. Puoi anche ideare tale canna su queste pagine, se ancora non l'hai costruita. O la possiamo ideare insieme... se ti va. Possono anche intervenire tutti quelli che lo vorranno, io ho già in mente una canna nuova, cioè con accorgimenti che ancora non ho visto in giro.
 
Ciao a tutti. Vorrei confutare una falsa idea che alcuni si stanno facendo sulle mie competenze.
lo ho già scritto, ma forse è meglio che lo ripeta.

Nella mia vita ho lavorato per circa 40 anni fra una tipografia e un centro stampa digitale di cui sono proprietario.

Niente a che fare con armi, cartucce ed esplosivi se non per passione e a livello amatoriale.

Le cose che scrivo sono frutto di nozioni che leggo e che impasto di logica e buon senso sperando di non scrivere stupidaggini.

Molti in questo forum ed in altri ne sanno più di me. Il mio unico vantaggio è che quello che so lo condivido, supportato da una buona capacità descrittiva - che per onestà mi riconosco.


un saluto

Maurizio
 
eccezionale disamina,spiegazione perfetta...sinceramente ti avrei voluto come professore quando durante le lezioni di fisica mi prendeva lo sbadiglio...fa' sempre un certo effetto,a disranza di un ventennio sonato,rileggere quelle formule,quelle leggi,quelle regole....forse ,se all'epoca avessi pensato di poterle applicare ad una canna di un fucile...bhe'!...sarei stato moooolto piu' attento e coinvolto...cosi' come lo sono adesso nel leggere i tuoi scritti.Ti faccio i miei complimenti Maurizio ed oltretutto sono orgogliso in quanto tutto cio',secondo me,conferma anche la mia teoria...ossia che la differenza di resa tra una canna ed un'altra dipenda dalle sue geometrie costruttive e che le tanto decantate v0 elevate,in realtà,(come scrissi in un mio intervento a proposito della resa balistica delle cartucce subsound) non per forza siano indice di resa ottimale sugli abbattimenti e tantomeno sulla portata.
 
Non ho problemi a riconoscere qualcuno più preparato di me quando scrive, e molti di voi lo sono a prescindere dai titoli.
(anche se il concetto della super*****la necessariamente resta, in qualsiasi disciplina, perchè più si va a fondo e più crollano le certezze e aumentano i dubbi - o almeno così è per me, nel mio settore specialistico. più studio, più capisco di non sapere, trovo sfumature, variabili incontrollate, e capisco quanto molto sia opinabile e arbitrario e dipendente dai dati disponibili e da come sono raccolti)

MA: per un ebete come me, come bene o male sono stato etichettato in precedenza, il vademecum da portare a casa quale dovrebbe essere secondo gli addetti al settore?
in una giungla di lunghezze, forature, camere, munizionamenti, strozzature: un "semplice" cacciatore ignorante, che di ricarica fa poco ma gradisce almeno imparare a scegliere, come si dovrebbe comportare nella scelta?

si riuscirebbe a compendiare non la bibbia della ricarica e della balistica, ma una "base" a spanne di comportamento per il cacciatore non "professionista" fai da te ma cliente/acquirente?

perchè, come ho detto, dal basso della mia esperienza che vale esattamente quanto un "non ne so nulla. pertanto mi faccio i c*zzi mia perchè non ho modo di debunkare le mie stesse convinzioni", con una canna da 66 variando gli strozzatori e qualche ported e in/out, con munizioni commerciali di giusta piombatura e grammatura, mi pare di riuscire a compiere ciò che mi prefiggo: ovvero il tiro "a tiro": 15-25 a ****/***, 35-40m ** / * e cariche corazzate/piombi grossi)- per qualsiasi pennuto.
Padelle evidenti e randomicità intrinseca relativa alla realtà a parte .
380 0 420, le cartucce con cui mi trovo continuano ad andare, che piova o ci siano 30gradi.
66 o 71, idem, se miro bene e so di averlo fatto, il selvatico la stragrande maggioranze delle volte accusa il piombo.

Consigli di massima, condivisi un pò da tutti voi, da fornire ai nabbi? o motivi per dubitare delle mie esperienze e reinterpretarle?
Che non siano fregnacce sul tirare il piombo 2 ai colombacci, perchè quelle le mie conoscenze sono già sufficienti a smentirle :D

e sia chiaro, questo non sminuisce i professionisti chee dissertano sopra. anzi, tanta stima...ma non tutti qui, o almeno non certo io, posso riuscire a seguire tali discorsi senza nè conoscenze nè strumenti per sperimentare. Ma è una virtù dei colti anche riuscire, quando possibile, a semplificare a scopo didattico.
 
(Untitled)

adesso credo si possa attendere,per forza,un intervento di Mauro b...abbiamo la fortuna di avere un costruttore tra di noi e credo sia bella,bellissima cosa...personalmente posso dire di attenderlo con curiosità estrema...lavoro nella meccanica di precisione e quindi sono in quotidiano contatto con misure al limite del centesimino,a volte pure la sua metà...percui nella realizzazione meccanica di un oggetto,nella scelta dei materiali e nelle sue caratteristiche tecnologiche sono abbastanza formato...di sicuro ne sono innamorato....attendo con ansia.
 
Ciao Mauro, i valori che hai citato non sono farina del mio sacco ma li ha scritti il Granelli - che sicuramente ne sapeva molto più di me - e li ho presi per buoni.

La risposta che ti darò è frutto del mio ragionamento e non una veritá dimostrata.

Il picco pressorio massimo, si verifica appena prima che si apre l'orlatura e i pallini iniziano il loro movimento verso la volata. Dunque, per fortuna, sempre dentro la camera di scoppio.

Se non erro - ma tu questo lo sai sicuramente meglio di me - la camera di scoppio ha un diametro che oscilla fra i 20,3 e i 20,4 mm. Quindi il suo diamtro è fisso e non dipende dal valore di foratura.

Il picco massimo si raggiunge DENTRO IL BOSSOLO e dunque prima che i pallini raggiungano la foratura della canna.
Considerate le ridotte tolleranze della camera di scoppio - l'espansione radiale del bossolo è praticamente ininfluente e in ogni caso fissa - compresa nelle minime tolleranze della camera di scoppio.

Dunque la sezione su cui agirà il picco massimo è, indipendentemente dal calibro, il diametro interno del bossolo.

Poi, come tu mi insegni, dalla camera di scoppio, tramite il raccordo si va in foratura.
I pallini all'uscita della camera di scoppio entreranno dentro il cono di raccordo che convogliando la carica verso la foratura agirà di fatto sulla carica come una strozzatura comprimendo i pallini verso il centro e di fatto determinando sui pallini periferici una prima deformazione, la seconda deformazione si avrà nella strozzatura in volata.

Le moderne tecniche di produzione hanno allungato molto i coni di raccordo per rendere il più dolce possibile questa pendenza e dunque il meno stressati possibile i pallini.

La borra sotto la spinta dei gas tenderà a deformarsi schiacciandosi tanto per il verso longitudinale della canna che quello radiale. La schiacciatura radiale espanderà la base della coppetta facendola aderire perfettamente alle pareti della canna qualunque sia la sua foratura.

Le pressioni in canna che all'inizio sono molto alte, durante il percorso di canna diminuiscono notevolmente.
Come ho scritto sopra a proposito del soffio di bocca, il Granelli afferma con per presioni in volata superiori ai 40/50 bar con borraggio tradizionale si può verificare lo scompiglio dei pallini.
Questa affermazione mi fa intuire che le pressioni in volata possono essere anche inferiori ai 40-50 bar.

Se consideriamo che la Pmax di una cartuccia di 32 gr. si aggira intorno ai 650 bar si capisce come - nella pur risicata volumetria del tratto di tubo della canna - le pressioni si riducano ad un valore inferiore al 10% della pressione iniziale: di fatto cedendo la maggior parte dell'energia di spinta.

Man mano che la pressione scende verrà meno la spinta esercitata sulla carica fino a diventare nulla quando si azzera. Da qui si capisce che più la pressione in volata è bassa più la polvere avrà ceduto al meglio il suo potenziale di spinta. Se per assurdo fosse zero avremmo ottenuto il massimo del rendimento combustivo perché più di quello la carica non avrebbe potuto spingere.

Se aumentiamo iil diametro interno della canna passando dalla foratura 18,3 a 18,9 la volumetria della canna aumenta - dunque i gas che spingono la carica avranno più spazio per dilatarsi - e quindi la pressione nella canna forata 18,9 scenderà più rapidamente e dunque - a parità di lunghezza del tubo di canna - avrà in volata una pressione più bassa.

Piu la foratura è stretta più la massa dei pallini tenderà a compattarsi ed allungarsi, favorendo la deformazione e la fusione fra di loro. Questo fenomeno sarà tanto più grave quanto più corto e penduto è il cono di raccordo.

La canna forata più larga necessita di un cono di raccordo molto meno penduto rispetto all'altra: la variazione di pendenza in meno su 6 decimi di diametro secondo me è tutt'altro che trascurabile.
i pallini convogliati nella racordo saranno meno stressati e dunque entreranno in foratura meno deformati.

La pressione che dal picco massimo - andrà mano mano scemando lungo la canna - avendo una superficie più ampia su cui scaricare la propria forza, eserciterà una minore pressione sull'unità di superficie e scenderà più rapidamente a tutto vantaggio del minor schiacciamento dei pallini.

La cessione di energia e dunque il lavoro utile avverrà in un tempo più breve, per cui la canna forata larga - a parità di lunghezza - sfrutterà sempre maggiormente la spinta propulsiva dei gas.

I pallini, meno stressati sia in senso radiale che longitudinale forniranno rosate meno disperse e più fitte.

Purtroppo non ho idea di come calcolare la decrescita pressoria nella canna, tuttavia è sicuramente variabile perchè, come ci mostra il grafico pressorio, la pressione residua è influenzata dal grado di progressività della polvere. Mi dispiace ma non so aiutarti.

Di contro a quanto finora affermato, per il principio di Venturi, la foratura più stretta a parità di pressione "dovrebbe" fornire maggior velocità - ma a prezzo di un maggiore attrito in canna e dunque di una maggiore dispersione.

Alla fine, come sempre, tutte le teorie debbono essere avallate da riscontri pratici.
Solo la prova sul campo fra due canne realizzate con lo stesso acciaio, la stessa cameratura, la stessa lunghezza di raccordo, lo stesso valore di strozzatura realizzato nello stesso tratto di canna, stesso bocchetto, stessa lunghezza di canna e stessi spessori... in pratica realizzando due canne gemelle variando solo la foratura si potrá capire quanta è la differenza di v0 e quali siano gli effetti sulla rosata.

Ma due canne così non esistono sul mercato, le può fare solo un produttore.


Prima di concludere visto il momento incerto e difficile che stiamo attraversando voglio fare i miei auguri di buona salute a tutti voi e ai vostri cari
Sono orgogliosamente italiano e fortemente nazionalista e spero davvero sempre il meglio per l mio popolo.

Ma ogni volta che la televisione mi mostra le immagini di Brescia e della bergamasca: il fulcro della produzione armiera italiana, il cuore mi si stringe un po di più e il pensiero mi va inevitabilmente a tutti quegli artigiani e a quegli operai che lavorano nelle aziende che producono le nostre armi, le migliori del mondo.
E spero con tutto il cuore che questo capitale umano e le aziende dove lavorano, espressione dell'eccellenza italiana, non vada perduto.

A voi che senza colpa pagate un tributo così alto di dolore - e a tutti quelli che con amore e disinteresse si prodigano per il bene degli altri senza risparmiare se stessi - va tutto il mio rispetto ed il mio affetto.

Oggi i cristiani celebrano la domenica delle palme: un bell'auspicio di pace e serenità per tutti - nella speranza, che quanto prima, tutto questo sia solo un ricordo.

vi abbraccio

Maurizio




Ciao Maurizio,
grazie per la risposta, come sempre ben chiara e precisa,

Parto dal fondo, perchè tutto sommato, nonostante la comune passione per me la cosa importante è il rapporto umano tra di noi; sicuramente per il comparto armiero non è un periodo facile; nonostante alcune baggianate riportate in TV, siamo stati tra i primi a scegliere di fermare la produzione per tutelare i nostri dipendenti e collaboratori. D'altro canto credo di essere abbastanza realista nell'affermare che le nostre aziende in Valle sono abbastanza solide da poter far fronte a questo periodo che sta mettendo a dura prova un po' tutti noi.
Anche perchè non vorremmo mai vedervi in giro a caccia con fucili Tedeschi, Francesi o altro:):):)

Riprendendo il tema della discussione, aggiungo alcune considerazioni tecniche riguardo alle geometrie interne della canna:

-Diametri e tolleranze delle camere di scoppio:
Come giustamente hai riportato, le tabelle CIP per il calibro 12 danno come tolleranza a fine camera un diametro di min.20,30
max 20.40; in realtà questa tolleranza deve andare d'accordo anche con la tolleranza di lunghezza della camera per esempio per camera 12/76 la lunghezza è 76,20-0/+2; per farla breve è una sorta di ****apo geometrico che porta la tolleranza effettiva a soli 0,02mm di diametro.

- Cono di raccordo della camera e deformazione dei pallini:
Consideriamo quasi sempre i diametri della camera senza tenere in considerazione una questione fondamentale: prendendo a esempio il cal.12, la camera di scoppio deve avere un diametro di 20,3 nel punto di fine camera e inizio del cono, ma dobbiamo tenere presente che non parliamo di avancarica, dobbiamo considerare nei nostri calcoli, anche gli spessori della cartuccia che mediamente sono tra gli 0,5 e 0,9 mm (concedetemi un po' di tolleranza su questo dato perchè non sono in ufficio e non ho sottomano i valori esatti) quindi dobbiamo considerare che il nostro diametro di partenza dei pallini non è 20,3 ma 20,3 meno lo spessore della cartuccia (20,3- 0,7x2=18.9).
Questo cosa vuol dire: in sostanza la parte di cono di raccordo interessata dallo "sfregamento" dei pallini è una porzione minima rispetto alla lunghezza del cono e di conseguenza influisce in minima parte sulla deformazione dei pallini (la deformazione dei pallini è data per la maggior parte dalla percorrenza lungo l'anima della canna e il cono della strozzatura).
In realtà il vantaggio dato dai coni lunghi non è tanto sulla deformazione dei pallini ma è più che altro dato da una migliore gestione della pressione sviluppata dalla carica, per capirci meglio, scomponendo la direzione delle forze create dalla pressione della carica, con un cono corto avremo una certa percentuale X di forza che spingerà verso il centro della canna mentre con un cono lungo questa percentuale sarà minore a vantaggio dell'efficienza per la spinta dei pallini.

Non so se sono riuscito a spiegarmi, purtroppo non ho le ottime doti di esposizione che ha Maurizio:)
 
Una domanda a Maurob. Sono pratico nelle mie cose, per quanto riguarda la ricarica, lascio agli esperti. In questi giorni sto leggendo molto... troppo per i miei gusti, cercando di leggere una risposta che aspetto da molto tempo, visto che non arriva, la faccio diretta;
Ho letto che sei un produttore di canne per fucili e che sei molto preparato. Dai tuoi scritti, molto esaustivi e professionali, è nata in me una profonda fiducia nei tuoi riguardi. Ora ti vorrei chiedere: se ti dovessi fabbricare una canna per te, come la faresti? Parliamo di un semiauto, dicci, (se vuoi), tutto, a partire dall'acciaio, se forata dal pieno, a freddo, a caldo, lunghezza, volata, strozzatura, fissa o intercambiabile... insomma una canna polivalente, che ti permetta ci cacciare dall'allodola al cinghiale. Puoi anche ideare tale canna su queste pagine, se ancora non l'hai costruita. O la possiamo ideare insieme... se ti va. Possono anche intervenire tutti quelli che lo vorranno, io ho già in mente una canna nuova, cioè con accorgimenti che ancora non ho visto in giro.

Vediamo se riesco a darvi una risposta esaustiva...
prima cosa da valutare è l'utilizzo quindi abbiamo detto: polivalente, una canna tuttacaccia per semiautomatico, in azienda la chiamiamo "un culo per tante braghe"; quindi una canna che sia una giusta via di mezzo per vari utilizzi senza avere delle caratteristiche specifiche per ottimizzare un determinato impiego piuttosto che un'altro.

A questo punto la scelta del materiale, io opterei per un acciaio UM7 senza piombo, è un materiale studiato appositamente per la produzione di canne per fucile con caratteristiche di elasticità particolarmente elevate che ci ha dato parecchie soddisfazioni.
Non utilizzerei acciai magari più blasonati per il semplice fatto che costano di più, hanno una pessima lavorabilità e ho riscontrato che alla fine i risultati non sono migliori.

Metodo di produzione: senza ombra di dubbio, quello tradizionale, foratura dal pieno senza martellatura. Da anni ormai è più che assodato che la martellatura è controproducente nella produzione di canne ad anima liscia, c'è solo un'azienda al mondo che continua a utilizzare la martellatura su questo tipo di prodotto ma solo sulle produzioni in serie e per questioni di contenimento dei costi e gestione della produzione.

Veniamo invece alle caratteristiche dimensionali (parliamo di cal.12):
-Camera da 76 che ci da la possibilità di sparare cartucce da 70 ma anche da 76 in caso di necessità
-Cono di camera lungo, almeno 80-100mm
-Foratura 18,40 (forse azzarderei un 18,60 se spariamo prevalentemente a breve distanza); per una canna "speciale" farei l'anima con una leggera conicità (0,1-0,2mm)
-Strozzatura sicuramente intercambiabile, ma non strozzatori standard da 50-70mm, monterei strozzatori interni da 110mm fatti come Dio comanda.
-Lunghezza della canna 71cm senza il minimo dubbio
-Bindella superiore parziale 10+10 cm (10cm di bindella in corrispondenza della carcassa e 10 cm in volata)
-Eviterei la cromatura interna (la cromatura risolve parecchi problemi di manutenzione ma in realtà peggiora la resa balistica della canna) al massimo farei cromare solo camera e cono.

Queste sono più o meno le caratteristiche che utilizzerei per una canna tuttofare prodotta da me, ma non prendetele come vangelo perchè poi ogni produttore ha il proprio ciclo produttivo, i propri materiali e le proprie geometrie interne, che fino alla prova dei fatti possono essere altrettanto efficaci.
 
Per farla semplicissima: n e R sono costanti tipiche dei casi esaminati, per cartucce uguali possiamo con buona approssimazione considerarle uguali. Lo stesso discorso per T che è la tempeatura di combustione.
Ne segue che per due cartucce uguali sparate in camere diverse PV non cambia, quindi se V aumenta P diminuisce.
 
Grazie Mauro, tre domande:
1) nel post precedente hai scritto che in effetti i pallini partono da un diametro di 18,9 perché si deve sottrarre lo spessore della cartuccia, quindi possiamo dire che in una overbore da 18,8-18,9 non c è alcuno ‘ scalino’ che ‘stressa’ la massa dei pallini?
2) ritieni migliori gli strozzatori interni da 110mm ma le aziende montano di serie o quelli da 50 o 70, è una questione di costi?
3) quanto costerebbe una canna con quelle caratteristiche? sia al privato sia se un’azienda decidesse di adottarla sulle sue armi.

Grazie!
 
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    La stanza della chat è stata ripulita dai vecchi messaggi!
  • kunfors @ kunfors:
    QUESTA chat e come la vecchia chat ...di anni fa ?
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  • kunfors @ kunfors:
    che si usava hai chiatare ? con altri utenti conessi ?
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  • Moderatore A.I Moderatore A.I:
    L'ospite salve si è unito alla stanza.
  • Marco @ Marco:
    @kunfors, Esatto... Sol che con l' avvento di whatsapp e i vari social al momento è abbastanza inutilizzata purtroppo... Ad averla avuta gli anni passati abrebbe fatto furore:-)
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      Marco @ Marco: @kunfors, Esatto... Sol che con l' avvento di whatsapp e i vari social al momento è abbastanza...
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