la posizione confavi:
Thiene, lì 19 luglio 2010
Egregio Presidente della IV Commissione consiliare,
Signori consiglieri,
desidero innanzitutto ringraziare la IV Commissione consiliare, a nome
dell’Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI che mi onoro di rappresentare, per
l’opportunità che ci è stata riservata di poter esprimere il nostro parere sulle tre proposte
di legge sull’applicazione del regime di deroga in Veneto per la stagione venatoria 2010-
2011.
Esprimiamo innanzitutto la condivisione della nostra Associazione sul proposito della
Regione del Veneto di voler applicare anche quest’anno, come avviene oramai da diversi
anni in questa regione, il regime di deroga esplicitamente previsto dalla Direttiva
147/2009 CE (ex 409/79 CEE) e dalla Guida interpretativa alla stessa Direttiva.
Applicare il regime di deroga in Veneto significa tutelare alcune delle forme di caccia
tradizionalmente radicate nel territorio della nostra regione ma anche dare una risposta
concreta all’esigenza del mondo agricolo di veder tutelate le proprie culture minacciate
dall’eccessiva presenza di alcune specie di fauna selvatica.
L’Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI esprime parere favorevole nel costatare
che, in tutte e tre le proposte di legge che ci sono state sottoposte in occasione di queste
audizioni, si propone il prelievo delle sole specie per le quali la Regione del Veneto ha
conseguito il previsto parere obbligatorio dell’ISPRA.
E’ ancora vivo il rammarico per la nostra Associazione per non essere stata ascoltata
quando, solo un anno fa, avevamo messo in guardia il Consiglio regionale del Veneto dal
pericolo che avrebbe corso nel procedere con il tentativo di approvazione di quella
proposta di prelievo contenente ben undici specie, per la maggior parte delle quali non
era stato conseguito il previsto parere obbligatorio da parte dell’ISPRA.
Il ravvedimento di quest’anno da parte dei promotori di quella pericolosa iniziativa ci
lascia ben sperare per il buon esito dell’applicazione del regime di deroga con legge e
non con atto amministrativo come purtroppo la Giunta regionale è stata costretta a fare
per la mancata approvazione della proposta di legge da parte del Consiglio regionale.
Scendendo nel merito dei contenuti delle tre proposte di legge in esame, constatiamo
come la proposta di legge n. 21 e la n. 42 paiono essere sostanzialmente simili tra di loro,
sia per il numero e la qualità delle specie che per i carnieri massimi stagionali consentiti
ad ogni singolo cacciatore.
Per quanto riguarda invece la proposta di legge n. 55 della Giunta regionale, notiamo
che, per alcune specie si prevede un carniere massimo stagionale notevolmente maggiore
di quello assegnato al Veneto dall’ISPRA che impone il rispetto del principio delle
piccole quantità stabilito chiaramente dalla Direttiva 147/2009 CE (ex 409/79 CEE) e
dalla Guida interpretativa alla stessa Direttiva.
Riteniamo opportuno segnalare alla IV Commissione regionale ed all’intero Consiglio
regionale del Veneto il pericolo di veder impugnata la legge nel caso in cui si decidesse
di adottare la proposta della Giunta regionale, proposta che non sembra rispettare il
principio delle piccole quantità.
Se il Consiglio regionale volesse, nel rispetto della propria autonomia, dare un segnale ai
cacciatori del Veneto aumentando i quantitativi prelevabili da ogni singolo cacciatore per
alcune specie, allo scopo di allentare la pressione venatoria su altre specie normalmente
cacciabili, suggeriamo di adottare i contenuti della proposta di legge n. 42 che, pur
aumentando leggermente il carniere giornaliero prelevabile in deroga per alcune specie,
lascia intatto il carniere massimo stagionale stabilito dall’ISPRA nel rispetto del
principio delle piccole quantità.
Vogliamo ricordare al Consiglio regionale del Veneto che, fino a quando non deciderà di
approvare la proposta di legge di istituzione dell’Istituto Veneto per la Fauna Selvatica,
strumento indispensabile per fornire alla Regione ed alle amministrazioni provinciali del
Veneto i pareri necessari per l’emanazione dei provvedimenti che possano favorire una
corretta gestione del patrimonio faunistico e degli habitat naturali in Veneto, questa
regione dovrà rimanere sempre vincolata ai pareri o, peggio ancora, ai mancati pareri da
parte dell’ISPRA.
Vista poi la volontà, espressa in tutte e tre le proposte di legge, di voler rendere
prelevabile il prispolone per la prossima stagione venatoria, essendo questa specie
presente nella nostra regione durante il passo post nuziale prevalentemente nei mese di
agosto e di settembre, suggeriamo di rendere prelevabile questa specie già dal primo di
settembre, così come la Giunta regionale ha previsto per la tortora selvatica nella seconda
stesura del calendario venatorio regionale che, pur apportando significative correzioni
rispetto alla prima versione, mantiene purtroppo inaccettabili limitazioni all’attività
venatoria imposte ai cacciatori dopo che gli stessi hanno già pagato il rinnovo della
licenza e versato la quota di accesso agli Ambiti Territoriali di Caccia.
L’Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI si permette di esprimere al Consiglio
regionale la raccomandazione di procedere con la maggior celerità all’approvazione del
provvedimento unificato sull’applicazione del regime di deroga che uscirà dalla IV
Commissione regionale, anche per consentire alle amministrazioni provinciali di darne
corretta e tempestiva attuazione in tempo utile per l’inizio della stagione venatoria.
Ci venga permessa un’ultima raccomandazione in merito ai contenuti del testo unificato
che uscirà dalla IV Commissione consiliare per ricevere l’approvazione definitiva da
parte del Consiglio regionale del Veneto.
L’Unione europea richiede di motivare adeguatamente le ragioni che inducono gli stati
membri e le regioni ad applicare il regime di deroga alle specie oggetto di prelievo,
condizione indispensabile per evitare al Veneto di incorrere nelle condanne inflitte
all’Italia per le leggi approvate da altre regioni per la cui applicazione non era stata
fornita adeguata motivazione.
Grazie per l’attenzione.
Maria Cristina Caretta
Presidente Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI