Bene, immagino che ciò che sto per raccontare possa essere capitato a piu di un paio di Voi, quindi, sono a chiedere lumi su cosa fare e come vi comportereste in un caso simile (grazie).
Sparo da sempre con fucili benelli, iniziai anni or sono con i 121 di mio padre e i suoi insegnamenti, nelle sue forme di caccia preferite che sono poi inevitabilmente diventate anche le mie. Ad oggi gli amici e colleghi mi reputano un buon fucile in generale ed un ottimo fucile nei miei ambienti preferiti (acqua e prato), personalmente mi ritengo nella media dei tanti e sono soddisfatto dei miei carnieri (esclusi i giorni in cui il sonno e la sbornia della sera prima nn ti fanno vedere manco un c130 se ti atterra nel gioco)
Quelle rare volte che ho deciso di cambiare fucile, fino all'ultimo acquisto fatto, come molti cacciatori mi son mosso nella classica e probabilmente errata maniera, qualche imbracciata veloce,imbracciata ad occhi kiusi e verifica successiva dell'allineamento, un pò di legnate nella placca per verifiche varie, aggiustamenti se necessari e via......a caccia senza problemi.
Da tutti i 121 che ho avuto con mio padre fino al benelli confort, penultimo fucile preso, non ho mai dovuto modificare piega o vantaggio, ho sempre trovato le armi in questione idonee al mio fisico e al mio modo di sparare (fortuna o abitudine al falso).
Recentemente, a caccia già chiusa, ho acquistato un benelli Vinci con canna da 70, da affiancare al confortino che ho con canna 65 (da quando sono apparsi mi sono convertito ai polimeri, li trovo molto piu pratici a caccia, sopratutto in acqua).
Stessa minestra, vado a ritirare il Vinci, osservo che piega sia montata di serie, verifico la solita 55 dei benelli, qualke prova, ok, pago e me ne vado.
La domenica seguente, nn riuscendo certo ad aspettare che apra la caccia e voglioso di provare il fucile nuovo decido di farmi 2 pedane di percorso di caccia.
Sparo raramente al piattello, grazie al mio lavoro posso sfruttare ogni giorno di caccia aperta e sfogarmi, a caccia chiusa comunque nn disdegno qualche pedana di percorso in compagnia degli amici, ma cmq parliamo di 7/10 volte l'anno.
Bene, sfodero il Vinci e via.....chiudo con 21/25 e 23/25 la seconda.
Focca la bindella mi dico, meglio di cosi per un non piattellaro!!!!! e me ne torno a casa ben felice.
Il caos mentale arriva a seguito del week end successivo:
La sfortuna vuole che casualmente, merito del mio stramaledetto lavoro, capito proprio a fagiuolo nel conoscere un famoso calcista della nostra zona, tal C.F. (per nn fare nomi). E' inevitabile che si finisce la giornata chiaccherando di caccia, armi, tiro, vino, salsiccie e tutto ciò che gli và dietro.
Ci salutiamo col patto che vuole vedermi con le mie armi appresso, io storco un pò il naso ma mi faccio anche una secolare domanda: però, sarò io che ho imparato a sparare cosi nel tempo, assimilando e corregendo in automatico eventuali difetti, o saranno veramente le armi che mi sono fortunatamente congeniali, sarò io che sono un fenomeno e ci prendo anche col fucile che nn mi va bene, o magari se lo metto apposto ci prendo ancor di piu, magari sparo a dieci selvatici e ne abbatto venti, magari dopo il fucile li riproduce in automatico ah ah ah , insomma, la curiosità inizia a montare tarlosa, e via...........armi nel baule e si va dal calcista. (il piu grosso errore della mia vita sparatoresca).
Prova, imbraccia, sbraccia, misura l'umanoide, misura l'acciaio, misura la plastica,che caccia fai, come spari prevalentemente, quanti kili di fiorentina mangi, bevi vino o acqua insomma, le solite cose, con fare superprofessionale per carità (ammiro quella persona), al termine dei suoi calcoli e visioni afferma sorridendo: "ragazzo, sei un fenomeno....se ci prendi, sei un fenomeno".
Alchè io non so come sentirmi, se handicappato o lusingato, se fiero o se superignorante, boh, rincretinito affermo......."per prenderci ci prendo, ma perchè mi dici questo?"
Lui: "perchè i tuoi fucili son troppo piegati per tè, sei centratissimo come deviazione ma hai troppa piega"
bene, seguono i 10 secondi piu lunghi della mia carriera nei quali dovevo pensare a cosa dire e cosa fare, realizzo che la caccia è chiusa, che ho un pò di tempo per provare e rispondo: "bene, allora sistemali come da copione, come dice la scuola e come hai riscontrato dovrebbero essere su di mè poi vediamo che succede". (i valori numerici delle piege e del pitch pre e post intervento ve li dò successivamente in questo lungo tema).
Dopo l'intervento, all'imbraccio, mi accorgo che i fucili ovviamente sono piu dritti, all'imbracciata vedo una buona porzione di bindella ed il mirino, solo se mi schiaccio in modo accademico sulla pala allora vedo il mirino nella sua interezza ma la bindella si posiziona a filo, quasi invisibile, come ho sempre sparato prima. Fra mè e mè penso, o mi schiaccio molto e sparo come prima o mi schiaccio con giustezza ma modifico il punto di mira perchè inevitabilmente cosi l'attrezzo spara montante...boh, sto zitto e me ne vado, trarrò poi le mie conclusioni, mi dico.
Ritorno nello stesso campo di tiro di cui sopra, non dò peso al confort causa la voglia di sparare col nuovo fucile e porto quindi con mè solo il nuovo Vinci (tanto sono identici come impostazione).
Bene, morale della favola, sembravo un ragazzino alle prime armi, nn spaccavo un piattello, dal nervoso non li ho nemmeno contati ma avrò fatto 8 massimo 10 su 25 con uno sforzo tremendo.
Prova a mirare piu basso rispetto a prima, prova a schiacciare di piu il volto, prova questo prova quello, insomma, nulla, non ho trovato benefici nemmeno sui montanti, come dovrebbe.
Razionalizzo, confusione, fuga di provare, stanchezza, scarsa concentrazione = molte variabili = non demordere e ritentare in altra circostanza.
10 giorni dopo, vinci e confort appresso, diverso campo di tiro ma sempre percorso di caccia, prima di iniziare, visto che ero solo soletto, un paio di stoccate alla placca che vedo andare giustamente un pò alte (ma so di mio che poi quando seguo il bersaglio mobile tendo a schiacciarmi di meno sul calcio) valuto un pò e inizio il percorso.
Stessa storia, presto mille attenzioni mentali in relazione alle modifiche fatte e non rompo piattelli, sparo disinvolto come se avessi tra le mani la mia arma di semrpe e nn rompo piattelli, solo sul finire in un giro di pedana mi sono promesso di schiacciarmi sulla pala fino a farmi male e ho rotto qualke piatto in piu, resta comunque prestazione ridicola.
Questo succedeva 2 giorni addietro da questo scritto, la sera stessa, di ritorno, ho fatto mille pezzi di entrambe i fucili e rimesso tutto come stava da quando è iniziato il mondo, richiuso il tutto nella fuciliera e amen. Voi che avreste fatto???
Curioso però e memore di quel poco che avevo appreso nelle procedure di misurazione dal gentilissimo Sig. C.F. Il giorno seguente ho preso le mie 2 armi e mi son messo a fare un pò di misure ( vi ricordo dopo averle riportate entrambe allo stato originale).
Veniamo al Vinci:
In origine montava la piastrina di piega 55 poi il calcista mi mise, per la prova di cui sopra, la 50.
Non vi so dare i valori misurati reali di pitch e piega tallone dei fucili dopo la modifica, ma vi posso fornire i dati misurati di come li ho sempre usati, cioè dopo aver riportato tutto come agli inizi.
Bene il Vinci con piastrina di piega da 55 restituisce al tallone un 56,5.
Non ho misurato l'angolo di pitch ma la distanza dal piano alla punta di bindella ( so nn essere misura perfetta ma rende l'idea ugualmente), risulta essere comunque di 11,7 cm.
Il confort:
Con mia grande sorpresa, il confortino, come lo avevo sempre usato (ricordo) montava una piega da 60, stessa piega che ho rimontato appunto, ma quando sono andato a misurare sono rimasto un pò sbalordito. La reale piega al tallone è inferiore al Vinci di poco, ovvero 55 scarso ma il pitch è ancora minore, misura 10 cm. In conclusione, anche con piastra 60, il confort è piu diritto del Vinci.
La cosa mi turba ma allo stesso tempo mi torna abbastanza, anche se le misure un pò smentiscono.
Mi dico, se con il nuovo Vinci a 55 mi trovo benissimo e con il confort mi son sempre trovato ottimamente pur non sapendo che era su la 60, è ovvio che essendo il confort di natura piu diritto, per assimilarlo al Vinci devo montare una piega maggiore, come si verifica infatti.
Ora mi e vi chiedo, secondo voi, ho preso la strada giusta?, ho fatto bene a ritornare tutto come è sempre stato? O dovevo accanirmi alla correttezza su carta?
E vi chiedo, è possibile che le mie due armi, come si evince, differiscano un pò tra loro ma entrambe mi vengono perfettamente e mi consentono di visualizzare gli organi di mira cosi come sono sempre stato abituato?
Infine, se può essere utile all'analisi, vi dico che sparo mirando, occhi aperti o kiusi nn mi fa nessuna differenza ma comunque sia tendo a mirare,(sparo anche tds pistola e l'abitudine è quella), salvo rari casi. Nei traversi o cmq obliqui seguo il bersaglio, lo anticipo poco lasciandomelo appena visibile e sparo accompagnando. Aumento gli anticipi o la velocità di accompagnamento per tiri particolarmente distanti o ad esemplari particolarmente veloci. I montanti sia uscenti che entranti (pochi nelle mie cacce) li copro e sparo accompagnando in salita.
Entranti e uscenti con parabola al basso invece miro al filo inferiore del selvatico, sparo accompagnando verso la sua direzione suolo.
Quelli che padello, nn so dirvi dove gli ho sparato ma sicuramente non fra il becco e la coda.
Mi scuso per la lunghezza del post, ma tanto vale dir tutto subito.......vediamo che mi dite o suggerite dopo attenta analisi delle mie righe.
Cordiali saluti a tutti
Ivan
Sparo da sempre con fucili benelli, iniziai anni or sono con i 121 di mio padre e i suoi insegnamenti, nelle sue forme di caccia preferite che sono poi inevitabilmente diventate anche le mie. Ad oggi gli amici e colleghi mi reputano un buon fucile in generale ed un ottimo fucile nei miei ambienti preferiti (acqua e prato), personalmente mi ritengo nella media dei tanti e sono soddisfatto dei miei carnieri (esclusi i giorni in cui il sonno e la sbornia della sera prima nn ti fanno vedere manco un c130 se ti atterra nel gioco)

Quelle rare volte che ho deciso di cambiare fucile, fino all'ultimo acquisto fatto, come molti cacciatori mi son mosso nella classica e probabilmente errata maniera, qualche imbracciata veloce,imbracciata ad occhi kiusi e verifica successiva dell'allineamento, un pò di legnate nella placca per verifiche varie, aggiustamenti se necessari e via......a caccia senza problemi.
Da tutti i 121 che ho avuto con mio padre fino al benelli confort, penultimo fucile preso, non ho mai dovuto modificare piega o vantaggio, ho sempre trovato le armi in questione idonee al mio fisico e al mio modo di sparare (fortuna o abitudine al falso).
Recentemente, a caccia già chiusa, ho acquistato un benelli Vinci con canna da 70, da affiancare al confortino che ho con canna 65 (da quando sono apparsi mi sono convertito ai polimeri, li trovo molto piu pratici a caccia, sopratutto in acqua).
Stessa minestra, vado a ritirare il Vinci, osservo che piega sia montata di serie, verifico la solita 55 dei benelli, qualke prova, ok, pago e me ne vado.
La domenica seguente, nn riuscendo certo ad aspettare che apra la caccia e voglioso di provare il fucile nuovo decido di farmi 2 pedane di percorso di caccia.
Sparo raramente al piattello, grazie al mio lavoro posso sfruttare ogni giorno di caccia aperta e sfogarmi, a caccia chiusa comunque nn disdegno qualche pedana di percorso in compagnia degli amici, ma cmq parliamo di 7/10 volte l'anno.
Bene, sfodero il Vinci e via.....chiudo con 21/25 e 23/25 la seconda.
Focca la bindella mi dico, meglio di cosi per un non piattellaro!!!!! e me ne torno a casa ben felice.
Il caos mentale arriva a seguito del week end successivo:
La sfortuna vuole che casualmente, merito del mio stramaledetto lavoro, capito proprio a fagiuolo nel conoscere un famoso calcista della nostra zona, tal C.F. (per nn fare nomi). E' inevitabile che si finisce la giornata chiaccherando di caccia, armi, tiro, vino, salsiccie e tutto ciò che gli và dietro.
Ci salutiamo col patto che vuole vedermi con le mie armi appresso, io storco un pò il naso ma mi faccio anche una secolare domanda: però, sarò io che ho imparato a sparare cosi nel tempo, assimilando e corregendo in automatico eventuali difetti, o saranno veramente le armi che mi sono fortunatamente congeniali, sarò io che sono un fenomeno e ci prendo anche col fucile che nn mi va bene, o magari se lo metto apposto ci prendo ancor di piu, magari sparo a dieci selvatici e ne abbatto venti, magari dopo il fucile li riproduce in automatico ah ah ah , insomma, la curiosità inizia a montare tarlosa, e via...........armi nel baule e si va dal calcista. (il piu grosso errore della mia vita sparatoresca).
Prova, imbraccia, sbraccia, misura l'umanoide, misura l'acciaio, misura la plastica,che caccia fai, come spari prevalentemente, quanti kili di fiorentina mangi, bevi vino o acqua insomma, le solite cose, con fare superprofessionale per carità (ammiro quella persona), al termine dei suoi calcoli e visioni afferma sorridendo: "ragazzo, sei un fenomeno....se ci prendi, sei un fenomeno".
Alchè io non so come sentirmi, se handicappato o lusingato, se fiero o se superignorante, boh, rincretinito affermo......."per prenderci ci prendo, ma perchè mi dici questo?"
Lui: "perchè i tuoi fucili son troppo piegati per tè, sei centratissimo come deviazione ma hai troppa piega"
bene, seguono i 10 secondi piu lunghi della mia carriera nei quali dovevo pensare a cosa dire e cosa fare, realizzo che la caccia è chiusa, che ho un pò di tempo per provare e rispondo: "bene, allora sistemali come da copione, come dice la scuola e come hai riscontrato dovrebbero essere su di mè poi vediamo che succede". (i valori numerici delle piege e del pitch pre e post intervento ve li dò successivamente in questo lungo tema).
Dopo l'intervento, all'imbraccio, mi accorgo che i fucili ovviamente sono piu dritti, all'imbracciata vedo una buona porzione di bindella ed il mirino, solo se mi schiaccio in modo accademico sulla pala allora vedo il mirino nella sua interezza ma la bindella si posiziona a filo, quasi invisibile, come ho sempre sparato prima. Fra mè e mè penso, o mi schiaccio molto e sparo come prima o mi schiaccio con giustezza ma modifico il punto di mira perchè inevitabilmente cosi l'attrezzo spara montante...boh, sto zitto e me ne vado, trarrò poi le mie conclusioni, mi dico.
Ritorno nello stesso campo di tiro di cui sopra, non dò peso al confort causa la voglia di sparare col nuovo fucile e porto quindi con mè solo il nuovo Vinci (tanto sono identici come impostazione).
Bene, morale della favola, sembravo un ragazzino alle prime armi, nn spaccavo un piattello, dal nervoso non li ho nemmeno contati ma avrò fatto 8 massimo 10 su 25 con uno sforzo tremendo.
Prova a mirare piu basso rispetto a prima, prova a schiacciare di piu il volto, prova questo prova quello, insomma, nulla, non ho trovato benefici nemmeno sui montanti, come dovrebbe.
Razionalizzo, confusione, fuga di provare, stanchezza, scarsa concentrazione = molte variabili = non demordere e ritentare in altra circostanza.
10 giorni dopo, vinci e confort appresso, diverso campo di tiro ma sempre percorso di caccia, prima di iniziare, visto che ero solo soletto, un paio di stoccate alla placca che vedo andare giustamente un pò alte (ma so di mio che poi quando seguo il bersaglio mobile tendo a schiacciarmi di meno sul calcio) valuto un pò e inizio il percorso.
Stessa storia, presto mille attenzioni mentali in relazione alle modifiche fatte e non rompo piattelli, sparo disinvolto come se avessi tra le mani la mia arma di semrpe e nn rompo piattelli, solo sul finire in un giro di pedana mi sono promesso di schiacciarmi sulla pala fino a farmi male e ho rotto qualke piatto in piu, resta comunque prestazione ridicola.
Questo succedeva 2 giorni addietro da questo scritto, la sera stessa, di ritorno, ho fatto mille pezzi di entrambe i fucili e rimesso tutto come stava da quando è iniziato il mondo, richiuso il tutto nella fuciliera e amen. Voi che avreste fatto???
Curioso però e memore di quel poco che avevo appreso nelle procedure di misurazione dal gentilissimo Sig. C.F. Il giorno seguente ho preso le mie 2 armi e mi son messo a fare un pò di misure ( vi ricordo dopo averle riportate entrambe allo stato originale).
Veniamo al Vinci:
In origine montava la piastrina di piega 55 poi il calcista mi mise, per la prova di cui sopra, la 50.
Non vi so dare i valori misurati reali di pitch e piega tallone dei fucili dopo la modifica, ma vi posso fornire i dati misurati di come li ho sempre usati, cioè dopo aver riportato tutto come agli inizi.
Bene il Vinci con piastrina di piega da 55 restituisce al tallone un 56,5.
Non ho misurato l'angolo di pitch ma la distanza dal piano alla punta di bindella ( so nn essere misura perfetta ma rende l'idea ugualmente), risulta essere comunque di 11,7 cm.
Il confort:
Con mia grande sorpresa, il confortino, come lo avevo sempre usato (ricordo) montava una piega da 60, stessa piega che ho rimontato appunto, ma quando sono andato a misurare sono rimasto un pò sbalordito. La reale piega al tallone è inferiore al Vinci di poco, ovvero 55 scarso ma il pitch è ancora minore, misura 10 cm. In conclusione, anche con piastra 60, il confort è piu diritto del Vinci.
La cosa mi turba ma allo stesso tempo mi torna abbastanza, anche se le misure un pò smentiscono.
Mi dico, se con il nuovo Vinci a 55 mi trovo benissimo e con il confort mi son sempre trovato ottimamente pur non sapendo che era su la 60, è ovvio che essendo il confort di natura piu diritto, per assimilarlo al Vinci devo montare una piega maggiore, come si verifica infatti.
Ora mi e vi chiedo, secondo voi, ho preso la strada giusta?, ho fatto bene a ritornare tutto come è sempre stato? O dovevo accanirmi alla correttezza su carta?
E vi chiedo, è possibile che le mie due armi, come si evince, differiscano un pò tra loro ma entrambe mi vengono perfettamente e mi consentono di visualizzare gli organi di mira cosi come sono sempre stato abituato?
Infine, se può essere utile all'analisi, vi dico che sparo mirando, occhi aperti o kiusi nn mi fa nessuna differenza ma comunque sia tendo a mirare,(sparo anche tds pistola e l'abitudine è quella), salvo rari casi. Nei traversi o cmq obliqui seguo il bersaglio, lo anticipo poco lasciandomelo appena visibile e sparo accompagnando. Aumento gli anticipi o la velocità di accompagnamento per tiri particolarmente distanti o ad esemplari particolarmente veloci. I montanti sia uscenti che entranti (pochi nelle mie cacce) li copro e sparo accompagnando in salita.
Entranti e uscenti con parabola al basso invece miro al filo inferiore del selvatico, sparo accompagnando verso la sua direzione suolo.
Quelli che padello, nn so dirvi dove gli ho sparato ma sicuramente non fra il becco e la coda.
Mi scuso per la lunghezza del post, ma tanto vale dir tutto subito.......vediamo che mi dite o suggerite dopo attenta analisi delle mie righe.
Cordiali saluti a tutti
Ivan