Cinghiale in selezione....servono davvero i calibri (quasi) africani?? (2 utenti stanno leggendo)

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Frank, io conosco il 338 lapua magnum. Fucile da grandi distanze, volevasi dire oltre il km, potenza e radenza eccezionali, in condizioni operative normali. Ci ho sparato tanto. L' omonimo in win non lo conosco, ma...se tanto mi dà tanto, fossi in lei non ne sarei tanto sicuro. Il tiro a lunga distanza è un connubio di fattori. Importantissima è la munizione : ingegneria dell' ogiva e equilibrio della carica.
Il .338 WM (che uso da 40 anni) e' un calibro non specializzato come il .338 Lapua Magnum, creato per il cecchinaggio a lunga distanza, ma un calibro "tuttofare." Con palle da 180 grani ha una radenza eccezionale da tiri fino a 400-500 metri e anche piu' (che io non consiedero ne' giustifico come tiri di caccia, ma da riservare alle sagome di metallo), con palle da 250-300 grani e' un ottimo calibro per selvaggina grossa e pericolosa, paragonabile al .375 H&H. Non e' per caso che e' il calibro piu' diffuso in Alaska per orsi giganti ed alci grosse come un cavallo Clydesdale, ed a volte molto pericolose e sempre dure a morire. Usatissimo anche per il wapiti, cugino del vostro cervo rosso, ma molto piu' grosso. Come velocita' con le palle dal medio al pesante non e' che sia troppo lento. Con canna da 24 pollici ed una carica piu' che massima di 68,5 grani di IMR 4350, le palle Nosler Partition da 250 grani che carico vengono spinte a un po' piu' di 2700 piedi al secondo vuzero, . Con le palle da 180 grani la vuzero e' di 3300 piedi al secondo, piu' o meno come la palla di 55 grani di un .223 con una canna di 22 pollici. Se la palla da 180 grani e' una monolitica, la maggiore lunghezza e il maggiore coefficiente balistico ne ridurrebbero di molto l'abbassamento della traettoria alle lunghe distanze.
Non entro piu' nel merito della sua pertinenza ed efficacia nella caccia al cighiale, ma devo spezzare una lancia a favore del suoeffetto sulla commestibilita' della spoglia. Con la palla pesante e costruita per alci ed orsi come la Nosler Partition o la Swift A-Frame da 250-275 grani, la perdita di carne sparando alla punta della spalla e' minore di quella che ho osservato con l'uso di calibri minori, come il .243 e il .30-06, anche se l'espansione di tali palle e' sempre attendibile ed e' accompagnata da totale penetrazione su cervi americani. Non le ho mai usate sui cinghiali europei, ne' sui cinghiomaiali nostrani, che possono essere molto piu' grossi e grassi dei vostri setoloni.

Francamente parlando, se teoricamente fosse legale il possesso di soltanto un rigato, il .338 WM sarebbe la mia scelta. Del resto gia' lo e'. Ho carabine che vanno dalla .22 LR alla .22 Hornet, al .223, al .243, al .30-30, al .303 British, al .30-06, al .450 Marlin, al .50 Beowulf, ma il mio Ruger Mod. 77 .338 WM e' il mio fucile da "caccia grossa." Punto e basta.
 
Innanzi tutto grazie che ci permettete di leggere le vostre opinioni che troviamo sempre decisamente molto interessanti, e grazie anche perché ci consentite d'intrometterci inserendo i nostri punti di vista ed esperienze personali. Quello che scrive sono sempre io (Giorgio, Italiano) perchè mia moglie Maria (Romena) parla e capisce bene la lingua Italiana ma scriverla è un'altra cosa: per lei è molto più impegnativa, diciamo più difficile causa tante forme grammaticali Italiane che non conosce. Purtroppo la mia età che avanza (sono della classe 1949) unitamente a gravi problemi di salute ai quali sono andato incontro dopo la 1° iniezione del vaccino antovirus "Covid" (sarebbe stato di gran lunga molto ma molto meglio se avessi ascoltato Maria -infermiera- che ha insistitito tanto nel dirmi di non sottopormi alla vaccinazione poichè non era testata correttamente nei tempi, nei modi e nelle forme !!) , ho passato -e sto tuttora passando- pesanti conseguenze che mi hanno portato ad un'infarto, una perdita di peso di oltre 10 kg. (attualmente peso 51 kg.), ricovero e degenza in ospedale, visite mediche periodiche trimestrali e dover assumere quotidianamente un'elevato numero di farmaci che mi sono stati prescritti "a vita" dai cardiologi se voglio ancora vivere ... niente sforzi fisici e niente emozioni forti. Ho rischiato seriamente di "andarmene" , tant'è che il nostro Prete locale mi aveva anche impartito la benedizione .... ma il Padreterno in Cielo mi ha detto che Lui non mi ha chiamato ... ed il Diavolo all'Inferno mi ha risposto che da lui è già tutto "pieno e prenotato" e per il momento non c'era posto per me .... e mi ha rimandato sulla terra ......... Beh per quanto riguarda le emozioni non posso certo evitarle perchè la Caccia è una "poesia" ed è sempre una gran bella emozione che riempie il cuore di gioia indipendentemente dai risultati ottenuti ! Pertanto queste non le potò mai evitare, cercherò di "frenarle", di "contenerle" e di tenerle a bada gestendole meglio che potrò, dipenderà molto anche dalle situazioni che affronterò, ma devo asserire che conto molto sull'appoggio psicofisico di Maria (che fortunatamente è molto paziente con me - è stata per anni la badante molto premurosa dei miei genitori oramai deceduti entrambi tanto tempo fa), e su Michele, il mio migliore fedele amico cacciatore anche lui Italiano che da qualche tempo vive definitivamente qui nel nostro paesino in Transilvania, a ridosso dei confini con l'Ucraina. Un profondo grazie di cuore a Giovannit, Franuliv, Springer Toscano, Teufel.35, Germano 56, all'intero Staff di Mygra ecc. : con elevato rispetto, stima e riconoscenza, GRAZIE SEMPRE , Giorgio e Maria
Giorgio ci fa sempre piacere leggerti, continua a portare il contributo della tua esperienza venatoria , non potrà che arricchirci.🙋‍♂️
 
i calibri "piccoli" secondo la nomenclatura anglosassone (in cui rientrano fino ai .323") compensano il diametro con velocità e struttura di palla, aumentando così lo shock idrostatico e idrodinamico rispetto alla cavità permanente.
Motivi per cui anche un calibro infinitesimale come il .223 può fare egregiamente il suo lavoro.

In ogni caso @giovannit. il .338wm non è sicuramente un calibro long range ma un ottimo calibro "standard" da caccia, specialmente se uno tira in causa il Lapua che (dopo infinite altre rott. di zebedei oltre che per il 9.3- interessante notare come si sprechino i giudizi manco quelle carabine me le avessero regalate le persone in questione) ha chiaramente vocazione sniping e del tutto inutile per le mie cacce...ma potevo averlo e me lo sono concesso.
Certamente si può usare a caccia (non con le cartucce inadatte che possiedo io, anche se non è che abbiano fatto carezze ai suidi che lo hanno provato) ma brilla su tiri che io non farò mai.

IL .338wm e le powerpoint 200 che sono le uniche che ho trovato hanno una traiettoria simile a una .308 con una buona palla da 150, con un bel po' di massa appresso in più.

Poi torniamo al solito discorso:
A sparare a centralina - collo - spalla piena, ottieni sempre anschuss o quasi. pure con una fionda.
Primo obiettivo, come dice @SPRINGER TOSCANO : il piazzamento è (quasi) tutto.

A sparare appena dietro (blatt suino o preferisco dire *sblatt* o un po' troppo dietro *quasi sblatt*, perchè in effetti un corrispettivo esatto di quello che identificano nei cervidi, effettivamente non esiste ...)
colpendo solo le basi polmonari del cinghiale (perchè ripeto parlo sempre di cinghiale perchè solo quello conosco e caccio) o hai una piccola palla molto morbida e molto molto veloce in modo da sommare grande sanguinamento toracico allo shock neurogeno idrostatico a midollo e plessi vicini, oppure conti su un bel tramite di ferita e magari frammentazione / scarsa ritenzione di massa - in questo caso pochi metri e profit.
se le condizioni sono differenti e la palla non lavora in quei modi, prepara il cane o inizia a scarpinare.

Ultima condizione non auspicabile: se spari troppo dietro...sono/sei un padellaro e impara a sparare (o a non, se hai tirato in condizioni inadeguate) - in questo strano e orribile caso, non raro in braccata, sbagliare l'anticipo, un fucile "overkill" come ritenete voi darà comunque un importante emorragia interna e un effetto invalidante disumano e se non ferma l'animale acquattato, comunque non gli dovrebbe far fare a razzo troppi metri prima di fermarsi per ribatterlo. Possibilità quindi tangibili e misurabili, nessuna certezza ovviamente, di recuperare l'animale, anche se carne rovinata dal colpo ai visceri addominali.
Un calibro più piccolo invece darà il classico impanciamento e animale perduto al 90% delle probabilità se non si riesce a doppiare o triplicare o qualsiasi altro salvataggio in extremis.

Condizione-eccezione: hai ferito un cinghiale e ci sei andato vicino come un pirla e non era sufficientemente ito.
O sei esattamente sulla traccia del verro e ha deciso che sei fuoriposto e ti deve investire perchè è troppo tardi per cambiare strada o perchè si sente il padrone del foru...del bosco.
Oppure hai erroneamente tirato un porchetto rosso senza considerare un branco di mamme pancine molto vicine e decidono di punirti.
Allora o sei Deadshot dei Suicide Squad e hai una semiauto, oppure speri che quel colpo che riuscirai a tirare sia sufficientemente robusto a fermare l'animale o a farlo desistere dall'aggressione.
In tuti questi casi (rari? dipende da come eserciti la tua attività nel tuo ambiente naturale. ognuno di noi conosce le proprie condizioni e l'importante è rispettare le normative e regolamenti) bhe, preferisco avere una 338 o una 9.3.

In ogni caso: ogni colpo dato bene è dato bene. Nessun animale sopravvive nelle distanze canoniche a un colpo ai vitali.
Se poi al sistema nervoso centrale, nessun movimento del tutto. qui siamo tutti d'accordo.

Ma un discreto colpo ai vitali eppure non perfetto con un calibro inadatto potrà rivelarsi insufficiente o far fare più strada - cosiddetta dead run.
Proprio perchè oltre a tutte le variabili universali e comuni ai mammiferi, il cinghiale possiede tutto ciò che sappiamo: "giubbotto antiproiettile" alla spalla, sugna e setole che spesso trattengono il sangue per metri e metri prima di lasciare alcuna o nessuna traccia del tutto, vitalità estrema specie sotto adrenalina, potenziale pericolosità da vivo e da ferito, ambienti spesso impervi o scomodi.
E quando il cinghiale è grosso e il colpo non intacca la centralina, possono accadere due fenomeni: 1 far lavorare meglio palle troppo dure e lente, opponendo resistenza e facendole affungare/frammentare del tutto;
2 avere uno shock insufficiente o ritardato, per ampia superficie comporea rispetto al piccolo tramite di ferita, specie se il colpo è dato proprio al famoso blatt e "punge" solo le basi polmonari.
Collasserà, ma quando e dove e dopo aver fatto cosa?
E qui pure entra in ballo un diametro di ferita molto molto maggiore di un proiettile di calibro maggiore, che affungandosi corrisponde a una superficie di ferita esponenzialmente maggiore.
 
Ultima modifica:
@franky, che ha scritto: "In ogni caso @giovannit. il .338wm non è sicuramente un calibro long range"

Davvero????


Here's some information about the ballistics of the 338 Winchester Magnum:


  • Energy
    The 338 Winchester Magnum retains 300 more foot-pounds of energy at 500 yards than the 180-grain 300 Win. Mag. load in a 9-pound rifle.


  • Recoil
    The 225-grain 338 Win. Mag. load in a 9-pound rifle has a free recoil energy of about 30.2 foot-pounds at a velocity of 14.7 fps.


  • Velocity
    The 338 Winchester Magnum can push a 225-grain bullet to velocities of 2,800 ft/s (850 m/s).


  • Bullet weight
    Bullets for the 338 Winchester Magnum are available in a wide range of designs and weights, from 150 to 300 grains.
  • AI Overview
    Learn more…Opens in new tab

    Here's some information about the ballistics of the .338 Winchester Magnum (WM) with 150 grain bullets:
    • Mid-range trajectory: The peak of the mid-range trajectory is less than +2 inches at 150 yards.


    • Zeroing: Zeroing at 250 yards can keep the mid-range trajectory under +3.4 inches at 150 yards.


    • Drop at 300 yards: The drop at 300 yards is about 4 inches.


    • Drop at 400 yards: The fall at 400 yards is less than 17 inches.

The 338 Winchester Magnum is a magnum that can function in sporter-weight rifles, while still hitting like rounds that are typically chambered for larger, heavier, long-magnum rifles.

 
Ultima modifica:
Un mio amico tira al cinghiale con il 223 da corta distanza, utilizza una monolitica da 55 gr. due o tre anni fa, sbaglia e invece di colpire l'orecchi ha colpito la spalla, cinghiale di una ottantina di chili, crollato sullo punto dello sparo. Dopo essere stato eviscerato e scuoiato una buona parte dell'anteriore è stata buttata via.

Se avessi intenzioni di cacciare il cinghiale da una posizione a terra non andrei con un 223 andrei con una semiautomatica, Visto che i cinghiali li caccio prevalentemente di notte utilizzerei un calibro che non dia un eccessivo rinculo, in modo da avere meno rilevamento dell'arma, questo mi potrebbe permettere se mai di mandare a bersaglio i pochi colpi tirati in rapida successione, nel caso venissi caricato da un cinghiale.

Sono solo ipotesi, di notte dopo il primo tiro il secondo si tira alla cieca, non tanto per la vampata ma per il fumo sprigionatosi davanti la canna. Non vorrei trovarmi in una situazione del genere da solo, anche con una carabina semiautomatica. Però non credo che un cinghiale ferito aspetta qualcuno per punirlo caricandolo, carica se qualcuno anche inavvertitamente passasse nelle sue vicinanze.

Neanche mi è mai capitato di sentire che dopo aver tirato a un classe 0 la madre si ferma per caricare il cacciatore che ha sparato al suo piccolo. Dalla mia altana ho sempre visto la femmina scappare portandosi dietro i piccoli. Molto probabilmente l'istinto è quello di scappare per salvare il salvabile. Potrebbe essere vero il contrario, cioè possono essere i piccoli che dopo lo sparo e l'uccisione della madre rimangono sul posto, o ritornano dopo pochi minuti. Ognuno ha le proprie esperienze. :)
 
@germano56 sulle classi 0: sono stato circondato, mentre appiedato, da un branco di scrofe e decine di porchetti e porcastri al pascolo in un falciato, tranquilli quasi "domestici".
Dopo che si sono allontanati di una 50ina di metri e aver abbattuto un porcastro nero, ha strillato a dovere al colpo e mentre l'intero branco fuggiva via una delle scrofe più grosse ha deciso di caricarmi a bocca aperta (?).
Nonostante avessi deciso di non prelevare altro, ho tirato un colpo con la .30-06 (risultato poi in pieno "petto") e ha proseguito...cadendo ai miei piedi esanime non avendo fatto in tempo a doppiare in tempo.
Fortunatamente non saprò mai le sue vere intenzioni.

Un altro episodio lo raccontai già. fortunatamente, nonostante il verro arrivò a bersaglio, rimasi illeso.
 
Be', se l'articolo parla di calibro adatto ad un animale grosso come un wapiti (elk--non alce, ma gugino molto piu' grosso del vostro cervo europeo) fino a 800 yarde, diciamo che non sara' da cecchinaggio ad un miglio e mezzo, ma neanche per tiri medi. (Se vogliamo, neanche il .338 Lapua Magnum e' un granche' se paragonato ad una Barrett cal. .50 BMG.)Tutto dipende dalla palla e dalla dose. Ecco perche' e' veramente un calibro tuttofare. Dove e' permesso in Africa (quasi in nessuno stato) non mi sentirei svantaggiato a usarlo conto un bufalo cafro alla distanza canonica del tiro alla "Mor-te Nera," cioe' entro 100 metri, con una palla espansiva da 300 grani al cuore, seguita, se necessaria da una o due palle solid (FMJ) al cervello se mostrasse qualche velleita'. Con un elefante un po' meno, sebbene Karamojo Bell usasse un 7x57 per sparare agli elefanti.
Vedo meglio questo impiego (anche se è comunque un pò forzato) piuttosto che usarlo contro i "cinghialetti" italici.
 
@giovannit. tocca mettersi d'accordo con il long range cos'è.
Prima per qualcuno i 300m sono medie distanze e 200m è spararsi nei piedi.
Poi portano in confronto il .338 lapua mag...quindi mi pare a pari calibro che no, non è specializzato per il long range che come dicono gli "esperti" lo "sniping è ben altro".

Certo che ha la benzina per tirare lontano, ma non nasce tanto per il tiro lungo quanto per il potere di arresto per grossi animali alle distanze venatorie. Lo dimostra proprio ciò che ribadisci, le zone di sua massima diffusione e il suo utilizzo.
Ovviamente si può anche tirare lungo o ad animali non "grossi", con la munizione e l'arma adatta senza danneggiare la spoglia, come ci hai dimostrato con la tua lunga esperienza.

E se come abbiamo discusso in privato trovassi le munizioni adatte...mah.
Il 338 è un calibro NON ESASPERATO come altri magnum ma, di sicuro non si fa certo problemi ad accoppare anche un grosso cinghiale a 600 / 700 mt.......ci arriva eccome se ci arriva.

Poi......ci sono calibri migliori per questo scopo? Si sicuramente anche lo stesso 7 remington a quelle distanze è in grado di surclassare il 338 winc mag.

Il danno alla spoglia, a distanze lunghe è l' ultimo dei problemi.
 
Ultima modifica di un moderatore:
Ci diceva L'Americano che lo usa anche a distanze medio brevi sui codabianca, e con tiro e palla giusta riferisce il rispetto della spoglia.

Io invece posso dire che..ehm, ha più rispetto la 9.3, quantomeno nei miei pochi tiri di .338wm.
Forse perché tiro palle più lente, pesanti e dure.

il resto amen, basta così per quanto mi riguarda, ognuno restasse sulle sue, la discussione mi pare non decolli ma resta sugli sfottó continui (e non mi riferisco nè a te nè a Giovanni).
IBAL
 
Anche per il rispetto della spoglia ......la cosa più importante è il piazzamento del colpo!!

Una precisazione.......gli animali vanno rispettati da VIVI, che da morti non gli può fregar di meno!!

Che che se ne dica, riempiendosi la bocca con paroloni tipo etica, valorizzazione delle carni ecc, è sempre preferibile un colpo alla spalla, che un po di danno lo fa, piuttosto che un colpo "rispettoso della spoglia" che però magari non rispetta l' animale perché lo fa morire dopo un pò di tempo facendogli rendere conto di cosa stà succedendo e col rischio che non rispetti nemmeno la spoglia perché l' animale può fare strada rendendo difficile il recupero in tempi utili per non danneggiare la carne.
 
c'è chi ci tiene molto all'etto in più o meno dei vari tagli.

Io personalmente..ci tengo più alla sicurezza recupero e alla fattibilità dello stesso.

Anche perché mi pare che scrivo da tempo e in più loci e si evince chiaramente il mio punto di vista. A partire dal blatt vs allstarz
 
Chiudo anch'io con questo commento: ci sono armi da caccia, ed armi da sniping. Quelle da caccia servono ad abbattere animali il piu' pulitamente possibile, e nessun cacciatore degno di tal nome dovrebbe sparare ad animali oltre i 350 metri, 400 al massimo, perche' l'errore umano, anche infintesimale (o altre circostanze, come una folata di vento) provocherebbe un ferimento. Il fucile da sniping, in mano ad uno sniper esperto, puo' mettere a segno una palla su un bersaglio umano anche a un miglio e mezzo. Ma col bersaglio umano l'abbattimento "pulito" non e' lo scopo. Prima di tutto si usano (per le varie convenzioni internazionali) palle FMJ. Secondo, un essere umano ferito che grida e si contorce in terra dopo essere stato colpito nella pancia o in una coscia da uno sniper a un miglio o piu' di distanza e' un risultato migliore di uno stecchito. Peche' poi e' probabile che qualche suo commilitone cerchi di soccorrerlo. Se lo sniper riesce a colpire anche lui, e' un ottimo risultato. Ma anche se non ci riesce, uno o due compagni del ferito dovranno sospendere le ostilita' mentre soccorrono il ferito, e anche questo e' un buon risultato, sebbene temporaneo. No, il .338 wm non e' stato concepito come un fucile da sniper, ma all'occorrenza puo' sostituirlo fino ad un certo punto, e brillerebbe piu' di un .308 (spesso usato da snipers urbani) o di un .30-06 (che durante WW I e II era comunemente usato come sniper). Non ho mai sentito o letto del 7mm Magnum usato come arma da sniper, ma cio' non vuol dire che non lo si sia mai usato in tal modo.
 
Chiudo anch'io con questo commento: ci sono armi da caccia, ed armi da sniping. Quelle da caccia servono ad abbattere animali il piu' pulitamente possibile, e nessun cacciatore degno di tal nome dovrebbe sparare ad animali oltre i 350 metri, 400 al massimo, perche' l'errore umano, anche infintesimale (o altre circostanze, come una folata di vento) provocherebbe un ferimento. Il fucile da sniping, in mano ad uno sniper esperto, puo' mettere a segno una palla su un bersaglio umano anche a un miglio e mezzo. Ma col bersaglio umano l'abbattimento "pulito" non e' lo scopo. Prima di tutto si usano (per le varie convenzioni internazionali) palle FMJ. Secondo, un essere umano ferito che grida e si contorce in terra dopo essere stato colpito nella pancia o in una coscia da uno sniper a un miglio o piu' di distanza e' un risultato migliore di uno stecchito. Peche' poi e' probabile che qualche suo commilitone cerchi di soccorrerlo. Se lo sniper riesce a colpire anche lui, e' un ottimo risultato. Ma anche se non ci riesce, uno o due compagni del ferito dovranno sospendere le ostilita' mentre soccorrono il ferito, e anche questo e' un buon risultato, sebbene temporaneo. No, il .338 wm non e' stato concepito come un fucile da sniper, ma all'occorrenza puo' sostituirlo fino ad un certo punto, e brillerebbe piu' di un .308 (spesso usato da snipers urbani) o di un .30-06 (che durante WW I e II era comunemente usato come sniper). Non ho mai sentito o letto del 7mm Magnum usato come arma da sniper, ma cio' non vuol dire che non lo si sia mai usato in tal modo.
Il 7 rem magnum, fu per poco tempo nella panopilia delle armi da sniping dell' esercito. Dimesso perché il 338 lapua magnum fu ritenuto superiore per le lunghe distanze. Per quelle lunghissime il barret Cal 50. Per operazioni di sniping urbano i 7.62 nato furono prediletti perché più precisi e essendo dotati ci canne pesanti avrebbero avuto meno necessità di essere raffreddati, in operazioni dove i tiri si potevano susseguire senza interruzioni ( Somalia). Questo fu quello che mi risulto' a me. Nemmeno in Altri teatro ho avuto menzione del 7 rem.mag.
 
Dimenticavo: a 500 yarde, con l'ottica regolata con lo zero a 100 yarde, il calo di traettoria di una palla di 7mm RM da 175 grani e quello di una palla di .338 WM da 200 grani, ambedue a circa 3000 fps vuzero e' pressoche' identico (circa 50 pollici). La differenza e' che la palla di .338, con il suo maggior peso, subira' di meno l'influenza del vento, e all'impatto col bersaglio sara' piu' efficace (se e' un animale grosso) a causa del suo maggior peso e della sua maggiore densita' sezionale. Naturalmente questi calcoli, che ognuno potra' verificare sulle tabelle balistiche di qualsiasi manuale di ricarica, sono un po' approssimativi, ma non di molto. Inoltre per mandare una palla di 7mm di 175 grani a 3000 fps gia' si sta arrivando a pressioni eccessive, in quanto diversi manuali danno 2900 fps per questa palla come velocita' massima. Difficile fare paragoni fra una palla di 175 grani ed una di 200 grani. Purtroppo sarebbe stato meglio un paragone fra la palla da 175 grani del 7mm, e quella da 180 del .338, ma i miei vecchi manuali non mostrano palle piu'' leggere di 200 grani per il .338. Sono sicuro che il paragone fra .338, 180 grani e 7mm, 175 grani sarebbe stato migliore, ed avrebbe anche mostrato una piccola superiorita' del .338 rispetto al 7mm alla distanza sovracitata (500 yarde).

Naturalmente potrei essermi sbagliato a leggere le tabelle. Francamente parlando, quando ho finito di consultarle non mi e' andato piu' di consultarle di nuovo, perche' a tali distanze io non sparo, e qualsiasi cacciatore etico non dovrebbe sparare. La caccia e' una cosa, i cecchinaggio e' un altra. Per il cecchinaggio, se non hai soldati nemici a disposizione, ci sono le sagome metalliche.
 
Anche per il rispetto della spoglia ......la cosa più importante è il piazzamento del colpo!!
E' uno dei vantaggi della caccia all'aspetto. Carne con poca adrenalina e con pochissimo danno alla spoglia. Questo vuol dire rispetto per l'animale. Non è certamente presentare un animale sbudellato o con l'anteriore frollato, dove ossa e carne sono poltiglia. Si dovrebbe tirare su animali calmi e tranquilli, di conseguenza difficilmente ci potrà essere l'errore o un tiro piazzato male. L'aspetto è un tipo di caccia dove gli errori sono veramente pochi se paragonati ad altri tipi di caccia.
Che che se ne dica, riempiendosi la bocca con paroloni tipo etica, valorizzazione delle carni ecc, è sempre preferibile un colpo alla spalla, che un po di danno lo fa, piuttosto che un colpo "rispettoso della spoglia"
Sono punti di vista, questo contrasta con il rispetto della spoglia. Qualche anno ho cacciato in società con un amico, buon per lui che tirava in testa o in blatt, se avesse tirato alla spalla, la parte anteriore sarebbe toccata sempre a lui.
Un poco è etica, dove caccio io la mano non la stringono, e non si tolgono il cappello con il tiro alla spalla.

Un poco è etica, un poco è non rovinare la carne, visto che la mangiamo e non abbiamo allevamenti di cinghiali. Comunque la legge non vieta il tiro alla spalla, visto che la selvaggina è di chi l'ha abbattuta, vale sempre il famoso proverbio "chi si accontenta gode"
 

In center fire cartridge terminology, calibers of .312”and below are described as small bores, the calibers 8mm (.323”) through to .375” described as medium bores and those above .40 are described as large or big bores.
......
The .338 Winchester Magnum is now thoroughly well known for its ability to produce excellent results on large bodied game. To some, it is a trophy getting cartridge, to others, depending on location and typical game species, the .338 is an all-around hack, used in the same manner as others might use the .270 or .308 Winchester cartridges.
.....
In summary, the .338 Winchester Magnum is at its best when used on larger bodied medium game. This cartridge can be very flexible cartridge for use on light through to heavy bodied game however performance is very much dependent on bullet selection, shot placement and also impact velocities. It is not a hammer of Thor based solely on bullet size. Hand loading to full velocities also greatly enhances performance. The .338 Winchester comes into its own at game weights of 90kg (200lb), being right at home with game weights between 200 and 400kg (440-880lb). On lean game or animals lighter than 90kg (200lb), the sometimes tough nature and increased momentum of heavy bullets can display a lack of energy transfer, a factor which is less apparent in wider bores. The .338 Winchester Magnum is adequate for hunting heavy game weighing up to 600kg (1300lb) and sometimes heavier, utilizing premium bullet designs doing its best work when used at closer ranges where impact velocity is high in order to maximize wounding potential. Without attention to any of these variables, the .338 Winchester Magnum and kin are best suited to large bodied medium game (Elk / Sambar) out to ranges of around 300 yards.
 
E' uno dei vantaggi della caccia all'aspetto. Carne con poca adrenalina e con pochissimo danno alla spoglia. Questo vuol dire rispetto per l'animale. Non è certamente presentare un animale sbudellato o con l'anteriore frollato, dove ossa e carne sono poltiglia. Si dovrebbe tirare su animali calmi e tranquilli, di conseguenza difficilmente ci potrà essere l'errore o un tiro piazzato male. L'aspetto è un tipo di caccia dove gli errori sono veramente pochi se paragonati ad altri tipi di caccia.

Sono punti di vista, questo contrasta con il rispetto della spoglia. Qualche anno ho cacciato in società con un amico, buon per lui che tirava in testa o in blatt, se avesse tirato alla spalla, la parte anteriore sarebbe toccata sempre a lui.
Un poco è etica, dove caccio io la mano non la stringono, e non si tolgono il cappello con il tiro alla spalla.

Un poco è etica, un poco è non rovinare la carne, visto che la mangiamo e non abbiamo allevamenti di cinghiali. Comunque la legge non vieta il tiro alla spalla, visto che la selvaggina è di chi l'ha abbattuta, vale sempre il famoso proverbio "chi si accontenta gode"
Il bello è che qui l'etica è stata tirata in causa..per i capelli.
Nessuno pratica bruch e sblattate simili, a quel che so. Ognuno le sue tradizioni e le sue idee. Non disputandum est.
L'etica, direbbe un saggio, è come la morale e come il...noto sfintere. Ognuno ha il suo/a.

Per me, dato il setting, il primo principio è fermare ad ogni costo sul posto, con ogni mezzo. Epidemia TBC bovina, epidemia epatite E, epidemia PSA, lupi in giro, no servizi da traccia-recupero, roveti impenetrabili, calanchi, colate di fango, pozze termali bollenti: l'animale è imperativo fermarlo sul posto, e spesso pure così una parola arrivarci col verricello, con la terra arata e sabbiosa in forte pendenza.

E nell'appostarsi miglior compromesso trovo fra animale diffidente e coperto nelle frasche, canali e forre, caccia da terra, minore distanza possibile ma che mi di dia agio nel mirare con più tranquillità....è complicato.
Magari questo lo posso bypassare con la semplice risposta da omino dei cereali: tira in testa o al collo per inchiodare, oppure non tirare proprio.
Che è quello che accade quasi sempre, ma ovviamente 1+1 spesso fa 3 nella realtà e ci si trova a fronteggiare situazioni fastidiose, in cui magari il verro "della vita" ti esce malamente e in pochi secondi a 70-80m, nella finestra che ti concede, devi ragionare e scegliere, sbagliando a volte anche con tutte le variabili a favore, a volte facendo fesserie, a volte semplice sfiga senza errore umano identificabile.

Il colpo perfetto è sicuramente la soluzione più..auspicabile. con qualsiasi calibro (spiace ma escludo il .223, sia per motivi legali che per preferenza personale) Ma a volte le cose vanno diversamente e in certi frangenti un calibro maggiore può essere salvifico.

Alcuni di noi mi pare abbiano i paraocchi: non escludo alcuna soluzione, ma reputo opportuno usare sia i 308/30-06 come anche 338wm o 9,3x62, a seconda del contesto..e della preferenza.
Il discorso è quello che feci qualche settimana fa, ma anche più recentemente: l'incapacità di contestualizzare di alcuni di noi.
Ognuno conosce il suo posto, le sue "ambizioni", capacità, attrezzatura, abitudini, ma poi pensa che il proprio contesto sia quello di tutti gli altri - perchè no, i cinghiali non si comportano ugualmente dappertutto, nell'arco dell'anno. cambiano temperature, vegetazione, colture (dubito mangino arachidi, fichi d'india e kiwi nelle valli alpine), disturbo umano (e nessun controllo, far west), densità abitativa (cinghiali che scorrazzano fra le case per arrivare a destinazione pascolo evitando i punti sparo), persino sottospecie: pare che i famosi suidi che perseguo io, i cui pesi ve li ho riportati, siano frutto di "strategiche" introduzioni di animali sub. Attila od altra non italica. Possono scrivere quel che vogliono i miei colleghi nelle pubblicazioni sulla purezza genetica appenninica, ma qui di ibridi fra sottospecie e con il maiale domestico ne ho visti e abbattuti. Non ho sequenziato il genoma, ma ho i dati biometrici. Con dimensioni medie che non sono i cinghialetti di 70-80kg di cui si parlava.
 
Germano... in genere ai cinghiali tiro al collo, anche con tiri sopra I 200 mt ma puo capitare il colpo nella spalla.
Uso calibri veloci è palle ritenute (a torto) quasi explosive è.... beh le mie prede di quest anno credo di avere condivise quasi tutte qua.

Vedo scempi? O budella fuori?

Qua la mano te la stringono se al momento del tiro il cinghiale cade fulminato.

Buttare via un pezzo di spalla non è un dramma.... ritrovare il cinghiale la mattina dopo, gonfio come un pallone.... si!
 
Ultima modifica:
Una palla veloce che prende la spalla/omero....rovina parecchia carne.
Ma se è il male minore rispetto a un ambiente difficile ove c'è il rischio che per pochi m di spostamento l'animale lo perdi e può oltre che marcire essere vettore infettivo, farei uguale.

Inoltre se come da noi gli abbattimenti richiesti sono tanti che molti capi sono destinati al consumo non umano in cui usano tutto e comunque, in fondo il problema passa in terzo piano.
Ritengo discutibile il numero di abbattimenti previsti dato che è dimostrato che non è tanto il numero di abbattimenti quanto la tutela dei perimetri degli allevamenti a evitare la psa in zootecnia (in natura è fuori controllo ormai) ma è un altro discorso.
Cosi come non si puó cercare di azzerare i danni alle colture, promuovendo abbattimenti di decine di migliaia di animali a casaccio senza porre in atto adeguate protezioni delle colture di pregio.

Ma sto andando OT.
 
Springer, sono scelte personali, dettate più o meno dalla convenienza o dalla esigenza.
E' risaputo che ognuno ha la propria.
Per me è sconveniente, tirare per dopo buttare la carne, e pulire dalla gelatina quello che rimane.
E' molto più sconveniente ferire e non recuperare o se recuperato buttare via tutto il cinghiale.

Nessuno ci obbliga a tirare a qualsiasi costo, quando non è possibile fare il famoso tiro "corretto e conveniente" si potrebbe anche rinunciare.
Ho sentito spesso dire la parola "provo" provare cosa? le proprie attitudini al tiro? Provare una cartuccia? Provo a tirare alla spalla perchè il tiro risulta più facile?

Una persona consapevole delle proprie capacita, a prima vista ha già la percezioni di quelle che sono le proprie competenza in riguardo all'abilità al tiro.
Se consapevole la parola "provo" è sinonimo di "rinuncio" Come deve essere rinuncia al tiro al minimo tentennamento. Purtroppo ai corsi per l'abilitazione alla caccia di selezione non si parla di alcune regole, un tiro a 300 metri tutti ma proprio tutti hanno la capacità di provarlo. In selezione quello che serve è consapevolezza delle proprie azioni, dopo vengono i calibri africani o meno africani.
 
Springer, sono scelte personali, dettate più o meno dalla convenienza o dalla esigenza.
E' risaputo che ognuno ha la propria.
Per me è sconveniente, tirare per dopo buttare la carne, e pulire dalla gelatina quello che rimane.
E' molto più sconveniente ferire e non recuperare o se recuperato buttare via tutto il cinghiale.

Nessuno ci obbliga a tirare a qualsiasi costo, quando non è possibile fare il famoso tiro "corretto e conveniente" si potrebbe anche rinunciare.
Ho sentito spesso dire la parola "provo" provare cosa? le proprie attitudini al tiro? Provare una cartuccia? Provo a tirare alla spalla perchè il tiro risulta più facile?

Una persona consapevole delle proprie capacita, a prima vista ha già la percezioni di quelle che sono le proprie competenza in riguardo all'abilità al tiro.
Se consapevole la parola "provo" è sinonimo di "rinuncio" Come deve essere rinuncia al tiro al minimo tentennamento. Purtroppo ai corsi per l'abilitazione alla caccia di selezione non si parla di alcune regole, un tiro a 300 metri tutti ma proprio tutti hanno la capacità di provarlo. In selezione quello che serve è consapevolezza delle proprie azioni, dopo vengono i calibri africani o meno africani.
Come non essere daccordo?

Va detto comunque che la certezza al 100% di quello che succederà quando si preme il grilletto non ce l' ha nessuno quindi è sempre un provo.

Quello che fa la differenza è cosa c è prima del "provo"..... scelta e approntamento di un appostamento in giusta posizione, preparazione dello stesso per avere la massima comodità di tiro, allenamento, arma perfettamente a punto, conoscenza perfetta della stessa, cura maniacale dell' appoggio utilizzo (se necessario) degli strumenti tecnologici che oggi abbiamo a disposizione, tranquillità al momento del tiro, ecc ecc
 
Va detto comunque che la certezza al 100% di quello che succederà quando si preme il grilletto non ce l' ha nessuno quindi è sempre un provo.
Sono d'accordo per il dopo. Ovvio che di certo si sa dove parte la palla ma non si sa dove arriverà. Per questo, prima di premere il grilletto bisogna sempre considerare "la peggiore delle ipotesi"
Detto questo mi riallaccio a quello scritto prima in riguardo alla consapevolezza, che contrasta con il "provare" Quando si tira non ci devono essere dubbi, la tecnologia aiuta, ma non può rimediare agli errori di valutazione e alla mancanza di sicurezza. Se dico "provo" vuol dire che sono in uno stato di insicurezza, parto già con con l'incertezza.
A livello psicologico ho un svantaggio, per un tiro a lunga distanza vuol dire molto in riguardo al risultato.
Molto meglio tenere il cervello libero da incertezze e insicurezze, senza pensare a quello che avverrà sul bersaglio. Nel tiro mirato il bersaglio è l'ultima cosa di cui preoccuparsi.
 
Tornando ai calibri che sarebbero: inutili vs "use enough gun".

Più che processi alle intenzioni, strelokkerie, padelle, spalline, triti di osso...qualcun altro che li usa veramente? e munizionamento / indicazioni.

Mi sa che siamo pochi.
"evidentemente se pochi li usano, sono inutili" non è una risposta se uno non ha esperienza diretta e li ha accantonati per un motivo.
Come non sparando a 600m, non posso giudicare calibri e munizioni che non uso a quello scopo.

 
Ultima modifica:
Ma un calibro “medio” come l’ 8x57js, vi fa proprio schifo?😜 lo chiedo anche riguardo al 3d del blatt e comunque opinione mooolto personale si parla poco degli ottimi calibri europei e non lo meritano.
(Scatenatevi!!😂)
Hai scelto un calibro "misterioso".... Martinuzzu... ma con tutti i calibri "normali" Hai scelto l'ignoto!!!! :LOL:
 

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