cara vecchia doppietta..... (1 utente sta leggendo)

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Re: cara vecchia doppietta.....

Io con la doppietta non ci ho mai colto. Sara' bella, sara' romantica, ma mi fa venire gli occhi storti quando cerco di seguire un selvatico con quelle canne convergenti e un piano cosi' largo da sembrare una panca.
Sovrapposto, pompa, o automatico. La doppietta mai, per me. Ne ho venduta una che avevo dopo tante padelle. E padellavo anche con quella di papa'.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

ho sempre usato sovrapposti sia cal 12 che 20 ma da un paio di anni a questa parte ho cominciato ad andare a caccia con una doppietta cal 28 di fabbricazione artigianale R.Dalè
che favola ragazzi.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

ragazzi questo è il mio gioiello cal 16....una Bayard produzione belga, manico all'inglese, cani esterni, incisioni a mano e tanta, tanta storia da raccontare....in realtà il modello in foto non è il mio ma è una foto presa dalla collezione "majerna" ke potete visitare su internet....non ho fatto una foto alla mia perchè sapevo ke la qualità non sarebbe stata la stessa in ogni modo è identica tranne ke nella zigrinatura del manico ke nel mio fucile è così consumata dagli anni e dalle mani dei miei antenati ke è diventata liscia....in ogni modo un gioiello ke custodiamo gelosamente...!ah....si legge ancora la scritta Bayard con lo stemma( un cavaliere ) in oro....fucili così non li fanno più :D
 
Re: cara vecchia doppietta.....

In curiosito dall'argomento del post, ho chiesto ad un mio amico di prestarmi la doppietta per il rientro, una Bernardelli Roma. Io da sovrappostista malato ero sicuro della serie di padelle e figure poco nobili che avrei fatto... invece vi assicuro che dopo la prima padella (e che padella!!! [Trilly-77-24.gif]) ho apprezzato pienamente l'uso di quest'arma! ...un sapore antico e per me strano nello stesso tempo... [up.gif]
 
Re: cara vecchia doppietta.....

giovannit. ha scritto:
Io con la doppietta non ci ho mai colto. Sara' bella, sara' romantica, ma mi fa venire gli occhi storti quando cerco di seguire un selvatico con quelle canne convergenti e un piano cosi' largo da sembrare una panca.
Sovrapposto, pompa, o automatico. La doppietta mai, per me. Ne ho venduta una che avevo dopo tante padelle. E padellavo anche con quella di papa'.

Anche io! Sarà che la prima apertura col pda l'ho fatta con la doppietta che mio cugino teneva appesa in salotto e con quella ho padellato almeno 20 tortore, io già sparicchiavo abbastanza bene col Breda a mollone paterno, ma con quelle due canne davanti, non riuscivo a mettere sotto le veloci tortore agostane, ne presi 5 per miracolo e poi c'erano i due grilletti [sconvolto.gif] la prima botta la davo a Farnese (era lì) la seconda a Ischia di Castro [Trilly-77-24.gif], adesso ci [rire.gif] , ma allora appena diciottenne, mi veniva da [Trilly-11-11.gif] [Trilly-11-11.gif] anche perchè sotto gli occhi degli amici provvisti tutti di 300 che ne fecero parecchie, non c'avevo na lira ero studente.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

Odo mille violini suonati dal vento. Forse sarà il caso di specificare che il valore affettivo non sempre coincide con quello effettivo.
Le doppiette dell’Anciens etablissements Pieper o Societè anonime des Etablissements Pieper (1866-1957) erano ‘machine made’, fabbricate con macchine automatiche, per contenere il ricorso alla mano d’opera e soddisfare la richiesta d’armi a basso costo. Dunque, essa non produsse pezzi fini ma “onesti”, di qualità media o medio-bassa. Quello del cavaliere Baiardo era un marchio adottato tanto per le armi da caccia quanto per pistole semiautomatiche e revolvers. Un altro emblema, meno popolare del ‘Bayard’, era la ‘Diane’ raffigurante la dea Diana cacciatrice. Infine, dato l’effettivo valore intrinseco di quei prodotti, per marchi ed iscrizioni non venne impiegato l’oro ma una lega di zinco, stagno e rame detta similoro.
Così è, se vi pare.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

M’accorgo solo ora della risposta di Walker alle mie considerazioni sulle doppiette ‘Roma’.
Premesso che per ogni uccello il proprio nido è bello, com’è giusto che sia. Premesso che ho una ‘Roma 6’ ed una ‘S. Uberto II’ (ahimè, con calcio a pistola). Essendo i giustapposti Bernardelli sfacciatamente ispirati agli archetipi inglesi, non dovrebbero mai derogare dai rigidi canoni estetici propri di quel tipo d’arma.
Scrivendo “la serie ‘Roma’ è A&D, contraddistinta da molto discutibili, ingannevoli, finte cartelle Holland”, mettevo sotto accusa la scelta delle cartelle dai nove perni tipicamente H&H, non le caratteristiche della serie. E, non essendo assolutamente vero (piaccia o non piaccia) che sarebbe bello ciò che piace, quella di vestire con cartelle pseudoH&H una meno nobile batteria Anson & Deeley è scelta ingannevole e di pessimo gusto, per non essere più espliciti. Una Fiat con carrozzeria Ferrari. Scelta abominevole quanto quella delle scritte in similoro spacciate per oro o dei calci anonimi rivestiti di pellicole ad effetto radica: l'apoteosi del kitsch che più skiftch non si può. Questo è, sia che l’azienda si chiami Bernardelli o Beretta, sia che si tratti della Bongiorno & Bonanotte.
Gli americani vanno matti per i legni finiti ‘gloss’ più stomachevoli che stomachevoli, alla faccia di quelli a tampone, dall’inconfondibile ed inimitabile tono rossastro dei maestri inglesi; ma, sono americani…
Per non tediare troppo, tralascio il penosissimo capitolo delle incisioni, da un noto Qualcuno (..!) gabellate per arte; senza offesa per nessuno, ai gonzi, agli ignoranti (verbo ignorare), ai cummenda da spennare. Dacchè mondo è mondo, il dio che accomuna i mortali d’ogni razza, condizionandone scelte ed attività, è il danaro, detto meno volgarmente economia.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

io possiedo 2 doppiette,una cal.16 belga marca liegi del 1926 e una in cal 12 marca poli,le porto a caccia ogni tanto,ma essendo tutte e due bigrillo mi ci trovo male a sparare il secondo colpo,e poi mi faccio male alle dita che regolarmente mi vanno a sbattere nel paragrilletti taglienti come rasoi ,naturalmente per la caccia alla migratoria uso di normale il semiautomatico.
ciao mario.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

mio babbo nè ha 2 : W&C Scott&Son a cani esterni 71 (cil/choke) che praticamente non usa mai e una Beretta 410piccione canne 71 **/* bigrillo per la lepre, tirandoci solo B&P mbtricolor 36 gr...favolosa arriva alle stelle.... in 20 ancora non mi è riuscito di trovare qualcosa d' interessante [Trilly-11-11.gif]
 
Re: cara vecchia doppietta.....

Continuerete a fare padelle (o bollette secondo di che regione siete) se continuate a guardare le canne quando sparate. Solo il mirino!!!
 
Re: cara vecchia doppietta.....

La W&C Scott & Son, è una bella, classica doppietta inglese, trasudante armonie di forme e dimensioni, con tanto di calcio che sa di legno e di finitura ad hoc. Fra84 voglia perdonarmi ma, quel perno quadro di scuola (e fattura) tipicamente belga ne costituisce il neo. Infatti, quello ideato dal Greener non era tondo (in realtà tronco-conico) per mero capriccio.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

carneade ha scritto:
M’accorgo solo ora della risposta di Walker alle mie considerazioni sulle doppiette ‘Roma’.
Premesso che per ogni uccello il proprio nido è bello, com’è giusto che sia. Premesso che ho una ‘Roma 6’ ed una ‘S. Uberto II’ (ahimè, con calcio a pistola). Essendo i giustapposti Bernardelli sfacciatamente ispirati agli archetipi inglesi, non dovrebbero mai derogare dai rigidi canoni estetici propri di quel tipo d’arma.
Scrivendo “la serie ‘Roma’ è A&D, contraddistinta da molto discutibili, ingannevoli, finte cartelle Holland”, mettevo sotto accusa la scelta delle cartelle dai nove perni tipicamente H&H, non le caratteristiche della serie. E, non essendo assolutamente vero (piaccia o non piaccia) che sarebbe bello ciò che piace, quella di vestire con cartelle pseudoH&H una meno nobile batteria Anson & Deeley è scelta ingannevole e di pessimo gusto, per non essere più espliciti. Una Fiat con carrozzeria Ferrari. Scelta abominevole quanto quella delle scritte in similoro spacciate per oro o dei calci anonimi rivestiti di pellicole ad effetto radica: l'apoteosi del kitsch che più skiftch non si può. Questo è, sia che l’azienda si chiami Bernardelli o Beretta, sia che si tratti della Bongiorno & Bonanotte.
Gli americani vanno matti per i legni finiti ‘gloss’ più stomachevoli che stomachevoli, alla faccia di quelli a tampone, dall’inconfondibile ed inimitabile tono rossastro dei maestri inglesi; ma, sono americani…
Per non tediare troppo, tralascio il penosissimo capitolo delle incisioni, da un noto Qualcuno (..!) gabellate per arte; senza offesa per nessuno, ai gonzi, agli ignoranti (verbo ignorare), ai cummenda da spennare. Dacchè mondo è mondo, il dio che accomuna i mortali d’ogni razza, condizionandone scelte ed attività, è il danaro, detto meno volgarmente economia.

Caro Carneade, forse non ci crederai, ma ci sono doppiette Holland Holland meno fini di qualche A.D.
Io non so con cosa spari abitualmente, comunque, senza alcuna polemica, SECONDO ME una cartella laterale "finta", nella misura in cui è sostegno di incisioni e dettagli accurati in un'arma tutto sommato bel realizzata (che ha anche un prezzo ragionevole e non mi sembra merce per i "gonzi da spennare". Se uno non guarda alla spesa vada pure sugli Abbiatico & Salvinelli, quelli si vere opere d'arte), mi sembra sia meno pacchiana della maggiorparte dei semiautomatici moderni che sembrano fatti dai cinesi, di certi sovrapposti al laser, di certe doppiette con "gli orecchi" e dei calci fatti dal tappezziere. Ci aggiungo anche i fucili "camo" che a me fanno abbastanza schifo. Quanto agli americani... lasciamoli fare i fucili a pompa. Ti preciso anche che dalla Roma 6 alla Roma 7 c'è un bel salto, anche nella qualità delle canne. La S.Uberto per me è "berettissima".

Un caro saluto
 
Re: cara vecchia doppietta.....

carneade ha scritto:
La W&C Scott & Son, è una bella, classica doppietta inglese, trasudante armonie di forme e dimensioni, con tanto di calcio che sa di legno e di finitura ad hoc. Fra84 voglia perdonarmi ma, quel perno quadro di scuola (e fattura) tipicamente belga ne costituisce il neo. Infatti, quello ideato dal Greener non era tondo (in realtà tronco-conico) per mero capriccio.
perno quadro???? mah cos'èè?? [up.gif] io so solo che sono state solamente rifatte le canne e i legni... [26]
 
Re: cara vecchia doppietta.....

Se qualcuno può, per cortesia m’aiuti a tradurre il mio italiano italiota. O, forse, sarà sufficiente un’attenta e meditata lettura delle mie righe?
Soggetto: cartelle dai nove perni nove a sostegno degli acciarini laterali Holland & Holland. Quindi, ripeto ancora, non ‘cartelle’ in senso generico.
Morale: qual è la ragione vera, non recondita, per cui apporre una cartella dai nove perni nove H&H su una A&D? Qual è il criterio estetico che ne giustifica la scelta? Proprio non si poteva fare a meno dei nove perni nove?
Chi non è al corrente di come e perché si eseguano le incisioni, farà bene ad informarsi attingendo alle fonti giuste, non ai si dice. I soggetti scelti riducono troppo spesso le stesse a figurine Panini od a fumetti: è forse roba da esteti o per fucili di buon gusto? Sono solo per "appagare il bisogno iconografico delle masse" (Tullio Tentori)? Gli inglesi eseguivano quasi esclusivamente ‘rose and scroll’, forse perché non abbastanza fantasiosi o perché mancanti di acquirenti facoltosi? Sperando che non si pretenda anche di darmi lezioni sul mio mestiere: l’artigianato artistico non è affatto Arte, si tratta di discipline distanti ben oltre le apparenze.
Gli americani sono bravi coi fucili a pompa ed altro, e noi a scopiazzare, anche le orribili verniciature (ripeto, verniciature, Tru-oil compreso, non finitura a tampone e similia) dei fucili. La mia Roma 6 è affidata in conto vendita, così come terrò la S. Uberto del 1957, per ragioni che stimo inutile offrire in pasto al mio prossimo.
Cosa c’entra la finezza d’un A&D rispetto a quella d’un H&H, Dickson e Darne permettendo? Cosa, sapere che sono solito servirmi d’un semiauto (Benelli Raffaello n-o-n inciso), tanto più che sarebbe stata “sufficiente un’attenta e meditata lettura delle mie righe” come dicevo in esordio.
Quando si è al “secondo me” in maiuscolo, non c’è colloquio ma due monologhi. Dunque, chiudo qui; ovviamente, senza polemica.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

scusa...ma nn è colpa tua è mia...non sono..pultroppo ..esperto di armi come sei te.... [meaculpa.gif] ..io sono solo in grado di giudicare secondo i miei gusti un'arma se mi piace o no.....poi ci sono gli esperti che sanno dare il vero valore alle cose...cmq grazie della spiegazione [spocht_2.gif]
ps cmq nn ho capito quali sono i perni che ti riferivi [26] [meaculpa.gif]
 
Re: cara vecchia doppietta.....

C'è qualcuno che è così tanto competente che non si sa perchè debba leggere il forum. Visto che è troppo sapiente per imparare e troppo supponente per insegnare. Meglio andare un po' di più a caccia.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

Scusa il ritardo nel risponderti, Fra84. Scusami pure la scarsa diplomazia (sinonimo d’ipocrisia) nel commentare la terza di Greener. Ed anche il desiderio di fornire informazioni, a costo d’urtare la suscettibilità dell’interlocutore, al fine vero di pervenire ad uno scambio, utile anche agli utenti più esigenti. Infatti, molto spesso m’è capitato di seguire discussioni apprendendo tacendo, come ho scelto di fare in un altro forum. Me ne impipo di apparire questo o quello, rifiutando ad ogni piè sospinto quell’ingombrante qualifica d’esperto (che, non sono) per la quale molti farebbero salti mortali tripli. M’interessa vivere la mia vita per quanto possibile intensamente, anche discutendo o polemizzando con finalità positive. Se sbaglio, sono pronto ad accollarmi ogni conseguenza, rifiutando sconti; se ho ragione, non scanso neanche Domeneddio. Sono capace e fiero di riconoscere i pregi anche dei miei nemici, ma non tollero stupidità e boria, solitamente felicemente appaiate. Non considero questo forum un fine ma, finchè possibile, uno degli innumerevoli mezzi. Non accetto critiche né elogi da chi non mi conosce. Dunque, non sono uomo da mezze misure: love me or leave me. Tutto ciò, a scanso d’equivoci, sia chiaro, senza riferimenti a chicchessia.
La cosiddetta triplice Greener (1873): “consiste in un prolungamento della bindella che alloggia in un corrispondente intaglio praticato nella testa superiore della bascula: un chiavistello cilindrico trasversale, mosso da un braccio della chiave, s’incastra in un corrispondente foro del prolungamento della bindella, collegando la culatta alla bascula in modo solidissimo. Questa chiusura…s’associa al doppio catenaccio di Purdey venendo a costituire il sistema più solido ed efficace” (P. Pieroni). Il chiavistello cilindrico, nel tuo caso a sezione quadra e scuro, azionato dalla chiave, in apertura sporge dal lato sinistro della bascula; esso è comunemente chiamato perno. In realtà, quello di Greener fu concepito leggermente tronco-conico, per compensare i giochi cui l’arma sarebbe andata incontro con l’uso. Quello belga fu tradotto in sezione quadra, al fine di semplificare le operazioni d’assemblaggio ed aggiustaggio delle parti, ignorando disinvoltamente la compensazione dei giochi. Molte ditte inglesi, anche celebri, si sono fatte produrre doppiette da aziende belghe; un esempio per tutti è quello della Purdey che commissionava molti modelli alla Lebeau-Courally, così come l’anno scorso ha apposto il proprio marchio ed imposto i propri prezzi al clone d’un apprezzatissimo sovrapposto da tiro di Perugini & Visini. Ecco qual è il neo cui alludevo. Complimenti per la doppietta, comunque bella.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

scusate l intrusione...ma voglio approfittare di esser capitato tra cotanti appassionati...l anno scorso ho comprato una doppietta bernardelli s.uberto2 del 78 ma tenuta ancora sigillata e in collezione...io l ho solamente provata con 25 cartucce e riposta nell armadio per evitare di sciuparla...dato che mi trovo in esigenza vorrei venderla o scambiarla... con un semiauto di pari condizioni...qualcuno è interessato?
 
Re: cara vecchia doppietta.....

carneade ha scritto:
Odo mille violini suonati dal vento. Forse sarà il caso di specificare che il valore affettivo non sempre coincide con quello effettivo.
Le doppiette dell’Anciens etablissements Pieper o Societè anonime des Etablissements Pieper (1866-1957) erano ‘machine made’, fabbricate con macchine automatiche, per contenere il ricorso alla mano d’opera e soddisfare la richiesta d’armi a basso costo. Dunque, essa non produsse pezzi fini ma “onesti”, di qualità media o medio-bassa. Quello del cavaliere Baiardo era un marchio adottato tanto per le armi da caccia quanto per pistole semiautomatiche e revolvers. Un altro emblema, meno popolare del ‘Bayard’, era la ‘Diane’ raffigurante la dea Diana cacciatrice. Infine, dato l’effettivo valore intrinseco di quei prodotti, per marchi ed iscrizioni non venne impiegato l’oro ma una lega di zinco, stagno e rame detta similoro.
Così è, se vi pare.
grazie bella lezione....adesso so ke mi sbagliavo e ke quelle belle starne sono state disegnate da una macchina....però mi piace pensare ke ti sbagli o forse è così....sono un intenditore di incisioni e credimi quelle sono fatte a mano....non conosco bene la storia di quel fucile.....kissà.....ciao e grazie
 
Re: cara vecchia doppietta.....

Brakoniere78 ha scritto:
In curiosito dall'argomento del post, ho chiesto ad un mio amico di prestarmi la doppietta per il rientro, una Bernardelli Roma. Io da sovrappostista malato ero sicuro della serie di padelle e figure poco nobili che avrei fatto... invece vi assicuro che dopo la prima padella (e che padella!!! [Trilly-77-24.gif]) ho apprezzato pienamente l'uso di quest'arma! ...un sapore antico e per me strano nello stesso tempo... [up.gif]
mi fa piacere ke almeno un cacciatore son o riuscito a titarlo dalla parte del doppietta fan club [spocht_2.gif] :D [3]
 
Re: cara vecchia doppietta.....

nirossi ha scritto:
due dettagli del mio fucile....Bernardelli 112.....a ki ne possiede e la usa vorrei sapere ke ne pensa....per me stupenda....! [3]

Io non ce l'ho, ma è un gran bell'archibugio e prima o poi ne trovo una adatta a me.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

Finirà che sospenderò i miei interventi, facendo eccezione laddove scorgessi qualche spiraglio di sereno colloquio. Con tanti cari saluti a quello che dovrebbe essere il sano spirito del forum.
Quando si trattano certi argomenti, da appassionati o cultori, lo scambio di dati e pareri motivati è fondamentale tanto quanto i risentimenti sono fuori luogo. In altro argomento, JK6 ha affermato che la Pieper brevettò quel sistema detto ‘monobloc’ che sapevo ideato dalla FALC di Como, azienda poi rilevata in blocco dalla Beretta. Forse si tratta di brevetti analoghi ma rimane il fatto che da quel momento la Beretta cominciò ad accoppiare i tubi col manicotto detto. Ecco come non so tutto, come apprendo tacendo, se si vuol riconoscermelo.
Nirossi, non sono qui per dar lezioni e non ne impartisco se non adeguatamente retribuito. Mi sono solo preso la briga di riportare notiziole colte pazientemente da varie fonti, per puntualizzare, per informare anche te. Quello di ridimensionare le pretese di raffinatezza e nobiltà d’un fucile è compito ingrato che nessuno s’accolla volentieri; però, considero gesto leale e doveroso dare a Cesare ciò che gli compete. Se non avessi fatto il guastafeste, ora saresti molto più contento ma anche ignaro di non avere fra le mani l’araba fenice. Chi t’ha mai scritto che le incisioni del tuo Pieper sono fatte a macchina? ‘Machine made’ è il fucile nel suo insieme essenziale. Ciononostante, perdonami se ti sembra che mi erga a docente, nella seconda metà del 1800 gli americani avevano trovato il modo di replicare un’incisione con la massima fedeltà e precisione; a macchina. E, gli inglesi, non rimasero a guardare. Orbene, è davvero così fastidiosa, sconvolgente, inutile o cosa, questa che stimo una ghiotta informazione??? Darebbe tanto fastidio apprendere, già, apprendere, che anche in Val Trompia molte incisioni sono state eseguite con appositi punzoni? E, visto che ti dichiari intenditore di incisioni, perché non elargisci a noi utenti qualche scampolo del tuo sapere?
Quella Bernardelli ‘112’, ingentilita da semplici inglesine, dotata di bigrillo, legni anonimi ma non verniciati come casse da morto o, peggio, lucidissimi, magari con calcio all’inglese: quasi certamente ha le stesse identiche batterie A&D dei ‘S. Uberto’ e della ‘Roma 2000’. Se ti dicessi che la ‘112’ e la Pieper hanno il pregio di non essere sgraziate, né cafone, né appariscenti, immagino che le mie quotazioni salirebbero. Prova a smentirmi.
 
Re: cara vecchia doppietta.....

ringrazio per le tante e costruttive spiegazioni che avete esposto, io vorrei solo dire la mia "da incompetente" una doppietta deve e ripeto deve, stare nelle rastelliere di tutti i cacciatori con la C maiuscola.
Ecco la mia anonima quanto "bella" per me ovviamente giustapposta, che non uso quasi mai per paura di sciuparla, già l'ho promessa a mio figlio di 5 anni, che ogni tanto la vuole tolta dalla rastrelliera per ammirarla e sognare insieme a me.
cordialità
Franco
 

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