calendario venatorio regione sicilia (2 utenti stanno leggendo)

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Re: calendario venatorio regione sicilia

Comunque sia la proposta del calendario attuale o quello dell'anno scorso è uno schifo... e se si ripresenta con la chiusura anticipata dei tordi.. io non pago...
 
Re: calendario venatorio regione sicilia

NEWS CACCIA
SICILIA: SÌ DELL'ASSEMBLEA ALLA RIFORMA DELLA CACCIA

mercoledì 27 luglio 2011
Dopo un lungo dibattito, l'Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge che modifica le norme regionali sulla caccia (legge 33 del 1997) con 40 voti favorevoli, 16 contrari e 2 astenuti. Il testo, che ha subito diverse modifiche rispetto alla versione uscita dalla Commissione a seguito di alcuni emendamenti governativi, che hanno destato momenti di tensione in aula, superati per quattro volte dalla maggioranza con un risicato voto segreto. Sotto accusa in particolare l'emendamento che ha permesso di destinare a protezione una quota del 20% minimo di territorio, “calcolata esclusivamente sul territorio agro-silvo-pastorale regionale, fermo restando il divieto di caccia nei territori in cui sia comunque vietata l’attività venatoria”. Viene meno invece il tetto massimo del 30% per le zone protette, previsto dal precedente testo che prevedeva il calcolo della percentuale su base provinciale. Altro emendamento molto contestato è quello che ha eliminato il limite di due mandati per i componenti della commissione di abilitazione all'esercizio venatorio, anche questo molto osteggiato dal Pdl.

Soddisfatto il Presidente Raffaele Lombardo. "Se quest'anno avrò il tempo di dedicarmi a una battuta di caccia – ha dichiarato - lo farò consapevole che con la nuova legge approvata oggi si tutela ancor di più la fauna e si rispetta l'ambiente". "L'ottimo lavoro di D'Antrassi e del parlamento - continua - va nella direzione giusta. Vengono introdotte soglie di protezione omogenee sul territorio e si delega alle organizzazioni del territorio la temporalità del calendario venatorio". Per Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd, il testo approvato è equilibrato e “coniuga la necessità di tutela dell’ambiente e del territorio alle esigenze dei cacciatori”. “Questa legge – ha aggiunto - permette, in via transitoria, l'entrata in vigore del Piano faunistico regionale che è attualmente in corso di pubblicazione: in questo modo si evitano vuoti che si sarebbero rivelati problematici, e si permette la regolare attività faunistica in Sicilia”.

Critico invece Salvino Caputo, parlamentare del Pdl, firmatario e relatore del disegno di legge, il quale parla di un provvedimento, che "non serve ne' ai cacciatori, ne' agli ambientalisti, né ai sindaci, che chiedevano norme per limitare la proliferazione di animali che stanno devastando i territori. Serve solo al Governo che ha dimostrato di essere contro la caccia in Sicilia. La cosa che piu' stupisce e' il comportamento dell'assessore D'Antrassi che in commissione esprime parere favorevole e in Aula presenta emendamenti soppressivi. E' chiaro - conclude il deputato del Pdl - che questo governo e' totalmente allo sbando".
 
Re: calendario venatorio regione sicilia

Per alessandrourika: solo la concessione governativa per il pda è legata alla data di rilascio dello stesso, tutti gli altri versamenti (atc, regionale) hanno validità annuale dalla data di versamento e, quindi, se vengono fatti in data diversa da quello del pda, scadranno dopo 365 giorni, cioé un anno.
 
Re: calendario venatorio regione sicilia

per quanto riguarda i non residenti nella regione sicilia comunico che la stessa regione da me contattata mi ha comunicato che le graduatorie e le lettere per l'ammissione dei cacciatori residenti fuori regione verranno comunicate gia' dal prossimo venerdi 5 agosto,ora stiamo in attesa del calendario, cosa sicura che non si aprira' il giorno 1 settembre se siamo fortunati e si riesce si spera almeno per domenica 4 anche se i ricorsi sono in agguato
 
Re: calendario venatorio regione sicilia

michele53 ha scritto:
Per alessandrourika: solo la concessione governativa per il pda è legata alla data di rilascio dello stesso, tutti gli altri versamenti (atc, regionale) hanno validità annuale dalla data di versamento e, quindi, se vengono fatti in data diversa da quello del pda, scadranno dopo 365 giorni, cioé un anno.


no almeno qui funziona diversamente anke il versamento regionale scade con la data di rilascio!
 
Re: calendario venatorio regione sicilia

papararo ha scritto:
cipolla ha scritto:
Dai speriamo bene che ho voglia di Colombacci e Tortore !
in ogni caso c'e' poco da gioire: se viene impugnata(anche se la posizione e' condivisibile)..mi sa che finisce a 'schifio'
pap


se viene impugnata addio caccia mi sa.
altrimenti apre il 4 settembre sicuramente ma con dei contro.
 
Re: calendario venatorio regione sicilia

Be raga' io oggi rimango del paere che la caccia in sicilia oltre hai politici ,la stanno distrugendo appunto le AV,ognuno tira acqua al proprio mulino,la prima cosa che devono fare e di avere una compatezza tra di loro ,ivece si scannano a vicenda e questo nn va proprio.
 
Re: calendario venatorio regione sicilia

Il termine di scadenza è per giorno 04/08/11 quindi qualcosa si sapra' il 05/08

Io ho gia pagato tutti i versamenti perche quest'anno ero di rinnovo pda, ma spero che il d.d.l. venga impugnato a costo che quest'anno rimanga pure chiusa..queste modifiche di legge sono decisamente anti-caccia e basta!!
 
Re: calendario venatorio regione sicilia

richiesta di impugnazione del ddl da parte della A. S. C. N.

Ecc.mo Sig. Commissario dello Stato
per la Regione Siciliana
Piazza Principe di Camporeale, 23
90138 Palermo
Prot. n° 27/07/LF
A.R.
OGGETTO: OSSERVAZIONI E RICHIESTA DI IMPUGNAZIONE DEL DDL 740
“MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 1 SETTEMBRE 1997, N° 33”
In relazione all’oggetto, ci permettiamo sommessamente di segnalarLe alcuni palesi
profili di illegittimità costituzionale a carico delle norme appresso elencate e per i motivi infra
esposti:
- Art. 1 comma 3 del d.d.l. nella parte in cui modifica l’art. 14, comma 3 L. 157/1992 nella
seguente guisa: “è destinata a protezione della fauna selvatica la quota minima del 20 per cento
calcolata esclusivamente sul territorio agrosilvopastorale regionale, fermo restando il
divieto di caccia nei territori in cui sia comunque vietata l’attività venatoria per effetto di vincoli
derivanti dalla normativa comunitaria e/o da altre leggi o disposizioni”.
Violazione degli artt. 3 e 117 lettera s) della Costituzione in relazione agli artt. 10 e 14
della L. 157/1992.
Com’è noto, la c.d. Legge Quadro sulla caccia (L. 157/1992) prescrive gli standard minimi di
tutela della fauna e dell’ecosistema, in osservanza dei quali è consentito alle Regioni
disciplinare, per mezzo di atti aventi forma di legge o attraverso provvedimenti
amministrativi, l’esercizio dell’attività venatoria.
Detta finalità è stata più volte sottolineata dal Giudice delle Leggi, nonché dagli stessi
Tribunali Amministrativi regionali, e, in virtù della competenza esclusiva statale in tema di
ambiente, le disposizioni colà contenute e poste a tutela del bene ambiente costituiscono
inevitabilmente lo spatium deliberandi in cui le Regioni possono organizzare una gestione
programmata della caccia.
La norma oggetto di osservazioni confligge vistosamente con tali obiettivi minimi di tutela e
finisce quindi con l’invadere la competenza esclusiva dello Stato in materia di legislazione
ambientale.
Vero è, infatti, che l’art. 10, comma 3 della L. 157/1992, nell’imporre alle Regioni di destinare
a protezione una quota del proprio territorio agrosilvopastorale variabile dal 20 al 30%, non
impone delimitazioni territoriali subregionali.
Parimenti evidente appare, tuttavia, come la ratio legis imponga un’articolazione
omogenea del territorio a livello provinciale; in tal senso, il comma 7 dello stesso art.
10 testualmente prevede che “ai fini della pianificazione generale del territorio
agrosilvopastorale, le province predispongono, articolandoli per comprensori omogenei,
piani faunistico-venatori”.
Il legislatore del 1997, volendo riservare al Governo centrale regionale la pianificazione
faunistico venatoria, ha opportunamente previsto, al fine di non mortificare l’obiettivo di
omogeneità della tutela sotteso alla norma statale sopra richiamata, che la
pianificazione del territorio agrosilvopastorale avvenisse nell’ambito provinciale (art.
14 L.R. 33/1997 formulazione originaria).
D’altra parte, anche l’art. 14 L. 157/1992 prevede che “le Regioni, con apposite
norme…ripartiscono il territorio agrosilvopastorale destinato alla caccia programmata
ai sensi dell’art. 10, comma 6, in ambiti territoriali di caccia, di dimensioni
subprovinciali, possibilmente omogenei”.
L’omogeneità presa in considerazione delle suddette norme impone, dunque, una
distribuzione equa del territorio protetto nei diversi territori provinciali, e ciò anche
all’intuibile fine di rendere più efficaci gli strumenti di conservazione.
Tale risultato è evidentemente compatibile (anzi, è concretamente raggiungibile) solo
attraverso il mantenimento degli obblighi di protezione a livello provinciale, o meglio
ancora comprensoriale (come nel caso delle Isole minori).
Non a caso – ripetesi – il Legislatore siciliano, con la L. 33/1997, ha previsto che la
percentuale di territorio protetto vada computata a livello provinciale e, per le isole minori,
addirittura a livello subprovinciale.
La novella normativa introdotta dal d.d.l. in oggetto produce invece l’effetto devastante di
consentire il mantenimento di una sperequazione in atto esistente tra i diversi territori
provinciali, in alcuni dei quali la concentrazione di cacciatori per ettaro è superiore del
quadruplo rispetto ad altri, imponendo, quale unico limite, il raggiungimento di un valore
regionale “medio” (il 20% per l’appunto) senza alcuna garanzia di omogeneità degli ambiti di
caccia.
Tale soluzione, altresì, mortifica e vulnera irrimediabilmente gli obiettivi di tutela della
fauna e degli habitat imposti dal legislatore statale in ottemperanza alla normativa
comunitaria, che ovviamente devono essere raggiunti uniformemente su tutto il territorio
regionale, al fine di scongiurare il rischio di irreversibile depauperamento delle aree oggetto
di particolare concentrazione venatoria.
Al contempo, in ragione della mobilità limitata dei cacciatori in ambito regionale, essa
produce una irragionevole violazione del principio di uguaglianza, apprezzabile nella
misura in cui un cacciatore residente in una provincia avrà certamente a disposizione una
minore quantità di territorio agrosilvopastorale in cui esercitare l’attività venatoria.
- Art. 3 del d.d.l. disposizione transitoria “Nelle more della definizione del procedimento
amministrativo di approvazione del Piano faunistico - venatorio, trovano immediata
applicazione, esclusivamente per la stagione faunistico - venatoria 2011/2012, le disposizioni
della proposta di Piano di cui alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Regione siciliana
del 3 giugno 2011, fermo restando il divieto di caccia nei territori in cui sia comunque vietata
l'attività venatoria per effetto di vincoli derivanti dalla normativa comunitaria e/o da altre leggi
e disposizioni. L'esercizio venatorio all'interno dei Siti Natura 2000 è consentito secondo le
indicazioni previste dal decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare
17 ottobre 2007, eventualmente implementate con le indicazioni contenute nei piani di gestione,
approvati o in via di approvazione, previa valutazione d'incidenza, come previsto dal decreto del
Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modifiche ed integrazioni”.
Violazione dell’art. 117 della Costituzione.
La norma in questione elude l’applicazione della normativa comunitaria in tema di
Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), recepita dalla Repubblica italiana con D.Lgs.
152/2006 e ss.mm.ii..
Il Piano regionale faunistico venatorio di nuova adozione, per espressa previsione normativa,
in quanto formato successivamente all’entrata in vigore della normativa VAS, deve
essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica, che comprende, alla luce delle
modifiche normative intervenute ad opera del D.Lgs. 4/2008, anche la procedura di
Valutazione di Incidenza.
La disposizione transitoria in osservazione produrrebbe, invece, l’immediata vigenza
delle disposizioni contenute in una bozza di piano non ancora sottoposta alle dette
procedure, “cristallizzandola” alla data del 3 giugno 2011, di talché le opportune modifiche
eventualmente adottate dal competente organo amministrativo all’esito della complessa
procedura di V.A.S. e delle osservazioni nelle more proposte dalle associazioni ambientaliste e
venatorie non potrebbero trovare applicazione, in patente violazione degli obblighi, di
derivazione comunitaria, di salvaguardia degli habitat e della fauna.
Alla luce delle considerazioni che precedono, la S.S. è pregata di volere procedere
all’impugnazione delle suddette disposizioni per le ragioni sopra esposte e/o per quelle altre
che Ella riterrà di individuare.
Con osservanza
Il Presidente
dott. Francesco Lo Cascio
Palermo, lì 27/07/2011
 
Re: calendario venatorio regione sicilia

richieste di impugnativa del ddl da parte di Legambiente:


LEGAMBIENTE
Comitato Regionale Siciliano
Dipartimento Conservazione Natura
LEGAMBIENTE Comitato Regionale Siciliano - Via Tripoli 3- 90138 Palermo
tel. 091/301663 - fax 6264139 C.F. 97009910825
Comunicato Stampa Palermo, 27 luglio 2011
Assessore D’Antrassi e Maggioranza di governo ammazzanatura:
approvata una norma che riduce le aree a protezione faunistica e
scarica solo su alcune province gli oneri dei divieti di caccia.
Legambiente ricorre al Commissario dello Stato
e auspica che anche le associazioni venatorie impugnino la norma
che impedisce una corretta pianificazione faunistico-venatoria.
Ieri sera è stata scritta una brutta pagina dell’attività legislativa regionale.
Con un blitz il Governo Regionale ha proposto e fatto approvare un emendamento che
modifica la percentuale di territorio protetto, passando dall’attuale 25 per cento a livello
provinciale al 20 per cento a livello regionale.
“E’ una norma assurda e tecnicamente sbagliata, che non tutela la fauna né consente una
corretta pianificazione dell’attività venatoria in danno degli stessi cacciatori – denuncia
Angelo Dimarca Responsabile Regionale del Dipartimento Conservazione Natura di
Legambiente Sicilia.
Ma la cosa più grave è che questa nuova disposizione è stata approvata in alternativa ad
una norma più corretta predisposta all’unanimità dalla Terza Commissione Legislativa e
che computava la percentuale di protezione a livello provinciale, garantendo condizioni
omogenee di tutela e di corretta regolamentazione della caccia in tutte le province.
Il Governo Regionale e la sua Maggioranza parlamentare hanno anche cancellato la
precedente norma che garantiva livelli minimi di tutela in ogni isola minore”.
Legambiente presenterà nelle prossime ore un’articolata memoria al Commissario dello
Stato per gli evidenti profili di violazione dei principi della legge quadro nazionale in
materia di caccia e di tutela della fauna.
Legambiente auspica che anche le Associazioni venatorie ricorrano contro tale norma che
penalizza i cacciatori di alcune province a vantaggio di alcuni sponsorizzati politicamente.
A causa di questa ennesima forzatura del Governo Regionale di cui si è fatto artefice
l’Assessore D’Antrassi (che aveva prima approvato in Commissione la norma che ha
invece fatto cancellare ieri in Aula) si inaugura cosi’ non una stagione di concertazione
per una corretta pianificazione faunistico-venatoria ma un periodo di nuovi e più accesi
contenziosi.
L’ufficio stampa


LEGAMBIENTE Comitato Regionale Siciliano - Via Tripoli 3- 90138 Palermo
tel. 091/301663 - fax 6264139 C.F. 97009910825
 
Re: calendario venatorio regione sicilia

SOLO in sicilia il governo poteve andare contro a cacciatori ed ambientalisti... INCREDIBILE... questo dimostra totale incompetenza...... Ma leggendo il comunicato ASNC non è stato prorogato il vecchio piano faunistico ma si è reso valido quello pubblicato il 3 giugno???? spero di aver capito male ..... Se fosse vero il commissario impugnerà di sicuro e quindi niente Caccia fino ad ottobre lasciando stare l'ennesima VERGOGNA di governo e di lombardo che ieri con l'articolo sui giornali è stato scansdoloso
 
Re: calendario venatorio regione sicilia

Cari amici del forum e sopratutto i siciliani, forse io non ne' sto' capendo più un c..o, ma mi volete cortesemente spiegare qual'è il dramma se il Commissario di Stato non impugna la legge dell'Ars e noi molto probabilmente il 4/09/2011 andremo a caccia????
 

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