No, non e' che si tratta di foto da non divulgare, ma di cose non da fare. Si nun u si' capitu 'n tu-u saccio spiega'. Sara' pure un carniere gonfiato con le foglie, o il carniere cumulativo di due o tre cacciatori invece di uno. E se un carniere cosi' si fa anche in Puglia, si vede che in Puglia i guardiacaccia non fanno il dovere loro. Ma insomma, non e' che io scriva in greco o sanscrito. Possibile che ancora nessuno ha capito che quando uno ha abbattuto una quindicina di tordi, o una decina di palombe, o sei o sette becchipiatti e' ora che raccolga baracca e burattini e vada a pranzo a casa se e' in Italia, e se e' all'estero in albergo, per poi farsi una pennica, r ipulirsi ed uscire la sera per vedere le vedute caratteristiche, la storia, le chiese, i musei, i monumenti, la vita del posto. E magari, se e' possibile, legale, e se non si ha moglie a casa, andare a rimorchiare una ragazza locale... Se poi vi va di sparare 500 cartucce, c'e' sempre il TAV e ci sono sempre i piattelli. Posso (ma soltanto fino a un certo punto) capire i cacciatori italiani che almeno si possono riportare le prede a casa per gustarle con gli amici. Ma i miei conterranei che vanno a sterminare 1000 tortore o 100 anatre al giorno uccelli che spesso non vengono raccolti e utilizzati ma o lasciati a marcire dove sono caduti, o seppelliti in una buca nel fango, ammazzano tanto per il gusto di ammazzare e mi fanno veramente schifo. Ho un vicino che e' andato in Argentina e si e' lamentato perche' non e' riuscito ad ammazzare 5000 tortore in cinque giorni, ma soltanto intorno alla 3500. Gli ho chiesto che cosa avessero fatto i locali con le tortore uccise. "Niente," mi ha risposto. "Neanche le abbiamo raccolte."
Poi non mi dite che sono ingenuo, perche' in 27 anni di vita in Italia, ne ho viste, e so come certi cacciatori italiani (o anche americani, adesso che son qui) che vanno a caccia in transferta si comportano come volpi nel pollaio. Quando era ancora possibile per i continentali andare a caccia in Sardegna li ho visti io con i miei occhi i carnieri che lo zio della mia ex-fidanzata riportava a casa dalla Sardegna. Poi i continentali si lamentarono come pazzi quando la regione sarda sbarro' la strada agli stragisti. E adesso la Romania... Coraggio, stragisti. Potete sempre andare a collaroni in Inghilterra, Irlanda o Scozia, dove sono considerati nocivi e un carniere di 100 capi al giorno e' possibilissimo. Avvantaggiatevi della pacchia oggi, perche' del doman non v'e' certezza, e la pacchia potrebbe finire--come in Romania.
Io non voglio addurmi ad esempio, ma sebbene io potrei abbattere 7 o 8 cervi a stagione, quando ne ho presi due o tre mi fermo. Quando andavo ad anatre spesso smettevo di cacciare quando ne avevo gia' tre o quattro di un limite di sette, e ancora venivano al gioco, ma mi sentivo appagato e preferivo godermi lo spettacolo che la natura metteva in scena per me quando non la disturbavo a suon di schioppettate. Si va a caccia solo col carniere in mente? Mi dispiace per qelli che la pensano cosi', perche' quando lo scopo principale e' di prendere un limite di carniere, poi non si godono tante altre cose che la caccia ci offre, e si rimane delusi se non si porta a casa il carniere gonfio di animali. Il cacciatore vero preferisce avere il cuore gonfio di emozioni legate non solo agli abbattimenti, ma a tante altre cose: la liberta' di cacciare, l'alba piena di promesse, l'aroma delle piante (o la piacevole puzza del padule), il canto degli uccelli, il lavoro del cane, un gioco di stampi ben disposto o la maestria nel chiamare una preda a tiro con un richiamo a bocca. Gli sparacchiatori non hanno ne' il tempo ne' la voglia di godere queste cose. Gonfiare (e a volte sforare) il carniere e' tutto cio' che conta. Ammazzare, ammazzare, ammazzare. Perche' poi, a conti fatti, questa e' l'unica ragione per cui tanti vanno a caccia all'estero. Perche' il godimento della caccia lo si puo' provare anche in Italia, dove pero' si ammazza molto di meno. Quante volte, in Italia, son tornato a casa con ai laccioli un tordo di spollo, ed una lodola carpita ad un campo vicino alla strada del ritorno. Poca cosa? No. Grande cosa. Mi sentivo appagato. Certo, mi sarebbe piaciuto prendere qualche capo in piu', ma non ne facevo una malattia. Invece ero deluso soltanto quando per qualche ragione non potevo andare a caccia.
Se il carniere fosse l'unica ragione di cacciare, com'e' che tanti di noi insistono a fare levatacce e macinare chilometri per andare a caccia anche dopo una lunga serie di "purghe"? Se io andassi a lavorare quattro giorni di seguito senza essere pagato per la mia fatica, di sicuro alla fine della settimana direi al mio boss di andare a prendersela nei Paesi Bassi, e mi troverei un'altra occupazione. Ma a caccia non siamo pagati col carniere per tante volte di seguito, eppure torniamo, torniamo, torniamo. E' evidente che ci sono altre soddisfazioni oltre al carniere. Gli stragisti pero' non sanno, non possono provarle. Per loro sparare e amazzare e' tutto. Io non li considero cacciatori veri. E smetto qui per non fare incazzare quei soliti che difendono la caccia in trasferta perche' la praticano. Cicero pro domo sua. E' normale. Li capisco--ma solo fino a un certo punto...