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Bergamo, protesta contro il piano faunistico e la banca dati dei richiami
Bergamo, 26 maggio 2013 – Il centro cittadino è stato rumorosamente “occupato” ieri dai cacciatori bergamaschi, che sono scesi in strada «per dire no al piano faunistico provinciale che non rispetta gli accordi ed elimina parte dei capanni» e per protestare contro la «realizzazione della banca dati dei richiami, nelle inutili e costose modalità proposte dalla Regione Lombardia».
Le doppiette orobiche, armate stavolta non di fucili ma di striscioni e fischietti, si sono ritrovate alle 14 davanti a Palazzo Frizzoni e si sono poi spostate in via Tasso, davanti alla sede dell’Amminstrazione Provinciale. Durante il tragitto che collega i due palazzi, hanno bloccato il traffico e si sono fatti sentire fischiando e scandendo slogan. Sul piano faunistico, che l’amministrazione provinciale dovrà approvare entro giugno, ottemperando alle indicazioni del Tar, una certa agitazione dei cacciatori è in atto da parecchio tempo.
Mercoledì una delegazione si era incontrata con il presidente Ettore Pirovano per spiegare le istanze del mondo venatorio, ma al termine dell’incontro, pur sottolineando la disponibilità di Pirovano, la protesta era stata confermata. Il Piano faunistico, infatti, per i cacciatori «è stato stravolto — sottolinea Fortunato Busana, coordinatore provinciale di Acl — rispetto a quello presentato un anno fa e che ottemperava le prescrizioni del Tar. Abbiamo presentato 97 osservazioni che non sono state prese in considerazione».
Nel mirino del mondo venatorio c’è anche il tema della banca dati dei cosiddetti richiami vivi. Che la Regione Lombardia intende istituire per inserirvi tutte le informazioni – sigla dell’anellino, specie, proprietario – relative agli uccellini da richiamo, sia di cattura sia di allevamento, per applicare correttamente la Direttiva Uccelli dell’Ue. Secondo le doppiette riunite nel Cupav, la creazione di questo mega-censimento con le procedure indicate è però «costosa, di difficile applicazione, e dannosa per il benessere degli animali». La banca dati dei richiami dovrebbe ricevere le informazioni entro il 31 maggio.
di Michele Andreucci
Bergamo, 26 maggio 2013 – Il centro cittadino è stato rumorosamente “occupato” ieri dai cacciatori bergamaschi, che sono scesi in strada «per dire no al piano faunistico provinciale che non rispetta gli accordi ed elimina parte dei capanni» e per protestare contro la «realizzazione della banca dati dei richiami, nelle inutili e costose modalità proposte dalla Regione Lombardia».
Le doppiette orobiche, armate stavolta non di fucili ma di striscioni e fischietti, si sono ritrovate alle 14 davanti a Palazzo Frizzoni e si sono poi spostate in via Tasso, davanti alla sede dell’Amminstrazione Provinciale. Durante il tragitto che collega i due palazzi, hanno bloccato il traffico e si sono fatti sentire fischiando e scandendo slogan. Sul piano faunistico, che l’amministrazione provinciale dovrà approvare entro giugno, ottemperando alle indicazioni del Tar, una certa agitazione dei cacciatori è in atto da parecchio tempo.
Mercoledì una delegazione si era incontrata con il presidente Ettore Pirovano per spiegare le istanze del mondo venatorio, ma al termine dell’incontro, pur sottolineando la disponibilità di Pirovano, la protesta era stata confermata. Il Piano faunistico, infatti, per i cacciatori «è stato stravolto — sottolinea Fortunato Busana, coordinatore provinciale di Acl — rispetto a quello presentato un anno fa e che ottemperava le prescrizioni del Tar. Abbiamo presentato 97 osservazioni che non sono state prese in considerazione».
Nel mirino del mondo venatorio c’è anche il tema della banca dati dei cosiddetti richiami vivi. Che la Regione Lombardia intende istituire per inserirvi tutte le informazioni – sigla dell’anellino, specie, proprietario – relative agli uccellini da richiamo, sia di cattura sia di allevamento, per applicare correttamente la Direttiva Uccelli dell’Ue. Secondo le doppiette riunite nel Cupav, la creazione di questo mega-censimento con le procedure indicate è però «costosa, di difficile applicazione, e dannosa per il benessere degli animali». La banca dati dei richiami dovrebbe ricevere le informazioni entro il 31 maggio.
di Michele Andreucci