Re: Angolo del Grifone 2010-2011
L'angolo ha risentito delle 3 botte in testa prese domenica.
Ora mi riprendo e riprendo con questa bel post di Vurpin dal Muro dei Grifoni:
Jean Pierre va a gagner le championnat
Caro Jean Pierre Gasperen,
ci siamo rimasti tutti di **** dopo domenica, ma credo che anche tu prima di tutti noi. Pare che hai sbagliato le sostituzioni. Però ricordo che hai azzeccato quelle di Udine. E forse anche le 950 prima. Mesto e Zuculini li hai fatti entrare tu, se non sbaglio a Udine. E gli episodi contanto eccome. A Udine sei stato fortunato col Chievo molto sfortunato. Sai anche tu ma lo sa anche lui che se a Mesto gli butti 1000 palloni da rovesciare al Pio, 500 li butta nel mare e 500 arrivano direttamente in autostrada nella corsia del telepass.
La verità, caro Jean Pierre, che solo tu sai quello che succede nello spogliatoio, mentre noi crediamo di saperlo. Forse perchè conosciamo il cugino di sesto grado del calzolaio che ha fornito le scarpe al Genoa, le quali conoscono il grillo parlante che gira tra il prato del Pio. Hai due sfortune caro Jean Pierre. La prima che dai l'idea di fare solo il tuo lavoro (molto bene) e di non vivere la genoanità. O la vivi a modo tuo in modo molto riservato. E questo ci fa soffrire.
Ma vuoi mettere il Serse Cosmi uno di noi che mangiava in trattoria nel centro storico, ascoltava De Andrè, probabilmente andava anche a bagasce in via della Maddalena, si girava tutti i club, metteva due porno nel pullman. Era proprio uno di noi. Salvo fare un girone di ritorno in Serie B, degno del girone di andata della Longobarda nel film l'Allenatore del Pallone versione uno.
Oppure il mitico Prof. Lui ci dava la dignità quando non avevamo niente. Ci esaltava. 4 vu cumprà tunisini in squadra ce li ha fatti passare per i futuri pilastri invidiati da tutto il mondo e ci diceva che eravamo una delle prime 10 piazze al mondo, mentre oltreappennino non sapevano manco da quanti anni giocavamo in serie B e avevamo una società guidata da un venditore di profumi filosofo poeta e con le pezze al culo. Tu non ce la puoi dare la diginità, quella ora ce l'abbiamo.
Caro Jean Pierre un'altra cosa che ti fotte è che dal punto della società non siamo mai stati così vicini alla stella. Prima potevamo sognarla, crederci (quello sempre), però poi eravamo a giocare con il Barletta ed il Castel di Sangro, mentre ora forse sbagliando ci cominciamo a credere per davvero. Io, sublime belina, dopo aver visto zuccare sabato Milan e Roma mi ripetevo nel cervello (se vicniamo domani, vinciamo la stella, è l'anno buono).
Poi ti prendi 3 schiaffi dal Chievo e te ne vai a casa con tutte le scimmie del Madagascar in spalla che ti bicellano le orecchie. Non siamo sereni, non siamo obiettivi, siamo umorali, passionali, spaccaballe, morbosi, eaiculatori precoci in caso di vittoria, in cerca di psicologo in caso di sconfitta.
Jean Pierre continua così. Determinato, silente, antipatico, poco genovese. Fai giocare bene la squadra, battitene il belino o il piciu come direbbero dalle tue parti e va a gagner le championnat.
L'angolo ha risentito delle 3 botte in testa prese domenica.
Ora mi riprendo e riprendo con questa bel post di Vurpin dal Muro dei Grifoni:
Jean Pierre va a gagner le championnat
Caro Jean Pierre Gasperen,
ci siamo rimasti tutti di **** dopo domenica, ma credo che anche tu prima di tutti noi. Pare che hai sbagliato le sostituzioni. Però ricordo che hai azzeccato quelle di Udine. E forse anche le 950 prima. Mesto e Zuculini li hai fatti entrare tu, se non sbaglio a Udine. E gli episodi contanto eccome. A Udine sei stato fortunato col Chievo molto sfortunato. Sai anche tu ma lo sa anche lui che se a Mesto gli butti 1000 palloni da rovesciare al Pio, 500 li butta nel mare e 500 arrivano direttamente in autostrada nella corsia del telepass.
La verità, caro Jean Pierre, che solo tu sai quello che succede nello spogliatoio, mentre noi crediamo di saperlo. Forse perchè conosciamo il cugino di sesto grado del calzolaio che ha fornito le scarpe al Genoa, le quali conoscono il grillo parlante che gira tra il prato del Pio. Hai due sfortune caro Jean Pierre. La prima che dai l'idea di fare solo il tuo lavoro (molto bene) e di non vivere la genoanità. O la vivi a modo tuo in modo molto riservato. E questo ci fa soffrire.
Ma vuoi mettere il Serse Cosmi uno di noi che mangiava in trattoria nel centro storico, ascoltava De Andrè, probabilmente andava anche a bagasce in via della Maddalena, si girava tutti i club, metteva due porno nel pullman. Era proprio uno di noi. Salvo fare un girone di ritorno in Serie B, degno del girone di andata della Longobarda nel film l'Allenatore del Pallone versione uno.
Oppure il mitico Prof. Lui ci dava la dignità quando non avevamo niente. Ci esaltava. 4 vu cumprà tunisini in squadra ce li ha fatti passare per i futuri pilastri invidiati da tutto il mondo e ci diceva che eravamo una delle prime 10 piazze al mondo, mentre oltreappennino non sapevano manco da quanti anni giocavamo in serie B e avevamo una società guidata da un venditore di profumi filosofo poeta e con le pezze al culo. Tu non ce la puoi dare la diginità, quella ora ce l'abbiamo.
Caro Jean Pierre un'altra cosa che ti fotte è che dal punto della società non siamo mai stati così vicini alla stella. Prima potevamo sognarla, crederci (quello sempre), però poi eravamo a giocare con il Barletta ed il Castel di Sangro, mentre ora forse sbagliando ci cominciamo a credere per davvero. Io, sublime belina, dopo aver visto zuccare sabato Milan e Roma mi ripetevo nel cervello (se vicniamo domani, vinciamo la stella, è l'anno buono).
Poi ti prendi 3 schiaffi dal Chievo e te ne vai a casa con tutte le scimmie del Madagascar in spalla che ti bicellano le orecchie. Non siamo sereni, non siamo obiettivi, siamo umorali, passionali, spaccaballe, morbosi, eaiculatori precoci in caso di vittoria, in cerca di psicologo in caso di sconfitta.
Jean Pierre continua così. Determinato, silente, antipatico, poco genovese. Fai giocare bene la squadra, battitene il belino o il piciu come direbbero dalle tue parti e va a gagner le championnat.