25 APRILE ..... (1 utente sta leggendo)

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Re: 25 APRILE .....

avvocatocb ha scritto:
Santoro e Travaglio non rappresentano la sinistra italiana. Anzi non è un mistero se dico che Travaglio è liberale ed i liberali non sono di sinistra. inoltre Travaglio non lo sopporto nemmeno io perchè chi critica senza dare una minima alternativa è solo un qualunquista. Oggi chi è anti berlusconiano è comunista. Anche Montanelli fu definito "comunista" ed era un gentiluomo di destra. Io non condanno Berlusconi ma la società che ha creato. Una società che secondo il mio modestissimo parere è antitetica anche alla cultura rurale che difendiamo in questo bellissimo forum.
Quella frase bellissima di Antonio Gramsci è molto chiara. Nella vita c'è chi lotta per delle idee e c'è chi invece al posto di vivere preferisce "vegetare". Gli indifferenti sono coloro che non hanno il coraggio di schierarsi. Ti ricordi Ponzio Pilato? Bene gli indifferenti sono come Ponzio Pilato. Ti ricordi Don Abbondio? Bene gli indifferenti sono come Don Abbondio.
Ma per essere ancor più preciso gli indifferenti sono "gli ignavi" che il Sommo Poeta Dante incontra nell'Antinferno. Questi dannati sono coloro che durante la loro vita non agirono mai né nel bene né nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre.
Dante li inserisce nell'Antinferno perché li giudica indegni di meritare sia le gioie del Paradiso, sia le pene dell'Inferno, a causa proprio del loro non essersi schierati né a favore del bene, né a favore del male.
Da ciò se ne deduce che per Gramsci erano peggio gli indifferenti che i fascisti.
esatto e aggiungerei io che chi è di sinistra è considerato tassativamente Comunista, probabilmente a una certa parte politica interessa non considerare che esiste una sinistra socialista, riformista che sarebbe veramente competitiva. Evidentemente questa parte della sinistra italiana spaventa anche altre parti politiche che 20 anni fa si affrettarono a sotterrarla in maniera piuttosto rapida, dando vita alla attuale classe politica.. bell'affare!!! Se ci fai caso berlusca quando parla parla di comunisti e mai di uomini di sinistra... chissa perche?? vorrei ricordare inoltre che la resistenza fu un fenomeno unitario oltre a esponenti comunisti c'erano anche socialisti (be pertini...) liberali, democristiani...Una buona fetta di reistenza fu organizzata dai parroci ma non tutti ne vogliono parlare...
 
Re: 25 APRILE .....

sipe48 ha scritto:
avvocatocb ha scritto:
E' sufficente leggere per DAVVERO un QUALSIASI libro di storia sulla patria per informarsi che....Grazie alla cultura antifascista dei vari Gramsci , Matteotti , Sturzo , praticamente un calderone .....partigiani comunisti , socialisti , democristiani e altri cittadini di cultura democratica , liberale e repubblicana e grazie a questa gente se gli americani hanno trovato terreno fertile.
Sicuramente gli americani hanno fatto la loro parte , ma più che liberarci ci hanno "conquistato".
Fai bene a deporre un fiore e recitare una preghiera , io ho smesso, personalmente ritengo che oltre 70 anni di ringraziamenti siano più che sufficenti!
Aspettando la prossima liberazione!

CECCHINO SEI UN GRANDE![/quote]

Avvocà, penso che dovresti cambiare avatar, quello che hai sta troppo in equilibrio, mentre tu pendi troppo dalla parte di...Cecchino. [rire.gif][/quote]

Caro Enzo, hai ragione pendo dalla parte di Cecchino. :D Mio nonno, che mi ha trasmesso l'amore per la nostra immensa passione della caccia, era un partigiano lombardo della Brigata Garibaldi e mai scorderò i suoi racconti e le sue lacrime nel ricordare i suoi compagni morti in montagna per la vittoria del bene contro il male. Lo so caro Enzo, sono molto di parte! Tu pensa che per me Nichi Vendola è troppo moderato e molto spesso non condivido le sue opinioni politiche (anzi sono molto distante da lui!)... Io faccio parte di quella Sinistra che ormai non esiste quasi più. La Sinistra di Gramsci, Di Vittorio, Ingrao, Berlinguer. Putroppo quella sinistra non c'è più ed ha lasciato spazio ad una sinistra opportunista, arrivista priva di passione e di idee. Un giorno (spero presto) ci incontreremo così ci confronteremo perchè le tue opinioni sono sempre esposte in maniera pacata e gentile.[/quote]

Allora uno come me, meridionale e che non ha avuto un parente partigiano, devrebbe solo ringraziare gli americani e gli inglesi unici artefici della nostra liberazione dai nazisti...e sì Vendola ha delle contraddizioni come, del resto, in tutta la tua parte politica, contraddizioni molto evidenti, in netto contrasto con l'ideologia...i tuoi esempi Gramsci e Di Vittorio grandi paladini del proletariato agricolo meridionale, per carità personaggi di grandissima levatura morale, purtroppo si fecero superare, come dire? diciamo a "sinistra" dall'azione del primo periodo fascista che aveva in grandissima considerazione e tutelava abbondantemente braccianti agricoli e piccoli contadini, contrastando, nel contempo il latifondismo...Ingrao, Berlinguer, altri personaggi che ho stimato e stimo tutt'ora per la loro grande coerenza, ma non posso certo dimenticare l'atteggiamento loro, come di tanti altri appartenti a quell'area politica, ad esempio, quando i carrarmati sovietici invadevano l'Ungheria e soffocavano nel sangue quella rivolta popolare...il confronto è sempre produttivo purchè non ci si arrocchi su principi di fede...la fede o fiducia senza nessuna dimostrazione tangibile io la riservo solo al mio credo cattolico, per il resto: fatti, documenti, piedi per terra e solo cose realmente fattibili...le utopie non m'interessano...spero d'incontrarti ad uno dei prossimi ns. raduni, ma penso che se ci mettiamo a parlare di queste cose, come minimo, ci linciano. :) :wink:[/quote]

E dai con i sovietici!
Ma degli americani e della cia,non ne parli mai?
Allora tu sei di parte :D
 
Re: 25 APRILE .....

lodocrida ha scritto:
grifonenero ha scritto:
Capisco chi ha una formazione politica e una famiglia che ha insegnato questi concetti e questi che per alcuni di voi sono valori.
Mi piacerebbe che i vincitori che hanno già avuto la possibilità di scrivere la storia capissero che sono esistiti i vinti, che hanno combattuto per quello che pensavano giusto e per quella che era allora la Patria, che hanno perso e che sono morti con dignità.
Non è morto e non lo sarà mai il loro ricordo e alcuni valori fondanti del loro essere Uomini liberi:
Dio cristiano, Patria unita e Famiglia eterosessuale fondata sul matrimonio sono valori che non piacciono ad una certa sinistra nostalgica perchè ritenuti "fascisti", ma che erano punti cardine della allora Repubblica Sociale.
Una data dunque come i 25 aprile che è sempre stata vissuta dai vincitori nell'odio e per l'odio verso la parte vinta, che non riesce e non vuole parlare di pacificazione nazionale, non è e non sarà MAI una data condivisa, ma sempre di parte.
Di una certa parte. Che celebra con ragione una sua vittoria.
Lasciate dunque a chi ha avuto eroismi da tutti dimenticati, lutti e pure una sconfitta di vivere questa data nella assoluta indifferenza e nel ricordo dei nostri morti.
Finchè non sarà ci sarà la pacificazione non ci sarà mai una visione asettica, non dico condivisa, ma almeno asettica.
Grazie per la vostra attenzione.


Quoto a 100% quanto detto negli ultimi due interventi, ma vedrete che sono parole buttate al vento. Loro non accettereanno mai di parlare di pacificazione , perchè come già detto in precedenza, se non parlano di fascismo ed antifascismo(dopo 70 anni trascorsi dalla fine del fascismo) non hanno altri argomenti. Non possono mica parlare dei governi comunisti che hanno portato solo ****, miseria e fame in ogni dove hanno governato.
Se non sei allineato alle loro idee credendo di essere i soli depositari della verità, sei tacciato di essere fascista, anche se come me odio tutti i regimi totalitari e le menzogne.
ll dizionario della sinistra è il seguente.Democratico:tuttio ciò che è comunista;fascista:chiunque osi dissentire dai dogmi della sinistra;servilismo:qualsiasi opinione a favore di governi non di sinistra;libertà di pensiero:qualsiasi insulto rivolto alla destra;voto contro la mafia:quando in sicilia o puglia vince la sinistra;voto di scambio:quando in sicilia o puglia vince la destra;omicidio volontario:quello commesso da commercianti i forze dell'ordine;omicidio colposo:quello commesso da delinquenti, rapinatori e clandestini.
Ma oltre questo andiamo avanti e viviamo in pace, rispettando tutti e tutto e senza il cuore pieno di odio

Lodocrida
Ma cosa stai dicendo?
Come vedi nemmeno te hai argomenti quando parli di comunismo,perche` sei andato in Russia.
parliamo dell'Italia per favore.
E poi cosat i riscaldi,esistono ancora secondo te comunisti e fascisti?
 
Re: 25 APRILE .....

E' un bel tema, quello della nostra storia. Perchè dentro ci sono i semi di tutto ciò di buono e di cattivo che noi, ammesso che per gli italiani possa realmente esserci un NOI, oggi siamo. E francamente, non siamo un gran che. Almeno in raffronto a quello che potremmo essere.

Lo dico sinceramente: a me la nostra festa nazionale, il 25 aprile, non è mai realmente piaciuta. Non l'ho mai sentita mia. Per alcune ragioni che proverò, qualcuno direbbe pacatamente, a spiegare, sperando di non offendere nessuno.

Che il movimento partigiano sia stato, a tratti, eroico, non ci sono dubbi. Ma è altrettanto vero che il movimento partigiano in Italia è stato qualcosa di profondamente disomogeneo e composito, sia nella sua composizione che nei motivi che spingevano ad entrarne a far parte. Dentro c'era un pò di tutto: coloro che lottavano per un'idea e per liberare l'italia da una dittatura che aveva condotto in una guerra dolorosissima (anche se lo stesso dittatore aveva avuto, non molti anni prima, percentuali di consenso popolare inarrivabili), ma anche coloro che lottavano, più che per liberare l'italia da una dittatura, per fare in modo di instaurare la successiva, quella rossa (è documentato), coloro che vi entravano per motivi personali, qualche delinquente ecc. E moltissimi eroi idealisti. Così come moltissimi idealisti (ma la lista che ho fatto potrebbe essere ripetuta pari pari) erano tra coloro che militarono per Salò, che scelsero di andare a combattere, per coerenza e fedeltà alla parola data, per una parte che sapevano già sconfitta (non è certo il principale problema italiano, ma il mondo ci prende ancora parecchio in giro – e giustamente – per il fatto di aver cominciato una guerra da una parte e finita dall’altra, pretendendo di essere tra i vincitori). Insieme a delinquenti, profittatori ecc. ecc.

Ho il massimo rispetto per le storie personali e familiari di ognuno di noi. Capisco che la guerra ha lasciato ferite che è difficile sanare (e molti dei post che ho letto lo testimoniano: ferite aperte che a distanza di 70 anni si sono tramutate in pregiudizi, impossibili da mettere in discussione). Ma sanare quelle ferite, con onestà e senza pregiudizio, sarebbe il primo indispensabile passo per trasformarci in quello che in fondo non siamo mai realmente stati: in un popolo (mi ricordo sempre un confronto che faceva tra italiani ed inglesi un inglese - tra l'altro, un cacciatore - che capiva molto anche di cose che conosceva poco, un certo Rudyard Kipling: cosè un italiano? un gran bel tipo. cosa sono due italiani? un litigio. E tre italiani? Tre partiti politici. Cosè un inglese? un idiota. due inglesi? due idioti. E cosa sono tre inglesi? Un popolo).

Ed il problema è che queste ferite non si possono sanare con il massimalismo di chi, a distanza di 70 anni, divide il mondo in bene e male assoluto. Il bene ed il male assoluto, nelle cose degli uomini, non esistono, esistono solo nelle religioni. Ragazzi, il bianco è il nero, il bene ed il male, la ragione ed il torto assoluto non ci sono mai.

Inoltre, e forse ancora più importante, non si possono sanare queste ferite (e non si possono costruire i valori fondanti di una nazione) sulla base di menzogne.

E la verità è che quel movimento è stato nella sua massima parte un movimento di retroguardia. I partigiani a lungo sono stati pochini pochini. La stragrande maggior parte degli italiani ha mantenuto a lungo posizioni abbastanza equidistanti (pensando principalmente ai fatti propri). Solo quando si è delineata una chiara linea vincitrice, e quando bastava un fazzoletto rosso al collo per sfilare con i vincitori (ed ottenerne i benefici, a cominciare dalla pulizia del proprio passato, magari a favore del regime), il movimento partigiano è realmente divenuto un movimento di massa. E’ un fatto storico, documentato anche questo.

Questo porta a due considerazioni: 1. massimo rispetto per l'eroismo (pur nella complessità del movimento) dei pochi che - quando non conveniva - sono entrati a farne parte. 2. proprio perchè erano pochi, si, hanno rotto le scatole ai nazisti ed ai fascisti, ma non l'hanno certo vinta loro la guerra. La guerra è stata vinta dagli americani. Che non ci hanno liberato: ci hanno conquistato (dopo averci sconfitto). Come sempre accaduto, da che mondo è mondo. Rispetto alle tante dominazioni che l'Italia ha subito nei secoli, gli americani si sono però, per così dire, accontentati non di un dominio politico/militare vero e proprio, ma di una "sfera di influenza", che ci ha messo un pò sotto tutela. Ma che ci ha anche consentito di sviluppare una libertà economica e politica (anche se non totale) tale da condurci al benessere di oggi.

Lo ripeto: non si può fondare una nazione (un'idea condivisa, un NOI) su una menzogna. Anche se è stata una menzogna, lo riconosco, utile, enormemente utile: De Gasperi, con inarrivabile brillantezza e capacità politica, fece di questa menzogna la propria linea sia nella conferenza di Parigi del 46 che nel successivo viaggio negli stati uniti. A Parigi, nella prima conferenza internazionale che avrebbe dovuto gestire i paesi sconfitti dalla guerra, prese la parola come paese sconfitto (il memorabile incipit fu “Prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me..”), e riuscì alla fine a rientrare, se non tra i vincitori, almeno non proprio sconfitto alla pari di germania e austria (a quest’ultima, a parigi, De Gasperi riuscì a strappare l’Alto Adige). Con grossi vantaggi economici. Ma, a mio avviso, grossi danni, mi verrebbe da dire, spirituali.

Perchè una menzogna resta una menzogna. La guerra vinta dai partigiani? No, non è così. Mi spiace per coloro che si sentiranno feriti da questa osservazione, ma la guerra noi (italiani) l’abbiamo persa. Non solo quelli che si sono schierati con gli sconfitti. ITALIANI, chiaro, si? Riusciremo mai a recuperarlo, il valore di questa parola?

Mi rendo conto che possa indignare qualcuno, ma il fascismo, fino a ben oltre l'inizio della guerra, era l'Italia. Il consenso del popolo al regime è stato massimo, anche nell’entrata in guerra (per chi non lo ha fatto, date un'occhiata, ed a tutti i volumi riguardanti avanguardismo ed il futurismo – cultura dominante dell’epoca; e se vi avanza tempo, buttate un occhio agli "Anni del consenso" di Renzo de Felice, storico riconosciuto come il massimo studioso del fascismo).

Per ben chiarire, non rimpiango nulla del fascismo. Sono profondamente ed indissolubilmente legato all’idea della democrazia, che mi porta a ripudiare qualsiasi dittatura in quanto tale, e senza compromessi.

Ma non è negando questo dato di fatto che possiamo costruirci una reale indentità nazionale (che è la base per una nazione). Non è cancellando un pezzo del nostro passato (ripeto, comune – salvo pochissimi illuminati oppositori. Ma pochissimi), non è facendo finta che non ci riguarda (che riguarda gli altri, gli stramaledetti fascisti, solo loro) che riusciremo a fare i conti con la nostra storia.

La seconda guerra mondiale non è stata vinta dagli italiani partigiani contro gli italiani di salò: è stata persa dagli italiani. Tutti.

Guardo all'esempio della germania (sconfitta e dilaniata molto più di noi). Ma sconfitta tutta insieme. Che insieme è riuscita a fare i conti con il proprio passato (non negandolo, o fingendo che riguardi solo una parte di tedeschi. Per inciso, come in italia, solo una parte di tedeschi sono stati nazisti). Che insieme ha ricostruito una vera struttura nazionale. E che oggi festeggia come propria festa nazionale, caso unico nel mondo, un evento di pace: la riunificazione (tutti i paesi occidentali hanno come festa nazionale la ricorrenza di fatti di sangue, guerre o rivoluzioni: vinte, gli altri. Perse, noi).

Quindi, non amo il 25 aprile per la sua genesi storica. Una genesi di divisione, non di unità. E di divisione fondata su una menzogna.

Ma ancora di più non lo amo per il massimalismo di chi se ne è appropriato. Di chi lo ha trasformato in una clava di italiani contro altri italiani. Di coloro che a distanza di 70 anni ancora continuano a parlare di bene contro male. Di coloro che continuano a concepire la politica in base a temi di cui si dovrebbe occupare solo la storia. Di coloro che aiutano tutti coloro che continuano a volere un’italia disgregata. Di coloro che non si accorgono che il “comunisti” di Berlusconi è figlio ed il contraltare di questa stessa logica malata.

Mi scuso per la lunghezza del post, ma, oltre ad avere oggi una mezzora libera, è un argomento che mi appassiona davvero, e che sarebbe bello diventasse un confronto prolifico. Ammesso e non concesso che qualcuno abbia ancora, in italia, interesse a confrontarsi su temi di questo genere.
Da ultimo, spero sinceramente di non aver urtato la sensibilità personale e familiare di nessuno, e se è accaduto, me ne scuso.
 
Re: 25 APRILE .....

Un sincero applauso a Willow_01 per la lucida, meticolosa e veritiera disamina, egregiamente esposta nella sua semplicità...il tuo pensiero concide esattamente con quello mio, putroppo, esposto, in precedenti post, in maniera troppo sintetica tale da risultare mancante in alcuni concetti essenziali che, invece, tu hai saputo meglio esprimere e completare. [eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif]
 
Re: 25 APRILE .....

Willow-01, come si fa a non darti ragione. Bravo per la disamina e non devi scusarti con nessuno perchè hai detto la sacrosanta verità con un discorso sano.
Noi purtoppo un popolo unito non lo saremo mai e vorrei ricordare che dobbiamo dire grazie agli americani anche per il piano Marshall che contribuì alla ricostruzione dell'Italia uscita distrutta dalla guerra.
 
Re: 25 APRILE .....

Mi approprio, spero non indebitamente, del titolo di un articolo sul 25 aprile del dr. Paolo Deotto, libero ricercatore , fondatore della Rivista storica on-line “Storia in Network”, collaboratore del sito di “Storia Libera” e dell’ “Istituto Storico per l’Insorgenza e l’Identità Nazionale”, nonché delle riviste “Nova Historica” e “Radici Cristiane”. Vi propongo questo articolo tratto dal suo blog, (http://detto.blogspot.com), non prima di aver fatto, però, alcune riflessioni personali su questa giornata, indebitamente spacciata per “festa nazionale”.

Il 25 aprile si chiude la triste ed ingloriosa parabola chiamata “guerra di liberazione” o “resistenza”, durante la quale l’Italia si è conquistata lo stigma perpetuo della viltà, del servilismo e del più becero opportunismo. Evito, per ora, di parlare della vergogna del 28 aprile.
Sia ben inteso che questi non sono giudizi personali, ma niente altro che la traduzione e la sintesi dei pensieri dei protagonisti di quei giorni. Non mi riferisco agli uomini e ai ragazzi di Salò; se mi riferissi a loro, verrei accusato di inattendibilità e di faziosità. Così mi limito a riportare ciò che dissero di quel periodo quelli che, almeno in teoria, erano i nostri alleati: americani, inglesi, australiani,francesi, marocchini e russi.
Ad esempio, il Generale Eisenhower, comandante delle forze Alleate in Europa, scriveva nelle pagine del suo diario che “il tradimento dell'Italia è stato un brutto affare e una delle pagine più buie della storia di questa guerra, solo il sacrificio dei militi della RSI ha permesso di mantenere all'Italia un briciolo d'onore”. Di lì a poco ribadì il concetto, scrivendo che “la resa dell'Italia fu uno sporco affare. Tutte la nazioni elencano nella loro storia guerre vinte e guerre perse, ma l'Italia é la sola ad aver perduto questa guerra con disonore, salvato solo in parte dal sacrificio dei combattenti della RSI”.
Il giudizio non muta se si volge l’attenzione agli inglesi. Così il Generale Alexander Harold, comandante in capo delle forze inglesi in Italia, ebbe a dire: “il fatto é che il Governo italiano decise di capitolare non perché si vide incapace di offrire ulteriore resistenza ma perché era venuto, come in passato, il momento di saltare dalla parte del vincitore”, (tratto da “Le armate alleate in Italia”, di Alexander Harold). Gli fece eco il celebre Maresciallo Montgomery che fu lapidario nel dire: “il voltafaccia italiano dell’8 settembre fu il più grande tradimento della storia”.
I russi, dal canto loro, non qualificarono diversamente l’infame gesto: “l'Italia fu fedele al suo carattere di sciacallo internazionale, sempre in cerca di compenso per i suoi tradimenti”, ( da “"Storia della diplomazia" di Potemkin, ambasciatore sovietico a Roma”).
Giova ricordare, poi, come furono gli stessi Alleati a coniare il verbo “to badogliate”, che indica un’azione maldestra, furbesca, infestata dal tradimento.
Le summenzionate parole pesano come marmo sull’operato della resistenza in Italia e sul conseguente giudizio storico che di essa si dovrà dare, prima o poi, quando cioè la sbornia antifascista sarà svanita e le fandonie che porta con sé si scioglieranno come neve al sole, vinte dai colpi inferti dalla verità storica. Qui siamo di fronte ad alti gradi dell’esercito alleato che provavano più simpatie per chi sparava loro addosso, gli arruolati nella Repubblica Sociale Italiana,i quali sin dal 10 giugno 1940 aveva dichiarato loro guerra, piuttosto che nei riguardi di chi combatteva al loro fianco che, anzi, veniva guardato con sospetto: il cd. esercito di “Liberazione nazionale”.

Come dar loro torto, sebbene dar ragione ad un forestiero bruci come una ferita profonda nel mio spirito nazionalista?
In fondo, l’Italia, scesa al fianco della Germania, aveva cambiato indegnamente bandiera, quando le cose iniziavano a prendere una brutta piega; anzi, solo una sua parte, perché ben altra parte rimase fedele all’alleato teutonico fino all’ultimo giorno, scegliendo di combattere non per la vittoria, ma per l’onore, proprio e dell’Italia.
Il senso dell’onore, questo semi-sconosciuto in casa nostra, ma che per tanti uomini e ragazzi fu più forte della paura della **** e che, invece, getterà eterna infamia addosso al maresciallo Badoglio e al re Vittorio Emanuele III, in fuga per l’alto mare, seguito dal codazzo dei suoi uomini, ognuno dei quali implorava vigliaccamente di poter darsela a gambe. Costoro abbandonarono l’Italia al suo tragico destino, lasciarono l’esercito italiano incerto sul da farsi ma, ciò che peggio, consentirono alle formazioni partigiane di scendere dai monti, sui quali si erano rifugiate, per compiere alcuni dei più atroci atti di tutta la guerra, poi spacciati indegnamente per “liberazione”: le stragi di Oderzo e della cartiera di Mignagola, gli eccidi dei conti Manzoni, di Codevigo, di Argelato, di Schio,dell’ospedale psichiatrico di Vercelli e tanti altri episodi cruenti e efferati, poi riesumati da un giornalista di sinistra, evidentemente schifato dall’assurdità della nostra storia, che ancora vengono snobbati dagli idioti che si riempiono la bocca dell’anti-fascismo. Costoro ignorano o fingono di ignorare anche che la guerra partigiana fu addirittura fratricida, giacché non solo condotta contro fascisti e nazisti, ma anche contro le stesse formazioni partigiane. Lo testimoniano numerosi episodi, come ad esempio la strage della Missione Strassera e l’eccidio di Porzus, dove fu fatto scempio dei partigiani di ispirazione cattolica e socialista. Un’ombra pesante che rende quanto meno plausibile la teoria che, in realtà, buona parte delle forze partigiane lavorava per la consegna del Paese alla “Grande Madre Russia”.

E così, ignara di ciò che dice la Storia, l’Italia si avvierà per l’ennesima volta a commemorare festosa quel giorno, che la stessa Storia marchia come riprovevole, spacciandolo per “liberazione”.
Ma liberazione da chi o da cosa? Siamo stati invasi, tanto da nord, (a causa del tradimento, mica per caso!), quanto da sud; solo che nel settentrione,checché se ne dica, vi era un legittimo governo plenipotenziario; al centro-sud, invece, gli Alleati imponevano persino la moneta ed esautoravano dei poteri più significativi il cd. “Regno del Sud” prima e poi il “Regno d’Italia 1944-46”, targato Umberto II, il “Re di maggio”, che dovevano acquisire il placet degli stessi Alleati per diverse tipologie di provvedimenti.
Come si può vedere siamo schiavi sin da allora, purtroppo. Men che meno siamo “liberi” o “liberati” oggi, vittime come siamo di istituzioni tanto inutili quanto ingombranti, del consumismo capitalista, delle oscillazioni del mercato finanziario, del petrolio e di tutti gli altri bubboni del sistema attuale. Come sono lontani i tempi in cui l’Italia è stata veramente sovrana e “fabbro del suo destino”, qualunque esso fosse!

E’ per questo che dico, sin dai primi scritti di questo blog, che è giunta l’ora di riappropriarci del nostro passato e di riappacificarci con esso, perché farlo significa riprendere in mano il nostro futuro. Per riuscirvi occorre liberare la mente e la memoria storica da quelle nefandezze ideologiche che ci hanno portato a giudicare come “nemico” ciò che fu pienamente italiano, anche per stessa ammissione dei nostri avversari, poi divenuti sospettosi alleati. Cancellare una giornata vergognosa come il 25 aprile, abbandonare l’assurda definizione di “male assoluto” e cominciare a tributare il giusto merito a chi ha pagato con la vita per tenere alto l’onore d’Italia, sarebbero di sicuro degli ottimi primi passi verso una nuova coscienza nazionale, questa sì realmente “libera e liberata”.

W l’Italia.
 
Re: 25 APRILE .....

aldino the pacemaker ha scritto:
Mi approprio, spero non indebitamente, del titolo di un articolo sul 25 aprile del dr. Paolo Deotto, libero ricercatore , fondatore della Rivista storica on-line “Storia in Network”, collaboratore del sito di “Storia Libera” e dell’ “Istituto Storico per l’Insorgenza e l’Identità Nazionale”, nonché delle riviste “Nova Historica” e “Radici Cristiane”. Vi propongo questo articolo tratto dal suo blog, (http://detto.blogspot.com), non prima di aver fatto, però, alcune riflessioni personali su questa giornata, indebitamente spacciata per “festa nazionale”.

Il 25 aprile si chiude la triste ed ingloriosa parabola chiamata “guerra di liberazione” o “resistenza”, durante la quale l’Italia si è conquistata lo stigma perpetuo della viltà, del servilismo e del più becero opportunismo. Evito, per ora, di parlare della vergogna del 28 aprile.
Sia ben inteso che questi non sono giudizi personali, ma niente altro che la traduzione e la sintesi dei pensieri dei protagonisti di quei giorni. Non mi riferisco agli uomini e ai ragazzi di Salò; se mi riferissi a loro, verrei accusato di inattendibilità e di faziosità. Così mi limito a riportare ciò che dissero di quel periodo quelli che, almeno in teoria, erano i nostri alleati: americani, inglesi, australiani,francesi, marocchini e russi.
Ad esempio, il Generale Eisenhower, comandante delle forze Alleate in Europa, scriveva nelle pagine del suo diario che “il tradimento dell'Italia è stato un brutto affare e una delle pagine più buie della storia di questa guerra, solo il sacrificio dei militi della RSI ha permesso di mantenere all'Italia un briciolo d'onore”. Di lì a poco ribadì il concetto, scrivendo che “la resa dell'Italia fu uno sporco affare. Tutte la nazioni elencano nella loro storia guerre vinte e guerre perse, ma l'Italia é la sola ad aver perduto questa guerra con disonore, salvato solo in parte dal sacrificio dei combattenti della RSI”.
Il giudizio non muta se si volge l’attenzione agli inglesi. Così il Generale Alexander Harold, comandante in capo delle forze inglesi in Italia, ebbe a dire: “il fatto é che il Governo italiano decise di capitolare non perché si vide incapace di offrire ulteriore resistenza ma perché era venuto, come in passato, il momento di saltare dalla parte del vincitore”, (tratto da “Le armate alleate in Italia”, di Alexander Harold). Gli fece eco il celebre Maresciallo Montgomery che fu lapidario nel dire: “il voltafaccia italiano dell’8 settembre fu il più grande tradimento della storia”.
I russi, dal canto loro, non qualificarono diversamente l’infame gesto: “l'Italia fu fedele al suo carattere di sciacallo internazionale, sempre in cerca di compenso per i suoi tradimenti”, ( da “"Storia della diplomazia" di Potemkin, ambasciatore sovietico a Roma”).
Giova ricordare, poi, come furono gli stessi Alleati a coniare il verbo “to badogliate”, che indica un’azione maldestra, furbesca, infestata dal tradimento.
Le summenzionate parole pesano come marmo sull’operato della resistenza in Italia e sul conseguente giudizio storico che di essa si dovrà dare, prima o poi, quando cioè la sbornia antifascista sarà svanita e le fandonie che porta con sé si scioglieranno come neve al sole, vinte dai colpi inferti dalla verità storica. Qui siamo di fronte ad alti gradi dell’esercito alleato che provavano più simpatie per chi sparava loro addosso, gli arruolati nella Repubblica Sociale Italiana,i quali sin dal 10 giugno 1940 aveva dichiarato loro guerra, piuttosto che nei riguardi di chi combatteva al loro fianco che, anzi, veniva guardato con sospetto: il cd. esercito di “Liberazione nazionale”.

Come dar loro torto, sebbene dar ragione ad un forestiero bruci come una ferita profonda nel mio spirito nazionalista?
In fondo, l’Italia, scesa al fianco della Germania, aveva cambiato indegnamente bandiera, quando le cose iniziavano a prendere una brutta piega; anzi, solo una sua parte, perché ben altra parte rimase fedele all’alleato teutonico fino all’ultimo giorno, scegliendo di combattere non per la vittoria, ma per l’onore, proprio e dell’Italia.
Il senso dell’onore, questo semi-sconosciuto in casa nostra, ma che per tanti uomini e ragazzi fu più forte della paura della **** e che, invece, getterà eterna infamia addosso al maresciallo Badoglio e al re Vittorio Emanuele III, in fuga per l’alto mare, seguito dal codazzo dei suoi uomini, ognuno dei quali implorava vigliaccamente di poter darsela a gambe. Costoro abbandonarono l’Italia al suo tragico destino, lasciarono l’esercito italiano incerto sul da farsi ma, ciò che peggio, consentirono alle formazioni partigiane di scendere dai monti, sui quali si erano rifugiate, per compiere alcuni dei più atroci atti di tutta la guerra, poi spacciati indegnamente per “liberazione”: le stragi di Oderzo e della cartiera di Mignagola, gli eccidi dei conti Manzoni, di Codevigo, di Argelato, di Schio,dell’ospedale psichiatrico di Vercelli e tanti altri episodi cruenti e efferati, poi riesumati da un giornalista di sinistra, evidentemente schifato dall’assurdità della nostra storia, che ancora vengono snobbati dagli idioti che si riempiono la bocca dell’anti-fascismo. Costoro ignorano o fingono di ignorare anche che la guerra partigiana fu addirittura fratricida, giacché non solo condotta contro fascisti e nazisti, ma anche contro le stesse formazioni partigiane. Lo testimoniano numerosi episodi, come ad esempio la strage della Missione Strassera e l’eccidio di Porzus, dove fu fatto scempio dei partigiani di ispirazione cattolica e socialista. Un’ombra pesante che rende quanto meno plausibile la teoria che, in realtà, buona parte delle forze partigiane lavorava per la consegna del Paese alla “Grande Madre Russia”.

E così, ignara di ciò che dice la Storia, l’Italia si avvierà per l’ennesima volta a commemorare festosa quel giorno, che la stessa Storia marchia come riprovevole, spacciandolo per “liberazione”.
Ma liberazione da chi o da cosa? Siamo stati invasi, tanto da nord, (a causa del tradimento, mica per caso!), quanto da sud; solo che nel settentrione,checché se ne dica, vi era un legittimo governo plenipotenziario; al centro-sud, invece, gli Alleati imponevano persino la moneta ed esautoravano dei poteri più significativi il cd. “Regno del Sud” prima e poi il “Regno d’Italia 1944-46”, targato Umberto II, il “Re di maggio”, che dovevano acquisire il placet degli stessi Alleati per diverse tipologie di provvedimenti.
Come si può vedere siamo schiavi sin da allora, purtroppo. Men che meno siamo “liberi” o “liberati” oggi, vittime come siamo di istituzioni tanto inutili quanto ingombranti, del consumismo capitalista, delle oscillazioni del mercato finanziario, del petrolio e di tutti gli altri bubboni del sistema attuale. Come sono lontani i tempi in cui l’Italia è stata veramente sovrana e “fabbro del suo destino”, qualunque esso fosse!

E’ per questo che dico, sin dai primi scritti di questo blog, che è giunta l’ora di riappropriarci del nostro passato e di riappacificarci con esso, perché farlo significa riprendere in mano il nostro futuro. Per riuscirvi occorre liberare la mente e la memoria storica da quelle nefandezze ideologiche che ci hanno portato a giudicare come “nemico” ciò che fu pienamente italiano, anche per stessa ammissione dei nostri avversari, poi divenuti sospettosi alleati. Cancellare una giornata vergognosa come il 25 aprile, abbandonare l’assurda definizione di “male assoluto” e cominciare a tributare il giusto merito a chi ha pagato con la vita per tenere alto l’onore d’Italia, sarebbero di sicuro degli ottimi primi passi verso una nuova coscienza nazionale, questa sì realmente “libera e liberata”.

W l’Italia.


Santissime e sacrosante parole.
Come non ricordare pure tra le nefandezze espletate nel triangolo della **** che comprendeva quasi tutte le province emiliane romagnole, ove sono stati commessi crimini orrendi da quelli che volevano l'avvento del comunismo sovietico e che sono stati posti sotto silenzio assoluto.
Crimini questi commessi ben oltre la fine della guerra.
Per concludere ritengo che sarebbe ora di finire di dire che il bene assoluto stava da una sola parte e che sia ora di riuscire ad essere un popolo unito lontano da tutte le ideologie che non portano da nessuna parte.
Anche in Spagna c'è stato il franchismo, ma morto questo mi sembra che non ci sia odio tra chi ha creduto in ideali diversi.
 
Re: 25 APRILE .....

i crimini commessi dai partigiani sono stati innumerevoli, anche nei confronti di altri partigiani. Infatti ripeto ancora non tutta la resistenza è stata organizzata da partigiani comunisti c'erano anche i moderati anche se di questi si dimentica facilmente.Tutto qui credo anchio che bisogna finirla coi dualismi e vivere come un popolo unito. il 25 aprile si festeggia cmq la liberazione. io non c'ero, vivo solo dei ricordi dei nonni che mi dicono i tedeschi sequestravano armi, portavano via maiali, deportavano gente per usarli ai lavori forzati. Gli americani gli davano i cioccolatini in cambio dei citrioli, verdure ecc. Insomma considerata l'ideologia nazista, considerando che la guerra è partita da loro, considerandoi morti causati, le deportazioni e l'odio raziale, considerando che con fascismo ci siamo alleati con loro non vedo perche non dovrei festeggiare per la liberazione effettuata dagli alleati con l'aiuto dei partigiani.
 

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  • rox67 @ rox67:
    Salve a tutti,è un bel pò che non scrivo su mygra,potrei sapere da voi che spesa ci vorrebbe per rifare le chiusure ad un beretta 682?
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  • rox67 @ rox67:
    Perché ne ho trovato uno ad un prezzo buono con due calci,però la chiave di apertura è spostata tutta a sinistra.
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  • Marco @ Marco:
    (AI prompt) potrei sapere che spesa ci vorrebbe per rifare le chiusure ad un fucile
    beretta 682?
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  • Diana (A.I) @ Diana (A.I):
    @Marco, Il costo per rifare le chiusure (o *rialesare le canne*) di un fucile Beretta 682 può variare in base a diversi fattori, tra cui:

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      Diana (A.I) @ Diana (A.I): @Marco, Il costo per rifare le chiusure (o *rialesare le canne*) di un fucile Beretta 682 può...
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