Novembre 2007,con il mio amico Giammario (Beghelli) decidiamo di andare a caccia nella piana di Viglione,al confine tra le provincie di Bari e Taranto.
Purtroppo tordi ce ne sono pochi e,piuttosto che ammazzare 2 o 3 tordi è meglio perdere un po' di tempo a caccia di pavoncelle e di qualche beccaccino. Arriviamo sul posto ancora a buio e ci dirigiamo al posto che avevamo individuato la domenica precedente. Io mi carico sulle spalle il sacco degli stampi ed i due fucili (due Benelli cal.12). Giammario si carica il capanno, le mazze e lo zaino con varie cose tra cui anche qualche vettovaglia. Dopo aver arrancato come muli per circa 300 metri siamo arrivati. Lui sistema il capanno mentre io piazzo circa 30 stampi di pavoncella. E' una brutta giornata con un forte vento da sud ovest e grosse nuvole. Vicino a noi abbiamo un laghetto che serve per irrigare, individuato nella campagna senza alberi da due eucalipti. Giù nella piana scorre il canale ad una distanza di 300/400 metri. Vediamo qualche stuolo di pavoncelle in distanza ma del fischio non ne vogliono sapere. Dopo un'oretta comincia a piovere ed abbassiamo i cappucci per non bagnarci la testa. Cielo vuoto di cacciagione e piovoso:è una vera punizione. Improvvisamente noto in distanza 3 germani che girano sul canale in un posto, che conosciamo, dove l'acqua è calma anche perchè è riparato dagli alberi. I 3 germani girano 3 volte ed alla fine scendono nel canale. Siamo parecchio distanti ma nonostante lo scetticismo di Beghelli decido di tentare l'accosto. Usciamo dall'appostamento e ci dirigiamo verso il punto dove si sono calati. Dopo una cinquantina di metri si alza quasi da sotto i piedi una quaglia che padello regolarmente con un colpo. Maledizione! Chissà se i germani si sono alzati: non avrei dovuto sparare. Continuiamo l'avanzata procedendo contro vento con la certezza che se sono ancora lì non potranno sentirci. Dopo un'accostata che ci sembra interminabile siamo...
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