Dico la mia a proposito della "detonazione" anche se--sebbene io non sia un "esperto (e sui fora di "esperti" ne trovi ad ogni pie' sospinto, e anche troppi) io di ricarica per armi liscie non ne sappia molto, mentre invece ho molti anni di esperienza teorico/pratica con caricamenti di armi rigate lunghe e corte.
Non credo (ma se davvero sapete altrimenti ditemelo pure) che il fenomeno della detonazione possa avvenire con e cartucce di liscio. Nella cartuccia metallica non c'e' borra, Quindi c'e' piu' o meno spazio vuoto fra polvere e palla a seconda della carica di polvere. Se si usa una dose troppo piccola di polvere vivace sparrando il fucile o la pistola in posizione orizzontale, la poca polvere giace sulla parte inferiore del bossolo. La fiammata del bossolo invece di colpire la polvere che occupa la maggior parte del bossolo, il che che provocherebbe poi un'accensione progressiva dal fondello in avanti, passa istantaneamente anche sopra la polvere oltre alla parte davanti all'innesco, accendendola tutta insieme allo stesso momento, con un picco di pressione istantaneo ed eccessivo, piu' esplosione che accensione progressiva. Almeno questa e' la teoria che spiega il perche' della detonazione. (Da notare che nelle gare di pistola e fucile di tipo "Western," con i tiratori e tiratrici vestiti da cowboys, cowgirls, banditi, vigilantes, sceriffi, ecc., siccome si usano cariche ridotte vengono usate polveri che occupano mollto piu' spazio nei bossoli di tipo antico (.45-70, .44-40, ecc., originariamente costruiti per la polvere nera) in modo da riempire completamente o quasi i bossoli)
Ma con le cartucce da liscio, la polvere e' compressa contro il fondello dalla borra, e magari anche un dischetto sulla polvere stessa prima della borra. Quindi anche con una dose di polvere molto ridotta non c'e' spazio vuoto sopra la polvere e IMHO la detonazione non puo' accadere. Cio' che invece potrebbe accadere e' che una dose di polvere eccessivamente bassa potrebbe non spingere borra e pallini fuori dalla volata, e il colpo successivo, anche se ugualmente basso in pressione quanto il primo, provocherebbe l'esplosione della canna.
Tornando al tema, io ho trovato che le cartucce di fabbrica moderne che uso qui negli U.S., con bossolo e borraggio di plastica e non so quali polveri mai indicate su scatola o bossolo ma che indicano solo il peso della polvere in "dram equivalent", dei pallini in once, la numerazione degli stessi, nonche' la cameratura del fucile--2 3/4" o 3" o 3 1/2"--corrispondenti rispettivamente a 70mm, 76 mm e 89mm, la velocita' e la pressione in BAR--tali cartucce, dicevo, sembrano non risentire delle condizioni climatiche. Forse la correlazione fra condizioni atmosferiche ed il rendimento delle cartucce e' piu' evidente quando si spara piombo minuto, non so. Qui il 10 neanche lo conoscono, credo, o almeno non l'ho mai visto. Il pallino piu' piccolo e' quello del 9, ed e' poco usato e difficile da trovare nelle cartucce di fabbrica.. Per la piccola selvaggina (quaglie, beccaccini, tortore, scoiattoli), l'8 ed il 7 1/2 sono i pallini piu' usati. Scoiattoli e conigli selvatici in genere vengono abbattuti col 6, non tanto perche' difficili da fermare, ma per trovare meno pallini nella ciccia.
Ad ogni modo, questa e' sempre stata la mia esperienza negli U.S. dal 1975 fino ad ora. Ho cacciato dai 40 sottozero del Montana (freddo secchissimo), dai 10 sottozero ai 5-10 soprazero (umidita' altissima) di Kodiak, in Alaska, e ai 38 all'ombra (umidita' alta o altissima) dell'Alabama. Pioggia, sole, nuvole, neve, vento dal sud, nord, est e ovest, mattina presto, mezzogiorno, tramonto, e spennate o uccelli che allungavano e tutti i problemi di solito imputati alle cartucce sono sempre stati, credo, il risultato di errori di anticipo o strozzatura sbagliata. Se colpiti bene ed a tiro gli uccelli sono sempre venuti giu'. E se su dieci tiri che vanno a segno nella stessa ora di caccia (senza cambiamenti di vento o altre condizioni atmosferiche) sette uccelli vengono giu' "stracciati" mentre tre allungano, fanno sangue, cadono vivi, di certo--se si usavano le stesse cartucce--non si possono incolpare la polvere, la dose, il vento poco propizio, questo o quello, ma soltanto tiri troppo lunghi o poco precisi che non hanno messo abbastanza pallini in quei tre uccelli.
Devo pero' aggiungere che in Italia, con le cartucce ricaricate o comprate, ma quasi sempre con pallini dall'8 all'11 e destinate a piccoli uccelli (tordi, allodole, storni, fringuelli, pispole, ecc.) temperatura, umidita' e pressione atmosferica sembravano avere un effetto a volte deleterio sulle cartucce. Ma mi sembrava anche che i bossoli di cartone rendevano il rendimento delle cartucce piu' influenzabile dalle condizioni atmosferichhe di quelli di plastica, che pero' usavo molto meno di quelli di cartone.