Una barzelletta al giorno...toglie il medico di torno!!! (2 utenti stanno leggendo)

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È per questo che io non ho feissssbuc ma solo uippeuappe!!![7]

Io nun cio' ne' l'uno ne' l'antro. A me li sorciarmedia nun me piaceno pe' gnente. Me piaceno solo li forumme. E nimmanco tutti. Ce ne so' ddue de forumme itajani che nun ne faccio er nome e che fanno schifo e compassione. So' moderati da un paro de ducetti che poi quanno scriveno loro va bene tutto, ma si sarvognuno n'utente azzarda 'na critica o dice quarcosa de vero che je rode lo banneno subbito subbito. Loro so' loro, e noi nun semo un catzo, puro si je damo a magna' co' li posti nostri, che piu' gente scrive e piu' sordi de pubblicita' se beccano! Mygra invece e' er piu' mejo de li forumme itajani, e lo dico pe' davero, no pe' ffa' er leccone.

P.S.
Mi piace scrivere in coatto. Mi ricorda una Roma che non c'e' piu': molto piu' pulita, senza torme di gente selvatica proveniente da paesi-cesso, senza gli zingari (oops! pardon! Rom, naturalmente) che allora non traboccavano dall'Acquedotto Felice e dal Quadraro e dintorni a invadere il centro e la stazione, senza voragini nelle strade, senza "centurioni," scippatori, rapinatori, drogati, stupratori di tutti i colori. A Roma si sentiva parlare soltanto il romanesco e qualche altro dialetto o accento italiano. I ristoranti e i bar non cercavano di fregare decine di migliaia di lire (l'Euro era ancora "nel catzo a Padre Adamo") dai turisti e pure dalla gente del posto con i conti taroccati e a sorpresa. Magari a Ariccia le pappardelle col sugo di lepre avrebbero potuto fare "MIAO!" ma in fondo erano truffette da poco. Quello che nun strozza ingrassa... Quando c'era un semplice delitto, come l'uccisione di Antonietta Longo a Castelgandolfo, i giornali, con titoli a caratteri di scatola, ne parlavano per settimane e mesi, perche' di omicidi ce n'erano pochi o niente. Vi ricordate il caso Montesi? Mesi e mesi di articoli, perche' allora i morti di overdose all'anno si potevano contare sulle dita di una mano. Quando avevo una decina di anni potevo andare da solo (col tram) dall'Appio Tuscolano allo Zoo di Roma senza pericolo. A 13 o 14 anni potevo attraversare Villa Borghese di sera tardi, tornando dal cinema Roxy, ai Parioli, dove potevo andare gratis perche' il direttore era mio zio, senza temere drogati o pervertiti. Guardate i films degli anni '50, quelli con Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo, ecc. Ecco com'era Roma allora. L'ultima volta che ci sono tornato ho giurato di non vederla piu', ridotta a cio' che e' diventata adesso. Quindi scrivo in coatto (che brutto termine, per etichettare la lingua del Belli e di Trilussa!) perche' ner petto me ce naschi 'n fiore e me riporti verso er primo amore (si chiamava Amelia ed era soprannominata "Cannavota" perche' "di tutte brame sembrava carca nella sua magrezza") facendomi venire 'n friccicone ar core... Mi spiace per le generazioni piu' giovani che non hanno conosciuto la Roma di quando ero giovanissimo, e mi spiace anche per la mia generazione che ancora vive a Roma e ogni giorno deve vedere come s'e' ridotta e non puo' fare a meno di ricordare con nostalgia malinconica com'era una volta.

CHIEDO UMILMENTE VENIA PER L'O.T.
 
Io nun cio' ne' l'uno ne' l'antro. A me li sorciarmedia nun me piaceno pe' gnente. Me piaceno solo li forumme. E nimmanco tutti. Ce ne so' ddue de forumme itajani che nun ne faccio er nome e che fanno schifo e compassione. So' moderati da un paro de ducetti che poi quanno scriveno loro va bene tutto, ma si sarvognuno n'utente azzarda 'na critica o dice quarcosa de vero che je rode lo banneno subbito subbito. Loro so' loro, e noi nun semo un catzo, puro si je damo a magna' co' li posti nostri, che piu' gente scrive e piu' sordi de pubblicita' se beccano! Mygra invece e' er piu' mejo de li forumme itajani, e lo dico pe' davero, no pe' ffa' er leccone.

P.S.
Mi piace scrivere in coatto. Mi ricorda una Roma che non c'e' piu': molto piu' pulita, senza torme di gente selvatica proveniente da paesi-cesso, senza gli zingari (oops! pardon! Rom, naturalmente) che allora non traboccavano dall'Acquedotto Felice e dal Quadraro e dintorni a invadere il centro e la stazione, senza voragini nelle strade, senza "centurioni," scippatori, rapinatori, drogati, stupratori di tutti i colori. A Roma si sentiva parlare soltanto il romanesco e qualche altro dialetto o accento italiano. I ristoranti e i bar non cercavano di fregare decine di migliaia di lire (l'Euro era ancora "nel catzo a Padre Adamo") dai turisti e pure dalla gente del posto con i conti taroccati e a sorpresa. Magari a Ariccia le pappardelle col sugo di lepre avrebbero potuto fare "MIAO!" ma in fondo erano truffette da poco. Quello che nun strozza ingrassa... Quando c'era un semplice delitto, come l'uccisione di Antonietta Longo a Castelgandolfo, i giornali, con titoli a caratteri di scatola, ne parlavano per settimane e mesi, perche' di omicidi ce n'erano pochi o niente. Vi ricordate il caso Montesi? Mesi e mesi di articoli, perche' allora i morti di overdose all'anno si potevano contare sulle dita di una mano. Quando avevo una decina di anni potevo andare da solo (col tram) dall'Appio Tuscolano allo Zoo di Roma senza pericolo. A 13 o 14 anni potevo attraversare Villa Borghese di sera tardi, tornando dal cinema Roxy, ai Parioli, dove potevo andare gratis perche' il direttore era mio zio, senza temere drogati o pervertiti. Guardate i films degli anni '50, quelli con Aldo Fabrizi, Peppino De Filippo, ecc. Ecco com'era Roma allora. L'ultima volta che ci sono tornato ho giurato di non vederla piu', ridotta a cio' che e' diventata adesso. Quindi scrivo in coatto (che brutto termine, per etichettare la lingua del Belli e di Trilussa!) perche' ner petto me ce naschi 'n fiore e me riporti verso er primo amore (si chiamava Amelia ed era soprannominata "Cannavota" perche' "di tutte brame sembrava carca nella sua magrezza") facendomi venire 'n friccicone ar core... Mi spiace per le generazioni piu' giovani che non hanno conosciuto la Roma di quando ero giovanissimo, e mi spiace anche per la mia generazione che ancora vive a Roma e ogni giorno deve vedere come s'e' ridotta e non puo' fare a meno di ricordare con nostalgia malinconica com'era una volta.

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Giovanni anche se sei lontano me pari così vicino. TUTTO quello che hai scritto lo tengo nel core. Il tuo pensiero di Roma corrisponde alla realtà è esattamente così che la vivo io. Da pendolare e non la rimpiango perché non la voglio vivere così come è diventata. Ti abbraccio per questo intervento. SALLO !!![cupidarrow.gif]
 
Giovanni anche se sei lontano me pari così vicino. TUTTO quello che hai scritto lo tengo nel core. Il tuo pensiero di Roma corrisponde alla realtà è esattamente così che la vivo io. Da pendolare e non la rimpiango perché non la voglio vivere così come è diventata. Ti abbraccio per questo intervento. SALLO !!![cupidarrow.gif]

Mannaggia, se abbitavo da le parti tue se potevamo puro incontra' de straforo, a l'insaputa de li nostri cognuggi, cosi' l'abbraccio me lo davi pe' davero! Scherzo, naturalmente, non te la prendere, eh?
 
Oggi che va di moda....un Gay..."Bagnino Bagnino comè il mare oggi?" ....Bagnino "**** nero!" .....Gay "Allora mi butto di culo!"

Tradotta dal napoletano:
(Gay, parlando ad alcuni scugnizzi che stanno facendo il bagno a mare: "Vagazzi, vagazzi, com'e' l'acqua oggi?"
(Scugnizzo) "Co e' cazz'!"
(Gay) "Allora mo' me vott' a cufaniello." (Per i non partenopofoni: gettarsi a cufaniello significa tuffarsi a sedere in avanti abbracciandosi le ginocchia in modo da colpire la superficie dell'acqua col detto sedere)
 

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