Lo standard morfologico dello springer non parla di nessuna taglia minima, non parla neanche del peso, ma siccome sento parlare spesso di springer di 11/12 chili mi è sembrato giusto precisare che ci sono moltissimi di 18/19 chili e anche quelli di 21/22 che un quanto a nevrilità e velocità non hanno niente da invidiare a quelli più piccoli. La situazione del setter nella sua patria non è rosea in riguardo al suo utilizzo a caccia e in prove di lavoro. Per quello che riguardo l'omogeneità del setter inglese non è quello che pensi, ci sono linee da lavoro e linee da bellezza anche in questa razza, dopo ci sono anche quelli che preferiscono cacciare con il settere che ha le misure di un poni. Nulla incontrario se le misure sono funzionali allo scopo, la funzione basterebbe farla verificare nelle prove di lavoro, guarda che neanche il setter si è fatto mancare niente, in alcune linee si dice che c'è qualche goccia di borzoi. Nel bracco italiano ci sono stati e ci sono cambiamenti per migliorare l'efficacia, la selvaggina e i terreni sono cambiati se aspettiamo che le razze si evolvono naturalmente a caccia ci conviene andare con i gatti che sono degli ottimi predatori. Quialsiasi selezione che riguarda i cani da lavoro ha fatto qualcosa per migliorare le prestazioni e la funzionalità. Se tu dovessi cacciare per la sopravvivenza tua e della tua famiglia l'ago della bilancia lo faresti pendere dalla parte della morfologia? Ci sono molte più possibilità che tu non riesca a sfamare la tua famiglia, comunque potrai sempre dire di avere un cane morfologicamente perfetto. Antonio il pointer lo trovi anche nel "Dogo Argentino" quindi lascia perdere i suoni anche se ti sembrano strani. Non è come pensi o come ti hanno fatto credere: per preparare un cane con determinate doti naturali al turno di 15 minuti ci vogliono un paio di mesi, cioè dopo la caccia, in febbraio e marzo si allena il cane per fargli riacquistare la velocita e tutto quello che gli serve per superare il turno senza cali fisici. E' molto più facile allenare il cane in previsione dell'apertura della caccia. Un turno di 15 minuti non è una passeggiata, se questo è fatto alla massima prestazione, cioè il cane deve dare il massimo che può dare, se hai un buon rapporto con il cane ti assicuro che soffri insieme a lui. Non è solo una questione di velocità è tutto l'insieme che rende il cane efficace allo scopo, serve il cervello, il naso, il cuore, i polmonio, i muscoli e dopo serve il carattere, la grinta, la nevrilità, l'avidità, il coraggio e tutte quelle doti caratteriali che servono al cane per cacciare. Fare un turno di quindici minuti dietro una bicicletta sono capaci quasi tutti i cani, non servono grandi prestazioni, farlo in un turno è diverso, il cane deve essere concentrato al massimo, inoltre una parte di aria la usa per annusare, non tutta l'aria la utilizza per respirare, non è come fare la passeggiata di quindici minuti dietro la bicicletta. Quindi non facciamo passare il sacrificio del cane per una passeggiata di quindici minuti. Certamente il cane a caccia si gestisce diversamente, ma non per avidità concentazione e determinazione, per andatura è logico che non può avere l'andatura del turno per 5/6 ore di caccia. Qualsiasi cane con un minimo di passione è in grado di cacciare 5/6 ore ma non tutti lo fanno allo stesso modo. Con un minimo di esperienza si vede il cane che corre da quello che caccia. Si vede dall'impegno e dalla concentrazione che ha nell'affrontare il terreno, l'energia profusa è tre volte superiore al cane che gira per riempire i polmoni di aria e si attiva solo quando sulla sua strada trova qualcosa che gli interessa ma questo dura solo pochi minuti, dopo un nulla di fatto l'andazzo riprende. Antonio, la struttura del cane viene mossa da quelle doti caratteriali sopra descritte altrimenti la buona struttura non serve a niente, è bella da vedere solo a cane è fermo. Ho avuto un setter per sedici anni e ho cacciato fino a quattordici anni, fino a quando l'ho persa e al rientro l'ho trovata vicino all'auto, il cane che non si era mai perso mi ha detto che voleva andare in pensione, e così è stato. Questa setter Perla "Delle Vallate" (onore al suo allevatore) era leggermente insellata e bassa davanti, per fermarla alla fine della caccia l'ho sempre dovuta chiamare, eppure non aveva una grande struttura. Non è la struttura che permette al cane di cacciare con una spina nel cuscinetto tutta la giornata senza lamentarsi. Non ho detto che un cane ben strutturato è meno funzionale, è meno funzionale se non ha la grande passione che gli serve per muovere l'ottima struttura. Antonio leggere è molto importante, ma quello che leggi lo devi andare a riscontrare sul terreno altrimenti serve solo a fare chiacchiere.
Con l'occasione dunque ritorno anche a considerare il tuo discorso, Nicola, che per quanto interessante però devo obiettarlo su alcuni punti. Lo standard ufficiale che io sappia è quello dettato dalla FCI e questo standard precisa la taglia che deve essere approssimativamente di 51 cm, la cosa che non specifica semmai è il peso leggendo meglio in effetti, ma sull'altezza al garrese è chiaro lo standard come è chiaro anche per il resto. Per quanto riguarda il setter inglese hai fatto l'esempio di immissione in certe linee di sangue del Borzoi. Non ho mai onestamente sentito questa cosa prima d'ora ma può essere che non lo sappia di mio, ma ipotizzo comunque che un setter inglese con immissioni nascoste qualcosa di strano a livello morfologico ce l'avrebbe di sicuro, dal momento che setter inglese e borzoi sono cani strutturalmente differenti l'un l'altro, il primo di tipo braccoide e mesomorfo, il secondo levrieroide e dolicomorfo, con differenze notevoli ripeto di taglia e peso, regioni cranio facciali, tronchi, arti e così via? Stessa cosa se il setter inglese fosse incrociato con un altro cane. Per me la morfologia, il rispetto del tipo non è cosa di poco conto, è come dicevo anche, oltre che sintomo di purezza, anche agevolazione del lavoro del cane. Consideriamo lo standard del Setter Inglese:
Caratteri generali:
La conformazione generale è quella di un mesomorfo leggero il cui tronco sta nel rettangolo e quindi con l'arto anteriore, da terra al gomito, più corto dell'altezza dal gomito al garrese.
Il bel setter inglese attuale deve essere un cane che unisca la potenza; senza pesantezza, all'eleganza delle forme; il suo aspetto deve denotare l'attitudine al lavoro; grande facilità di movimenti, muscoli lunghi, buona ossatura, ma non troppo forte, diametri trasversali non troppo pronunciati. Non si raccomanderà mai abbastanza di scartare quei setters inglesi mastodontici, con pelle abbondante, linfatici, con testa grande, che oltre essere fuori tipo, saranno lenti e poco resistenti.
Lo standard fa, nell'ultimo periodo, riferimento a setter probabilmente ipertipici, non idonei al lavoro. E leggendo tutto lo standard comunque, non si fa certo riferimento neanche ai setter di taglia piccola. Anche qui, il setter è uno solo, quello che unisce morfologia e lavoro. Setter mignon e setter mastodontici sono estremi da scartare in allevamento e da non scegliere come cani da caccia per sè a mio parere. Non perché un setter inglese è efficace nelle prove di lavoro può essere di qualunque misura, così come lo springer, così come qualunque altro cane da caccia. Anche per il bracco italiano, se è come dici, sbagliano sia gli allevatori sia gli utilizzatori del bracco. Anche il bracco ha le sue caratteristiche morfologiche e attitudinali fin da quando è nata la razza e non mi risulta personalmente che ci sia nel bracco italiano differenze tra le linee di sangue nel tipo, e se ci fossero la cosa si noterebbe senz'altro e sicuramente non si potrebbero definire bracchi. Poi onestamente non vedo perché si debba snaturare la razza per cercare di "migliorarla" sui terreni attuali, se poi appunto miglioramenti si possono definire, quando magari vanno a incidere su quelli che magari sono il movimento e lo stile della razza! Magari si vogliono bracchi italiani sempre più veloci, magari al pari dei continentali inglesi, ma in quel caso si potrebbe parlare di miglioramento, se si va contro quello che recita lo standard di lavoro in questo caso? Direi di no....quindi questo discorso onestamente non lo condivido. Se una razza ha uno standard, morfologico e di lavoro, bisogna rispettare quegli standard. Sennò si avrebbero tutti cani che lavorano allo stesso modo senza fare distinzioni tra continentali inglesi o italiani! Il discorso della sopravvivenza onestamente non vedo cosa centri con il discorso, è un po' come dire che siccome devo reperire selvaggina a tutti i costi non importa quello che ho per le mani, basta che mi trova qualunque selvatico nei dintorni. Ma qua mi sembra che stiamo parlando di cinofilia, non di sopravvivenza. Per quanto riguarda il tuo esempio del pointer non centra assolutamente con quello che ho detto io. Forse anche qua il mio esempio di Puttini evidentemente non è stato a pieno compreso. Una cosa è una razza che ha contribuito in passato e dal principio alla creazione di una razza (come altro esempio, oltre a quello tuo del Dogo argentino, per il Dobermann che è nato partendo dal Pinscher e da altri incroci), un'altra cosa è immettere in una razza già bell'e fatta un'altra razza magari diversa dalla prima, con il risultato di ottenere semplicemente un cane meticcio, semplice incrocio tra due razze canine distinte. Il discorso delle prove lo posso anche capire, ma un conto sono le prove, un conto è la caccia vera e propria. Io sono del parere che la struttura va di pari passo con il cervello e il carattere del cane. E' ovvio che il cane debba avere carattere e attitudine venatoria, ma non si può, come ha detto anche Stefano, pensare solo al motore tralasciando il resto, perché è solo e principalmente il motore quello che deve funzionare. Tutto l'insieme deve essere al punto giusto. E la foto che ho fatto a quello springer è come un cane da caccia deve essere. In che misura è bravo quel cane non lo posso sapere, ma fatto sta che quel cane è di un cacciatore, un motivo ci sarà. Evidentemente se gli springer da lavoro sono diffusi è perché sono i più diffusi in termini di allevamento e magari sono piacevoli anche a vedersi per movimento, velocità, grinta e così via come dici tu e anche Valcarenghi, ma per quanto riguarda il resto? Siamo sicuri che sia tutto perfetto? Io personalmente ho qualcosa da ridire in merito, poi ognuno faccia come vuole, io spero di aver chiarito ulteriormente la mia posizione, poi ognuno ripeto libero di fare come vuole.
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Antonio il carattere dello springer è proprio questo, io ad esempio ritengo di avere uno springer bravo e bello e affettuoso con tutti e soprattutto con i bambini, ma a caccia si trasforma pure lui in una macchina da guerra, mi impressiona di quel che fa, anche se non è tanto bravo nel riporto perché io avendo sbagliato qualcosa per inesperienza, ogni tanto le prede piccole le mangia, ma rimane sempre il mio cane...... lo amo.. poi tu lo conosci bene avendolo visto sin da piccolo
Fabio lo devi scoliare di più ad allodole quest'anno per il riporto a Rio, vediamo se ti decidi, che fino a qualche anno fa mi dicevi pure che non ti piacevano le allodole, ora voglio vedere se le prendi più in simpatia! Comunque meno male che Rio non è pipitone come te
