Dalle mie parti, quando capita di sparare ad esempio una lepre su indicazione altrui circa il punto dove cercarla, gli invidiosi dicono "la t-niv attaccat o cepp" (tradotto: certo, era legata x zampe al tronco); quando poi, sullo stesso indizio capita di andarci a vuoto, senza trovarla, gli stessi invidiosi dicono: "e che la vuliv attaccat o cepp?!" (ti spettavi di trovarla legata al tronco?) Morale: tolta la differenza che passa tra la caccia alla lepre e quella ai tordi, a caccia, per fortuna e purtroppo, non c'è nulla di scontato; per fortuna, perchè questo le conferisce un'aura di imprevedibilità che ne moltiplica il fascino, ma purtroppo, perchè la stessa imprevedibilità che ci gratifica quando capita la giornata memorabile, quando si va all'estero, spendendo bei soldini, diamo per scontato che non debba esistere, abbiamo pagato e vogliamo i risultati! questo è l'errore che inconsciamente rischierebbe chiunque, me per primo, se non avessi imparato, leggendo i commenti di questa area, che la caccia all'estero non è l'America (anzi, l'Argentina), o meglio non è necessariamente assimilabile, sempre e cmq, al mito dell'abbondanza (di cui eran convinti gli emigranti italiani per l'America nel secolo scorso).
Però è anche vero, che in un marasma di offerte per viaggi venatori, gestiti da fameliche agenzie improvvisate, il dubbio sulla serietà dell'organizzazione sia sempre presente e leggittimo!
Quindi Zorzali, condivido pienamente quando dici che, "i pendolari della caccia", molti, che scrivono su questo spazio, rendono un gran servigio nel riferire delle loro esperienze, aiutando i verginelli come noi, quanto a cacciate all'estero, ad orientarci a scelte che non siano alla cieca, almeno per l'organizzazione. Per il carniere invece, non rimane che votarsi a Diana & S.Umberto1 :wink: