La mia bast@rdina grande scovatrice di lepri, si dedicava con molto profitto anche al fagiano, ma non cacciava come uno springer, aveva la sua efficacia, ma non l'efficienza che ha uno springer nel cercare e scovare la selvaggina. Era fortissima solo per la caccia alla lepre, e con i suoi 7/8 chili riusciva a trascinarla per qualche metro. Se prendessi un cucciolo dal canile municipale, potrebbe farmi ammazzare qualche capo di selvaggina, per testarlo prima di iniziare qualsiasi percorso basta vedere se rincorre la pallina, la bicicleta, la farfalla, qualsiasi cosa il cucciolo rincorre potrà essere iniziato per la caccia. Se invece vedo che ha sempre il naso per terra, lo posso iniziare sulla traccia di sangue. Però io preferisco utilizzare le razze per quello che sono state selezionate, il labrador deve fare il cane da riporto, il Kurzhaar deve fare il cane da ferma, e lo springer può fare tutto, perchè è stato selezionato come razza polivalente.

E il Labrador da ferma, oggi dilagante? Dove lo metti?
La mia Labrador spesso, a caccia di beccaccini, faceva partire una lepre, che pero' non insguiva perche' dopo un paio di "prezzemolate" capi' che non doveva farlo. A me le lepri di Kodiak non interessavano troppo perche' non mi piacevano come carne senza dover fare marinate varie per poi ottenere qualcosa di appena edibile.. A me neanche la lepre italiana o quelle del Montana piacevano troppo. La minilepre invece si' e ne ero ghiotto. Qui in Alabama non le caccio piu', perche' sebbene siano della stessa specie di quelle del Montana, non hanno un buon sapore, probabilmente a causa della loro alimentazione differente. A volte, in pieno inverno, a caccia chiusa, le lepri dai piedi a racchetta di Kodiak erano un ripiego tanto per uscire a caccia, ma senza cane., scovandole nei luoghi che preferivano e uccidendole spesso con la .22 LR. a fermo, Bianche nella neve erano spesso tradite dagli occhioni scuri. Quando Scout scovava una lepre ormai neanche si lasciava distrarre anche se saltava dal covo davanti al suo naso. A volte, su beccaccini o anatre "allungate" dopo la schioppettata e atterrate lontano fra l'erba alta della palude, sapevo quando aveva captato l'usta da come abbassava il corpo e scodinzolava. A volte accennava, ma soltanto accennava ad una ferma. Ed era cosi' bello quando l'anatra poteva involarsi ed io potevo abbatterla. Mi riportava ai tempi delle cacce ai fagiani di riseva ma selvatici, nati e cresciuti in liberta' in Umbria con Papa'
Poi mi trasferii nell'Alabama, Scout era ormai vecchia e con i primi sintomi del cancro che se la porto' via tre anni dopo. La chirurgia sembrava essere stata un successo ma si rivelo' soltanto un successo temporaneo, In Alabama Scout si trovo' a dover riportare le tortore il Settembre dopo il nostro arrivo a Giugno 2013. Sebbene non apprezzasse le dozzine di piome soffici che si staccavano da questi delicati uccelletti e le si attaccavano ai denti, sulle labbra, sul palato, me le riportava cosi' efficientemente come aveva fatto con le anatre, ma appena me le consegnava tossiva, sputava, a volte aveva conati di vomito per via di quelle dannate piume. Poi il caldo eccessivo dell'Alabama. feroce per un cane nato e cresciuto in Alaska (e anche per noi, che in Alaska avevamo passato 29 anni) mi costrinse a portare con me a caccia uno di quei bagnetti tondi per bambini piccoli che si mettono in giardino, sul prato, riempiti d'acqua nella quale i bambini piccoli sciaguattano felici. Portavo acqua fredda e ghiaccio nel retro dell'Argo o del Kubota, riempivo la bacinella, ogni tantto aggiungevo ghiaccio fresco da un paio di borse isolanti e fra un riporto e l'altro Scout si acciambellava nella bacinella, bevendo boccate d'acqua per poter lavar via le piume dalla bocca.
Ho visto parecchi Labradors qui, di cacciatori locali, ma il caldo non li affligge come affliggeva Scout. Nati e cresciuti qui ci sono abituati.