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Venerdì 19 Settembre 2014
SEQUESTRATE ARMI, MUNIZIONI, STRUMENTI ILLECITI DI CATTURA, SELVAGGINA CONGELATA E PELLI.
DUE PERSONE DENUNCIATE. OPERAZIONE CONGIUNTA DI CORPO FORESTALE DELLO STATO E CARABINIERI.
Piacenza, 18 settembre 2014 - Personale delle Stazioni Forestali di Rivergaro, Pianello Val Tidone, Bobbio e Piacenza congiuntamente ai Carabinieri della Stazione di Rivergaro, a seguito di perquisizioni domiciliari disposte dal Sostituto Procuratore della Repubblica che ha coordinato le indagini, ha scoperto e posto sotto sequestro fucili da caccia e munizioni detenuti illegalmente, lacci per la cattura di selvaggina, carni e pelli, frutto di possibile bracconaggio.
Qualche notte prima, nella zona di Campo Gerra - Molinazzo in comune di Gossolengo, in area contigua al Parco Regionale Fluviale del Fiume Trebbia e zona di divieto di caccia, due pattuglie del Corpo forestale dello Stato hanno sorpreso due soggetti a bordo di un fuoristrada, armati di fucile semiautomatico calibro 12, munizioni a palla, e di un potente faro, intenti alla ricerca di selvaggina grossa ungulata (caprioli, cinghiali).
I due, privi di qualsiasi documento autorizzativo all'esercizio venatorio, risultavano anche sprovvisti di licenza di porto di fucile per uso caccia. Si è pertanto proceduto all'immediato sequestro del materiale detenuto illegalmente e alla denuncia all'Autorità Giudiziaria, che ha disposto la perquisizione per la ricerca di altre armi e altro materiale a prova dei reati previsti dalle leggi sulla detenzione di armi e sulla caccia.
La brillante operazione è frutto di una attenta e prolungata azione investigativa condotta in sinergia tra sottufficiali, agenti e militari del Corpo forestale dello Stato e Carabinieri delle Stazioni prossime al fiume Trebbia, la cui reciproca collaborazione contribuisce alla sicurezza dell'area anche nelle zone più marginali, ma di alto valore ambientale e naturalistico.
Il monitoraggio delle aree protette e dei territori agro-silvo-pastorali continuerà con dedizione ed impegno, a garanzia della legittima attività venatoria operata nei tempi e modi disciplinati dalla legge, ma soprattutto per la repressione delle illegalità a danno degli animali e dell'ambiente naturale.
fonte:corpoforestale.it
SEQUESTRATE ARMI, MUNIZIONI, STRUMENTI ILLECITI DI CATTURA, SELVAGGINA CONGELATA E PELLI.
DUE PERSONE DENUNCIATE. OPERAZIONE CONGIUNTA DI CORPO FORESTALE DELLO STATO E CARABINIERI.


Piacenza, 18 settembre 2014 - Personale delle Stazioni Forestali di Rivergaro, Pianello Val Tidone, Bobbio e Piacenza congiuntamente ai Carabinieri della Stazione di Rivergaro, a seguito di perquisizioni domiciliari disposte dal Sostituto Procuratore della Repubblica che ha coordinato le indagini, ha scoperto e posto sotto sequestro fucili da caccia e munizioni detenuti illegalmente, lacci per la cattura di selvaggina, carni e pelli, frutto di possibile bracconaggio.
Qualche notte prima, nella zona di Campo Gerra - Molinazzo in comune di Gossolengo, in area contigua al Parco Regionale Fluviale del Fiume Trebbia e zona di divieto di caccia, due pattuglie del Corpo forestale dello Stato hanno sorpreso due soggetti a bordo di un fuoristrada, armati di fucile semiautomatico calibro 12, munizioni a palla, e di un potente faro, intenti alla ricerca di selvaggina grossa ungulata (caprioli, cinghiali).
I due, privi di qualsiasi documento autorizzativo all'esercizio venatorio, risultavano anche sprovvisti di licenza di porto di fucile per uso caccia. Si è pertanto proceduto all'immediato sequestro del materiale detenuto illegalmente e alla denuncia all'Autorità Giudiziaria, che ha disposto la perquisizione per la ricerca di altre armi e altro materiale a prova dei reati previsti dalle leggi sulla detenzione di armi e sulla caccia.
La brillante operazione è frutto di una attenta e prolungata azione investigativa condotta in sinergia tra sottufficiali, agenti e militari del Corpo forestale dello Stato e Carabinieri delle Stazioni prossime al fiume Trebbia, la cui reciproca collaborazione contribuisce alla sicurezza dell'area anche nelle zone più marginali, ma di alto valore ambientale e naturalistico.
Il monitoraggio delle aree protette e dei territori agro-silvo-pastorali continuerà con dedizione ed impegno, a garanzia della legittima attività venatoria operata nei tempi e modi disciplinati dalla legge, ma soprattutto per la repressione delle illegalità a danno degli animali e dell'ambiente naturale.
fonte:corpoforestale.it