se chiude la caccia quanti di noi dovrebbero andare dallo psicologo? (1 utente sta leggendo)

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l indotto e dato da tutto ciò che riguarda un prodotto. Nel caso di Sky sarà le tasse pagate sugli stipendi degli operatori, la pubblicità, le spese per la creazione dei documentari etc etc
per la caccia teoricamente ci potresti mettere pure i pranzi e le cene fatte tra amici alla fine della giornata di caccia ....
Un calcolo abbastanza difficile credo ;)
 
se chiude la caccia quanti di noi dovrebbero andare dallo psicologo?

l indotto e dato da tutto ciò che riguarda un prodotto. Nel caso di Sky sarà le tasse pagate sugli stipendi degli operatori, la pubblicità, le spese per la creazione dei documentari etc etc
per la caccia teoricamente ci potresti mettere pure i pranzi e le cene fatte tra amici alla fine della giornata di caccia ....
Un calcolo abbastanza difficile credo ;)

Esattamente, l'indotto è proprio quello, ed è difficile da calcolare (più che altro è complicato trovare tutti gli elementi da analizzare) . Per questo il dato viene "servito" con una forbice che va da 0,6 a 1%. Ovvio poi, che il dato viene strumentalizzato ed enfatizzato dalle parti, a secondo del proprio comodo.
Cmq dobbiamo avere la consapevolezza che la caccia crea ricchezza, pil e posti di lavoro. In un periodo storico dove uno 0,1% di Pil è un sogno, possiamo dire, che quello venatorio, è che un settore importante, che genere ricchezza, e posti di lavoro. Che da da mangiare alle persone.
Questi sono dati, questa è economia.

È una cosa da sottolineare, da far sapere. Prima di tutto perché è vero, poi perché da l'idea della grandezza, di tutto quello che ruota dietro a una importante passione e tradizione.

Poi ci sono tutti i discorsi di cultura rurale, di biodiversità da conservare, di tradizione, di piatti e prodotti alimentari doc, che derivano da questa attività.
Ma è un altro discorso. Se vogliamo più sentimentale e morale.
Ma quei valori di Pil citati prima sono dati, e sono iconfutabili. E sono dalla nostra parte
 
Ben diverso dall'1% ..... questo è sempre uno studio di parte e comprende anche il settore sportivo delle armi non solo quello venatorio ..... si arriva a meno dello 0,1% del pil ..... che è sempre una gran bella cifra.
Buona notte ... la lettura è breve, ed i numeri più realistici ... anche se in mezzo c'è l'export




[h=1]Caccia: Comitato Venatorio, indotto da 1,39 miliardi di euro[/h] 19 settembre 2011 Sentieri di Caccia “Il mondo della caccia rappresenta complessivamente un indotto economico di 1,39 miliardi di euro, non poco per un Paese come il nostro che sta cercando faticosamente di uscire da una grave crisi finanziaria internazionale”. A dirlo è Gianluca Bardelli, membro del Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale del ministero delle Politiche agricole.

Intervistato dall’ANSA, Bardelli sottolinea l’importanza economica del settore. L’Italia, spiega, rappresenta il primo produttore europeo di armi sportivo-venatorie coprendo il 60% dell’intera offerta comunitaria. Il comparto produttivo sfiora i 6.500 addetti diretti, mentre l’indotto arriva a un dato complessivo di circa 45 mila unità. La caccia, quindi, “può e deve costituire un importante volano per l’occupazione”, sostiene il membro del Comitato.
“La particolare congiuntura economica pone il problema di riorganizzare anche la pratica venatoria rendendola più idonea alle mutate condizioni dell’ambiente e della società. Questo deve far riflettere politici, istituzioni e società civile prima di ipotizzare scenari di chiusura o di compressione dell’attività venatoria”. T
uttavia, prosegue, “non si può neanche pensare di agitare questa carta per pericolose fughe in avanti. Poiché la caccia rientra, al pari di altre, tra le attività di pianificazione e gestione del territorio, deve essere regolata da rigidi principi scientifici e in modo trasparente. Tutto ciò richiede un impegno più responsabile per i cacciatori e per le associazioni che li rappresentano”.
“In tale senso – conclude Bardelli – va interpretata anche la bozza di regolamento sulle linee guida cui le Regioni dovranno conformarsi nell’esercizio delle deroghe all’attività venatoria previste dalla direttiva comunitaria Uccelli, bozza che è stata da pochissimo licenziata dai competenti uffici dei ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole”.
ANSA, Roma, 16 settembre
 
se chiude la caccia quanti di noi dovrebbero andare dallo psicologo?

come già ampiamente detto il dato è di difficile interpretazione, oscilla di anno in anno e varia a secondo di come viene interpretato. Solo indotto (che già di per sé è difficile da stabilire) oppure con giunta di attività indirettamente collegate. (In questo caso non sono calcolate)
Mi fa piacere che posti questo articolo, perché se pur con stime diverse di altre analisi, fa capire che si tratta di dati non risibili (come li interpreti tu), molto importanti, e che creano, appunto, ricchezza, posti di lavoro, e pane sulle tavole.

I numeri più o meno realisti non li stabilisci né tu, né io. Io quando lo riferisco, faccio una media o una forchetta, tra quelli più accreditati e pubblicati. Il mio ultimo postato (2014) era riferito dal ministro degli interni al Presidente del Consiglio oggi in carica.
Il dato da te gentilmente condivido è del 2011 ed è l'ultimo anno in cui il Pil cresceva. Quindi più complicato aggiudicarsi una fetta maggiore.

Detto questo sarà 0,3, sarà 0,9. Cmq è un settore importante, equiparabile, se non superiore, a tanti altri. Che contribuiscono a far vivere il nostro Paese.
In questi giorni, stiamo tutti gioendo per un segno più. (+0,3%) che non vedavamo dal 2011 (+0,4)

Ecco pensiamo quindi quanto sia straordinariamente importante il settore venatorio e tutto quello che vive attorno.
Difendiamolo e facciamolo sapere a gran voce.
Non smontiamolo. Perché l'andazzo sembra proprio quello: di darsi la zappa sui piedi da soli
 
amico mio ho sempre definito una grande cifra il movimento di denaro scaturito dall'attività venatoria e non sicuramente risibile come dici che interpreto. Sono soldoni, altro che. Sono famiglie che campano con la caccia. Il mio dato è riferito al 2011 vero, ma se da allora il pil s'è ridotto è perchè l'intera economia ha frenato e probabbilmente anche l'indotto legato alla nostra passione. Molti articoli in questo stesso nostro forum parlano di continua discesa del numero di praticanti, nella mia città non più di 2 anni fà ha chiuso un armeria storica ( la pizzarda ) .... quindi la crisi colpisce anche il nostro importantissimo settore nel quale compare anche quell'industria armiera fiore all'occhiello del panorama mondiale con i nostri maestri artigiani ( anche un'eccellenza come la famars ha chiuso i battenti ), mentre i colossi con prodotti sempre più commerciali campano con l'export aumentato di anno in anno. Quindi non credo che mentre l'italia và a rotoli .... l'indotto legato ad una passione sempre più limitata ( parlo della nostra bell'itaja ) cresce in volumi ...... quando sono proprio le attività legate al tempo libero quelle a cui gli italiani hanno maggiormente dovuto rinunciare per tirare a campare. Come le vacanze estive che una volta coinvolgevano la quasi totalità della popolazione ( mi ricordo la Roma deserta degli anni 90 ) ed oggi meno del 50% con periodi sempre più ridotti. Quindi il settore "caccia " è volano importantissimo ..... ma non dimentichiamoci che la nostra politica non guarda le famiglie che con l'indotto campano, guarda i conti da presentare alla UE ..... L'attività venatoria non chiuderà mai perchè oltre a creare poltrone ed avere una forte radicazione nella cultura di alcuni territori, crea benessere psichico a 700.000 adepti ed economico a molti altri, ma soprattutto perchè grazie al controllo del territorio e all'enorme contributo nel controllo delle speci dannose all'agricoltura aiuta a non aumentare il debito pubblico legato ai risarcimenti e all'impiego di risorse per controllare il territorio stesso. Queste son cose ben più importanti dei numeri sciorinati per i propri interessi.
Il pil è un falso indicatore di una buona gestione economica di un paese, ci vuole poco ad aumentarlo, basta che la pubblica amministrazione assuma 5 milioni di disoccupati e questo schizza in alto, ma nel contempo schizza in alto il rapporto deficit/pil quello a cui oggi sono maggiormente legati i paesi che vogliono restare all'interno della disgraziata mamma europa. Paradossalmente .... ma non più di tanto .... ad una forte contrazione del pil degli ultimi anni il governo con tanto di tasse ha mantenuto sotto controllo il debito, addirittura riducendolo nel rapporto ... non gli è fragato nulla delle aziende fallite, dei suicidi per fallimento o per fame. Questo mio pensiero per esprimere un concetto che se la caccia vuole rimanere radicate nelle tradizioni e non relegata come memoria del passato, deve essere proposto ai media non solo nei numeri legati ai soldoni ( quelli reali importantissimi comunque ) ed all'indotto che crea, ma nell'utilità della funzione che svolge per il territorio e nelle potenzialità non sfruttate di gestione a costo 0 per la comunità. Immaginiamo solo quanti soldi potrebbe risparmiare lo stato se oasi e parchi fossero gestiti da chi la natura la vive ( come in america ) invece che da quei carrozzoni produttori di debito delle sigle onlus animaliste.
mi scuso per divulgarmi in un argomento che reputo interessantissimo divagando in discorsi economici forse per taluni incomprensibili, ma avendo un pò di nozioni in economia aziendale ... ed anche il nostro paese è un azienda ..... mi piacerebbe far comprendere che se il pil calasse ( non è sicuramente una buona cosa ) , non è detto che cali anche il benessere economico personale, basterebbe ridurre la tassazione ( impossibile farlo nelle attuali condizioni ) e tutti vivremmo meglio ... perchè il prodotto interno è lordo ..... al netto delle tasse che mangia la burocrazia ed i disservizi ... per molti rimangono solo le briciole per la sopravvivenza. Ovviamente il mio concetto è impraticabile per la nostra nazione, ma basta guardare come stanno in Svizzera con un pil ridicolo rapporto al nostro.
Un caro saluto ... tanto la caccia non chiuderà mai ..... se la vogliono chiudere 2,5 cent/litro ;) !!
 


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  • rox67 @ rox67:
    Salve a tutti,è un bel pò che non scrivo su mygra,potrei sapere da voi che spesa ci vorrebbe per rifare le chiusure ad un beretta 682?
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  • rox67 @ rox67:
    Perché ne ho trovato uno ad un prezzo buono con due calci,però la chiave di apertura è spostata tutta a sinistra.
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  • Marco @ Marco:
    (AI prompt) potrei sapere che spesa ci vorrebbe per rifare le chiusure ad un fucile
    beretta 682?
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  • Diana (A.I) @ Diana (A.I):
    @Marco, Il costo per rifare le chiusure (o *rialesare le canne*) di un fucile Beretta 682 può variare in base a diversi fattori, tra cui:

    1. **Condizione attuale delle canne** – Se sono molto usurate o danneggiate, il lavoro potrebbe essere più complesso.
    2. **Laboratorio scelto** – Un armiere specializzato o la stessa Beretta avranno tariffe diverse.
    3. **Eventuali pezzi da sostituire** – Se oltre alla rialesatura servono nuovi otturatori o altre componenti.

    ### **Preventivo indicativo:**
    - **Rialesatura delle canne (chiusure):**
    - Tra **€ 200 e € 400** a seconda della complessità.
    - **Sostituzione degli otturatori (se necessari):**
    - Altri **€ 100-€ 300** in base al modello e alla disponibilità dei ricambi.
    - **Costo totale stimato:**
    - Da **€ 300 a € 700** circa.

    ### **Consigli:**
    ✔ **Contatta un armiere specializzato** (o la Beretta stessa) per una valutazione precisa.
    ✔ Se il fucile è molto vecchio o molto consumato, valuta se conviene investire nella riparazione o cercare un'alternativa.

    Se hai bisogno di indirizzi di armieri affidabili, fammi sapere la zona e posso aiutarti a trovare un professionista! 🔧🔫
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