Rotte migratorie (1 utente sta leggendo)

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Scusate forse allora c’è qualche incomprensione..Ma come prendete i punti d’orientamento?
Non intendo la direzione degli animali magari presi con la bussola, ma quella del territorio..Seguite l’asse dei punti cardinali?
Per capire il margine di errore
 
Nella situazione sopra descritta gli animali risalgono di traverso la costa, tagliano il golfo tra Civitavecchia e il Monte Argentario per poi prendere le isole dell’arcipelago toscano e indirizzarsi verso la Corsica e Sardegna
 
Nella situazione sopra descritta gli animali risalgono di traverso la costa, tagliano il golfo tra Civitavecchia e il Monte Argentario per poi prendere le isole dell’arcipelago toscano e indirizzarsi verso la Corsica e Sardegna
Sembrerebbe un SE/NO, ma lo fanno anche i Tordi?
 
Sembrerebbe un SE/NO, ma lo fanno anche i Tordi?
Secondo me e possibile che i tordi a volte lo fanno, per questo ho scritto in precedenza che possiamo fare solo supposizioni, in quanto prendono le traiettorie a loro più consone. Ad esempio ieri mattina di una decina di tordi di passo, tutti alti entrati da mare, quasi tutti hanno preso direzioni diverse tra loro, sono rimasto sorpreso da uno in modo particolare, osservato per2/3 minuti in quanto ha descritto per aria, era molto alto, due cerchi molto larghi, come se fosse indeciso su quale direzione prendere, alla fine si e diretto a N/E. Questo per dire che secondo me non c e una traiettoria ben definita tra partenza ed arrivo, troppi fattori influiscono per definire una traiettoria, che negli anni non sarà mai la stessa.
 
Secondo me e possibile che i tordi a volte lo fanno, per questo ho scritto in precedenza che possiamo fare solo supposizioni, in quanto prendono le traiettorie a loro più consone. Ad esempio ieri mattina di una decina di tordi di passo, tutti alti entrati da mare, quasi tutti hanno preso direzioni diverse tra loro, sono rimasto sorpreso da uno in modo particolare, osservato per2/3 minuti in quanto ha descritto per aria, era molto alto, due cerchi molto larghi, come se fosse indeciso su quale direzione prendere, alla fine si e diretto a N/E. Questo per dire che secondo me non c e una traiettoria ben definita tra partenza ed arrivo, troppi fattori influiscono per definire una traiettoria, che negli anni non sarà mai la stessa.
Dimenticavo, ieri era nuvoloso ed assenza totale di vento
 
Sembrerebbe un SE/NO, ma lo fanno anche i Tordi?
Negli ultimi anni si anche merli e tordi, anni fa il cambiamento sostanziale lo fecero i colombacci, infatti molti palchi con i volantini sono stati re indirizzati verso Roma perché erano rivolti a nord, i voli risalgono la costa invece di scenderla per poi prendere il mare ponteggiando le isole
 
Secondo me e possibile che i tordi a volte lo fanno, per questo ho scritto in precedenza che possiamo fare solo supposizioni, in quanto prendono le traiettorie a loro più consone. Ad esempio ieri mattina di una decina di tordi di passo, tutti alti entrati da mare, quasi tutti hanno preso direzioni diverse tra loro, sono rimasto sorpreso da uno in modo particolare, osservato per2/3 minuti in quanto ha descritto per aria, era molto alto, due cerchi molto larghi, come se fosse indeciso su quale direzione prendere, alla fine si e diretto a N/E. Questo per dire che secondo me non c e una traiettoria ben definita tra partenza ed arrivo, troppi fattori influiscono per definire una traiettoria, che negli anni non sarà mai la stessa.
Anche tu hai un arcipelago( pontino) davanti quindi le direzioni potrebbero essere differenti per quelli che decidono di prendere il mare invece di rimanere sulla terraferma, l’arcipelago Pontino è una rotta importante per la migratoria tutta vedi anche le zone di inanellamento che ci sono, idem per il Toscano
Mi ricordo un anno intorno al 2003 mi pare passai il ponte dei morti a Montecristo perché bloccati da una perturbazione ( eravamo in barca) l’isola era coperta di turditi fermi ad attendere il miglior tempo
 
Anche tu hai un arcipelago( pontino) davanti quindi le direzioni potrebbero essere differenti per quelli che decidono di prendere il mare invece di rimanere sulla terraferma, l’arcipelago Pontino è una rotta importante per la migratoria tutta vedi anche le zone di inanellamento che ci sono, idem per il Toscano
Mi ricordo un anno intorno al 2003 mi pare passai il ponte dei morti a Montecristo perché bloccati da una perturbazione ( eravamo in barca) l’isola era coperta di turditi fermi ad attendere il miglior tempo
Infatti le isole, in modo particolare quelle piccole tipo ponza Ventotene, dove c'è anche un osservatorio ornitologico sulla migrazione, non vengono mai menzionate sui movimenti migratori. Mi riferiscono chi ci e stato a caccia
di giornate molto importanti sul passo, quando avviene. Peccato che non ci sia sul forum qualche cacciatore del posto .
 
Negli ultimi anni si anche merli e tordi, anni fa il cambiamento sostanziale lo fecero i colombacci, infatti molti palchi con i volantini sono stati re indirizzati verso Roma perché erano rivolti a nord, i voli risalgono la costa invece di scenderla per poi prendere il mare ponteggiando le isole
Visto che forse siamo riusciti a stabilire una rotta SE/NO significa che Tordi e Merli da Monte Cucco (Civitavecchia) poi finiscono in mare? :unsure:
 
Infatti le isole, in modo particolare quelle piccole tipo ponza Ventotene, dove c'è anche un osservatorio ornitologico sulla migrazione, non vengono mai menzionate sui movimenti migratori. Mi riferiscono chi ci e stato a caccia
di giornate molto importanti sul passo, quando avviene. Peccato che non ci sia sul forum qualche cacciatore del posto .
Io ci sono stato per molti anni a caccia a cavallo tra gli anni 90 e 2000 e ti posso garantire che quando si imbroccava una giornata di passo il cielo si riempiva di uccelli, per non parlare della notte che era un concerto in cielo e venivano tutti da promontorio del Circeo.
Momenti indimenticabili!!!!!
 
Io ci sono stato per molti anni a caccia a cavallo tra gli anni 90 e 2000 e ti posso garantire che quando si imbroccava una giornata di passo il cielo si riempiva di uccelli, per non parlare della notte che era un concerto in cielo e venivano tutti da promontorio del Circeo.
Momenti indimenticabili!!!!!
Erano altri tempi,e non solo nel promontorio del Circeo.:cry:
 
Deve essere una zona speciale la tua,è la prima volta (anzi la seconda) che mi succede di sentire una direzione del genere,cioè che i Tordi la mattina sulla costa Tirrenica (tutta), anzichè entrare da mare ci si inoltrino.
Io il passo in genere lo faccio all'interno a una 20ina di km dal mare, nelle prime giornate di ottobre di passo entrano sempre dal litorale, infatti comincia sempre a sentir tirare l'avanguardia di fronte a me e poi i tordi iniziano ad arrivare anche nella mia zona. Ma negli anni ho notato che invece nelle ultime giornate a cavallo tra la fine di ottobre e i primi di novembre, quando si cominciano ad immischiare in mezzo anche i merli, e specifico soprattutto nei giorni con lieve pioggia e nebbia, è capitato spesso che prendessero direzioni un po' diverse.
Il caso è stato proprio questo mercoledì dove c'è stata una buona entrata con covate molto alte sia di tordi che di merli, con una particolarità però: la maggior parte dei tordi entravano con la classica direzione da OSO/ENE, cioè da mare, mentre i gruppetti di merli entravano in direzione contraria, cioè dall'appennino andando verso mare ENE/OSO o addirittura ESE/ONO.
Questo ovviamente è ciò che accade in maggioranza, perchè per vari motivi, di cui molti a noi sconosciuti, alcuni in mezzo alla massa assumono direzioni diverse o hanno deviazioni durante il tragitto.

Saluti
 
Ancora mi ricordo una Domenica della fine di Ottobre. Insieme a due amici andai verso Latina. Ci fermammo vicino alla vecchia fabbrica della Palmolive, e ci addentrammo nella campagna. Mezz'ora dopo la levata del sole da mare venne una baraonda di fucilate. Sembrava lo Sbarco in Normandia! Ma dove eravamo noi venne ben poco. Evidentemente appena entrati da mare i migratori, sparpagliati dalla contraerea, presero rotte diverse verso l'entroterra. La sparatoria verso mare duro' una mezz'ora, poi piano piano si affievoli' e cesso' quasi del tutto. Un'altra volta, piu' o meno verso la fine di Ottobre andai, con gli stessi due amici, agli altopiani di Artena, ad allodole. Vidi una cosa che non avevo mai visto prima ne' vidi mai piu' dopo quel giorno: branchi di centinaia di allodole fitti come branchi di storni che ci sorvolavano alti. E, ciliegina sulla torta, c'erano contadini che aravano con i buoi e contadine che seguivano l'aratro seminando grano all'antica, col saccone e sparpagliando ad arco i semi con un gesto misurato e preciso. Moltissime allodole si buttavano sul grano apena seminato, e neanche misi su la civetta meccanica. Sparammo alla borrita ed a moltissimi gruppetti di 10-15 allodole che traccheggiavano tutt'intorno a noi. Scartucciammo in poco tempo. Se avessimo avuto piu' cartucce avremmo fatto una strage. Ma anche cosi' facemmo un bottino ragguardevole. Ormai queste manne dal cielo non credo scendano piu' a confortare i nembrotti laziali. Erano gli Anni '70, probabilmente il '71. Nell'autunno del '74 ero a Stuttgart, in Germania. Una notte di leggera tramontana, uscito a comprare sigarette, sentii un incredibile coro di trilli, zirli e cinguettii vari di chissa' quante centinaia di migliaia di migratori alati di tutte le specie che mi sorvolavano, invisibili nel buio. Al ritorno in Italia chiesi ad amici cacciatori di Grottaferrata (Castelli Romani) come fosse andata la caccia nei due o tre giorni dopo quella notte, e mi dissero che c'era stato un passo favoloso. Non so quale rotta avessero preso dalla Germania al Lazio, ne' so che fossero stati tordi ed allodole degli stessi stormi che avevo sentito sorvolarmi a Stuttgart ad andare a finire appesi ai lacciol dei miei amici. Ogni tanto penso a quella notte di gran passo e mi prende una grande nostalgia della caccia ai tordi nelle tradizionali zone di Poli, Nerola, Scandriglia, Palombara Sabina, e delle allodole a Nettuno all'entrata e poi successivamente sulla Salaria nelle Piane del Tevere, a Artena, alla Cecchignola alle porte di Roma, e persino su un fazzoletto di terreno aperto appena sotto Grottaferrata, sulla strada verso Roma, posto scoperto per caso su una scorciatoia verso il Raccordo Anulare mentre portavo mio fratello all'aereoporto. di Fiumicino. Vidi al ritorno un tale con una civetta meccanica a duecento metri dalla carrozzabile. Mi fermai e lo vidi abbattere una mezza dozzina di lodole in mezz'ora. Inutile dire dove andai la mattina dopo... Ne presi tante, e anche parecchie pispole e fringuelli.
 
Ancora mi ricordo una Domenica della fine di Ottobre. Insieme a due amici andai verso Latina. Ci fermammo vicino alla vecchia fabbrica della Palmolive, e ci addentrammo nella campagna. Mezz'ora dopo la levata del sole da mare venne una baraonda di fucilate. Sembrava lo Sbarco in Normandia! Ma dove eravamo noi venne ben poco. Evidentemente appena entrati da mare i migratori, sparpagliati dalla contraerea, presero rotte diverse verso l'entroterra. La sparatoria verso mare duro' una mezz'ora, poi piano piano si affievoli' e cesso' quasi del tutto. Un'altra volta, piu' o meno verso la fine di Ottobre andai, con gli stessi due amici, agli altopiani di Artena, ad allodole. Vidi una cosa che non avevo mai visto prima ne' vidi mai piu' dopo quel giorno: branchi di centinaia di allodole fitti come branchi di storni che ci sorvolavano alti. E, ciliegina sulla torta, c'erano contadini che aravano con i buoi e contadine che seguivano l'aratro seminando grano all'antica, col saccone e sparpagliando ad arco i semi con un gesto misurato e preciso. Moltissime allodole si buttavano sul grano apena seminato, e neanche misi su la civetta meccanica. Sparammo alla borrita ed a moltissimi gruppetti di 10-15 allodole che traccheggiavano tutt'intorno a noi. Scartucciammo in poco tempo. Se avessimo avuto piu' cartucce avremmo fatto una strage. Ma anche cosi' facemmo un bottino ragguardevole. Ormai queste manne dal cielo non credo scendano piu' a confortare i nembrotti laziali. Erano gli Anni '70, probabilmente il '71. Nell'autunno del '74 ero a Stuttgart, in Germania. Una notte di leggera tramontana, uscito a comprare sigarette, sentii un incredibile coro di trilli, zirli e cinguettii vari di chissa' quante centinaia di migliaia di migratori alati di tutte le specie che mi sorvolavano, invisibili nel buio. Al ritorno in Italia chiesi ad amici cacciatori di Grottaferrata (Castelli Romani) come fosse andata la caccia nei due o tre giorni dopo quella notte, e mi dissero che c'era stato un passo favoloso. Non so quale rotta avessero preso dalla Germania al Lazio, ne' so che fossero stati tordi ed allodole degli stessi stormi che avevo sentito sorvolarmi a Stuttgart ad andare a finire appesi ai lacciol dei miei amici. Ogni tanto penso a quella notte di gran passo e mi prende una grande nostalgia della caccia ai tordi nelle tradizionali zone di Poli, Nerola, Scandriglia, Palombara Sabina, e delle allodole a Nettuno all'entrata e poi successivamente sulla Salaria nelle Piane del Tevere, a Artena, alla Cecchignola alle porte di Roma, e persino su un fazzoletto di terreno aperto appena sotto Grottaferrata, sulla strada verso Roma, posto scoperto per caso su una scorciatoia verso il Raccordo Anulare mentre portavo mio fratello all'aereoporto. di Fiumicino. Vidi al ritorno un tale con una civetta meccanica a duecento metri dalla carrozzabile. Mi fermai e lo vidi abbattere una mezza dozzina di lodole in mezz'ora. Inutile dire dove andai la mattina dopo... Ne presi tante, e anche parecchie pispole e fringuelli.
Ti do ragione, i primi anni della licenza, ricordo che le allodole singole che venivano a tiro neanche le guardavi, nei giorni di passo si sparava solo ai branchi, molti molto numerosi, tre botte in mezzo e raccoglievi, adesso quei branchi e una rarità vederli.
 
Secondo me e possibile che i tordi a volte lo fanno, per questo ho scritto in precedenza che possiamo fare solo supposizioni, in quanto prendono le traiettorie a loro più consone. Ad esempio ieri mattina di una decina di tordi di passo, tutti alti entrati da mare, quasi tutti hanno preso direzioni diverse tra loro, sono rimasto sorpreso da uno in modo particolare, osservato per2/3 minuti in quanto ha descritto per aria, era molto alto, due cerchi molto larghi, come se fosse indeciso su quale direzione prendere, alla fine si e diretto a N/E. Questo per dire che secondo me non c e una traiettoria ben definita tra partenza ed arrivo, troppi fattori influiscono per definire una traiettoria, che negli anni non sarà mai la stessa.
Se le direzioni di passo, come spesso avviene, vengono prese dai cacciatori in modo superficiale è facile poi giungere alle tue conclusioni.
Parlo in generale,non mi riferisco al tuo post.
 
Io il passo in genere lo faccio all'interno a una 20ina di km dal mare, nelle prime giornate di ottobre di passo entrano sempre dal litorale, infatti comincia sempre a sentir tirare l'avanguardia di fronte a me e poi i tordi iniziano ad arrivare anche nella mia zona. Ma negli anni ho notato che invece nelle ultime giornate a cavallo tra la fine di ottobre e i primi di novembre, quando si cominciano ad immischiare in mezzo anche i merli, e specifico soprattutto nei giorni con lieve pioggia e nebbia, è capitato spesso che prendessero direzioni un po' diverse.
Il caso è stato proprio questo mercoledì dove c'è stata una buona entrata con covate molto alte sia di tordi che di merli, con una particolarità però: la maggior parte dei tordi entravano con la classica direzione da OSO/ENE, cioè da mare, mentre i gruppetti di merli entravano in direzione contraria, cioè dall'appennino andando verso mare ENE/OSO o addirittura ESE/ONO.
Questo ovviamente è ciò che accade in maggioranza, perchè per vari motivi, di cui molti a noi sconosciuti, alcuni in mezzo alla massa assumono direzioni diverse o hanno deviazioni durante il tragitto.

Saluti
Le direzioni che tu hai riportato sono perfettamente corrette e già che se ne parli è una gran cosa, aggiungo, sono perfettamente in linea con le altre località interne.

Nessuna meraviglia per le diverse direzioni dei migratori nella stessa giornata, feci un post tempo fa nel quale spiegavo il perché avviene, di solito accade quando ci sono venti molto deboli e variabili.

Per meglio capire questa tipo di situazione bisogna comprendere che, quei Merli (SE/NO) e quei Tordi (SO/NE) che tu hai osservato, sicuramente non mantenevano quelle rotte durante la notte, sarebbe improponibile affermare che i Tordi arrivino dalla Sardegna.

Sicuramente una modifica della rotta principale (NE/SO) c’è stata, ma quando è avvenuta?

La modifica della rotta avviene all’alba(riorientamento), quando saliranno di quota poco prima dell’alba, sia per avere un maggior orizzonte visibile (ci sono migratori che si trovano in pieno mare), sia per la scelta del giusto vento (contro vento, se c’è). In alcuni casi non vi sarà alcuna modifica del tracciato notturno NE/SO, e noi, anche se li abbiamo sentiti prima dell’alba, dopo l’alba non vedremo neanche un Tordo perché sono andati parecchio su (1000m per un Pettirosso o degli insetti in migrazione sono nella norma).

Ritornando al tuo caso della giornata di mercoledì. Se scorri qualche post indietro potrai osservare lo schema che ho riportato, per semplificare non ho riportate tutte le direzioni che potrebbero essere prese all’alba, manca la rotta SE/NO (zone interne e coste esposte a levante), sarebbe diventato un groviglio la rappresentazione.

Mentre, tornando alla direzione NE/SO di alcuni migratori (sempre mercoledì), significa che hanno mantenuta la rotta diretta notturna. Praticamente eri proprio al centro di un fronte migratorio esteso, una parte era passata prima, Tordi rientrati poi da SO, una parte del fronte notturno invece al momento della transizione stava passando a SE della tua posizione. Per capirsi, se ci fosse stato un grecale classico quelli da SE (il fronte a sud della tua posizione) non li avresti mai visti e nemmeno quelli da NE, ma sarebbero toccati ad altri cacciatori con rotta SO/NE. Sembra complicato ma non lo è, bisogna immaginarseli mentre tutti insieme nello stesso momento modificano la loro rotta a diversi chilometri da noi.

Per quanto riguarda invece i periodi (fine passo) dove in alcuni casi sembra che le rotte si siano modificate rispetto al passato, ho già avuto segnalazioni in merito, rimango ancora della mia opinione, si tratta solo di combinazioni meteo/vento del periodo che prendiamo in esame ma, potrebbe anche dipendere dal fatto che, gli ultimi che arriveranno saranno quelli che resteranno in zona (Italia) ed è per questo che hanno riorientamenti diversi rispetto al centro di passo.

Chiarisco il punto del meteo di riferimento (periodi di fine mese,) oppure di altre zone d’Italia sulla modifica delle direzioni di passo diretta o indiretta nel periodo di passo.

Potremmo imputare queste variazioni alla modifica del clima che dicono stia avvenendo (riscaldamento globale), per cui nel Mediterraneo, rispetto al passato in determinati periodi (quelli che interessano a noi) avremo la prevalenza di determinati venti rispetto ad altri, e come si sa, dopo l’alba spesso vanno contro vento.



P.S.

Se i nostri ornitologi ancora oggi non hanno preso conoscenza della migrazione inversa, quando mai arriveranno a conoscere le altre rotte ad essa collegate?
 
Diciamo che seguo spesso i centri ornitologici Italiani ma, devo riconoscere che nutro spesso nei loro confronti una certa diffidenza, perché spesso sovvenzionati da ISPRA (soldi nostri) e, come ben sappiamo dentro il baraccone (ISPRA) amici non ne abbiamo di certo.

Iniziativa lodevole quella del Progetto Alpi, è stato avviato nel 1997 quale programma di inanellamento scientifico coordinato dal Centro Italiano di Inanellamento con la collaborazione del Muse - Museo delle Scienze, volto allo studio delle migrazioni degli uccelli attraverso le Alpi e che coinvolge diverse stazioni distribuite sul territorio alpino italiano.
Riporto il link: https://progetto-alpi.muse.it/it/

La cosa che mi fa pensare di questo progetto (sovvenzionato da ISPRA oltre che da una associazione di cacciatori), e che effettuano esclusivamente catture e inanellamenti solo nel periodo autunnale post-riproduttivo, queste stazioni nel periodo primaverile(marzo) non hanno alcun dato.

Come disse Andreotti: a pensare male degli altri si fa peccato ma spesso ….

Riporto l’analisi di Andrea Favaretto responsabile del centro ornitologico di Monte Pizzoc, che racchiude in parte la realtà di questa stagione di passo nelle Regioni Settentrionali.
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Diciamo che seguo spesso i centri ornitologici Italiani ma, devo riconoscere che nutro spesso nei loro confronti una certa diffidenza, perché spesso sovvenzionati da ISPRA (soldi nostri) e, come ben sappiamo dentro il baraccone (ISPRA) amici non ne abbiamo di certo.

Iniziativa lodevole quella del Progetto Alpi, è stato avviato nel 1997 quale programma di inanellamento scientifico coordinato dal Centro Italiano di Inanellamento con la collaborazione del Muse - Museo delle Scienze, volto allo studio delle migrazioni degli uccelli attraverso le Alpi e che coinvolge diverse stazioni distribuite sul territorio alpino italiano.
Riporto il link: https://progetto-alpi.muse.it/it/

La cosa che mi fa pensare di questo progetto (sovvenzionato da ISPRA oltre che da una associazione di cacciatori), e che effettuano esclusivamente catture e inanellamenti solo nel periodo autunnale post-riproduttivo, queste stazioni nel periodo primaverile(marzo) non hanno alcun dato.

Come disse Andreotti: a pensare male degli altri si fa peccato ma spesso ….

Riporto l’analisi di Andrea Favaretto responsabile del centro ornitologico di Monte Pizzoc, che racchiude in parte la realtà di questa stagione di passo nelle Regioni Settentrionali.
Vedi l'allegato 2004148
Grazie Tritex, ti segue sempre con gioia.
piero
 
In risposta ad A.le.

Le migrazioni avvengono da millenni, e grosso modo gli uccelli (tutti) si spostano da est verso ovest in autunno, e da ovest verso est in primavera.

Tutti rispetteranno la latitudine di nidificazione (partenza), la rotta appresa geneticamente li indurrà a tenere istintivamente una rotta verso sud-ovest.

Al riguardo abbiamo tantissimi tracciati radar(notturni) e tantissimi tracciati GPS, che confermano tutto questo, più gli studi che avevo allegato tempo fa in un post, nello studio erano riportati più di cinquant’anni di inanellamenti.

Un Tordo nato in Norvegia o Finlandia non arriverà mai in Italia, ma finirà in Spagna o Portogallo, e un Tordo nato in Slovenia non potremo mai trovarlo a Palermo.

L’unica variazione che possiamo avere è la riduzione delle distanze sui siti di svernamento, ma lì non bastano due inverni caldi, ma diverse generazioni che trasmetteranno la nuova lunghezza di rotta (corto raggio).

Il punto è che sempre ci sono stati i migratori a corto raggio, ma noi come possiamo quantificare se questi sono realmente aumentati rispetto al passato a causa di un progressivo riscaldamento climatico?
 
In risposta ad A.le.

Le migrazioni avvengono da millenni, e grosso modo gli uccelli (tutti) si spostano da est verso ovest in autunno, e da ovest verso est in primavera.

Tutti rispetteranno la latitudine di nidificazione (partenza), la rotta appresa geneticamente li indurrà a tenere istintivamente una rotta verso sud-ovest.

Al riguardo abbiamo tantissimi tracciati radar(notturni) e tantissimi tracciati GPS, che confermano tutto questo, più gli studi che avevo allegato tempo fa in un post, nello studio erano riportati più di cinquant’anni di inanellamenti.

Un Tordo nato in Norvegia o Finlandia non arriverà mai in Italia, ma finirà in Spagna o Portogallo, e un Tordo nato in Slovenia non potremo mai trovarlo a Palermo.

L’unica variazione che possiamo avere è la riduzione delle distanze sui siti di svernamento, ma lì non bastano due inverni caldi, ma diverse generazioni che trasmetteranno la nuova lunghezza di rotta (corto raggio).

Il punto è che sempre ci sono stati i migratori a corto raggio, ma noi come possiamo quantificare se questi sono realmente aumentati rispetto al passato a causa di un progressivo riscaldamento climatico?
Quindi quello che ha suggerito Zio65 è errato ? Non so se l'hai letto....
 

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