Reggio Calabria – Smantellato uno dei più grandi laboratori italiani di imbalsamazion (1 utente sta leggendo)

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[h=3]Intervento del Nucleo Operativo Antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato. Settecento animali, tra cui alcuni domestici. Il CABS: ottima la collaborazione con i Forestali.[/h]
Rettili, uccelli e mammiferi. Specie protette e non. Tutti imbalsamati o in attesa di esserlo. Questo il macabro spettacolo che sarebbe apparso alla Forestale nell’ “abitazione-laboratorio” di un tassidermista non autorizzato di Reggio Calabria.Quasi 700 gli animali imbalsamati e rinvenuti in ogni angolo della casa. Specie autoctone, ovvero originarie dei luoghi e non. Tra queste ultime anche una Civetta delle Nevi (nella foto di copertina), un uccello che vive solo alle latitudini nordiche di America, Asia ed Europa. Come era arrivato nel laboratorio di Reggio Calabria?Le indagini della Forestale sono tutt’ora in corso, proprio per accertare quelle che gli inquirenti hanno definito come eventuali “connivenze”. Quello che però ha impressionato di più è l’enormità degli animali oltre che la presenza, tra questi, di animali domestici. Galline, così come riportato nel comunicato della Forestale, ma sembra anche, secondo voci in attesa di conferma, cani e gatti.Di certo, secondo la Forestale, in quella abitazione c’erano rapaci notturni, aquile, falchi, avvoltoi grifoni, picchi, pappagalli, volpi, pelli di lupo, teste di cervo, cinghiale e camoscio.La perquisizione domiciliare ha però rivevato ulteriori sorprese. Dietro lo sportello del freezer, sarebbero stati rinvenuti altre decine di animali pronti per il loro destino da trofei. Fauna in gran parte protetta e considerata non cacciabile dalle leggi che regolano l’attività venatoria e dalle normative relative alla Convenzione di Washington sulle specie minacciate di estinzione.L’uomo è stato denunciato per detenzione irregolare di specie protette mentre tutti gli animali sono stati posti sotto sequestro.A coordinare l’operazione è stato il Nucleo Operativo Antibracconaggio dell’Ispettorato Generale di Roma del Corpo Forestale dello Stato, in collaborazione con il Comando Provinciale di Reggio Calabria. Perquisizione e sequestro sono stati eseguiti dai Forestali dietro disposizioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria.Sulla vicenda è intervenuto con un suo comunicato anche il CABS, ovvero il gruppo protezionista specializzato negli interventi antibracconaggio ed attualmente impegnato nel campo di protezione dei rapaci in migrazione sullo stretto di Messina.Secondo quanto dichiarato da Andrea Rutigliano, responsabile del CABS, “l’importante indagine realizzata dal NOA con il contributo del nostro settore investigativo, ha consentito di smantellare un traffico clandestino di uccelli rari che venivano illegalmente uccisi sullo Stretto di Messina. Stiamo raccogliendo ulteriori elementi per infliggere altri colpi ai bracconieri calabresi e rendere ancora più sicura questa importante rotta migratoria”.In questi giorni il CABS, in collaborazione con lo stesso Nucleo della Forestale, si è altresì adoperato per la denuncia di quattro persone che detenevano illegalmente avifauna protetta. Si tratta di sedici Cardellini, tre Corvi imperiali e nove Tortore dal Collare. Tutte specie protette. Ad essere sequestrate anche tre reti per uccellagione.
 

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